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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
    Io infatti dico che per me Paratici non ha scoperto nessuno.
    Ha preso giocatori belli e fatti, sia nel bene che nel male.
    Ma anche con i giocatori belli e fatti
    Puoi fare dei colpi
    Barzagli Pirlo tevez
    Ad esempio

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      Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
      Peggio di Inzaghi?
      Di Inzaghi Simone senza alcun dubbio.
      I SUOI goals:
      -Serie A: 189
      -Serie B: 6
      -Super League: 5
      -Coppa Italia: 13
      -Chinese FA Cup: 1
      -Coppa UEFA: 5
      -Champions League: 13
      -Nazionale Under 21: 19
      -Nazionale: 19
      TOTALE: 270

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        Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
        Di Inzaghi Simone senza alcun dubbio.

        Ma non credo dai....

        Cmq Pioli non mi fa impazzire.









        "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
        Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
        vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

        (L. Pirandello)

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          Questa mattina l’Italia, reduce dal netto successo per 4-0 ottenuto ieri nell’amichevole di Bologna contro la Repubblica Ceca, ha disputato una partitella d’allenamento con la selezione Under 20 a Coverciano (due tempi da venti minuti). Da un lato Roberto Mancini ha schierato i giocatori non impiegati al Dall’Ara, dall’altro Alberto Bollini ha gestito una formazione composta dai suoi ragazzi più alcuni rinforzi come Sirigu, Emerson Palmieri, Toloi, Chiesa e Raspadori. A sorpresa sono stati gli azzurrini ad imporsi: 1-0 firmato al 10? con un gran sinistro dal limite da Gianmarco Cangiano, esterno offensivo di proprietà del Bologna che nell’ultima stagione ha indossato la maglia dell’Ascoli. Non è stato invece impiegato l’altro rossoblù Emanuel Vignato, che con ogni probabilità troverà spazio nel test di domani a Serravalle contro la Nazionale maggiore di San Marino
          Originariamente Scritto da BLOOD black
          per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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            Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
            Ok Nass, però convieni con me che i pareri sul Pogba bianconero erano tutt'altro che unanimi.
            La disomogeneità va pesata con i 100 milioni incassati

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              Originariamente Scritto da Sean
              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                il boss balcanico, sta diventando un piangina.
                (ride)

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                  Antonio Conte, il no al Tottenham dopo quello all’Inter e al Real: non sa adattarsi ai tempi

                  Chiede rose da campioni, senza fare i conti con la crisi del calcio: i club non ce la fanno e scelgono allenatori aziendalisti come Florentino Perez con Ancelotti

                  Il calcio è più povero, come il mondo del resto: dodici club provano a evitare il tracollo finanziario tuffandosi nella Superlega (qui: che cos’era e perché è fallita), gli stipendi dei giocatori vengono pagati a singhiozzo, presidenti e direttori sportivi annunciano il mercato meno ricco della storia. Un disastro, insomma, che non risparmia nessuno. O quasi. Antonio Conte, lui, va avanti per la sua strada, come se tutto fosse uguale a quindici mesi fa. Prima ha mollato l’Inter, quasi indignato perché Zhang — che si è dovuto confrontare con le proibizioni del governo cinese oltre che con il Covid — gli ha spiegato di non potergli acquistare i campioni desiderati, ma anzi di doverne cedere qualcuno di quelli in organico. Poi ha fatto saltare la trattativa con il Real Madrid, il club più titolato del pianeta. Respinto da Allegri, che ha preferito la Juve, il presidente Perez ha puntato proprio su Conte, il quale già una volta era stato vicino ai Blancos, salvo subire il veto dello spogliatoio. La panchina gli è stata offerta di nuovo, ma di fronte alle richieste di Antonio perfino un dirigente navigato come Florentino, che nel calcio ne ha viste di tutti i colori, ha strabuzzato gli occhi: meglio Ancelotti, sa accontentarsi.

                  L’ultimo no Conte lo sta facendo recapitare al Tottenham, che ha scelto Paratici come direttore sportivo e avrebbe voluto l’ex allenatore dell’Inter assieme a lui (a conferma che, se Antonio non è mai tornato alla Juve, il problema era la coesistenza impossibile con Agnelli e non con gli altri dirigenti). Ci ha riflettuto qualche giorno, Conte, ma adesso sembra deciso a opporre un nuovo rifiuto. Il motivo? Si può sintetizzare così: ho lasciato l’Inter perché non si rafforza, come posso andare in un club che non è competitivo in Premier e uscirà indebolito dal mercato? Eppure il presidente Levy ha provato in ogni modo a convincerlo: un’offerta economica ricca e il tentativo disperato di fermare Kane, intenzionato a cambiare aria. Il fatto che stia saltando l’operazione Conte-Tottenham ha creato ansia perfino alla Lazio, perché qualcuno ha recapitato a Lotito il seguente messaggio: Sarri ancora non firma il contratto che gli hai proposto perché Paratici lo vuole a Londra. In realtà l’accordo definitivo tra il club romano e il Comandante potrebbe arrivare in queste ore.

