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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Ahahahahahahahahahah

    Rizzi-gol che a Roma tv dice "scusate ma ho un magone dal primo tempo...Irrati attacati al cazz0!"
    Ruggero eroe.

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      La Juventus batte il Genoa dopo una gara di grande sofferenza e con i rossoblu ridotti addirittura in dieci. A risolverla ci pensa Ronaldo che in extremis si procura e segna il rigore decisivo. La squadra di Sarri controsorpassa così l’Inter di Conte, che si lamenta per i troppi impegni. Ma fatica e difficoltò sono uguali per tutti. Da dietro intanto avanzano le romane, soprattutto la prepotente Roma di Fonseca e Zaniolo, il giovanotto che ricorda tanto Totti…


      E’ un periodo di stanchezza e sofferenza per le big italiane. Non ne è immune nemmeno la Juve che stava per pareggiare col Genoa, dopo già il pareggio di Lecce, e lasciare il primo posto in classifica all’ Inter. Il gol vittoria è arrivato in extremis, a recupero quasi scaduto, e con Ronaldo protagonista. Pochi istanti prima gli annullano un gol per fuorigioco, poi si procura il rigore sfruttando abilmente il tocco istintivo del difensore che gli mette la gamba davanti al ginocchio, infine realizza un rigore pesantissimo che vale il 2-1 per la Juve su un Genoa ridotto addirittura in dieci (seconda ammOnizione ed espulsione decisamente esagerata per Cassata) per metà partita, ma psicologicamente stracarico e rinsaldato da Thiago Motta. E’ una vittoria non meno sofferta di quella dell’ Inter sul Brescia, a testimonianza che la Champions League toglie energie e condiziona il campionato di tutti, non solo quello dell’ Inter e di Antonio Conte.

      Lo stop reciproco di Napoli e Atalanta, per altro in una partita bellissima e con un Napoli molto più tonico di quanto non lo si fosse visto recentemente, ha lasciato Juventus e Inter a vedersela per il momento tra loro. Almeno in chiave scudetto. Mentre in zona Champions e quarto posto stiamo assistendo al ritorno di Roma e Lazio.

      La vittoria della Roma a Udine per 4-0, di cui tre segnati addirittura in inferiorità numerica (espulsione troppo generosa di Fazio) è molto pesante e soprattutto umiliante per l’ Udinese. Zaniolo, giovane talento di gran classe che ricorda un po’ Totti, sta diventando il protagonista e il trascinatore della Roma, siamo ormai al terzo gol consecutivo. La Lazio invece dopo la vittoria di Firenze ne ha fatti quattro al Torino, mandandolo definitivamente in crisi e mettendo il presidente Cairo di fronte al dubbio se esonerare subito Mazzarri o se aspettare il derby con la Juve. Immobile ha fatto altri due gol: è salito a 12 in dieci partite. Il centravanti italiano oggi è lui.

      LA GUERRA NUCLEARE DEL VAR - AUDIO *** SERIE A, GIORNATA N. 10 RISULTATI - Parma-Verona 0-1 (10' Lazovic V), Brescia-Inter 1-2 ( 23' Lautaro I, 63' Lukaku I, 76' Skriniar aut B), Napoli - Atalanta 2-2 (16' Maksimovic N, 41' Freuler A, 71' Milik N, 86' Ilicic A), Sassuolo-Fiorentina 1-2 (24' Boga S, 63' Castrovilli F, 81' Milenkovic F), Sampdoria-Lecce 1-1 (8' Lapadula L, 90'+2' Ramirez), Udinese-Roma 0-4 (14' Zaniolo R, 51' Smalling R, 54' Kluivert R, 66' Kolarov rig R), Cagliari - Bologna 3-2 (23' Santander rig B, 48' Joao Pedro C, 72' Simeone C, 83' Joao Pedro C, 90'+1' Olsen aut B), Juventus - Genoa 2-1 (36' Bonucci J, 41' Kouamé G, 90' + 6' Ronaldo rig J), Lazio - Torino 4-0 (25' Acerbi L, 33' Immobile L, 70' Immobile rig L, 90' Belotti aut. L), Milan - Spal 1-0 (63 Suso M). CLASSIFICA Juventus 26, Inter 25, Atalanta 21, Roma 19, Lazio, Napoli e Cagliari 18, Fiorentina 15, Parma e Milan 13, Bologna e Verona 12, Torino 11, Udinese 10, Sassuolo e Lecce 9, Genoa 8, Brescia e Spal 7
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      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Napoli e Atalanta pareggiano, ma scoppia la polemica furibonda sul Var e il suo utilizzo: prima Llorente viene placcato in area da Kjaer, l’arbitro fa continuare e Ilicic fa il gol del 2-2. Scoppia il caos, Ancelotti espulso, il Napoli furioso, De Laurentiis attacca Nicchi e Rizzoli. “Andate a pelare le patate!”. Insomma il Var continua a far discutere e soprattutto sollevare veleni. A tal punto da chiedersi, ma così il Var che senso ha, cosa ci sta a fare?


