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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Napoli, da De Laurentiis parole di addio verso Spalletti: "Non tarpiamo le ali a nessuno"

    Aurelio De Laurentiis a margine della presentazione delle medaglie celebrative del terzo Scudetto ha parlato anche di Luciano Spalletti. Intercettato da Sky Sport, il presidente azzurro ha risposto alle domande sul futuro dell'allenatore di Certaldo: "E' un fuoriclasse e i fuoriclasse devono trovare un field per esprimersi al meglio, da noi l'ha trovato e ha funzionato tutto. Speriamo che in futuro riesca a esprimere ancor di più la sua capacità di aggregare. Meglio se Napoli? Senza dubbio, ma nella vita la libertà è un bene incommensurabile e invalutabile, non bisogna tarpare le ali a nessuno, come nessuno deve farlo con me.

    Bisogna restare legati. Io sono legato ad Ancelotti, Mazzarri, Reja, Benitez. L'importante è essere grati a chi ti ha dato e a chi ha ricevuto. Chi ha dato ha dato ha dato, chi ha avuto avuto avuto, scurdammoce o' passat simm e Napul paisà".

    Tuttomercatoweb.com
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Cervello bevuto
      Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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        Attenzione all'Atalanta che batte il Verona 3-1 e insidia Milan e Roma per il quarto posto.
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
          A me risulta che tutto il procedimento sia stato bloccato ed i punti revocati, ma non è questo il punto, quello che vorrei sapere è cosa vogliono dire le parole di Gravina.
          Io credo che la giustizia sportiva ci darà una bella stangata tra questo e l'altro processo sugli stipendi. Salvare l'Europa sarà impossibile.

          Gravina è preoccupato per l'asta per i diritti tv, è chiaramente quello il senso delle sue dichiarazioni. Con una Juve fortemente penalizzata quanti sottoscriveranno abbonamenti per le tv?

          Ci vuole una pena equa. Dare 15 punti quando lo stesso procuratore ne chiedeva 9 non è equo, è giustizia sommaria.
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            Il Bayern, che vinceva 1-0, prende 3 pappine in casa e perde 1-3. Se i Borussia vince le sue 2 partite...vince la Bundesliga!

            Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
            I SUOI goals:
            -Serie A: 189
            -Serie B: 6
            -Super League: 5
            -Coppa Italia: 13
            -Chinese FA Cup: 1
            -Coppa UEFA: 5
            -Champions League: 13
            -Nazionale Under 21: 19
            -Nazionale: 19
            TOTALE: 270

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              Forfait di Rebic, Origi e Vranckx
              Nel corso della rifinitura si sono fatti male contemporaneamente Rebic, Origi e Vranckx. L’ex Liverpool ha riportato un affaticamento all’adduttore, il croato una distorsione alla caviglia sinistra e il belga ha accusato una pubalgia.
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                Intanto l'Arsenal ha perso 1-0. Il Manchester City e' campione d'Inghilterra!

                Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
                I SUOI goals:
                -Serie A: 189
                -Serie B: 6
                -Super League: 5
                -Coppa Italia: 13
                -Chinese FA Cup: 1
                -Coppa UEFA: 5
                -Champions League: 13
                -Nazionale Under 21: 19
                -Nazionale: 19
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                  Nono titolo d'Inghilterra per il City, il terzo consecutivo. Delle nove Premier del City, 7 sono state vinte dagli arabi. In 10 anni dimezzato il distacco con lo United (18 titoli United, 9 il City).
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                    Il City potrà ora preparare con tutta calma la finale di champions, cautelando i suoi campioni.
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                      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                      Forfait di Rebic, Origi e Vranckx
                      Nel corso della rifinitura si sono fatti male contemporaneamente Rebic, Origi e Vranckx. L’ex Liverpool ha riportato un affaticamento all’adduttore, il croato una distorsione alla caviglia sinistra e il belga ha accusato una pubalgia.


                      Preparatori sempre al Top!

                      ce li richiedono in mezzo mondo.









                      "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                      Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                      vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                      (L. Pirandello)

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                        Giuntoli sarà il nuovo Direttore sportivo della Juventus. [Di Marzio - Sky Sport]
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                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Finalmente se ne azzecca una e si mette un primo tassello giusto dopo parecchio tempo.

                          Una prece per Zazzaroni e il suo "De Laurentiis non vuol liberare Giuntoli alla Juve".
                          ...ma di noi
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                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                            Intanto l'Arsenal ha perso 1-0. Il Manchester City e' campione d'Inghilterra!

                            Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
                            Molto bene per il Nottingham, verso il quale provo empatia calcistica
                            Si è salvato con una vittoria di prestigio
                            Spesso vado più d'accordo con persone che la pensano in maniera diametralmente opposta alla mia.

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                              Divorzio Spalletti-De Laurentiis a Napoli: il mistero della fuga e le conseguenze

                              Il divorzio tra Spalletti & De Laurentiis fa discutere , spiazza, entra nella sfera sempre curiosa del mistero: aspetti psicologici e motivazioni caratteriali

                              I divorzi più cruenti, le divisioni maggiori arrivano spesso dopo le grandi vittorie. Se lo scudetto è stata una piacevolissima sorpresa per il calcio italiano e soprattutto per i napoletani, le conseguenze di questo titolo così ben costruito sia a livello tecnico che societario, umiliando e demolendo qualsiasi concorrenza, hanno la dimensione del trauma. I l divorzio tra Spalletti & De Laurentiis fa discutere , spiazza, entra nella sfera sempre curiosa del mistero, si porta dietro aspetti psicologici e motivazioni caratteriali che nemmeno quello tra Francesco Totti e Ilary Blasi svela, questo è più terreno, si fa baruffa per soldi, orologi, borse e metri quadri. Più ideologico quello che si consuma al Maradona, il presidente dice «non tarpo le ali a nessuno», il suo (ex) tecnico replica stizzito «io non devo volare da nessuna parte, non ho bisogno di ali, al massimo indosso stivali».