                  Come passerà dunque Conte la prossima stagione? Se non si libererà qualche panchina che riterrà degna di lui (c’è una remota ipotesi Psg), resterà a casa. Pensando che i presidenti sono tutti incapaci perché, come ha dichiarato a Dazn, «un’azienda dovrebbe scegliere me, sono un vincente e una garanzia sul piano lavorativo e umano». Il problema, in realtà, è il contrario: non sono le aziende che non lo scelgono, ma lui che le rifiuta. Guai però dirgli che ha il difetto di essere troppo esigente: «Chi dà sempre il massimo per il posto in cui lavora non può avere grandi difetti. Ecco, io forse sono troppo onesto. Ma questo lo volete chiamare difetto?».

                  CorSera
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Steven Zhang: «L’Inter dovrà chiudere il mercato con un attivo di 70 milioni e gli stipendi ridotti del 15%»

                    Il presidente della società nerazzurra alla «Gazzetta dello Sport»: «Non c’è stata alcuna offerta per l’acquisto del club, ma siamo sempre aperti a partner commerciali o finanziari che possano aumentare i ricavi»

                    Il 6 giugno del 2016 Massimo Moratti vendeva l’Inter a Suning e con questa cessione finiva un’era importante per il club nerazzurro. Con l’apice raggiunto nel 2010 con la conquista del Triplete. In panchina c’era José Mourinho, che proprio qualche settimana fa è tornato in Italia per allenare alla Roma, all’epoca grande rivale nella corsa scudetto. Tricolore che Steven Zhang ha conquistato al quinto anno della sua presidenza. Nonostante le difficoltà economiche a causa della pandemia e per le restrizioni, ormai note, del governo di Pechino sugli investimenti nel calcio.

                    Per questo all’Inter bisognerà far quadrare i conti (chiudere il mercato in attivo che si avvicini ai 70 milioni di euro e ridurre il tetto degli ingaggi del circa 15%) senza perdere di vista due obiettivi: mantenersi a livelli alti in Italia e fare bene in Champions. «È un grande orgoglio aver raggiunto questo obiettivo, 11 anni dopo l’ultimo titolo, interrompendo una striscia di nove scudetti consecutivi della Juventus. Era uno dei nostri sogni quando abbiamo rilevato l’Inter», le prime parole di Zhang nell’intervista rilasciata a «La Gazzetta dello Sport». Il futuro del club Detto questo, nei mesi scorsi l’Inter sembrava a un passo dalla cessione: «Ci sono state tante voci e speculazioni non vere, ma non potevamo smentirle tutti i giorni. La cessione? Non è vero, non c’è stata alcuna offerta per l’acquisto del club. E d’altra parte noi cercavamo altro. Il nostro obiettivo adesso è ritrovare un equilibrio finanziario attraverso il ridimensionamento dei costi, altrimenti non si troveranno mai nuovi investitori. Se basta al momento il prestito del Fondo Oaktree per rendere più serena la situazione? Da parte nostra ragioniamo sempre a medio-lungo termine e siamo sempre aperti a partner commerciali o finanziari che possano aumentare i ricavi ed essere sinergici al nostro progetto».

                    Intanto, i tifosi hanno dovuto digerire l’addio di Antonio Conte, che in due anni ha portato i nerazzurri a vincere lo scudetto. L’anno prima a un secondo posto a un punto dalla Juventus di Maurizio Sarri e alla finale di Europa League persa il 21 agosto contro il Siviglia a Colonia: «Sin dal primo momento in cui abbiamo rilevato l’Inter abbiamo pensato che Conte sarebbe stato il tecnico migliore per il nostro progetto. Due anni fa siamo riusciti finalmente a portarlo in nerazzurro. Io ero e resto convinto che Conte sia un tecnico vincente: è la ragione che ci ha portato a investire tanto su di lui e sulla squadra negli ultimi due anni. Già la scorsa estate la pandemia aveva notevolmente colpito i nostri ricavi ma abbiamo continuato con lui, concentrandoci sulla stagione convinti che potessimo vincere. La decisione è stata giusta. Ma ora il conto portato dalla pandemia è tale che non possiamo non rivedere la situazione cercando dei risparmi che riportino a un prossimo equilibrio di bilancio. Dobbiamo necessariamente ridurre i costi e controllare i rischi. Questo ovviamente influenza anche le strategie di calciomercato. Conte è un top coach, ma come presidente devo pensare alla solidità della società».

