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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Icardi o Belotti?
    Arrivera' un giovane. Se vuoi ti faccio un toto nomi: Diarra', Traore', Kamara, Fofana, Babacar, Song, Aboubacar, ecc...
    I SUOI goals:
    -Serie A: 189
    -Serie B: 6
    -Super League: 5
    -Coppa Italia: 13
    -Chinese FA Cup: 1
    -Coppa UEFA: 5
    -Champions League: 13
    -Nazionale Under 21: 19
    -Nazionale: 19
    TOTALE: 270

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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Icardi o Belotti?
      la vedo dura che possano arrivare ad Icardi e non vorrei che fosse un giocatore mezzo finito
      Originariamente Scritto da Marco pl
      i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
      Originariamente Scritto da master wallace
      IO? Mai masturbato.
      Originariamente Scritto da master wallace
      Io sono drogato..

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        Ci sono gli europei. Credo che il mercato resterà sostanzialmente fermo fino all'11 luglio...difatti adesso si stanno sistemando solo le panchine.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Mah, piuttosto si aspetta di vedere se il mister ha determinati nomi da mettere in lista.
          Per esempio a Bologna, una volta incassato il prolungamento di Mihajlovic si sono presi i giocatori che chiede, Lyanco pare sia fatto ed Arnautovich vicinissimo.

          Poi c'è pure il problema dei soldi, prima bisogna vendere, appena si sblocca il mercato in uscita qualcosa si muoverà.
          Sono poche le società italiane che hanno disponibilità.
          Originariamente Scritto da BLOOD black
          per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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            Per Di Marzio Sarri davvero vicinissimo alla Lazio. Biennale da 3 milioni (più 500mila di bonus) e opzione per un terzo anno.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
              Arrivera' un giovane. Se vuoi ti faccio un toto nomi: Diarra', Traore', Kamara, Fofana, Babacar, Song, Aboubacar, ecc...
              Ma sono tutti....

              Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
              Originariamente Scritto da Pesca
              lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                Ma sono tutti....

                Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                Sono tutti cognomi "inventati" sul momento...ma vedendo come vanno attualmente le cose circa il mercato del Milan...son sicuro che il nostro nuovo acquisto avra' un nome del genere...
                I SUOI goals:
                -Serie A: 189
                -Serie B: 6
                -Super League: 5
                -Coppa Italia: 13
                -Chinese FA Cup: 1
                -Coppa UEFA: 5
                -Champions League: 13
                -Nazionale Under 21: 19
                -Nazionale: 19
                TOTALE: 270

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                  Conte, niente Tottenham [emoji837]
                  [emoji3591] https://bit.ly/3vSY9B1
                  La trattativa è saltata: posizioni troppo distanti su progetto tecnico e ingaggio [emoji3544]
                  #SportMediaset

                  Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                    @FabrizioRomano
                    Antonio Conte is not joining Tottenham at current conditions, confirmed. He’s not convinced about project and staff members. Big difference on salary proposal too. Antonio Conte wanted to bring more than 4 staff members to Tottenham, Spurs reluctant on this point. Salary proposal difference around €3m. Investments and project to win ‘as soon as possible’, another issue. That’s why talks with Conte have stalled - no agreement.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Che cosa chiediamo a questa Nazionale per i prossimi Europei? Anzitutto un ritorno alla normalità: le estati azzurre, il calcio condiviso con gli amici, le feste in strada (speriamo…). Mancini ha ricostruito la squadra dalle macerie, ha dato una nuova dignità alla Nazionale. Ma non dobbiamo nemmeno chiedere troppo a una squadra, che ha tanti buoni giocatori e un bel gruppo, ma non certo i campioni che hanno Francia, Inghilterra, Germania, Belgio e Spagna: il ct può dare alla Nazionale una spinta in più, ma difficilmente potrà imprese. Tirando le somme: se ci piazziamo tra le prime otto avremo fatto il nostro. Sopra è tutto di guadagnato, al di sotto sarà di nuovo un passo indietro

                      Le amichevoli non spostano nulla della valutazione della Nazionale in vista degli Europei ormai alle porte. Sulla squadra di Mancini possiamo scommettere per amore e per affetto, per simpatia, per quella voglia di nazionale che fa molto estate, condivisione, socialità, vita insieme. Tutte cose che ci sono terribilmente mancate, per cui la Nazionale sarà prima di tutto un ritorno al mondo come lo conoscevamo. La Tv, l’azzurro, le bandiere al balcone per il calcio, gli amici, la birra, gli strombazzamenti in strada. Speriamo.

