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Attenzione: Calcio Inside! Parte III
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Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza MessaggioSi l ho visto giocare e mi sembra un giocatore normale, però i commentatori ad ogni stop " questo è un campione!" non so se agenti ed altri spingano giornalisti e commentatori ad enfatizzare qualcuno... probabile
guarda gli ho visto fare alcune cose eccelse per la sua età.....soprattutto quando è stato schierato mezzala.
se a ciò aggiungi un gran fisico capisco l'eccitazione pro futuro.
Ma per ora non è assolutamente un fenomeno.....deve mangiarne di pane primaOriginariamente Scritto da SPANATEMELAparliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentusOriginariamente Scritto da GoodBoy!ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
grazie.
PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioQua dicono 95 milioni: https://www.tuttosport.com/news/calc...sa_95_milioni/
Sicuro che in quella tabella siano compresi tutti e 6 i turni e non solo 5?
Quelli indicati da Cri erano solo i soldi dalla UEFA.I SUOI goals:
-Serie A: 189
-Serie B: 6
-Super League: 5
-Coppa Italia: 13
-Chinese FA Cup: 1
-Coppa UEFA: 5
-Champions League: 13
-Nazionale Under 21: 19
-Nazionale: 19
TOTALE: 270
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Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza MessaggioSean...c'è scritto 95 compreso il botteghino e bonus vari (di sponsor credo)!
Quelli indicati da Cri erano solo i soldi dalla UEFA....ma di noi
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Napoli, l'era Gattuso inizia contro il Parma: tornano il 4-3-3 e Insigne
Il nuovo allenatore debutta al San Paolo, azzurri a caccia di una vittoria che in campionato manca da quasi due mesi. Altra chance per il capitano
La parola d'ordine nel Napoli è fare quadrato, dopo gli ultimi due mesi di scontro frontale, tutti contro tutti, che hanno fatto precipitare la squadra al settimo posto della classifica e sono costati la panchina a Carlo Ancelotti. Il suo congedo è stato comunque a testa alta, con la qualificazione per gli ottavi di finale della Champions League. Ma il rendimento in campionato degli azzurri è stato disastroso ed è per questo che Aurelio De Laurentiis ha deciso di cambiare allenatore e affidarsi a Rino Gattuso, la cui avventura comincerà con l'anticipo al San Paolo contro il Parma e in salita. Il nuovo tecnico si è infatti insediato mercoledì e ha avuto di conseguenza pochissimo tempo per lavorare sul campo, oltre che naturalmente di psicologia sul morale dei suoi giocatori.
Gattuso ha promesso a De Laurentiis che cercherà di andare alla caccia del quarto posto in classifica, nonostante il pesante ritardo accumulato finora. Ma in cambio il tecnico ha chiesto e ottenuto dal presidente una tregua con la squadra, sulla questione delle multe inflitte a Insigne e compagni per l'ammutinamento dello scorso 5 novembre. La battaglia legale dovrebbe essere dunque almeno rinviata, se non accantonata. Ora conta soltanto ritrovare la vittoria in campionato, che manca al Napoli addirittura dal 19 ottobre. Con il Parma sarà uno spareggio per la settima piazza e questo la dice lunga sul tunnel in cui sono riusciti a infilarsi gli azzurri, con un autolesionismo suicida.
Ma Gattuso ha chiesto ai giocatori di voltare pagina, senza preoccuparsi nemmeno della scarsa affluenza prevista al San Paolo. "Dovremo riportare i tifosi dalla nostra parte con i risultati", ha detto il nuovo tecnico nello spogliatoio. La vigilia è stata invece di silenzi, con la squadra in ritiro a Castel Volturno. È certo il ritorno al modulo 4-3-3 e in attacco tornerà titolare Insigne, escluso da Ancelotti nell'ultima sfida contro il Genk. Il capitano avrà adesso un'altra chance, anche se resta sotto esame come tutti i suoi compagni. Ballottaggio per il ruolo di centravanti, con Llorente che insidia l'acciaccato Milik.