                    A luglio sarà presentato Simone Inzaghi: «Ha qualità e lavorerà in sintonia con noi. Ha capito e sposato il nostro progetto». Sulla Superlega, Zhang ha aggiunto: «Io penso che i problemi economici esistessero anche prima, ma la pandemia li ha accelerati. C’è necessità di rivedere il sistema calcio, avere cambiamenti nella tecnologizzazione, digitalizzazione e aumentare la capacità attrattiva del fenomeno calcio per le nuove generazioni. Dobbiamo innovare, guardare al futuro. Bisogna provare. Ovviamente questo va fatto in accordo con Fifa e Uefa. La Superlega era solo un esempio di questi tentativi da fare. Se la Superlega esiste ancora? Non esistono progetti che non vengano concordati con Fifa e Uefa». Infine su Lukaku: «Romelu ha una forte personalità, è un giocatore che gli altri compagni rispettano. Non è solo un grande giocatore, ma un uomo con un grande cuore» .



                    CorSera
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      E intanto Sarri non ha ancora firmato...
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Donnarumma saluta il Milan, Gazidis: “Ha fatto ciò che pensava fosse meglio”


                        Anche nella stagione che si è appena conclusa, il Milan ha mostrato enormi progressi rispetto al recente passato. La compagine rossonera è riuscita per larghi tratti del torneo a comandare la classifica di Serie A ed ha chiuso la stagione con un secondo posto che vuol dire ritorno in Champions League.


                        Pioli è riuscito a valorizzare al meglio un gruppo composto da alcuni elementi esperti e molti giovani e Ivan Gazidis, in un’intervista rilasciata al ‘Corriere dello Sport’, ha spiegato qual è la filosofia che si cela dietro la costruzione di una squadra che ha fatto così bene.
                        “Quando arrivai al Milan, credo addirittura il primo giorno, dissi che avremmo costruito la squadra sui giovani, ma senza escludere elementi esperti che avrebbero rafforzato il gruppo dandogli una guida. Non ho mai detto no a Ibra. Anzi, fu lui a dirci di no un anno, non voleva lasciare i Galaxy. Ne favorii l’arrivo e, per di più, suggerii l’acquisto di Fabregas, che non andò in porto per altre ragioni”.


                        Unica nota stonata dell’annata è stato forse il mancato accordo per il rinnovo del contratto di Gianluigi Donnarumma. Raiola ha spiegato che sia stato il giocatore a decidere per la separazione.
                        “Non voglio rivelare i dettagli, né la tempistica, e non conosco i confini del rapporto tra Gigio e Raiola. Alla fine, ovviamente, la decisione è sempre del calciatore. Quello che posso dire è che Gigio è stato un professionista eccezionale, in ogni singolo giorno, e nell’ultima partita contro l’Atalanta non c’era nessuno più felice di lui per la qualificazione in Champions. Nutro una stima assoluta nei suoi confronti, così come rispetto le sue scelte. Nessun accento negativo. Ha fatto ciò che pensava fosse meglio per lui, e ci sono alcune ragioni dalla sua parte, ma non indico quali”.


                        Il Milan è stato uno dei club attratto da un progetto, quello della Superlega, che è naufragato un paio di giorni dopo la sua presentazione.
                        “La Superlega, per come era stata concepita, è morta. Tuttavia, i problemi che hanno portato a quel progetto rimangono inalterati. Tutti nel calcio, in particolar modo coloro che sono incaricati di regolamentarlo, devono riflettere seriamente sulle origini dei mali e su cosa si può fare - insieme - per ottenere un calcio migliore e sostenibile. Mi preoccupo quando si parla di vincitori e vinti, Non vedo vincitori. Mi auguro che non ci sia alcuna “rottura”. Un processo si terrà alla Corte Europea di Giustizia, non sono un avvocato competente, ma il dialogo è sempre la soluzione più valida. Gianni Infantino ha detto qualcosa al riguardo, non mi faccia aggiungere altro... La gente parla di avidità. Il nostro club ha perso 200 milioni l’anno scorso. È forse da avidi provare a inseguire lo zero, il punto di pareggio? È da avidi affermare che saremmo felici se lo raggiungessimo? Perdere 200 milioni significa che qualcosa si è rotto. Non siamo un unicum, riguarda tutti”.