                      Ma in realtà qualsiasi considerazione si faccia, non appena mettiamo a tacere il cuore, sempre al solito punto si torna. Ci sono le big, ci sono le altre, ci sono le solite, e poi c’è l’Italia. Di differente col passato è che prima eravamo tra le big e adesso no, per cui tutte le speranze di fare qualcosa di veramente notevole appartengono al campo della sorpresa, del guizzo, dell’invenzione, del salto di ruolo. Forse addirittura dell’impresa. Qualsiasi bookmaker mette nell’ordine a scendere le favorite: Francia, Inghilterra, Belgio, Germania, Spagna, e poi l’Italia insieme al Portogallo. E dopo, via via, tutte le altre.

                      Pesano i risultati delle ultime grandi manifestazioni, ma soprattutto il poter disporre di campioni in numero decisamente superiore al nostro: Mbappé, Griezmann, Lukaku, Kane, Ronaldo, Kanté, De Bruyne, Sterling e via così. Per me il vero peso specifico è determinato da quello, anche se l’apporto dell’allenatore può ovviamente essere molto importante, ma non fino a costruire una vittoria da livelli molto più bassi.

                      Non so che cosa chiediamo precisamente dunque alla nostra Nazionale. Le chiediamo di risorgere dopo anni di rovesci che ci hanno spedito al tappeto. Mancini è stato un generoso, che nel ruolo di ct si è calato con dedizione e buon senso, proprio perché della Nazionale ha un concetto moderno, ma non è troppo schiavo delle filosofie che nel calcio si alternano come mode. Ha ricostruito la squadra dalle macerie e soprattutto ridato fiducia all’ambiente. Francamente al di là di Donnarumma non so quale possa essere il campione che prenda per mano la squadra, le dia forza, abbiamo tanti buoni attaccanti, apprezzabilissimi, ma non uno francamente all’altezza dei campioni citati. Ho consultato parecchie classifiche di rendimento, di valori di mercato e gli italiani da Donnarumma a Immobile, da Bonucci a Verratti, da Jorginho a Insigne, vi sono sperduti dentro.

                      Non chiederei troppo a questa Nazionale, ma nemmeno troppo poco. La sua collocazione è tra le prime otto. Sopra è tutto di guadagnato, sotto sarebbe francamente un altro passo indietro.

                      Le amichevoli non spostano nulla della valutazione della Nazionale in vista degli Europei ormai alle porte. Sulla squadra di Mancini possiamo scommettere per amore e per affetto, per simpatia, per quella voglia di nazionale che fa molto estate, condivisione, socialità, vita insieme. Tutte cose che ci sono terribilmente mancate, per cui la Nazionale sarà prima di tutto un ritorno al mondo come lo conoscevamo. La Tv, l'azzurro, le bandiere al balcone per il calcio, gli amici, la birra, gli strombazzamenti in strada. Speriamo. Ma in realtà qualsiasi considerazione si faccia, non appena mettiamo a tacere il cuore, sempre al solito punto si torna. Ci sono le big, ci sono le altre, ci sono le solite, e poi c'è l'Italia. Di differente col passato è che prima eravamo tra le big e adesso no, per cui tutte le speranze di fare qualcosa di veramente notevole appartengono al campo della sorpresa, del guizzo, dell'invenzione, del salto di ruolo. Forse addirittura dell'impresa. Qualsiasi
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Al momento, la Juventus non è la favorita per acquistare Donnarumma. Il Barça e il PSG sono in vantaggio rispetto ai bianconeri, che stanno prendendo troppo tempo.


                        [Sky Sport]
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Agnelli: «Superlega non era un golpe, ma un grido disperato: dall’Uefa pressioni e minacce»

                          «Sono stati usati termini offensivi, il dialogo continua ma le basi dei nostri ricorsi sono fondate: voglio riformare il calcio o andremo verso l’insolvenza»

                          Finisce un’era per la Juve — con il saluto a Fabio Paratici, uomo mercato per 11 anni — e ne inizia un’altra, nelle intenzioni di Andrea Agnell, che saluta il dirigente e parla della stagione appena finita, di Allegri e, con termini forti, della Superlega: «Però — premette il presidente della Juve — non vorrei che questa conferenza si trasformasse in un’opera omnia, quindi non prenderò poi alcuna domanda».

                          La stagione: «Ci tengo a ringraziare Andrea (Pirlo, ndr) e il suo staff», nominando tutti, per nome. «Ho letto di un fallimento Juve, con due trofei e l’accesso alla Champions. Non vogliamo sbagliare, ma siamo disponibili a sbagliare una volta ogni tanto, se questo è sbagliare. Certo sono stati fatti errori, tutti li abbiamo fatti, e dobbiamo imparare».


                          Allegri: «Ho rivisto la grinta, per quella che sarà una lunga avventura, di grande crescita».

