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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Sean...ieri Giampaolo era a Recanati a vedere la squadra, allenata dal fratello. Potevi andare ad imparare qualcosa dal maestro.
    I SUOI goals:
    -Serie A: 189
    -Serie B: 6
    -Super League: 5
    -Coppa Italia: 13
    -Chinese FA Cup: 1
    -Coppa UEFA: 5
    -Champions League: 13
    -Nazionale Under 21: 19
    -Nazionale: 19
    TOTALE: 270

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      Avevo letto poco fa, nemmeno sapevo che il fratello fosse l'allenatore della Recanatese il calcio locale lo seguo davvero poco.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        .

        Inviato dal mio SM-N960F utilizzando Tapatalk
        Originariamente Scritto da Sean
        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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          Potrebbe arrivare pure a 800....che Campione ragazzi.









          "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
          Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
          vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

          (L. Pirandello)

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            Oh, ma quindi Sheva è bravo davvero?









            "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
            Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
            vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

            (L. Pirandello)

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              L'estate prossima per la panchina rossonera se la giocano Sheva e Carletto...
              Vedrete.









              "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
              Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
              vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

              (L. Pirandello)

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                Inter, ora è emergenza: D'Ambrosio fuori con Sassuolo e Dortmund


                Il difensore ha rimediato la frattura di un dito del piede destro. Più complessa la situazione di Sanchez: per il cileno c'è anche l'ipotesi di un intervento chirurgico

                Apprensione in casa Inter per Alexis Sanchez e Danilo D’Ambrosio entrambi caduti vittime di infortuni con le rispettive nazionali. Per il difensore andato kappaò durante la sfida di qualificazione a Euro2020 contro la Grecia giocata a Roma, si tratta di una frattura della falange prossimale del quarto dito del piede destro. Le sue condizioni saranno valutate la prossima settimana. Il nerazzurro salterà, quindi, la partita contro il Sassuolo e la successiva di Champions contro il Borussia Dortmund in programma il 23 ottobre. Più complicata è la situazione per Sanchez dopo l’infortunio (lussazione alla caviglia sinistra) patito nel finale dell’amichevole tra Cile e Colombia. L’attaccante nerazzurro di ritorno a Milano sarà sottoposto domani ad esami medici per valutare l’entità dell’infortunio. Sul tema il ct del Cile, Reinaldo Rueda, lancia l’allarme parlando di possibile intervento chirurgico. “Potrebbe finire sotto i ferri. La decisione spetterà all'Inter, che è il suo club. Potremmo perderlo per due o tre mesi, è un peccato perché era tornato a giocare nell'Inter, aveva segnato due gol, ha giocato in Champions League. Era felice e super motivato. Ora dobbiamo aspettare queste ore cruciali. Sarà l'Inter a decidere, noi vedremo che accadrà: per noi è Sanchez, per l'Inter un giocatore in più”, ha affermato Rueda alla vigilia della sfida contro la Guinea.

                E’ un’Inter incerottata che va verso la ripresa del campionato avendo già in infermeria Stefano Sensi fermato da una noia muscolare. Non sorride certo Antonio Conte che si ritrova con il reparto avanzato decimato con Sanchez ko e Lukaku non ancora al meglio della forma e Lautaro che tornerà in Italia solo giovedì. In quest’ottica a salvare i nerazzurri potrebbe essere l’impiego di Politano o del baby Sebastiano Esposito già nel giro dell’Under17 e più di una volta visionato dal ct dell’Italia Roberto Mancini. Attendendo si conoscere i tempi di recupero di Sanchez e D’Ambrosio i nerazzurri si muovono sul mercato in vista di gennaio. Secondo il tabloid Daily Star su Marcos Alonso, che sta trovando spazio a causa nel Chelsea solo grazie all'infortunio di Emerson Palmieri, ci sarebbero Inter e Juventus. Tra l’altro il tecnico dei nerazzurri conosce bene Alonso dai tempi in cui allenava il club londinese.

