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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Ilaryyyyyy ti apro ooo

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    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
    Originariamente Scritto da GoodBoy!
    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


    grazie.




    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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      Originariamente Scritto da ANOLESO Visualizza Messaggio
      Ilaryyyyyy ti apro ooo

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      a te tocca il capitANO

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        Originariamente Scritto da ANOLESO Visualizza Messaggio
        Se nn ci cambiamo addosso nei momenti topici non siamo noi

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        Imho è colpa di Orsato

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          Originariamente Scritto da ANOLESO Visualizza Messaggio
          Caghiamo

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          Altrimenti non sareste il Napoli.

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            Il Napoli pareggia a Cagliari, grazie a un gol di Osimhen che riacciuffa la rete di Pereiro con la complicità dell’imbarazzante papera di Ospina. Mazzarri dà un bel dispiacere alla sua ex squadra che aveva la possibilità di arrivare in testa alla classifica e invece è ancora lì all’ombra del Milan insieme all’Inter. E’ uno scudetto che non vuole nessuno, neanche una delle prime sei (Milan, Inter, Napoli, Juve, Atalanta, Lazio)
            riesce a vincere e tutte deludono.
            Anche se l’Inter più di tutte. Insomma la lotta scudetto al momento è veramente poca cosa



            Cagliari – Napoli 1-1
            Bologna – Spezia 2-1

            Nulla di nuovo sul fronte occidentale, stop anche al Napoli e si va avanti con una classifica ad altissima densità, impossibile da spacchettare: Milan 56, Inter e Napoli 54. Con l’Inter che ancora deve recuperare la famosa partita di Bologna, tre punti poi non così scontatissimi perché il periodo è infido e le brutte figure sono dietro l’angolo.

            Non facciamoci illusioni sulla nostra Serie A. Doveva andare così, evidentemente. Perché era una giornata di campionato scritta, riservata al calcio brutto e approssimativo delle squadre in testa alla classifica. E anzi per esserne sicuri si è arrivati a far inciampare addirittura tutte le prime sei della classifica: comincia la Juve col derby di Torino, prosegue il Milan che sbatte le corna sul campo della Salernitana ultima in classifica, prosegue l’Atalanta che cade a Firenze, l’Inter che la combina grossa stendendo addirittura un tappeto rosso al Sassuolo a San Siro, poi tocca alla Lazio a Udine, e infine si arriva al pareggio del Napoli a Cagliari. La sfida dei due tecnici toscani: Spalletti e Mazzarri. Che a Napoli ha lasciato un pezzo di cuore e col Napoli completato il lavoro più importante della sua carriera. Dopo un lungo e pessimo periodo di adattamento al nuovo allenatore il Cagliari ha preso a risollevarsi. Con Cragno, Baselli, Joao Pedro, Pereiro & C si può tutto sommato fare qualcosa di più che andarsene mestamente in C, e se ne sono resi conto anche i ben più quotati giocatori del Napoli che alla fine hanno salutato il pareggio di Osimhen, entrato nel secondo tempo a risolvere la scomoda pratica, come una grazia ricevuta. Lo stesso Spalletti alla fine ha ammesso che il Napoli avrebbe meritato di meno e il Cagliari di più e dunque dà il benvenuto al punticino strappato al ben più vispo Cagliari.

            Hic sunt leones, si sarebbe detto una volta. E’ stata la settimana dei Belotti, Raspadori, Scamacca, Bonazzoli, Djuric, Piatek, Deulofeu, Pereiro che hanno soppiantato gli attaccanti ben più di grido e che vanno per la maggiore, da Vlahovic a Dzeko.

            Ovviamente, come nel più trito dei luoghi comuni, la medaglia ha due facce. Da una parte abbiamo un campionato mediocre, diciamocelo senza mezzi termini. Se tutte le squadre più importanti non riescono a battere lsquadre meno forti e attrezzate di loro vuol dire che se la passano discretamente male e che in Coppa il loro compito sarà ancora più improbo. Sull’altra faccia della medaglia troviamo una lotta scudetto completamente indecifrabile che al momento potrebbe essere benissimo decisa con un tiro di dadi. Quindi l’equilibrio è parecchio al ribasso. Dovremmo accontentarcene? Beh, finché restiamo nell’orticello nostro non è male dai…