                          La Superlega: «Per tanti anni ho cercato di cambiare le competizioni dall’interno, in tutti i modi, anche perché i segni di crisi erano presenti già prima della pandemia». Cita «l’ottima proposta ECA-Uefa del 2019, che dava tante risposte. Questo deve far riflettere, era congiunta». Invece resta la centralizzazione della Uefa, dal punto di vista «del potere esecutivo, giudiziario, organizzativo del calcio europeo». Morale: «Il sistema è ormai inefficiente, ma la Superlega non è mai stata un tentativo di colpo di stato, ma un grido disperato, per un sistema che, non so se consapevole o inconsapevole, va verso l’insolvenza». Agnelli attacca, anche, per la reazione della Uefa: «Ci sono state indebite pressioni, colleghi mi hanno detto che avevano paura. E sono stati usati termini offensivi, in totale spregio di quanto affermato dal tribunale di Madrid». Piccola consolazione: «So che in Uefa non tutti la pensano così». Di certo, la Juve e gli altri club andranno avanti, nella battaglia: «Le basi legali dei ricorsi sono fondate, ma il desiderio di dialogo con Uefa e Fifa è immutato. Voglio riformare le competizioni».


                          Poi il saluto a Paratici — che aveva moglie e i figli in prima fila — un saluto commosso, da parte di entrambi. «Penso ai giocatori che ha portato — ricorda Agnelli —: Tevez Dybala, CR7. Unico rammarico la trattativa per Van Persie — sorride — con quella cena organizzata a casa mia, dove io non c’ero, in tre minuti». Un amante del calcio: «Lo staresti ad ascoltare per delle ore. Penso a quelle rare chiamate alle 7 del mattino, quando pensavo subito alla sua incolumità fisica, ma poi mi diceva che era tutto ok. Era solo un fuso orario diverso». Riassunto: «Penso che alla Juve sia arrivato un ragazzo e se ne vada un uomo, istintivo, curioso, che fa domande. Istintivo, ma con responsabilità: un uomo vincente».

                          Il diretto interessato ha le parole rotte dall’emozione, e dalla commozione. «È stata una fortuna troppo grande passare dalla. Juve, ho ricevuto più di quello che ho dato. Ho anche perso tanto — dice, uno che in 11 anni ha razziato 19 titoli e 9 scudetti — ma solo se perdi tanto puoi vincere tanto. La Juve è fatta per renderti migliore».


                          CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Paratici: "Il ricordo più bello di 11 anni? Il gol di Borriello a Cesena"

                            Fabio Paratici, qual è il ricordo più bello di questi undici anni?
                            "Senza dubbio il gol di Borriello a Cesena".

                            Il più grande rimpianto è stato il mancato scambio Dybala-Lukaku?
                            "No, quando fai il nostro lavoro devi considerare tutto e avere una mente molto elastica. Devi essere in grado di poter cambiare, ci sono dei lati che voi non potete sapere del tutto e che indicano la strada per fare determinate operazioni. Dybala è un grandissimo giocatore che ha dato tantissimo alla Juventus. Io credo di essere uno dei maggiori responsabili del suo arrivo a Torino, abbiamo investito tanto e fatto una grande scommessa. Quando spendi 40 milioni per un calciatore del Palermo i rischi sono tanti: credo sia stato l'acquisto più rischioso della mia gestione".

                            I tifosi hanno la consapevolezza di quello che è stato fatto?
                            "La consapevolezza di tutto quello che abbiamo fatto l'avremo tra 10 anni. Non solo i titoli, ma tutto quello che è stato costruito, dallo stadio al centro sportivo, le Juventus Women, l'Under 23. Progetti che hanno comportato tantissima fatica e tantissima ambizione".

                            Un aneddoto su Cristiano Ronaldo? C'è qualche giocatore che non avrebbe ceduto?
                            "È stata una trattativa molto diretta, molto veloce. Sì, ci sono stati dei giocatori che non avrei ceduto, ma dovete considerare che noi prendiamo decisioni in quel momento, poi magari la decisione viene giudicata dopo anni senza sapere magari neanche le motivazioni. Il migliore è quello che sbaglia meno, non quello che non sbaglia".

                            Il colpo che le dà maggiore orgoglio?
                            "Sono legato a tutti i giocatori che porto e che tratto. Federico Cherubini sa bene quanto io mi arrabbi se non riusciamo a prendere un giocatore di 15 anni. Se devo dirne uno allora dico Barzagli che è stato con noi tanti anni. Ed è stato quello più sottovalutato da tutti. Noi internamente sappiamo che valore ha avuto il giocatore e la persona e quello che ci ha dato".

                            Il suo primo giorno alla Juventus?
                            "Siamo andati io e Marotta a casa di Agnelli, quando abitava ancora in centro. L'appuntamento era in un ristorante e io ero un po' agitato. Sono andato alle 8.30 davanti al ristorante che era una trattoria bellissima e ho pensato di aver sbagliato posto. Poi ho visto che arrivava lui e mi sono rincuorato".

