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Attenzione che di questo passo, e non dovesse vincere la conference, rischia di non entrare in EL.
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forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
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il suo è stato uno dei più grandi furti nella.storia del pallone d'oro...
Da Milanista:
Onori a lui.
"Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori". (L. Pirandello)
Le cose non si mettono bene per la Roma di Mourinho, i giallorossi fermati all’Olimpico sull’1-1 da un Venezia ormai retrocesso in Serie B. La Conference League è un traguardo, ma il campionato è un fallimento
SERIE A 2021 - 2022 Giornata n. 37 Sabato 14 maggio 2022 Empoli - Salernitana 1-1 (31' Cutrone E, 76' Bonazzoli S) Verona - Torino 0-1 (19' Brekalo T) Udinese - Spezia 2-3 (26' Molina U, 35' Verde S', 45'+3' Gyasi S, 47' Maggiore S, 90'+4' Mari U) Roma - Venezia 1-1 (1' Okereke R,
Domenica 15 maggio 2022
Bologna – Sassuolo 12.30
Napoli – Genoa 15.00
Milan – Atalanta 18.00
Cagliari – Inter 20.45
Lunedì 16 maggio 2022
Sampdoria – Fiorentina 18.30
Juventus – Lazio 20.45
Milan 80 (36)
Inter 78 (36) Napoli73 (36) Juventus69 (36) Lazio62 (36) Roma60 (37) Fiorentina59 (36) Atalanta59 (36 Verona52 (37) Torino 50 (37)
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L’analisi di Sconcerti: Milan-Atalanta e Cagliari-Inter. Perché il modello Milano ha già vinto
Il calcio torna a completare la città, il suo bisogno di essere avanguardia e presenza. Ma la festa comune di questi giorni è un prologo, non un compimento
di Mario Sconcerti
Tutto è cominciato con l’arrivo di Barella e Tonali. Sono stati quelli gli investimenti veri. Spendere 80 milioni per Lukaku è una scelta economica, se li hai, perché no? La vera bravura è andare a prendere ragazzi costosi che hanno metà possibilità di perdersi. E sono due diversità. Barella non ha omologhi, non è accostabile a nessuno. Tonali è più normale nel gioco, ma sa fare le due fasi, quella di Pirlo e di Gattuso, con interpretazioni personali, fino a sfuggire di nuovo al paragone. Sono i giocatori determinanti, infatti non sono sostituibili. Riuscire a coprirne in altro modo i compiti, è l’ultimo obiettivo di Inter e Milan. Quando avranno i sostituti, saranno di nuovo squadre perfette, pronte a prendere il grande mare.
La festa comune di questi giorni è un prologo, non un compimento. È festa di popolo in fiamme, di nuovo insieme e opposto, incerto nel racconto cittadino. Chi troverò prendendo il caffè? Uno dei miei o dei loro? È il ritorno di uno scopo in comune, la distrazione intelligente che sale dalla pancia e non ha bisogno di talk show per essere capita. Forse il lungo silenzio ha fatto anche bene, forse ha insegnato a Milano che non c’è niente di dato, tutto va goduto quando c’è, senza pretenderlo. Ma c’è spazio per andare avanti. Inter e Milan cominciano adesso. Il progetto del Milan è più sartoriale, ha un gusto artigiano. Quello dell’Inter è più estremo, sa di lusso o invenzioni, passi dal comprare a vendere, tutto in abbondanza. Non c’è ancora la grande regolarità del lavoro milanese, il cappotto lungo dei cumenda che tiene insieme il ritmo della ricchezza. Inter e Milan sono arrivate in cima mantenendosi migliorabili. Hanno strada davanti, non sono un ultimo giro di giostra. È che siamo tutti un po’ sospesi a qualcosa che non conosciamo fino in fondo. Abbiamo dato le nostre squadre a persone che non incontreremo mai, che non potremo ringraziare o a cui chiedere spiegazioni. Ma credo che questo sia il mondo, il calcio in fondo non inventa, è sempre una conseguenza.
Questa imperfezione delle due squadre rende quella di oggi soprattutto la festa della gente, una Milano lunga quasi dovunque. La gente non ha il dovere di misurare la qualità, di distinguere la vittoria. La gente di Milano torna oggi al centro del gioco nazionale, giustifica la sua importanza anche attraverso il calcio. È il segno di una differenza che non si fa solo nei salotti, si fa anche per strada, in ogni casa. È la Milano di tutti. Non c’è grande città in Italia, forse in Europa, che abbia una possibilità così profonda di riconoscersi dal basso. Viene da dire che il calcio torna a completare Milano, il suo bisogno di essere avanguardia e presenza. La Juve non rappresenta una città, riassume meglio il paese. E comunque Juve, Inter e Milan non esisterebbero una senza le altre. Il calcio italiano è sempre stato una staffetta fra una squadra e una città. Questo in fondo è il senso della festa, la sicurezza che arriverà.