        NAPOLI-ATALANTA 2-2 E IL CASO VAR
        La bufera scatenata nel finale, e anche dopo Napoli-Atalanta, è di rara veemenza. E’ talmente forte da mettere in discussione l’essenza stessa del Var, la sua organizzazione, il suo regolamento. L’episodio non è nuovo ma è perverso nella sua concatenazione, a testimonianza che il calcio ha una tale infinità di casi ed episodi che non si può pretendere di risolvere tutto con un regolamento arido, ma è sempre necessario il buon senso. Soprattutto di quello dell’ arbitro: in questo caso Pietro Giacomelli.

        Sul 2-.1 per il Napoli Llorente viene placcato e messo giù da Kjaer in area in una specie di intervento da rugby, ma sul ribaltamento dell’azione va in gol Ilicic per il 2-2. Scoppia la bufera, si consulta il Var via radio, passano i minuti ma l’arbitro non va a consultare di persona il replay video. E convalida il 2-2.

        Nel parapiglia Ancelotti viene espulso e subito dopo la partita De Laurentiis attacca furibondamente tutti. Al di là degli aspetti tecnici dell’episodio – è rigore o non è? Per Gasperini ad esempio non lo è… – sono accuse pesantissime a tutto il sistema:
        “Questa intoccabilità di Rizzoli e Nicchi ci dà incredibilmente fastidio. Cosa è questa cafonata di buttare fuori un signore come Ancelotti? Fossi in lui me ne andrei dall’Italia. Se non ci fossimo noi questi andrebbero a pelare le patate. Noi non possiamo più sostenere questa classe arbitrale. Cari Nicchi e Rizzoli è ora che ci mettiate la faccia”.



        Ancelotti non è stato così duro, ma altrettanto sdegnato:
        “All’arbitro ho detto: ma non ti viene il dubbio che sia rigore? E mi ha buttato fuori. Mi sento attaccato nella mia serietà e nella mia professionalità”.



        Il Var divide e non ha affatto rasserenato il calcio, ha invece moltiplicato e ampliato polemiche e veleni. Il fatto che non sempre venga o possa essere usato direttamente dall’ arbitro è una contraddizione in termini. Spesso ho il dubbio che nella sala regia del Var non abbiano la capacità, i tecnici e i registi giusti per consultare le immagini che invece le tv ci danno in pasto. Altrimenti non si spiegherebbe tale divergenza e contrapposizione di vedute. Si sono creati due mondi separati e diversi, che non sempre si integrano e vanno d’accordo.

        A Udine è stato buttato fuori Fazio per fallo quasi inesistente e senza alcuna consultazione della moviola. Lo stesso per l’espulsione di Cassata in Juve-Genoa. L’intervento del Var solo per un “errore chiaro ed evidente” è la negazione della stessa filosofia della moviola in campo. Insomma stiamo assistendo a un escalation verso il peggio, gli errori stanno diventando tutti drammatici. Ogni tocco di mani in area è un potenziale rigore che va visto e rivisto al Var, anche il più stupido, innocente, involontario e normale, in compenso del Var non si fa un utilizzo concreto e distensivo, in una parola chiaro. Insomma il beneficio per il calcio si sta fortemente riducendo.

        A prescindere dalle ragioni del Napoli – la settimana precedente era stato Gasperini stesso con l’ Atalanta a lamentarsi pesantemente dei rigori assegnati alla Lazio; – sembra un dato di fatto che così il Var non serva e anzi invelenisca ulteriormente il calcio. O se ne fa un uso ragionevole o tanto vale tornare indietro e toglierlo.

