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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Io trovo più "serio e complesso" non il problema arbitrale ma quello relativo ai tanti presidenti come De Laurentiis (e la lista sarebbe infinita), cioè i quaquaraquà, gli imbonitori di piazza, i giullari, capaci solo di fuochi d'artificio verbali, scuse, piagnistei.

    Per intanto cerchi almeno di armonizzare le sue parole con quelle del suo allenatore: per uno il ritiro serve, per l'altro no. Per uno la classifica non preoccupa, per l'altro sì. Auguri.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da fransisco1 Visualizza Messaggio
      Ma si come detto in un campionato così lungo i valori poi vengono fuori.
      però è uno smacco davvero enorme rischiare di arrivare a 5 mesi dall inizio del campionato con pochi punti dalla zona retrocessione per una società come il milan,che ha anche investito più di tutti nell ultimo triennio.

      Lo smacco è causa di dirigenti e proprietà che non hanno capito (eppure dovrebbe essere elementare il contrario) che nelle grandi piazze i progetti incardinati sui "giovani" hanno vita breve...anzi sono inutili. Coi giovani non scali le classifiche, non ti piazzi per i primi posti, non vinci, non ci fai niente...mentre le grandi piazze, da che calcio è calcio, hanno fretta, vogliono risultati.

      I giovani vanno inseriti in un telaio dove c'è esperienza. E' il modo migliore per farli rendere di più. Lasciati da soli, sono pesci fuor d'acqua, elementi spaesati e impossibilitati a sopportare le pressioni di stampa, tifosi, circondario.

      Le grandi squadre sono tali perchè vincono o concorrono per vincere. Ogni tre, quattro anni devi portare a casa un titolo. Devi comunque e sempre stare tra i primi. La champions dovrebbe essere un piazzamento scontato, al netto di una (dicasi una) annata sfortunata ogni tanto...qua ci troviamo invece di fronte ad un regresso complessivo, per cui non solo non vinci più una mazza da anni ma non vai nemmeno in champions.

      La soluzione di Elliott? Varare il progetto giovani. Tanto vale darsi all'uncinetto.
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        Giampaolo-Pioli hanno 8 punti in meno rispetto al Gattuso dello scorso anno all'undicesima giornata.
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          Per quanto riguarda la chiamata Var affidata (almeno un paio di volte per tempo) agli allenatori, che cambia? Tanto davanti allo schermo chi giudica, chi è chiamato a valutare? Gli arbitri.

          Io suggerisco di lasciar perdere con queste sceneggiate, e piuttosto che rompersi la testa sul Var pensare a fare squadre come Dio comanda. Forse i risultati arrivano prima che pensarle tutte (Var, non Var, chiamate e non chiamate a tempo) e restare sempre col cerino in mano.

          Se invece dell'elicottero di Pepè, a Dimaro si fosse visto il Pepè in carne ed ossa, magari sarebbe stato un aiuto, no? Oppure, se James, invece che sui giornali, fosse stato preso per davvero, forse forse la squadra sarebbe girata meglio.

          Pero' l'importante è fare il tribuno a radio Kiss Kiss.
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            Se Ancelotti avessi chiamato il Var su Kjaer-Llorente, non è che improvvisamente il gomito di Llorente sarebbe scomparso e sarebbe invece apparso il rigore.
            ...ma di noi
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              Ma perchè non giriamo per una volta i piani della discussione? Ma agli arbitri dovrebbe fare piacere avere a che fare con gente simile? Presidenti masaniello. Allenatori nevrastenici. Un mondo che in gran parte è un abisso di ignoranza, dove spessissimo quegli stessi che strillano contro gli arbitri non conoscono nemmeno la materia, cioè il regolamento.

              Un mondo di attori pagati pure caro per sceneggiate da avanspettacolo, dove, sullo stesso espisodio, per un allenatore che ce l'ha a favore la decisione arbitrale è giusta; per l'altro che la subisce è inventata: la realtà capovolta a seconda del punto di vista o, meglio, della convenienza.

              Poi devi pure prendere lezioni, o sentirti insultato, da questi personaggi qua, buoni forse per un commedia pallonara su qualche film vecchio stampo di Banfi sul calcio. Vogliono il "rispetto"...ma tu lo porti agli altri, a quelli cui lo chiedi?
              Last edited by Sean; 04-11-2019, 18:09:51.
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Giampaolo-Pioli hanno 8 punti in meno rispetto al Gattuso dello scorso anno all'undicesima giornata.
                Come dicevo pagina dietro potrebbe essere molto più impietoso a fine anno (solare)

                comunque la tragedia nella tragedia compiuta da giampaolo è avere fstto risultati osceni nella parte di calendario nettamente più agevole,cioè quell incompetente percepisce ancora lo stipendio,per me siamo ai livelli di ventura in nazionale.