                            Nel prossimo club imparerà o trasmetterà quanto imparato alla Juve?
                            "Passare alla Juventus è una fortuna troppo grande per la mentalità che c'è e per l'educazione. Una persona intelligente si porta dietro tutto questo. Poi ovviamente in ogni posto speri di imparare".

                            Ha già un club per il futuro? Si rimetterà subito in gioco o si dedicherà un po' alla famiglia?
                            "Non mi sembra il momento adatto per parlarne. Quello che posso dirvi è che la mia famiglia spera che io lavori sin da subito".

                            Quale è stato il momento più difficile? Anche lei rimpiange Van Persie come il presidente Agnelli?
                            "Non ne saprei dire uno. Quello che dico sempre è che bisogna pensare che in 11 anni abbiamo preso 4-5 decisioni al mese molto importanti, di quelle che danno dei pensieri. Questi sono tutti momenti molto difficili da affrontare. Nel caso di Van Persie il rimpianto di non avere un giocatore, oltre a non averlo, è tutto quello che c'è dietro".

                            Il presidente nel giorno del commiato da Fabio Paratici torna sul caso che ha scosso il calcio europeo. Il dirigente saluta dopo 11 anni: "Il momento pi&u…
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
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                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Commozione alla conferenza di addio di Paratici...d'altra parte 11 anni non sono pochi, in specie se li contiamo con la temporalità del calcio.

                              Era giusto cambiare, a prescindere da ogni altro ragionamento o da ogni altra causa (gli ultimi due anni sbagliati), perchè i club per rinnovarsi hanno bisogno di immettere forze fresche, nel calcio funziona così.

                              Ora vedremo all'opera questo Cherubini, che nessuno conosce se non chi ce l'ha messo...certo, il periodo è quello che è a tutti i livelli della società civile e del lavoro...per cui anche nel calcio.
                              Addio HANDICAPPATO NOSTRO [emoji24][emoji24][emoji24]

                              Inviato dal mio SM-G986B utilizzando Tapatalk
                              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                              Originariamente Scritto da GoodBoy!
                              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                              grazie.




                              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

                              Commenta


                                L’Italia agli Europei 2021, Sconcerti: gioca bene ed è diversa dagli altri, perciò è pericolosa

                                Gli azzurri giocano bene e gioca in un modo quasi sconosciuto per gli altri, perché pressa senza scoprirsi, aspetta il contropiede. Ma lo gioca ad arte, tutto di prima e con una qualità di esecuzione altissima

                                di Mario Sconcerti

                                La squadra è pronta, completa, matura. Ha voglia di mostrarsi. Conta poco la partita di venerdì (contro la Repubblica Ceca), ma conta molto la facilità con cui l’Italia ha dominato. Il migliore è stato Insigne, il più importante Jorginho, ormai tra i migliori d’Europa. È cresciuto tanto Berardi.

                                L’Italia gioca bene e gioca in un modo quasi sconosciuto per gli altri, perché pressa senza scoprirsi, aspetta il contropiede. Ma lo gioca ad arte, tutto di prima e con una qualità di esecuzione altissima. Allora abbiamo già vinto? Chiaramente no, ma parteciperemo, saremo attivi, nessuno potrà sottovalutare l’Italia. Perché gioca bene. Ha idee e ha le capacità per gestirle. Queste non sono considerazioni sulla partita di venerdì, sono note che concludono un periodo di costruzione lungo tre anni. È stato fatto un bellissimo lavoro. Ci sono state Nazionali più forti, questa è la prima senza i blocchi delle grandi squadre, è un affresco messo insieme con mille soffi di pittura diversa. Direi che è la prima bella squadra italiana da quando all’alba del Duemila il 65% dei nostri giocatori ha cominciato ad arrivare dall’estero. Cosa questo varrà lo sapremo entro un mese.

                                A oggi siamo stati molto più forti di avversari che ci erano naturalmente inferiori. Ora cominciano le partite vere. Ci arriviamo con curiosità, la nostra differenza è netta, abbiamo aggiornato il contropiede al miglior calcio di oggi. Questo capita nel momento giusto perché tutti oggi si lasciano spazio alle spalle. E perché quattro-cinque giocatori dei nostri hanno la qualità perduta dei brevilinei in un mondo che gioca tutto alla stessa maniera. Non penso che siamo i migliori, penso che siamo diversi. Manca un uomo guida ma anche quello è un problema forse superato. In una squadra mosaico il grande leader a volte diventa una parola in più.

                                Benvenuto a Raspadori. Il suo arrivo all’ultimo minuto dimostra la diversità della gestione di Mancini, che va avanti per idee più che per conseguenze del campionato. Insomma è un bel giorno per cominciare. Il resto lo capiremo.


                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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