                Il difensore ha rimediato la frattura di un dito del piede destro. Più complessa la situazione di Sanchez: per il cileno c'è anche l'ipot…
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  Atalanta, tegola Zapata: rischia quattro settimane di stop

                  I primi esami evidenziano una lesione di primo grado all'adduttore destro, ma il versamento presente impedisce una fotografia chiara del problema: nuovi test in programma lunedì, l'attaccante rischia di saltare le due sfide di Champions con il Manchester City

                  Tegola per Gian Piero Gasperini e per l'Atalanta. I primi esami a cui si è sottoposto Duvan Zapata dopo l'infortunio patito nell'amichevole di Alicante contro il Cile non sono incoraggianti: probabile lesione di primo grado all'adduttore destro, anche se un versamento non permette un quadro chiarissimo della situazione e obbligherà lo staff medico orobico a un nuovo esame lunedì prossimo. Il giocatore dovrebbe rimanere ai box per le prossime tre o quattro settimane: fino a lunedì si sottoporrà a terapie a Zingonia. Se la diagnosi dovesse essere confermata, Zapata rischierebbe di rimanere fermo fino alla prossima sosta delle nazionali, saltando le sfide contro Lazio, Udinese, Napoli, Cagliari e Sampdoria in campionato e il doppio impegno contro il Manchester City in Champions League, crocevia decisivo per le sorti europee della Dea.

                  I primi esami evidenziano una lesione di primo grado all'adduttore destro, ma il versamento presente impedisce una fotografia chiara del problema: nuovi te…
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                    Dzeko in bilico, Kalinic spera

                    IL TEMPO (F. BIAFORA) - In attesa di sapere se potrà sedersi o meno sulla panchina di Marassi - oggi verrà discusso il contro-ricorso della Figc nei confronti dell’annullamento della squalifica di Mazzarri, ovvero uno dei punti su cui si basa il ricorso presentato dalla Roma - Fonseca ha fatto la conta degli infortunati nel primo allenamento settimanale. Il tecnico portoghese, che negli scorsi giorni ha potuto lavorare con un gruppo ridotto all’osso tra i giocatori in infermeria e quelli convocati in nazionale, è alle prese con le spinose questioni relative agli infortuni di Dzeko e Under. L’attaccante bosniaco ieri è stato visitato a Villa Stuart dal professor Pesucci, il chirurgo che lo ha operato, e si è limitato a svolgere un lavoro differenziato in palestra così come Zappacosta, Diawara, Pellegrini e Mkhitaryan (l’obiettivo è il Milan): il timore è che per il bomber non basterà neanche la mascherina in carbonio, di cui ieri sono state prese le misure per la produzione. Prima di ufficializzare il forfait saranno però decisivi i test con lo strumento protettivo e le sensazioni giornaliere in allenamento, con Kalinic che è pronto a prendere il suo posto, desideroso di trovare il primo gol in giallorosso dopo quello annullato da Massa nel finale concitato di Roma-Cagliari.

                    Under
                    , reduce dalla lesione al bicipite femorale della coscia, non si è ancora aggregato ai compagni e nella seduta di ieri ha svolto soltanto un lavoro differenziato in campo: anche le sue condizioni sono monitorate giorno per giorno, ma non è c’è da aspettarsi un impiego contro la Sampdoria di Ranieri, dove tutto al più potrà essere convocato. Le buone notizie per Fonseca arrivano invece da Florenzi, di nuovo in campo con gli altri calciatori dopo la pesante influenza di cui è stato vittima la notte precedente alla sfida con il Wolsfberger. Il capitano giallorosso ha concluso il ciclo di cure antibiotiche a cui era stato sottoposto e sarà pienamente a disposizione per il match contro la Samp: il numero 24, il cui posto sulla fascia destra è stato preso da Santon prima e Spinazzola poi, probabilmente partirà titolare, andando a formare con Smalling, Mancini e Kolarov quella che è la difesa ideale nello scacchiere tattico di Fonseca.

