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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    hahahahahahahahhahahahaha
    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
    Originariamente Scritto da GoodBoy!
    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


    grazie.




    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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      Maurizio Costanzo è il responsabile per le strategie di comunicazione della Roma. E' quanto fa sapere lo stesso giornalista con una breve nota.

      "Ho firmato un accordo con l' AS Roma come responsabile di strategie della comunicazione, scrive il Costanzo. Darò il mio contributo per spiegare bene Roma e i romani e per cercare di ricostruire il clima di amore con i tifosi verso la Roma. È bello fare di una passione una professione". (ANSA).

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        Popé pouppigno

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          Comunque pure all'Ansa scrivono ormai come cani. Non chiudono le virgolette mischiando parole di chi fa la dichiarazione e di chi riporta la notizia, scrivono "il Costanzo" come nel parlato lombardo.

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            Ma ormai Costanzo ha 100 anni...l'unica Roma che può contribuire a raccontare è quella de Tito Livio.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Grandissimo bomber Costanzone
              Originariamente Scritto da Sean
              faccini, kazzi, fike, kuli
              cesko92 [at] live.it

              Commenta


                Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                Grandissimo bomber Costanzone
                Le cazzat3 tutte noi...

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                  Bboni

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                    Originariamente Scritto da Venkman85 Visualizza Messaggio
                    Maurizio Costanzo è il responsabile per le strategie di comunicazione della Roma. E' quanto fa sapere lo stesso giornalista con una breve nota.

                    "Ho firmato un accordo con l' AS Roma come responsabile di strategie della comunicazione, scrive il Costanzo. Darò il mio contributo per spiegare bene Roma e i romani e per cercare di ricostruire il clima di amore con i tifosi verso la Roma. È bello fare di una passione una professione". (ANSA).


                    Ma non ci posso credere, dai.
                    Originariamente Scritto da Sean
                    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                      Antonio Conte, l’Inter, gli Europei: «Con Zhang idee diverse? Il mio progetto mai cambiato. L’Italia di Mancini può arrivare lontano»

                      L’ex tecnico nerazzurro: «Il mio addio? Non ha senso parlare ora di queste cose. I tifosi sanno che ho dato tutto. Se per me contassero i soldi avrei fatto altre scelte. Ho fiducia nella Nazionale, Roberto ha fatto finora un grandissimo lavoro»

                      Archiviato l’addio all’Inter, dopo aver vinto lo scudetto facendo cadere il regno della Juventus, Antonio Conte sembrava vicino al Tottenham. Poi, però, ha deciso di rifiutare l’offerta degli Spurs. Un periodo complesso che ha raccontato nell’intervista rilasciata giovedì 10 giugno a La Gazzetta dello Sport, chiarendo in poche sintetiche parole la questione del rapporto con la società e con la famiglia Zhang e dei motivi che lo hanno indotto ad andarsene: «Posso solo dire che il mio progetto non è mai cambiato. Però, non avrebbe senso parlare ora di queste cose».


                      Ho dato tutto

                      «Come è stato arrivare a Milano? — ha poi proseguito — Una sensazione particolare, non posso negarlo. Fino a pochi giorni fa stavamo festeggiando lo scudetto. Ma il velo di tristezza e di malinconia è stato immediatamente sostituito dalla enorme soddisfazione di incontrare tanti tifosi che per strada mi dimostrano affetto, stima e gratitudine: il loro dispiacere e quel “Grazie mister” che mi viene continuamente rivolto vale per me quanto uno scudetto. È la consapevolezza della gente di cosa è stato fatto, di quanto impegno e dedizione ho messo in questi anni, dell’enorme lavoro svolto insieme per riportare club, squadra e tifosi dove meritavano di stare. Ho dato davvero tutto, la gente lo sa».

