Parla anche per sottrazione, ci sono gesti simbolici che vanno tradotti: si è presentato alle conferenze stampa di addio di Buffon, di Barzagli, di Allegri: che vuol dire? Stima e riconoscenza verso quei protagonisti. Non si è presentato a quella di Del Piero: perchè? Perchè Del Piero contestò la volontà della società di considerare quella del '12 come la sua ultima stagione.
All'assemblea degli azionisti ha citato un allenatore soltanto: Allegri. Conte è stato evocato per ellissi, quando ha detto che "poche società avrebbero fatto fronte al restare senza allenatore per 6 mesi a causa del calcioscommesse". Non ha citato Sarri.
Da lì capiamo che a Conte si rimprovera ancora l'ingratitudine, e la rottura dei patti, per quella sua fuga estiva. Sarri non viene citato perchè semplicemente ancora non ha combinato niente. Se ti spertichi in lodi anticipate, dai premi che non spettano a nessuno e deconcentri dal raggiungimento degli obiettivi concreti, unico metro nel calcio per valutare se un progetto funziona o no.
Le statistiche, le previsioni, i paragoni (Mancini come Pozzo, tanto per dirne uno) se li possono permettere i giornali. I sogni i tifosi. Le società no. Devono lavorare. Cullarsi sulle nuvole nel calcio è un attimo. Insigne e il Napoli, dopo lo 0-1 di Torino di due anni fa, credevano di aver vinto lo scudetto, festeggiarono: mancavano ancora 3 partite ed erano ancora a -1.
All'assemblea degli azionisti ha citato un allenatore soltanto: Allegri. Conte è stato evocato per ellissi, quando ha detto che "poche società avrebbero fatto fronte al restare senza allenatore per 6 mesi a causa del calcioscommesse". Non ha citato Sarri.
Da lì capiamo che a Conte si rimprovera ancora l'ingratitudine, e la rottura dei patti, per quella sua fuga estiva. Sarri non viene citato perchè semplicemente ancora non ha combinato niente. Se ti spertichi in lodi anticipate, dai premi che non spettano a nessuno e deconcentri dal raggiungimento degli obiettivi concreti, unico metro nel calcio per valutare se un progetto funziona o no.
Le statistiche, le previsioni, i paragoni (Mancini come Pozzo, tanto per dirne uno) se li possono permettere i giornali. I sogni i tifosi. Le società no. Devono lavorare. Cullarsi sulle nuvole nel calcio è un attimo. Insigne e il Napoli, dopo lo 0-1 di Torino di due anni fa, credevano di aver vinto lo scudetto, festeggiarono: mancavano ancora 3 partite ed erano ancora a -1.
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