...ma di noi
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Gattuso e il «parricidio» di Ancelotti: il maestro è deluso, si aspettava una telefonata
Rino ha sostituito Carlo a Napoli «con imbarazzo» e non lo ha chiamato: si sono sentiti solo mercoledì mattina. Ora il discepolo è pronto a cambiare subito anche il sistema di gioco
Quoque tu, fili mi. Da tanti se lo sarebbe aspettato, ma che fosse Rino a «trafiggerlo», Carlo proprio non l’aveva messo in conto. Di padre in figlio: la storia dell’avvicendamento fra Ancelotti e Gattuso sulla panchina del Napoli è quasi il remake cinematografico (con De Laurentiis siamo in tema) di un altro passaggio di testimone, più antico. Il papà era Arrigo Sacchi: al Parma arrivò sulla sua scia il figlio Carlo. Che pur di non sconfessarlo accettò la cessione di Zola al Chelsea: il modulo, sacro testo ricevuto in eredità, gli costò il grande sacrificio. A Napoli Gattuso non rinuncia all’evoluzione di quel calcio (il loro calcio) piuttosto rivoluziona le due linee a quattro, marchio di fabbrica del suo papà. Lorenzo Insigne torna a fare l’esterno del tridente di attacco, parte da sinistra e si accentra. Alla fine dei conti non è soltanto una questione di numeri, verso Natale c’è già un albero che prende forma. Quello con cui Ancelotti (evoluto), poi al Milan, aveva vinto tutto: Gattuso, la mezzala destra, ne era stato il protagonista. Tocca ad Allan, adesso?
Pronti via, però, oggi alle 18 contro il Parma, si cambia con il più puro 4-3-3. Con l’imbarazzo del discepolo Rino che non ha tempo per seguire la tradizione, né farsi sopraffare dal sentimento. Ancelotti è stato e resta il suo papà calcistico, ma a Napoli, occasione della vita, è arrivata l’ora di camminare da solo.
Da solo, del resto, ha gestito la trattativa con Aurelio De Laurentiis, quando un giorno di inizio novembre lo aveva chiamato per la prima volta, prospettandogli, appunto, il «parricidio». Il calcio è un mondo con dinamiche variabili, Gattuso non immagina che quella conversazione sarebbe diventata motivo di disagio emotivo, anche forte, nei confronti di Carlo, l’uomo con cui aveva vinto tutto, al quale si era sempre rivolto per un consiglio. L’occasione è in ogni caso imperdibile, si è messo a seguire il Napoli in tv, a capirne limiti e anche potenzialità. Ed ha intuito che il momento del ribaltone sarebbe arrivato e anche presto. Ancelotti è troppo navigato per non comprendere le ragioni professionali del figlio poco più che quarantenne deve accettare la sfida. Ma una telefonata può allungare l’amicizia di una vita. Non c’è stata, ed è un rammarico forte. Rino è stato in difficoltà, e lo ha anche ammesso pubblicamente. Sarebbe stata una conversazione delicata per i rapporti personali e probabilmente anche indelicata nei confronti del club che gli offre la grande occasione. In certi casi, il silenzio può essere oro. Domenica scorsa in auto da Gallarate a Roma per sancire la nuova alleanza con De Laurentiis. Tardi per dirlo adesso a Carlo, c’è ancora una gara di Champions da giocare che può segnare il passaggio agli ottavi: l’ultima panchina di Ancelotti.