                    Oltre all’esterno, che ha dovuto rinunciare al doppio impegno con l’Italia, a Trigoria si è rivisto in gruppo anche Cetin, assente da quasi un mese per una forma virale e per via dell’intervento per la rimozione di un dente a cui si è sottoposto. Il centrale turco ancora non è stato utilizzato in stagione, ma almeno potrà tornare nell’elenco dei convocati. Nella lista dei disponibili per la gara a Genova ci sarà anche Perotti, che anche ieri, così come Cetin, ha svolto parte dell’allenamento in gruppo, prima di staccarsi per una parte individuale. L’argentino è da considerarsi recuperato, ma ha bisogno di ritrovare la forma migliore e difficilmente troverà spazio dall’inizio con i blucerchiati, dove è attesa un’altra chance per Pastore, che agirà sulla trequarti insieme a Zaniolo e Kluivert, con Veretout e Cristante a centrocampo. L’auspicio di Fonseca è che l’infermeria si svuoti del tutto nel minor tempo possibile.

                    IL TEMPO (F. BIAFORA) - In attesa di sapere se potrà sedersi o meno sulla panchina di Marassi - oggi verrà discusso il contro-ricorso della Figc nei confronti dell’ annullamento della squalifica di Mazzarri , ovvero uno dei punti su cui si basa il ricorso presentato dalla Roma - Fonseca...
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                      Due Italie per Mancini a Vaduz. E il c.t. scherza sul paragone con Pozzo

                      «In fondo per raggiungere Pozzo - spiega il Mancio alla vigilia del match con il Liechtenstein - mi mancano solo due Mondiali e un’Olimpiade»

                      Dalla maestosità di Roma al piccolo principato del Liechtenstein, incastonato tra le montagne della Svizzera e orgoglioso dei due pareggi appena conquistati con Grecia e Armenia. L’Italia a Vaduz cerca l’8ª vittoria consecutiva nel girone europeo, soprattutto la nona sinfonia come solo Vittorio Pozzo, allenatore leggendario, è riuscito a fare nella storia azzurra. Mancini, con la solita ironia, confessa leggero una verità inconfutabile: «Pozzo è un mito, più di me ha una partita vinta, ma anche due Mondiali e un’Olimpiade».

                      Il c.t. sa che mettere in bacheca gli stessi trofei del suo predecessore è impossibile, ma il suo piano è comunque ambizioso. Crescere, vincere, innovare. Mancini lavora su due piani: perfezionare il gruppo in vista dell’Europeo e preparare la squadra che in Qatar dovrà riscattare gli ultimi due fallimenti Mondiali in Sudafrica e Brasile. «Ho tanti desideri: far giocare chi ha avuto meno occasioni, trovare qualche giovane per il Mondiale (Castrovilli, Orsolini e Pinamonti ndr), fare 30 punti nel girone e essere testa serie al sorteggio».


                      L’ultimo punto è fondamentale e il tecnico con sano realismo lo confessa: essere tra le magnifiche 6 il 30 novembre al sorteggio di Bucarest. Per essere sicuri ci mancano 4 punti. Un pari in Bosnia e una vittoria a Palermo con l’Armenia. La sfida con il Liechtenstein non vale perché nei gironi da sei vengono esclusi i risultati con le ultime. L’incontro nel Principato vale però per il ranking, l’altra croce dopo i mesi bui da migliorare assolutamente in vista del sorteggio Mondiale.

                      Nel minuscolo stadio di Vaduz, vedremo una Nazionale rinnovata per 9, forse 10 undicesimi rispetto a quella che ha giocato contro la Grecia. Zaniolo debutterà dall’inizio, Di Lorenzo sarà alla prima assoluta in una squadra piena di rincalzi: Sirigu, Mancini, Biraghi, Cristante e uno tra Grifo e El Shaarawy. Jorginho, diffidato, riposerà in vista del delicato incrocio con la Bosnia. Verratti rischia di essere l’unico confermato. Bonucci giocherà solo se Romagnoli non dovesse dare garanzie fisiche. «Quando si cambia tanto qualche rischio c’è», dice Mancini. Ma c’è anche la necessità di verificare forze nuove. All’esordio europeo mancano 8 mesi in cui il c.t. deve trovare il centravanti ideale (stavolta tocca a Belotti) e misurare le alternative. Anche verificare la crescita contro avversari di rango, a cominciare dalla Bosnia avvelenata.