        LA GUERRA NUCLEARE DEL VAR - AUDIO *** SERIE A, GIORNATA N. 10 RISULTATI - Parma-Verona 0-1 (10' Lazovic V), Brescia-Inter 1-2 ( 23' Lautaro I, 63' Lukaku I, 76' Skriniar aut B), Napoli - Atalanta 2-2 (16' Maksimovic N, 41' Freuler A, 71' Milik N, 86' Ilicic A), Sassuolo-Fiorentina 1-2 (24' Boga S, 63' Castrovilli F, 81' Milenkovic F), Sampdoria-Lecce 1-1 (8' Lapadula L, 90'+2' Ramirez), Udinese-Roma 0-4 (14' Zaniolo R, 51' Smalling R, 54' Kluivert R, 66' Kolarov rig R), Cagliari - Bologna 3-2 (23' Santander rig B, 48' Joao Pedro C, 72' Simeone C, 83' Joao Pedro C, 90'+1' Olsen aut B), Juventus - Genoa 2-1 (36' Bonucci J, 41' Kouamé G, 90' + 6' Ronaldo rig J), Lazio - Torino 4-0 (25' Acerbi L, 33' Immobile L, 70' Immobile rig L, 90' Belotti aut. L), Milan - Spal. CLASSIFICA Juventus 26, Inter 25, Atalanta 21, Roma 19, Lazio, Napoli e Cagliari 18, Fiorentina 15, Parma 13, Bologna e Verona 12, Torino 11, Milan e Udinese 10, Sassuolo e Lecce 9, Genoa 8, Brescia e Spal 7, Sampdoria 5. *
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          Siuuuuu

          Inviato dal mio POCOPHONE F1 utilizzando Tapatalk
          Cura il tuo corpo come un tempio
          Originariamente Scritto da M K K
          Desade grazie di esistere
          Originariamente Scritto da AK_47
          si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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            Due conferme: Nicolò bomber e l'ambizione della squadra

            IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Alla quarta trasferta di campionato (derby escluso), la Roma dà un'enorme dimostrazione di forza. Non tanto per aver battuto l'Udinese, ma per come ha vinto la partita. Con gioco, personalità e maturità da vendere. Una gara che, al di là del risultato finale, è stata pesantemente condizionata da Massimiliano Irrati. L'arbitro, con la Roma già in vantaggio per la rete dello straripante Zaniolo, ha espulso Fazio alla mezzora della prima frazione per un fallo su Okaka visto soltanto dal direttore di gara toscano. Non è la prima volta che Irrati si mette di traverso sulla strada della Roma (ricordate quel Roma-Inter con Orsato al Var?) e questo nuovo episodio, dopo la pessima direzione di gara di Massa in Roma-Cagliari e quella oscena di Collum contro il Borussia M'Gladbach, getta luci sempre più inquietanti sul rapporto tra il club e il mondo arbitrale. Ma la grottesca gaffe di Irrati non è bastata per mandare ko gli straripanti giallorossi di Paulo Fonseca; anzi: successo scintillante, a segno anche Smalling, Kluivert e Kolarov con l'uomo in meno, altri tre punti e sorpasso Champions sul Napoli, avversario sabato all'Olimpico.

            Un risultato che dà sostanza vera alle due precedenti prestazioni e che amplifica le altre vittorie esterne (Bologna e Lecce: in più, il pari in casa Samp). Questo per dire che, numeri alla mano, forse quella di Fonseca è una squadra da esportazione. Ma poco conta, adesso. Conta che la Roma è una squadra. Vera. Tosta. Sia all'Olimpico che lontano dalla Capitale, Fonseca nell'ultimo mese ha dovuto fare i conti con mille ostacoli, legati agli infortuni e quindi alle assenze che hanno condizionato il suo lavoro. Il rendimento della squadra, però, non ne ha risentito. Anzi, paradossalmente è migliorato. La gagliarda prova di Udine sta lì a confermarlo.

            NUMERO 10 E Nicolò Zaniolo continua a segnare. Alla Dacia Arena, cioè sul terreno di gioco che lo aveva visto esordire con la maglia della Nazionale A nello scorso marzo contro la Finlandia, il numero 22 è andato a bersaglio per la terza volta di fila, centrando la prima rete lontano da Roma e dando il la alla vittoria della Roma. Decimo gol complessivo per un ragazzo che sta dando concreta continuità alle proprie prestazioni. Una rete, quella in terra friulana, da centravanti vero; uno di quelli pronti a sfruttare l'errore del difensore prima di calciare verso la porta avversaria. E a Zaniolo è riuscito il colpo da biliardo di piazzare il pallone esattamente tra le gambe di Musso, l'estremo difensore di Igor Tudor. Quello del quattro, zitto e tutti a casa di Tottiana memoria. Una triste storia infinita, la sua.

            IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Alla quarta trasferta di campionato (derby escluso), la Roma dà un'enorme dimostrazione di forza. Non tanto per aver battuto l'Udinese, ma per come ha vinto la partita. Con gioco, personalità e maturità da vendere. Una gara che, al di là del risultato finale, è st...
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                      Nemmeno Thiago Motta recrimina per il rigore di Ronaldo...che difatti è un pacifico rigore da contatto in area: solo nelle altrui realtà parallele puo' essere un "non rigore", un regalo alla cattiva Juventus. E' così che ci si inizia a formare un campionato fantasia, dove si è bravi, belli e perseguitati dagli arbitri, mentre quelli che vincono sono i brutti, sporchi e cattivi (vedasi anche col mani di de Ligt contro il Bologna, dove alcuni ancora sono convinti "nonostante la regola" che sia rigore).

                      A Napoli accade la stessa cosa: si sono convinti di aver pareggiato la partita per un furto, ignorando il precedente gomito di Llorente sul danese dell'Atalanta.

                      In questo caso scatta un comportamento classico: quando tocca a noi tutti zitti (il tuffo di Mertens a Firenze), quando tocca agli altri (i regali, se di regalo pro Atalanta si tratta) il diluvio.

                      Oggi De Laurentiis, Ancelotti e tutto il cucuzzaro sarebbero più credibili se dopo Firenze avessero ammesso che Mertens ha ingannato l'arbitro e regalato 3 punti immeritati. Non si piange (come fanno interisti e napoletani) con un occhio solo...ma prima di tutto l'occhio occorre sbendarlo per vedere bene se quello per cui piangiamo ha una base o non ce l'ha. Nel caso di Ronaldo e Llorente spiace ma non ce l'ha, sono lacrime che si possono tranquillamente riporre per le prossime occasioni.
                      ...ma di noi
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                        Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
                        https://twitter.com/federikay/status...342176769?s=09

                        Inviato dal mio ANE-LX1 utilizzando Tapatalk
                        È molto più netto di quanto non sembrasse dalle altre immagini.
                        B & B with a little weed










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                          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                          Nemmeno Thiago Motta recrimina per il rigore di Ronaldo...che difatti è un pacifico rigore da contatto in area: solo nelle altrui realtà parallele puo' essere un "non rigore", un regalo alla cattiva Juventus. E' così che ci si inizia a formare un campionato fantasia, dove si è bravi, belli e perseguitati dagli arbitri, mentre quelli che vincono sono i brutti, sporchi e cattivi (vedasi anche col mani di de Ligt contro il Bologna, dove alcuni ancora sono convinti "nonostante la regola" che sia rigore).

                          A Napoli accade la stessa cosa: si sono convinti di aver pareggiato la partita per un furto, ignorando il precedente gomito di Llorente sul danese dell'Atalanta.

                          In questo caso scatta un comportamento classico: quando tocca a noi tutti zitti (il tuffo di Mertens a Firenze), quando tocca agli altri (i regali, se di regalo pro Atalanta si tratta) il diluvio.

                          Oggi De Laurentiis, Ancelotti e tutto il cucuzzaro sarebbero più credibili se dopo Firenze avessero ammesso che Mertens ha ingannato l'arbitro e regalato 3 punti immeritati. Non si piange (come fanno interisti e napoletani) con un occhio solo...ma prima di tutto l'occhio occorre sbendarlo per vedere bene se quello per cui piangiamo ha una base o non ce l'ha. Nel caso di Ronaldo e Llorente spiace ma non ce l'ha, sono lacrime che si possono tranquillamente riporre per le prossime occasioni.
                          In casa Inter si piange per motivi di mercato, ed ha un certo senso.
                          A Napoli si piange secondo la stessa logica delle notizie di mercato... Distogliere l'attenzione dal nocciolo della questione (mercato inesistente o un attuale quinto posto) e spostarla sugli "altri"

                          Da noi invece dovrebbero iniziare a porre rimedio ad una macchina evidentemente ancora ingolfata.... Ronaldo è imprescindibile ma paradossalmente lo è anche il Pipita e con un Dybala in forma strepitosa e il tridente scartato a priori, è difficile trovare la quadratura del cerchio.
                          « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

                          PRESENTI




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                            Occorre portare ad esempio Fonseca e la Roma di questo periodo che:

                            - hanno avuto il triplo degli infortunati dell'Inter

                            - hanno avuto due furti quasi consecutivi (il non rigore in EL e l'espulsione inesistente di Fazio)

                            eppero' non si sono creati alibi e ieri hanno anche vinto in 10. Ora zitti zitti sono quarti ed hanno scavalcato il Napoli.