C’è un’ultima differenza del calcio a Milano: vuole abitare la stessa casa. C’è qualcosa di freudiano in questo dividersi lo stadio. Tra amici opposti si può dividere tutto, ma non la casa. Capisco quando lo stadio era comunale, ma adesso che si costruisce perché costruirne uno per due? Perché non ognuna il suo stadio come in tutto il mondo? Non sarebbe un senso di appartenenza più automatico da vivere? Un orgoglio in più? Roma avrà due stadi, Londra ne ha otto, a Milano già riposa l’Arena. Non ci si è mai nemmeno pensato. Forse Inter e Milan hanno insegnato alla propria gente a vivere il calcio in modo doppio, quasi privato e pubblico, come non ci fosse piacere del gioco se non ci fosse modo di viverlo insieme. C’è qualcosa di strano che va oltre i nodi burocratici e la spesa economica. Forse c’è questa chiacchiera di città che non vuole interrompersi perché vive l’una delle parole dell’altra. O forse è come una Grande Intelligenza popolare che rende Inter e Milan della stessa materia della città. Questo renderebbe anche lo scudetto di oggi un bene in comune…
CorSera
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Milan campione d’Italia se... Ecco tutte le combinazioni
I rossoneri ospitano l’Atalanta, l’Inter va a Cagliari. La squadra di Pioli vince lo scudetto già domenica 15 se vince e l’Inter non vince, oppure se pareggia e l’Inter perde
La squadra di Pioli scenderà in campo a San Siro alle 18 contro l’Atalanta di Gian Piero Gasperini, in corsa per un posto in Europa League. Invece, l’Inter giocherà a Cagliari alle 20.45 e affronterà una squadra con un bisogno disperato di punti per continuare a cullare il sogno salvezza. Il Diavolo è così campione se batte la Dea e i nerazzurri non vincono in Sardegna (Milan 83, Inter a 79 o a 78) oppure se pareggia con l’Atalanta e i nerazzurri perdono (Milan 81 e Inter 78, con il vantaggio dei rossoneri di potere vincere anche a pari punti per il vantaggio nello scontro diretto, dopo l’1-1 nel derby di andata, ha vinto 2-1 il ritorno il 5 febbraio scorso grazie alla doppietta in rimonta firmata da Giroud.
In tutti gli altri casi, l’assegnazione del titolo sarebbe rinviata all’ultima giornata (probabilmente domenica 22 maggio alle 15), quando il Milan giocherà a Reggio Emilia contro il Sassuolo e l’Inter a San Siro contro la Sampdoria.
CorSera
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Oggi potrebbe essere il grande giorno per il Milan ed i milanisti. Meglio infatti vincere e vedere che farà poi l'Inter piuttosto che rimandare tutto all'ultima giornata magari pareggiando questa con l'Atalanta...perchè non si sa mai e i traguardi vanno tagliati quando si può, senza rimandare.
Inoltre meglio festeggiare a Milano che non poi a Reggio Emilia...ma meglio non dire niente prima e rimandare tutte le dovute considerazioni a dopo i verdetti.
I giudizi ed i verdetti li attende pure la Roma di Mourinho, che nel campionato ha lo stesso passo di quella di Fonseca dell'anno scorso, ovvero quella che chiuse settima.
La stagione dunque è tutta appesa ad una sola partita, la finale di conference. Se Mourinho la vincerà sarà un discorso, anche perchè si qualificherà alla EL; se non la vincerà sarà un altro discorso...e quindi pure qui tutto è rimandato a dopo i risultati.
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Non credo che oggi il Milan chiuderà il discorso scudetto.. l'Inter vista mercoledì non è assolutamente una squadra che fa pensare a passi falsi..anzi con l'Atalanta ilbrischio è molto più concreto per il Milan anche se una squadra che si deve salvare come il Cagliari non è il massimo come avversario.. però la differenza tecnica è enorme..per me tutto rimandato a l'ultima giornata
Il Milan con l'Atalanta non vince ed ho dubbi pure sull'Inter visto che il Cagliari si gioca la retrocessione (con la Salernitana che ieri si è giocata il colpo di grazia)
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