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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Giampaolo-Pioli hanno 8 punti in meno rispetto al Gattuso dello scorso anno all'undicesima giornata.
                  Vabbè dai, se dividi per 2 son 4 punti, nemmeno tato.
                  Originariamente Scritto da BLOOD black
                  per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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                    Originariamente Scritto da fransisco1 Visualizza Messaggio
                    Come dicevo pagina dietro potrebbe essere molto più impietoso a fine anno (solare)

                    comunque la tragedia nella tragedia compiuta da giampaolo è avere fstto risultati osceni nella parte di calendario nettamente più agevole,cioè quell incompetente percepisce ancora lo stipendio,per me siamo ai livelli di ventura in nazionale.

                    La "tragedia" Giampaolo l'ha combinata perchè qualcuno ce l'ha messo...quindi l'origine della tragedia va ricercata nella dirigenza che pensa bene di affidare una squadra di ragazzini ad un allenatore assolutamente inadatto e che ha avuto un nono posto come miglior risultato in A.

                    Per intanto Pioli, sprezzante di ogni senso del comune pudore e del ridicolo, afferma che il Milan è stato penalizzato dal calendario per le due partite ravvicinate di giovedì con la Spal e domenica con la Lazio.

                    Questo guida una squadra che riposa tutta la settimana e poi, per una volta, una singola, misera volta che capita di giocarne due vicine chiama il calendario a giustificazione...e allora chi ha giocato 7 partite in 21 giorni?

                    Ormai siamo al surrealismo.
                    Last edited by Sean; 04-11-2019, 19:42:30.
                    ...ma di noi
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                      Capello: "A Sarri serve tempo, Conte ha la difesa fortissima. Il Milan gioca con paura"

                      L'ex tecnico sul duello scudetto: "Senza bel gioco o un'impostazione di un certo tipo, non si raggiungono i risultati". Poi bacchetta i rossoneri: "Molti giocatori non sono validi, ma non giocano al massimo delle loro potenzialità". Applausi per Fonseca: "Questa Roma è stata lavorata nella testa. Zaniolo il più grande talento italiano"

                      È un Fabio Capello a 360° quello che ai microfoni di "Radio Anch'io Sport" parla del calcio italiano. In primo piano il duello scudetto tra Juventus e Inter. "Senza bel gioco o un'impostazione di un certo tipo, non si raggiungono i risultati. La cosa vera che si può vedere nella Juve, è che non ha i calciatori per un certo tipo di gioco. Sarri sta mettendo in campo i giocatori nelle posizioni in cui possono rendere di più e punta anche lui innanzitutto sui risultati. Conte ha preso l'Inter con una difesa votata per giocare su un certo livello e su questa base ha trovato ottimi risultati. L'intervento di De Ligt? Ormai in area di rigore devono legarsi le mani, non si può più avere equilibrio con le braccia aperte. Secondo me dipende dalla pericolosità del passaggio".

                      "Milan ha paura, giocatori non all'altezza"


                      Inevitabile parlare del momento negativo del Milan. "Che la squadra sia in difficoltà, che i giocatori non siano di grandissimo livello lo sanno tutti, lo si vede. Ma quello che si vede maggiormente a San Siro è che giocano con paura, con timore e non stanno rendendo secondo il loro valore. Quando hanno il pallone fra i piedi non hanno la serenità per dare il meglio, penso a Paquetà. Pioli deve fare un lavoro psicologico. I problemi sono soprattutto nella testa, se non c'è personalità e tranquillità si fa fatica - prosegue -. Ci sono dei giocatori che hanno un certo valore, anche se ce ne sono pochi da Milan, ma hanno difficoltà a indossare questa maglia. Ci vorrebbe qualcuno, che in questo momento non vedo, un capitano che trasmetta dei valori, che ha ancora il Dna del vecchio Milan. La forza dell'allenatore è avere dei leader che fanno capire le idee di gioco, ma riescono soprattutto a creare un gruppo nel convincimento di fare qualcosa di più. Leao? Quello di ieri sera mi ha innervosito, deve pensare che c'è una fase di partecipazione al gioco e invece gioca solo con la palla fra i piedi. Deve cambiare e fare qualcosa di più".


