Inter, Sconcerti: da tempo è la migliore (e ora vedremo in Europa). Mourinho teatralità lontana dal campo
In questo momento Inzaghi è più bravo dei suoi giocatori perché ottiene da tutti cose che non hanno mai dato. Il Napoli deve inseguire per la prima volta, l’Atalanta è più rigida e meno fantasiosa, il Milan prende il massimo dalla giornata
di Mario Sconcerti
Sarebbe giusto chiedere a Mourinho se è soddisfatto di questi primi cinque mesi di lavoro a Roma. Ma la sua nuova moda è quella di rifiutare le domande. Parla solo lui, gli altri possono solo prendere appunti. Credo che una parte dei disagi della Roma siano in questi comportamenti cesariani del tecnico che si mette fuori da qualunque mischia tecnica. Dà consigli, spande sentimenti e filosofia di genere come non fosse parte del problema. È un Mourinho che ha spostato la vecchia arroganza sulla propria difesa personale, la mette sul trascendente. Solo pensieri universali, un po’ equivoci e lontani dal campo, che resta la sua competenza, molta teatralità, un istrione stanco messo su una macchina confusa e costretta al minimo.
Il solito destino del calcio vuole sia proprio l’Inter a mettere in evidenza il rumore di Mourinho. L’Inter gioca oggi un calcio quasi dimenticato in Italia, in questo momento Inzaghi è più bravo dei suoi giocatori perché ottiene da tutti cose che non hanno mai dato con questa intensità e geometria. Ma è il Milan di nuovo in testa alla classifica. Riscuote il massimo dalla giornata e trova una storia completamente nuova.
È difficile con questi numeri generali parlare di crisi dei problemi del calcio senza sosta. Ma la bolla è stata costruita e si espande, il campionato sta diventando qualcosa di ossessivo, un compagno di vita che parla sempre e da cui non sai prendere vacanza. Detto questo, che risponde peraltro a regole classiche di qualunque economia, più prodotto dai, più crei inflazione, era da tempo che non si vedevano quattro squadre a metà stagione in grado di sovrapporsi una all’altra.
Per la prima volta il Napoli perde la testa della classifica, ha giocato bene ma non poteva essere squadra, aveva tempi di gioco improvvisati. Nemmeno l’Atalanta è stata perfetta, ha impiegato molto a confermare la sua maggior forza, che pure era evidente. È un’Atalanta rigida, meno fantasiosa. Non è un caso abbia vinto quando è entrato Ilicic. Gioca più per gestire, mentre il meglio lo dà quando sposta in avanti il suo calcio come fosse un convoglio di guerra. La cosa più sorprendente del sabato è stato il modo massiccio dell’Inter di ribadire se stessa. È la migliore dalla sconfitta con la Lazio all’Olimpico e sta forse diventando anche una squadra europea. Non ne sono sicuro, qui contano gli avversari. Ma se una squadra che passeggia così sul campionato non fosse forte anche in Europa, sarebbe una pessima notizia per tutti.
CorSera
In questo momento Inzaghi è più bravo dei suoi giocatori perché ottiene da tutti cose che non hanno mai dato. Il Napoli deve inseguire per la prima volta, l’Atalanta è più rigida e meno fantasiosa, il Milan prende il massimo dalla giornata
di Mario Sconcerti
Sarebbe giusto chiedere a Mourinho se è soddisfatto di questi primi cinque mesi di lavoro a Roma. Ma la sua nuova moda è quella di rifiutare le domande. Parla solo lui, gli altri possono solo prendere appunti. Credo che una parte dei disagi della Roma siano in questi comportamenti cesariani del tecnico che si mette fuori da qualunque mischia tecnica. Dà consigli, spande sentimenti e filosofia di genere come non fosse parte del problema. È un Mourinho che ha spostato la vecchia arroganza sulla propria difesa personale, la mette sul trascendente. Solo pensieri universali, un po’ equivoci e lontani dal campo, che resta la sua competenza, molta teatralità, un istrione stanco messo su una macchina confusa e costretta al minimo.
Il solito destino del calcio vuole sia proprio l’Inter a mettere in evidenza il rumore di Mourinho. L’Inter gioca oggi un calcio quasi dimenticato in Italia, in questo momento Inzaghi è più bravo dei suoi giocatori perché ottiene da tutti cose che non hanno mai dato con questa intensità e geometria. Ma è il Milan di nuovo in testa alla classifica. Riscuote il massimo dalla giornata e trova una storia completamente nuova.
È difficile con questi numeri generali parlare di crisi dei problemi del calcio senza sosta. Ma la bolla è stata costruita e si espande, il campionato sta diventando qualcosa di ossessivo, un compagno di vita che parla sempre e da cui non sai prendere vacanza. Detto questo, che risponde peraltro a regole classiche di qualunque economia, più prodotto dai, più crei inflazione, era da tempo che non si vedevano quattro squadre a metà stagione in grado di sovrapporsi una all’altra.
Per la prima volta il Napoli perde la testa della classifica, ha giocato bene ma non poteva essere squadra, aveva tempi di gioco improvvisati. Nemmeno l’Atalanta è stata perfetta, ha impiegato molto a confermare la sua maggior forza, che pure era evidente. È un’Atalanta rigida, meno fantasiosa. Non è un caso abbia vinto quando è entrato Ilicic. Gioca più per gestire, mentre il meglio lo dà quando sposta in avanti il suo calcio come fosse un convoglio di guerra. La cosa più sorprendente del sabato è stato il modo massiccio dell’Inter di ribadire se stessa. È la migliore dalla sconfitta con la Lazio all’Olimpico e sta forse diventando anche una squadra europea. Non ne sono sicuro, qui contano gli avversari. Ma se una squadra che passeggia così sul campionato non fosse forte anche in Europa, sarebbe una pessima notizia per tutti.
CorSera
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