                      Nessuno sconto

                      Vincere è per Conte un’ossessione: «Dovrebbe essere un vanto e un complimento, ma su questa etichetta qualcuno ci gioca adombrando una negatività che non esiste. Vede, sin da piccolo tutto ciò che ho avuto l’ho costruito attraverso il lavoro, le conoscenze, il sacrificio e la passione. Che non significa non saper anche allentare e sorridere. Ma i risultati arrivano attraverso quelle caratteristiche che le ho elencato. Chi lavora in un top club, in qualsiasi ruolo, deve dare il massimo sempre e meritarselo. Siamo dei privilegiati, guadagniamo tanto, abbiamo il dovere di essere delle eccellenze: io sono esigente prima di tutto con me stesso e poi con gli altri. Non gioco per partecipare, gioco per vincere. Mi chiamano per questo. Da me pretendono tutti la vittoria e non mi fanno sconti». E sulle critiche l’ex tecnico nerazzurro aggiunge: «I giudizi cambiano se ci sono io in panchina. Lo accetto, so di avere questa responsabilità, ma credo di aver dimostrato di sapere anche come si arriva alle vittorie. Vincere è maledettamente complicato e ripetersi lo è ancora di più. Io non ho mai preteso squadre che potessero vincere con la pipa in bocca, perché neanche esistono, io le ho quasi sempre costruite accettando però progetti che avessero quel percorso e quella ambizione. Devo vedere la luce in fondo al tunnel, anche fioca ma devo vederla e sapere che tutti faranno il massimo per renderla sempre più vicina e accecante fino a raggiungerla. Per non mollarla più». Conte non vuole parlare di stress da panchina: «Non voglio fare il populista, ma lasciamo lo stress a chi deve portare il pane a casa e non ce la fa».


                      Ottimismo azzurro

                      Infine, sulla Nazionale che venerdì 11 giugno debutterà a Euro 2020 (QUI lo speciale del Corriere): ««Quando si parte in una competizione così importante c’è sempre un giusto entusiasmo. Intorno a questa Nazionale ce ne è ancora di più rispetto alla mia, in virtù anche dei 27 risultati consecutivi e delle tante ottime prestazioni. C’è autostima, fiducia e si inizia con il vento in poppa. Mancini? Roberto sta facendo un grandissimo lavoro, non lo dicono solo i risultati: è riuscito a creare un gruppo convinto, entusiasta, coeso. Un collettivo che ci crede e dà tutto. Non è semplice. Dove può arrivare la Nazionale? Ci auguriamo il più lontano possibile, poi una volta superato il gruppo a gironi bisogna essere anche fortunati negli incroci. A quel punto può succedere di tutto. È un Europeo pieno di miei giocatori? Li seguirò con affetto».

                      CorSera
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Bel colpo del Sassuolo che si assicura il nuovo sarri in panchina

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                          Originariamente Scritto da Sean
                          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                            Fonseca al Tottenham, accordo fatto. Donnarumma-Psg, ci siamo

                            L'ex tecnico della Roma fa il percorso inverso di Mourinho. Sul mercato punta a tre suoi ex giocatori. Il portiere verso la Francia, forse già sabato le visite mediche

                            Dalla Roma è andato via in silenzio, senza disturbare la città che impazziva per l'arrivo di Mourinho. Incrocio di destini: la prossima tappa di Paulo Fonseca sarà proprio l'ultima dello Special: il Tottenham, guidato dall'ex ds juventino Fabio Paratici, ha scelto l'ex tecnico giallorosso. Sfumato Conte, i londinesi hanno virato sul portoghese. Proprio come fece la Roma due anni fa. Fonseca viene dal deludente settimo posto in Serie A, ma anche dalla semifinale di Europa League persa contro il Manchester United.

                            Accordo fatto

                            L'accordo di tre anni è pronto e solo da ratificare. Il tecnico portoghese riteneva il trasloco in Inghilterra "un sogno, e so che prima o poi lo realizzerò". A Trigoria guadagnava 2,5 milioni netti, al Tottenham arriverà a mettersene in tasca 4, quasi il doppio. Inevitabile pensare che adesso le sue attenzioni di mercato possano rivolgersi anche sull'Italia e in particolare su Roma, visto che in giallorosso aveva sviluppato una autentica passione per almeno tre calciatori: il regista Villar, ma anche - soprattutto - il difensore Gianluca Mancini e il capitano Lorenzo Pellegrini. Tutti obiettivi irraggiungibili. O quasi.