                              Più che «l’uomo degli stivali», l’allenatore fresco campione d’Italia pare un uomo in fuga, non si capisce bene da cosa. Spalletti non inventa nulla di nuovo, nel calcio la fuga dalla vittoria l’hanno già percorsa Mourinho (attenzione si appresta a concedere il bis alla Roma), Conte, Allegri, Sarri, separazioni consensuali o più spesso litigiose, questa si caratterizza per rispetto reciproco, ma anche fastidio e ironia. È finita, anche se presto la storia ci regalerà altre puntate, la più interessante è quella del dopo Spalletti, chi arriverà su quella panchina, ovviamente girano già molti nomi, poi il copione del film commedia prodotto da De Laurentiis contemplerà il mercato, sempre ben studiato, accuratamente sceneggiato, attori protagonisti saranno Osimhen e Kim. Cambierà anche l’autore Cristiano Giuntoli, altro partente. Di una cosa restiamo convinti, il giocattolo vincente, il capolavoro, il Napoli, non sarà sfregiato. Anche se i confini di una squadra sono fragili e le rivoluzioni non si possono fare tutti gli anni, l’equilibrio non solo è necessario ma addirittura vitale, in questo epilogo ne osserviamo poco.

                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Spalletti, quale futuro dopo Napoli: «La Juventus? No, quest’anno sono appagato»

                                L’allenatore del Napoli Luciano Spalletti prima della sfida con l’Inter chiarisce: «Non mi servono le ali, piuttosto gli stivali. Se vado via lo deve dire la società»

                                Se sia o meno un’occasione persa sarà il tempo a dirlo, le variabili sono il sale del calcio. Ma il Napoli che saluta l’allenatore che ha vinto lo scudetto atteso 33 anni è un paradosso sportivo. Spalletti è così, la sua storia dice così. È la sfida dell’uomo di principio che supera l’ambizione dell’allenatore: avrebbe potuto scommettere ancora su un terreno che lui ha reso fertile, con una rosa rigogliosa e a lui devota; invece sceglie di tornare (per ora) in campagna. Lì dove «non ho bisogno delle ali» replicando a De Laurentiis che non vuole «tarpargliele». Gli stivali, quelli sì, li nomina («mi servono»), lasciando trapelare il desiderio di trascorrere più tempo nella vigna della sua Rimessa. Verità o bugia? Il calcio è il mondo dove tutto è sempre possibile. La Juventus è il futuro del d.s. Giuntoli, potrebbe raggiungerlo? «Ogni anno alla mia età devo rifare l’inventario di quello che mi gira per il cervello. Posso parlare solo del prossimo e sono già appagato».

                                La vigilia di Napoli-Inter diventa così la giornata delle metafore e dei ringraziamenti: la parola addio non viene mai pronunciata, le domande però sono insistenti, la storiella del «chi deve dire cosa» diventa stucchevole. Spalletti un po’ cede e un po’ no: bisogna intendere più che ascoltare. Entrare nella sua testa piena di cose, leggere l’ironia nei sorrisi, sentire i piccoli colpi di tosse dell’emozione. «Ho dato a Napoli tutto il mio tempo — dice — provando a fare il massimo. Ma i momenti che ho vissuto qui restano eterni, indelebili. Sì, ho ricevuto di più di quanto ho dato». Sveste il giubbotto della tuta e mostra una pettorina di allenamento, lì dove, due stagioni fa, aveva fatto scrivere: sarò con te, ora c’è la celebrazione: campioni d’Italia.

                                Partenza e arrivo, se non è questo un addio... «Ho definito tutto — aggiunge — a cena con il presidente, tocca a lui comunicare». L’uomo resiste poco al politically correct, i puntini sulle «i» sono il suo esercizio preferito. E, allora, tutto d’un fiato: «Falso che c’è stata una trattativa; falso che rinuncio a più soldi; falso che devo pagare una clausola; falso che aspetto un’altra squadra». Chiarissimo. Spalletti ha un’altra passione oltre a quella di appuntare schemi tattici e stati d’animo sui quadernetti della memoria. Colleziona articoli di giornali che lo riguardano: legge, conserva e allude: «Vi fa comodo o c’è qualcuno che vi dice di scrivere cose non vere?».

                                C’è l’Inter al Maradona e Lucio ritrova il campo: «Abbiamo stimoli e voglia, affrontiamo la finalista di Champions alla quale vanno fatti i complimenti. È l’unica squadra che non abbiamo battuto, questa può essere l’occasione». La giocherà con i migliori interpreti del suo calcio. Il dopo verrà il 30 giugno: sarà un futuro migliorabile? Spalletti rilancia: «C’è voluto coraggio quando sono arrivato, adesso le cose sono a posto, bisogna andare avanti e fare di più. De Laurentiis è una garanzia, ha già parlato di Champions». Torna al presidente che da par suo ribadisce la voglia di «vincere ancora» mentre diventa Cavaliere di merito dell’Ordine Costantiniano di San Giorgio. Sonda De Zerbi, sogna l’«amico» Conte e ripensa a Italiano e a Gasperini. A qualche amico svela: «Mi piace Palladino». Spalletti è più abile a sparigliare: «Quando riparto lo faccio a mille». Dove, Spalletti? Sorride, va in campo. Cavallo pazzo... con gli stivali.

                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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