                      "Zaniolo più grande talento italiano"

                      Se il Milan piange, la Roma invece ride. I giallorossi sono terzi. "Ha giocatori di qualità come Dzeko e Kolarov, ha fatto un ottimo acquisto in difesa come Smalling, qualcuno aveva detto che è lento, tutto il contrario. Questa Roma è stata lavorata nella testa e quando una squadra segue l'allenatore e tutti ci mettono qualcosa di più, si raggiungono i risultati". Capello torna poi su Zaniolo. "Sono un ammiratore di Zaniolo, dico che è il più grande talento che abbiamo in Italia. Forse ho dimenticato di aggiungere il nome di Kean quando ne ho parlato. Ho avuto giovani che si sono persi, anche Cassano ha fatto le 'cassanate'".


                      Capitolo razzismo

                      Anche nell'ultimo weekend si è parlato di razzismo sui campi italiani. "Abbiamo dato importanza a queste persone, nessuno ha avuto la forza di condannarli. Si sentono forti in gruppo e pecorelle quando non sono in gruppo. Per questo - aggiunge Capello - fanno vedere il loro osceno modo di pensare. La reazione di Balotelli è stata eccessiva sotto un certo aspetto, ma importante. Sotto questo punto di vista si parla poco, ma decisioni serie sono anche meno. Basterebbe fare come in Inghilterra, ci sono delle telecamere. Servono decisioni, non chiacchiere".


                      "Più arbitraggi all'inglese"

                      E parlando dell'Inghilterra: "Vorrei più arbitraggi all'inglese. Ogni minimo contrasto, ogni minimo tocco, con la moviola diventano falli. Manca la continuità di gioco". Chiusura su Allegri, accostato a Manchester United e Bayern Monaco. "Al Bayern sarebbe molto più facile vincere per la mentalità, i dirigenti sanno chi acquistare. Ma dato quello che è successo ad Ancelotti, non so se un allenatore italiano sia il benvenuto. Forse c'è qualcosa che non funziona nei rapporti italo-tedeschi. L'Inghilterra invece è affascinante, è un campionato che ti arricchisce. Fra Bayern e United, sposerei Manchester".

                      ...ma di noi
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                        La juve contro il Milan è data a 1.4, praticamente come contro una medio piccola, un Parma, una fiorentina, queste cose qui

                        Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                        Originariamente Scritto da Pesca
                        lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                          Pero' resta sempre una partita di cartello, partita in cui si possono avere stimoli insperati...per cui va presa con la massima attenzione e tante pinze. D'altro canto, questo campionato sta dimostrando che non esistono partite scontate.

                          A Torino ci sono state difficoltà col Bologna, col Genoa...le squadre ci tengono a fare bella figura, mettono in campo molto, danno tanto e la Juve è un po' un cantiere, non è pappa e non è ancora ciccia.
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                            Beh si poteva risparmiarsela,anche perché manco stiamo a parlare di trasferte ,viaggi,rientri a notte fonda od altro.
                            sempre a milano stavi,tra l altro.

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                              Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
                              La juve contro il Milan è data a 1.4, praticamente come contro una medio piccola, un Parma, una fiorentina, queste cose qui

                              Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                              Beh quello è il livello del Milan
                              Originariamente Scritto da Marco pl
                              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              IO? Mai masturbato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              Io sono drogato..

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                                Milan, i numeri sono impietosi. Il mercato per non perdere l'Europa

                                Sei sconfitte nelle prime undici giornate, un confronto con la scorsa stagione già impietoso. L'arrivo di Pioli non ha dato la scossa attesa, la Champions è lontanissima, perfino per l'Europa League, il traguardo di consolazione, serve un cambio di passo. A gennaio Elliott costretto a comprare

                                La strada è quella giusta, in fondo ci sono ancora 27 giornate e 81 punti a disposizione. Il mantra autoassolutorio di Casa Milan è di rifugiarsi nella statistica. Il difficile tentativo è di convincere i tifosi, ma soprattutto la squadra, battuta da tutte e 5 le candidate all'Europa affrontate finora (Inter, Torino, Fiorentina, Roma, Lazio) e alla prima giornata pure dall'Udinese, che dopo appena 11 giornate non sia già compromesso il campionato, cioè in pratica l'intera stagione, date l'assenza forzata dall'Europa e la scarsa probabilità di aggiustare tutto con la Coppa Italia. Proprio la statistica, però, è decisamente impietosa. E induce a riflessioni non più posticibabili. Il realismo si impone. La Champions è lontanissima.