            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Villarreal-Juventus, formazioni e dove vederla: Vlahovic debutta in Champions

              Contro i detentori dell’Europa League il battesimo Champions League di Vlahovic. Allegri: «Non bisogna caricarlo di responsabilità È straordinario, ma non ha esperienza: va protetto»

              Che si fa in un piccolo stadio intitolato espressamente alla «Ceramica», qui fonte di ricchezza anche calcistica: si entra in punta di piedi un po’ timorosi o si prova a lasciare i cocci in terra, senza fare troppi complimenti contro un avversario che non si spingeva a queste quote da tredici anni? La Juventus si riaffaccia agli ottavi di Champions con questo sentimento ambivalente dentro di sé: il debutto europeo di Dusan Vlahovic, la lunga imbattibilità in campionato (tre mesi senza ko) e anche il ritorno in panchina del tecnico che agli ottavi è stato eliminato solo dal Bayern di Guardiola, hanno riportato la carica necessaria per una nuova rincorsa europea.

              D’altra parte è anche vero che giocare per la prima volta negli ultimi dieci anni questo tipo di partite senza uno tra Bonucci e Chiellini (il primo è comunque in panchina, accanto a De Ligt ci sarà Danilo) e arrivarci ancora senza Dybala come l’anno scorso, genera un surplus di ansia per una doppia sfida che Madama ha fallito per due stagioni, contro Lione e Porto, due squadre non di prima fascia. Senza contare che, per quanto riguarda la sola sfida di andata, non vince addirittura dal 2017, in casa del Porto , l’anno dell’ultima finale raggiunta.

              «Non è un ottavo scontato — premette Allegri, che ha anche Rabiot acciaccato per un colpo preso in allenamento — e partiamo dal 50% di possibilità. Loro sono una squadra esperta, fisica, non danno vantaggi. Sarà una partita tattica, nella quale bisognerà stare attenti ai dettagli, portare l’episodio dalla nostra, in uno stadio caldo. Il turno non si passa adesso».

              Unai Emery non ha lasciato il segno che sperava alla guida di Psg e Arsenal, ma tornato in Spagna ha vinto la sua quarta Europa League (un record) con il «Sottomarino giallo», espressione della città più piccola di sempre (50mila anime) a vincere un trofeo europeo. Non è solo statistica, ma è anima «Copera», di chi si esalta nella doppia sfida — come sa bene l’Atalanta eliminata nella partita decisiva del girone a Bergamo, dopo il 2-2 ottenuto qui — anche perché non lotta mai per le primissime posizioni in campionato (il quarto posto è comunque a 3 punti). «Con la Juve non siamo favoriti, ma non ci arrendiamo, perché siamo capaci di superare squadre di alto livello», dice Emery, che deve rinunciare però al suo attaccante più forte, Gerard Moreno (ma occhio a Danjuma, 3 gol all’Atalanta in 2 partite) e spera di recuperare Capoue, il suo centrocampista più tosto. Il Villarreal ha vinto 4-1 a Granada, rischiando però il 2-2 e il tecnico ha suonato la sveglia: «Dobbiamo imparare a indietreggiare di venti metri in certi momenti, per non farci colpire alle spalle».

              Musica per le orecchie di Allegri — e pure di Vlahovic — dopo il digiuno contro Atalanta e Torino: il Villarreal la mette sul palleggio, concedendo qualcosa nei duelli, sui piazzati e appunto sulle ripartenze, anche se ha una coppia di centrali sperimentati come Pau Torres e Albiol. Bisogna comunque vedere quanto sarà resistente questa Ceramica, sotto i colpi juventini: «Vlahovic debutta in Champions, non possiamo dargli responsabilità — avverte Allegri —. Ci vuole un bagaglio d’esperienza che non ha, anche se ha doti straordinarie. Dovrò proteggerlo». Poi, se lui rompe subito anche la campana di vetro, tanto meglio.