                      Mancini ha fiducia: «Se riusciamo a migliorare come squadra possiamo giocarcela con tutti». E non chiederà stage «perché è inutile stressare i giocatori. Avrei preferito che il campionato finisse un po’ prima ma non è stato possibile». La forza è il gruppo e lo spiega capitan Bonucci con semplicità: «Perché siamo una squadra e non una selezione. E Mancini ci aiuta: noi diamo tutto e lui quando può ci lascia la serata libera».



                      CorSera
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                      sopra una sola teca di cristallo
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                        Juventus, Paratici: "Ronaldo non se ne andrà prima della fine del contratto". E CR7 segna il gol 700 in carriera

                        Il responsabile dell'area sportiva bianconera spegne le voci sul saluto anticipato del giocatore, che raggiunge l'ennesimo traguardo segnando in nazionale: "E' concentrato per raggiungere gli obiettivi che si è posto. Noi siamo molto felici di lui e lui è molto felice alla Juve"

                        Fabio Paratici conferma Cristiano Ronaldo, se mai ce ne fosse stato bisogno. Il responsabile dell'area sportiva della Juventus, intervenuto ad Amatrice per la cerimonia di assegnazione del Premio Manlio Scopigno, si è concesso alla stampa, scelta non proprio frequente se si escludono i consueti interventi nel pre-partita a Sky. Paratici ha spento le voci circolate in queste settimane su un possibile addio anticipato di Cristiano Ronaldo, con l'incedere del tempo e il contratto pesante di CR7 quali possibili motivazioni. "Assolutamente no, non lascerà la Juve tra un anno - ha tagliato corto -, adesso è concentrato per raggiungere gli obiettivi che si è posto. Non credo proprio che vada via né alla fine della stagione né in seguito. Noi siamo molto felici di lui e lui è molto felice alla Juve”. Intanto il giocatore, trasformando un rigore al 27' della ripresa della sfida contro l'Ucraina, ha messo a segno la sua 700a rete in carriera.

                        Centrocampo in divenire

                        Dal bilancio sulle prestazioni di Rabiot, decisamente al di sotto delle aspettative, alla trattativa per Rakitic, spenta dallo stesso Paratici. "Rabiot ha bisogno di tempo, viene da un lungo periodo di inattività - la posizione del dirigente bianconero -. Rakitic non arriverà a gennaio, la rosa è completa ed è una delle migliori d’Europa. Non arriverà neanche un terzino”. Problemi di inserimento per Rabiot, a causa dell'inattività, ma anche un inizio di stagione di alti e bassi per De Ligt, l'acquisto più oneroso del mercato estivo bianconero: "Nedved mi ricorda, ogni volta che parliamo, che passando dalla Lazio alla Juve nei primi mesi non si sentiva lui. De Ligt ci darà grandi soddisfazioni”. Soddisfazioni che Mandzukic ha regalato in campo e che potrebbe dare alla Juventus a gennaio, questa volta sul mercato: "Abbiamo scelto di farlo stare tranquillo un periodo, perché c'era la possibilità di un trasferimento in Qatar. Ora decideremo insieme la situazione migliore. La lista Champions? Noi abbiamo sempre avuto uno-due giocatori fuori dalla lista Champions, sembra che non se ne ricordi nessuno. Se controllate le liste Champions, tutti giocano con 22-23 giocatori; vi dico anzi che il numero di giocatori che fanno parte della rosa della Juve è il minore degli ultimi anni".

                        Il responsabile dell'area sportiva bianconera spegne le voci sul saluto anticipato del giocatore, che raggiunge l'ennesimo traguardo segnando in nazion…
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                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
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                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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