                                Gattuso inascoltato

                                È sufficiente un semplice confronto con la classifica della scorsa serie A. Il Milan arrivò quinto, a un punto dall'agognata Champions, che Atalanta e Inter conquistarono soltanto all'ultima giornata: sarebbe bastato non perdere il derby del gol di Icardi all'ultimo soffio. Questo racconta la statistica. Ma dice anche che le sconfitte totali furono 8 in 38 giornate, mentre adesso sono già 6. Che nelle prime 11 partite del calendario, recupero col Genoa incluso, Gattuso sommò 21 punti, mentre adesso i punti sono 13. Che alla fine l'allenatore dell'allarme tecnico inascoltato (al punto da averlo spinto all'addio) ne fece 68, mentre l'attuale proiezione porta a quota 52. Che i gol segnati erano 21, mentre adesso sono solo 11. Che anche rispetto a quelli subiti la situazione non è migliorata (15 contro 14). E che nelle ultime 5 stagioni, per agguantare il fatidico quarto posto, è stato necessario vincere almeno 20 partite: le 18 della Fiorentina nel 2014-15 rappresentano un'eccezione. Tutto questo significa che il Milan, per tornare sul palcoscenico che non calca dal 2014 e che tra l'altro resta il punto di osservazione principale dell'Uefa per il fair-play finanziario, dovrebbe vincere più della metà delle gare che gli rimangono, a cominciare magari dalle due prossime, in casa della Juventus e a San Siro col Napoli di Ancelotti, nemico carissimo.


                                I nuovi non bastano, Duarte flop

                                Senza un'accelerazione nei risultati, al momento impensabile, la Champions per il Milan rimane dunque il solito tabù. Perfino per l'Europa League, il traguardo di consolazione, serve un cambio di passo. Contro la Lazio, sotto gli occhi di Gordon Singer, il contitolare del fondo Elliott che dagli investimenti nel calcio non sta certo avendo un grande ritorno di immagine, il Milan ha giocato un buon primo tempo, attaccando e controbattendo ogni assalto. Però nel secondo ha pagato l'offensivismo spinto, soprattutto quando Leao si è aggiunto a Piatek e agli arrembaggi di Hernandez. Così, anche se Krunic ha annullato Milinkovic-Savic poi sostituito e anche se Bennacer ha fatto discreta figura in palleggio, ancora una volta è emersa la complessiva differenza di livello contro una squadra dalla tecnica superiore, sintetizzata dalle giocate ispirate di Luis Alberto. Se Giampaolo riteneva prioritaria la fase difensiva e pareva refrattario all'utilizzo degli acquisti estivi finché non avessero assimilato i suoi schemi, Pioli ha sposato una tattica più spregiudicata e ha dato presto il via libera ai giocatori portati a Milanello dal mercato di Maldini e Boban: dopo la staffetta Paquetà-Leao, a inizio ripresa, li ha messi in campo tutti e 6 contemporaneamente. Ma non è servito.


                                Elliott costretto alle spese di gennaio

                                Il nuovo assetto ha messo a nudo i limiti del difensore brasiliano Duarte, l'anarchia dello spensierato Leao, la discontinuità di Rebic. Bennacer e Krunic promettono bene, però nelle fasi più difficili della partita possono ancora scontare l'inesperienza. Hernandez è il più pronto ed efficace, ma la sua inclinazione offensiva necessita di contrappesi tattici. In sostanza, il Milan a novembre è un cantiere, il che sarà anche fisiologico, ma non è troppo consentito da classifica e calendario. Per tentare di rientrare in zona Europa, ci sono solo due strade: fare punti contro Juventus e Napoli oppure programmare qualche aggiustamento sul mercato di gennaio, oggi più urgente delle priorità di Elliott sul nuovo stadio e della rottamazione del vecchio San Siro. Un anno fa, di questi tempi, dopo il trauma con la Juve proprio alla dodicesima giornata (rigore sbagliato ed espulsione) Higuain cominciava a manifestare la volontà di divorzio: fu necessario sostituirlo a gennaio e il prezzo fu alto, non solo oer i 35 milioni spesi per Piatek, in aggiunta alla stessa cifra per Paquetà. Ora il budget è inferiore, ma la classifica è peggiore. Qualcuno se ne andrà, anche se Krunic, che aveva manifestato alla stampa bosniaca l'idea di un prestito per giocare altrove, ha avvertito la fiducia di Pioli e della società, in particolare di Maldini, e anche se il sospirato ritorno di Caldara potrebbe aggiungere opzioni in difesa. È delicata la posizione di Kessié, retrocesso da punto fermo alla panchina. L'indispensabilità di Donnarumma è evidente, Suso ha lanciato segnali contrastanti.

                                Sei sconfitte nelle prime undici giornate, un confronto con la scorsa stagione già impietoso. L'arrivo di Pioli non ha dato la scossa attesa, la Cha…
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