L’imbarazzo ha preso il sopravvento, Rino ha aspettato ancora. Non che Carlo fosse finito sulla luna: sapeva, eccome se sapeva. Nel calcio le voci corrono in fretta, nello spogliatoio polveriera gli spifferi erano forti e chiari. Ma un papà aspetta e quando arriva, puntuale, l’esonero è De Laurentiis a dirglielo: caro Carlo, Rino è una mia scommessa. Tutto già scritto. Siamo a mercoledì mattina, Gattuso e Ancelotti si sentono per la prima volta al telefono, ed è casuale. Mentre Carlo saluta e si commuove, qualcuno gli passa il telefono. Rino si annuncia ed emotivamente lo trafigge. Eccoli, padre e figlio alla resa dei conti. Quoque tu…. ma il cuor suo (di Ancelotti) gli suggerisce: meglio Rino che un altro. Ed è già «perdonato». Oggi il debutto al San Paolo, anche Carlo aspetta di vedere il cambiamento.
CorSera...ma di noi
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Serie A, già 7 allenatori licenziati: perché siamo tornati il campionato degli esoneri? Record europeo
Ancelotti è solo l’ultimo della serie. Stiamo tornando alle medie di 10 anni fa, a un’era che sembrava superata per sempre. Davvero la ragione è il torneo incerto e combattuto in alto come in basso? Un’inversione che somiglia a una regressione
Sette esoneri. Record europeo. In media fa quasi uno ogni due giornate. Una quota choc. La serie A, dopo qualche anno di stabilità, è tornata a essere il campionato del precariato in panchina. Nessuno come noi nei primi 5 tornei del continente. In Premier 6 cambi, in Liga 5 come in Bundesliga, solo 3 in Ligue 1 francese. Era quasi dieci anni che non si arrivava a numeri del genere. Per fare di peggio occorre risalire al 2010/11, quando dopo 15 giornate i licenziati erano 8, uno in più. Una controtendenza netta, quindi, indiscutibile. Un ritorno al passato. Una vecchia moda che non ci mancava.
C’è chi la collega alla grande incertezza del campionato, aperto come non mai, tanto in alto quanto in basso: non c’è una squadra schiacciasassi, non c’è una squadra materasso, in molti corrono per l’Europa, nessuno è già rassegnato alla B. Più competizione più selezione. Ma è davvero così? Basta questo a spiegare il fenomeno? Perché se in alcuni casi cambiare l’allenatore è inevitabile (il progetto Giampaolo al Milan era fallito, la squadra non era più con lui, troppi rapporti compromessi, situazione tipica nella quale purtroppo non c’è altro da fare) in altri è solo e soltanto un capriccio padronale. Corini cacciato con ignominia e richiamato di gran corsa da un Cellino disperato dopo solo 3 partite ne è la prova. Pensarci prima, tirare un bel respiro e contare fino a cinque no eh? Si risparmierebbero quattrini e figuracce. Troppo facile, già, troppo sensato.
Di Francesco (Samp, mandato via alla 7ª giornata), Giampaolo (Milan, 7ª), Andreazzoli (Genoa, 8ª ), Tudor (Udinese, 10ª), Corini (Brescia, 11ª ), Grosso (Brescia, 14ª), Ancelotti (Napoli, 16ª). Sette. Per ora, perché Semplici, dopo la brutta sconfitta interna col Brescia di domenica scorso, è a tanto così dall’esonero. La prossima è con la Roma all’Olimpico, se perde male con ogni probabilità lo cacciano. E pensare che in cinque anni ha portato la gloriosa squadra ferrarese dalla Lega Pro alla doppia salvezza in A. Da eroe a zero, così funzionano le cose. Perché la legge del precariato vale per tutti, non è una questione di vecchi o nuovi, esperti o acerbi. Se non vinci, vai via. Punto. Come se la colpa fosse sempre e solo dell’allenatore.
La verità è che un capro espiatorio fa sempre comodo. Serve a mascherare errori di società e giocatori, spesso. Eppure sembrava che ne fossimo venuti fuori, che questa mentalità vecchia e di scarsa prospettiva fosse ormai alle spalle. «Il calcio sta cambiando, i club sono aziende, ora si cerca di progettare, non si ragiona più con la pancia ma con la testa», raccontava Alessandro Altobelli al Corriere giusto qualche mese fa. La fine del calcio dei padroni, l’inizio del calcio dei manager, questo sembrava. Ora, questa inversione. Che somiglia molto a una regressione.