                            Per quanto riguarda la Juve, c'è il problema della poca concretezza sul quale continua a ribattere Sarri. Inoltre c'è il problema del centravanti: questa è una rosa che è frutto di un mercato "casuale", nel senso che te la ritrovi così perchè solo in parte l'hai voluta così...dato che poi hai dovuto prendertela per come è venuta con la mancata cessioni di alcuni giocatori e il conseguente mancato acquisto di altri.

                            Manca il centravanti nuovo, ad esempio, per cui Higuain (che dà punti di riferimento in area) non ha sostituti. Ronaldo, Dybala, Costa sono, per ammissione dello stesso Sarri: "attaccanti atipici". Mandzukic non c'è più e quindi ecco una debolezza potenziale.

                            Sandro è l'unico terzino sinistro, non ha sostituti nemmeno lui.

                            Ieri Sarri ha cambiato due centrocampisti: segno che anche in quel reparto, a dispetto della abbondanza, se mancano profili precisi e imprescindibili (Pjanic o Ramsey) si fa fatica.

                            Paratici ha varato una rosa sbilenca, frutto di un mercato che ad un certo punto gli è sfuggito di mano. Se questa Juve avesse preso un Icardi, per dirne uno, almeno i problemi del reparto avanzato sarebbero risolti, il campionato sarebbe una formalità, saresti altamente pericoloso e concorrenziale anche in champions...così invece si naviga un po' a vista, partita dopo partita, fatica dopo fatica.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
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                              Beh siete stati voi che avete tirato troppo per icardi volendo offrire due spicci... con un'offerta congrua sarebbe partito
                              Originariamente Scritto da Pesca
                              lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

                              Commenta


                                Le due moviole di Gazzetta e CorSport. Per entrambe c'è il rigore, c'è meno ("fiscale" per Gazzetta, inesistente per il CorSport) l'espulsione di Cassata:

                                ___________________

                                Al 51’ allo Stadium il Genoa resta in 10: una trattenuta molto lieve su Dybala costa il doppio giallo a Cassata, già ammonito per eccesso di foga in avvio di partita sempre sull’argentino. Giua avrebbe potuto lasciar correre vista l’entità del tocco invece in maniera troppo fiscale ammonisce per la seconda volta il genoano. Appare decisamente più misurato il secondo giallo per Rabiot - già ammonito al 76’ per un’entrata piuttosto dura all’87’ in scivolata su Gumus. Al 94’ Cristiano Ronaldo aggiusta un tiro di Cuadrado in area e trova il gol ma la sua posizione, come conferma il Var è in fuorigioco. Al 95’ Giua concede un rigore per un contatto in area con Sanabria: Ronaldo sembra cadere un istante dopo il tocco con il rossoblù ma il contatto tra i due in area è evidente e il rigore ci sta.

                                La Gazzetta dello Sport

                                __________________

                                Dopo uno stop di due giornate e la terza passata al VAR di Genoa-Brescia, si poteva decidere per un rientro un po’ meno impegnativo per Giua. Invece, la voglia di stupire.E così il direttore di gara di Olbia lascia in dieci il Genoa per un secondo giallo a Cassata che è davvero una forzatura clamorosa: Cassata pizzica appena la maglietta sulla spalla di Dybala. La Gol Line Technology conferma: sul colpo di testa di Ronaldo, Radu lo riagguanta prima che varchi la linea. Corretto, invece, il secondo giallo per Rabiot (ecco, questo sì che ha la portanza di una seconda ammonizione): l’intervento su Gümüs è duro. Rischia Bentancur: diretto su Schöne, senza prendere il pallone, anche lui era già ammonito. Corretto annullare la rete di Cristiano Ronaldo: al momento del passaggio di Cuadrado, il portoghese è oltre la linea difensiva del Genoa, fissata da Romero. Ci sta il rigore per la Juve: Sanabria interviene in ritardo proprio su CR7, in VAR (Calvarese) conferma.

                                Il Corriere dello Sport
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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