                        Gazidis ha spiegato quali saranno gli obiettivi per la prossima stagione.
                        “Il calcio non può crescere ripetendo se stesso. Abbiamo imparato qualcosa negli ultimi dodici mesi e abbiamo il dovere di sfruttare le nuove informazioni. Il covid c’entra fino a un certo punto, le difficoltà erano evidenti anche prima del lockdown. Si sta verificando un adeguamento mondiale che deve precedere un rinnovamento sostanziale. Il mercato che vedremo quest’estate sarà diverso da quello dell’estate scorsa e da tutti quelli che l’hanno preceduto. Il nostro obiettivo è continuare a essere ambiziosi e ottimisti, migliorare la squadra seguendo il giusto cammino e coniugando risultati e stabilità finanziaria. Questo è importante, perché senza la stabilità la squadra ripiomba nell’incertezza. Servono disciplina e chiarezza. L’attenzione continuerà a essere focalizzata sui giocatori giovani, con alcuni elementi esperti. Ciò che sta succedendo con i nostri tifosi è davvero speciale, mai visto prima. All’inizio - e posso capire i motivi - ponevano molte domande: questo percorso può funzionare? È così diverso rispetto al modo in cui il Milan si è mosso in passato… Ma adesso la fiducia sta crescendo. Non ho mai visto niente di simile a ciò che è successo a Casa Milan: vedere i nostri tifosi sotto gli uffici per esprimerci il loro supporto è stato un segnale estremamente potente: questo senso di unità e condivisione è una spinta eccezionale”.

                        Goal.com

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                        forse, tra mille inverni
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                        nella necropoli deserta»

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                          Per me è solo l'infame per eccellenza.

                          Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                          Originariamente Scritto da Sean
                          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                            L'idea di ingaggiare Conte in settimana era a un certo punto diventata prioritaria per la dirigenza degli spurs, ma le richieste del tecnico campione d'Italia in carica hanno spaventato il Tottenham. Non tanto per l'ingaggio: 15 milioni di sterline a stagione (circa 17.5 milioni di euro), ma soprattutto le richieste dettate per la prossima campagna acquisti visto che Conte ha chiesto investimenti per 100 milioni di sterline (circa 116 milioni di euro).

                            Levy dopo aver ascoltato queste richieste così importanti ha fatto un passo indietro, ritenendole catastrofiche per la continuità aziendale del club. Non solo, per il numero uno del Tottenham Conte è sembrato anche poco predisposto nell'utilizzare le giovani promesse già presenti all'interno del club.

                            The Sun
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                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Juventus, La Verità: "Faro dell'antiriciclaggio su Allegri"

                              Bankitalia avrebbe*ricevuto segnalazioni di operazioni sospette riguardanti il tecnico bianconero e collegate al mondo delle scommesse e del gioco d'azzardo

                              Gli uffici antiriciclaggio della Banca d'Italia puntano i loro fari su*Massimiliano Allegri. Secondo il quotidiano*La Verità, che riporta la notizia in un articolo a firma Giacomo Amadori, l'istituto avrebbe ricevuto diverse segnalazioni di*operazioni sospette riguardanti il tecnico della Juventus*e legate al mondo del*gioco d'azzardo*e delle*scommesse. Gli accertamenti in corso riguarderebbero in particolare alcuni versamenti effettuati sul conto corrente di Allegri da parte di una società maltese sotto inchiesta per truffa aggravata, evasione e rapporti con la 'ndrangheta.*









                              "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                              Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                              vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                              (L. Pirandello)

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                                Juventus, La Verità: "Faro dell'antiriciclaggio su Allegri"

                                Bankitalia avrebbe*ricevuto segnalazioni di operazioni sospette riguardanti il tecnico bianconero e collegate al mondo delle scommesse e del gioco d'azzardo

                                Gli uffici antiriciclaggio della Banca d'Italia puntano i loro fari su*Massimiliano Allegri. Secondo il quotidiano*La Verità, che riporta la notizia in un articolo a firma Giacomo Amadori, l'istituto avrebbe ricevuto diverse segnalazioni di*operazioni sospette riguardanti il tecnico della Juventus*e legate al mondo del*gioco d'azzardo*e delle*scommesse. Gli accertamenti in corso riguarderebbero in particolare alcuni versamenti effettuati sul conto corrente di Allegri da parte di una società maltese sotto inchiesta per truffa aggravata, evasione e rapporti con la 'ndrangheta.*









                                "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                                Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                                vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                                (L. Pirandello)

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                                Working...
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