              Probabili formazioni

              Villarreal (4-4-2): Rulli; Foyth, Albiol, Pau Torres, Pedraza; Lo Celso, Capoue, Parejo, Alberto Moreno; Chukwueze Danjuma. Allenatore: Emery.
              Juventus (4-4-2): Szczesny; De Sciglio, Danilo, de Ligt, Alex Sandro; McKennie, Zakaria, Arthur, Rabiot; Morata, Vlahovic. Allenatore: Allegri.
              Arbitro: Siebert (Ger).
              Tv: ore 21 Canale 5 e SkySport1

              CorSera
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                Inter in crisi: perché preoccupa e i motivi per cui Inzaghi può uscirne

                La sconfitta con il Sassuolo è la seconda nel girone di ritorno dopo quella con il Milan. I nerazzurri hanno perso la testa della classifica. Marotta: «Ci sono momenti in cui bisogna saper soffrire»

                Cinque punti in meno
                La crisi, le certezze che si incrinano e il fattore B. L’Inter non sa più vincere, ha ceduto il primo posto in campionato, anche se deve recuperare la partita contro il Bologna, e viaggia con 5 punti in meno rispetto alla passata stagione, a parità di gare (25) giocate.

                Solo 2 vittorie dopo la sosta
                Il calendario asimmetrico ha rovesciato l’Inter, il girone di ritorno si annunciava durissimo, così è stato. Un punto nelle ultime tre partite, condite da due sconfitte con Sassuolo e Milan, più il pari di Napoli. Appena due vittorie in campionato dopo la sosta di Natale, la difesa prende gol con regolarità, l’attacco è inceppato: la miseria di 5 reti totali, negli ultimi due mesi, per Dzeko, Lautaro e Sanchez. Simone Inzaghi ha molto su cui lavorare, può ripartire dall’appoggio della società.

                L’appoggio della società
                «Dobbiamo avere la forza e la determinazione di continuare con la fiducia che ci viene dal percorso fatto finora. Inzaghi è un professionista molto preparato che sta svolgendo l’input dato dalla società a inizio stagione. La sconfitta meritata con il Sassuolo ci deve dare lo spunto per ripartire», la difesa dell’a.d. Beppe Marotta affidata ai microfoni di Sky Sport. «Ci sono momenti in cui bisogna saper soffrire. Non vogliamo coltivare la cultura dell’alibi, sapevamo che i mesi di gennaio e febbraio sarebbero stati i più difficili. Questa stagione si giocherà nell’ultimo chilometro».

                Imputato l’attacco e Lautaro
                Nel mirino l’attacco e Lautaro Martinez. L’argentino non segna in campionato dal 17 dicembre. «Gli manca il gol, fondamentale per far crescere la sua autostima. Dobbiamo supportarlo affinché ritrovi la via della porta», sintetizza Marotta

                Il fattore B
                La sconfitta con il Sassuolo ha messo in evidenza quanto pesi il fattore B: Bastoni, Brozovic, Barella. Nell’ultimo match nessuno era al suo posto. Squalificati i primi due, spostato di ruolo Barella: i nerazzurri sono andati in difficoltà in difesa e in costruzione. Il k.o. ha evidenziato una panchina non pronta e da più di un mesetto l’Inter non è più brillante fisicamente, fiaccata dai tanti impegni su tutti i fronti.

                La flessione nel ritorno

                Le squadre di Inzaghi in genere nel girone di ritorno flettono. Solo l’anno passato il tecnico ha ottenuto nel ritorno gli stessi punti dell’andata. Nelle quattro precedenti stagioni ha sempre lasciato sul campo tra i 4 e gli 8 punti.


                I ritorni di Gosens e Correa
                L’immente ritorno di Gosens e Correa, i due dalla settimana prossima dovrebbero essere arruolabili, sarà un’arma in più per Inzaghi.

                In arrivo il rinnovo di Brozovic
                A giorni è atteso il rinnovo di Brozovic, «al massimo in una settimana arriveremo a una firma» conferma Marotta. «Perisic e Handanovic meritano la riconferma, ne parleremo senza fretta». L’urgenza oggi è un’altra, ritrovare l’Inter al più presto.

                CorSera
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  Abbiamo 3 trasferte in 7 giorni con fuori mezza squadra ma vi vedo tranquilli

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                    Sono tranquillo perchè della champions mi frega poco, sento che usciremo qui. Non abbiamo la forza per superare il momento su più tavoli.

                    Vorrei concentrarmi sulla Fiorentina in coppa Italia, per avere la chance di portare a casa un trofeo e soprattutto nelle partite di campionato per assicurarci questo benedetto quarto posto.