                            Donnarumma al Psg, ci siamo

                            Londra è un obiettivo anche per Donnarumma: il portiere dell'Italia spera di arrivarci per giocare le final four dell'Europeo. Certo che il suo tour continentale si concluderà a Parigi, dove diventerà il portiere del Psg. Certo, lì dovrà giocarsi una maglia con Keylor Navas. Ma ormai il trasferimento è imminente, al punto che a ore potrebbe effettuare le visite mediche. Forse già sabato mattina, a Firenze, visto che l'Italia tornerà a Coverciano già venerdì notte, dopo la partita con la Turchia. Insomma, è questione di ore prima che il portiere firmi. Un investimento per il futuro, certo: ma a cui il Psg potrebbe chiedere di offrire certezze fin da subito, evitando prestiti in giro.

                            L'ex tecnico della Roma fa il percorso inverso di Mourinho. Sul mercato punta a tre suoi ex giocatori. Il portiere verso la Francia, forse già sabat…
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Maurizio Costanzo ingaggiato dalla Roma, sarà responsabile delle strategie di comunicazione

                              Il giornalista tv, 82 anni, nello staff del club giallorosso: "Lo slogan che lancerò è 'Mejo ´a Roma'"

                              Maurizio Costanzo show. A 82 anni il giornalista tv più famoso d'Italia si inventa un nuovo mestiere: sarà lui a decidere le strategie d'immagine, di comunicazione (anche social) della Roma dei Friedkin. Mourinho in panchina, uno Special One dell'etere a raccontarne i tempi giallorossi. Costanzo non sa stare fermo e ha deciso la nuova sfida: "Sarò il responsabile strategie comunicazione della As Roma - annuncia - e lo slogan che lancerò è 'Mejo ´a Roma'". Costanzo è stato lo stretega della comunicazione di Irene Pivetti, dell'ex sindaco Rutelli ed è stato lui a pensare il libro delle barzelette che ha rilanciato l'immagine di Totti dopo l'Europeo del 2004 e lo sputo a Polsen. Ora deve lanciare l'immagine di Mourinho: "Voglio far stringere i rapporti tra l'allenatore e la città e voglio lavorare molto sui tifosi: mi piacerebbe ad esempio trovare il tifoso più anziano della Roma". La famiglia Friedking conferma, con quest'ultimo colpo a sorpresa, di aver, in pochi mesi, rivoluzionato la Roma. Bontà loro.

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                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Inter arriva il primo colpo: nerazzurri a un passo da Kostic, i dettagli dell'operazione

                                Da tanto, troppo tempo si parla solo dei calciatori in uscita dall'Inter, con una sessione di mercato da chiudere con un attivo di 90-100 milioni di euro (quindi uno o due top da vendere) e con un taglio al monte ingaggi di circa il 15%. Ma ora, e aggiungiamo 'finalmente', per i tifosi nerazzurri, arrivano anche le prime notizie sui calciatori in entrata da regalare al nuovo tecnico Simone Inzaghi.

                                E il primo colpo in entrata, secondo quanto rivelato da Sky Sport Deutschland, ha già un nome e cognome: si tratta di Filip Kostic, esterno sinistro classe 1992 dell'Eintracht Francoforte. L'emittente spiega che per il serbo, 4 reti e addirittura 17 assist nell'ultima Bundesliga, ci sarebbe già l'accordo tra l'Inter e la società tedesca per una cifra che oscilla dai 20 ai 25 milioni di euro. L'operazione è praticamente definita e dovrebbe essere formalizzata dopo la cessione di Achraf Hakimi, con il marocchino sempre nei radar del Paris Saint Germain e del Chelsea.

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                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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