CorSera...ma di noi
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Roma, Fonseca inquieto: senza Smalling la difesa è un colabrodo
Impatto quello di Chris Smalling sulla Roma. L’inglese è arrivato in prestito oneroso dal Manchester United e dal match d’esordio contro l’Atalanta datato 25 settembre è diventato un punto fisso della squadra, dando solidità a tutto il reparto difensivo. Nessuno adesso può dire se Smalling resterà in giallorosso anche la prossima stagione, visto che su di lui ci sono diverse squadre, anche italiane come Inter e Juventus. Il problema di Fonseca però non è il futuro ma il presente. La prestazione di giovedì in Europa League ha scatenato le critiche di Fonseca, mai così duro contro la squadra. Ecco perché il portoghese ha già suonato l’allarme per il match di domenica contro la Spal. Mancini sarà squalificato, Smalling è ancora infortunato: quindi in difesa spazio all’insolita coppia Fazio-Cetin, con quest’ultimo favorito su Juan Jesus. Per Fiorentina-Roma del 20 dicembre Fonseca spera di recuperare il centrale britannico, ma non sarà semplice. Giovedì hanno deluso anche i terzini Florenzi e Spinazzola: il prima può partire in prestito a gennaio, mentre il secondo rimane una delle delusioni dell’ultimo calciomercato.
(corsera)
Impatto importante quello di Chris Smalling sulla Roma . L’inglese è arrivato in prestito oneroso dal Manchester United e dal match d’esordio contro l’Atalanta datato 25 settembre è diventato un punto fisso della squadra, dando solidità a tutto il reparto difensivo. Difficile dire se Smalling r......ma di noi
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Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio...ma di noi
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Napoli Parma a rischio rinvio per il nubifragio abbattutosi stanotte a Napoli.
E' a rischio l'esordio di Gattuso sulla panchina del Napoli, dove nella notte si è abbattuto un nubifragio che, come riferisce il Mattino, ha provocato diversi danni alla copertura del San Paolo. Molti cupolini rischiano di cadere sulle tribune e, per questo motivo, il match potrebbe essere rinviato. Alle 12 una riunione tra il Gos e la commissione del comune prenderà la decisione.
Sportmediaset...ma di noi
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Pare si vada verso lo slittamento del fischio di inizio. Dalle 18 alle 18,30 ma stanno valutando....ma di noi
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Hanno romanzato (i giornali) su questo presunto dispiacere di Ancelotti di veder subentrare al suo posto l'amico Gattuso...ma che doveva fare Gattuso? Dire di no per il legame con Ancelotti?
Tutti gli allenatori sanno che è un mestiere dove si puo' essere esonerati...e che si allena a giro, altrimenti lavorerebbero sempre e solo gli stessi. Anche Ancelotti conosce bene le regole di quel mondo, e infatti dubito delle ricostruzioni giornalistiche.
Ancelotti è stato segato dalla sua squadra e tradito dal suo presidente....ma di noi
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Originariamente Scritto da Sean Visualizza MessaggioHanno romanzato (i giornali) su questo presunto dispiacere di Ancelotti di veder subentrare al suo posto l'amico Gattuso...ma che doveva fare Gattuso? Dire di no per il legame con Ancelotti?
Tutti gli allenatori sanno che è un mestiere dove si puo' essere esonerati...e che si allena a giro, altrimenti lavorerebbero sempre e solo gli stessi. Anche Ancelotti conosce bene le regole di quel mondo, e infatti dubito delle ricostruzioni giornalistiche.
Ancelotti è stato segato dalla sua squadra e tradito dal suo presidente.
Pero' dove vuoi andare se i tuoi senatori sono gente del genere?
B & B with a little weed
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