                    Troppi infortuni, problemi di gioco per pensare pure alla champions. Mi sono francamente stancato di queste continue assenze, di giocatori che saltano per aria, altri spariscono, pezzi interi di difesa che vanno in infermieria, mai una volta la formazione titolare...e dura da tanto, tante stagioni.

                    Che cosa succede, perchè? Sarà forse ora di chiederselo?
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Beh, se togli de Ligt i centrali fanno quasi 80 anni in 2 quindi gli infortuni, anche di piccola entità ci stanno.
                      Dybala è almeno 2 anni che è marcio, non ho una statistica ma le ultime 2 stagioni e mezza ne ha fatte molte più fuori che in campo ad occhio.

                      Dispiace per Chiesa.
                      Anche in ottica Nazionale.
                      Originariamente Scritto da BLOOD black
                      per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Sono tranquillo perchè della champions mi frega poco, sento che usciremo qui. Non abbiamo la forza per superare il momento su più tavoli.

                        Vorrei concentrarmi sulla Fiorentina in coppa Italia, per avere la chance di portare a casa un trofeo e soprattutto nelle partite di campionato per assicurarci questo benedetto quarto posto.

                        Troppi infortuni, problemi di gioco per pensare pure alla champions. Mi sono francamente stancato di queste continue assenze, di giocatori che saltano per aria, altri spariscono, pezzi interi di difesa che vanno in infermieria, mai una volta la formazione titolare...e dura da tanto, tante stagioni.

                        Che cosa succede, perchè? Sarà forse ora di chiederselo?
                        C'è da chiedersi chi è il preparatore atletico.

                        Inviato dal mio M2101K7BNY utilizzando Tapatalk
                        (ride)

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                          Originariamente Scritto da topscorer Visualizza Messaggio
                          Beh, se togli de Ligt i centrali fanno quasi 80 anni in 2 quindi gli infortuni, anche di piccola entità ci stanno.
                          Dybala è almeno 2 anni che è marcio, non ho una statistica ma le ultime 2 stagioni e mezza ne ha fatte molte più fuori che in campo ad occhio.

                          Dispiace per Chiesa.
                          Anche in ottica Nazionale.
                          Dybala fisicamente è finito, ogni volta che si arriva al momento clou della stagione (dagli ottavi di Champions in poi) sparisce, o per infortunio, o se in campo, è un fantasma, e vuole un ingaggio di 10 milioni.

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                            Originariamente Scritto da Nasser95 Visualizza Messaggio
                            C'è da chiedersi chi è il preparatore atletico.

                            Inviato dal mio M2101K7BNY utilizzando Tapatalk
                            Il discorso in realtà e molto più ampio.
                            Ci sono dietro medici, massaggiatori, che poi sono fisioterapisti e kine, il preparatore deve giusto farli correre.
                            Mi dicono che ai tempi di Lippi Ventrone li massacrava eppure non c'era una lista di infortuni troppo lunga.

                            P.S. ti ho appena aggiunto una medaglia.
                            Originariamente Scritto da BLOOD black
                            per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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                              Originariamente Scritto da topscorer Visualizza Messaggio
                              Il discorso in realtà e molto più ampio.
                              Ci sono dietro medici, massaggiatori, che poi sono fisioterapisti e kine, il preparatore deve giusto farli correre.
                              Mi dicono che ai tempi di Lippi Ventrone li massacrava eppure non c'era una lista di infortuni troppo lunga.

                              P.S. ti ho appena aggiunto una medaglia.
                              Eh top, c'è qualcosa che non quadra nella preparazione,se ci sono così tanti infortunato, non credo sia un caso, anche perché è da diverse stagioni che è così.

                              P.s. sono da smartphone,ma non li vedo, grazie top

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                                Originariamente Scritto da topscorer Visualizza Messaggio
                                Il discorso in realtà e molto più ampio.
                                Ci sono dietro medici, massaggiatori, che poi sono fisioterapisti e kine, il preparatore deve giusto farli correre.
                                Mi dicono che ai tempi di Lippi Ventrone li massacrava eppure non c'era una lista di infortuni troppo lunga.

                                P.S. ti ho appena aggiunto una medaglia.
                                Dimentichi Agricola... oooooooopppppssssss

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