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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    L’Italia batte la Grecia 2-0 con un rigore di Jorginho e un gol di Bernardeschi e si qualifica per i prossimi Europei. E’ il ritorno alla luce del sole dopo il buio, finita di scontare finalmente la pena per non aver raggiunto gli ultimi Mondiali. Traguardo raggiunto con 3 giornate d’anticipo (record). Di bello c’è che Mancini non si pone limiti. Insomma gli Europei secondo lui potremmo anche vincerli. E crederlo non ci costa nulla…

    ITALIA – GRECIA 2-0
    Non è stata una gran partita, anzi è stata discretamente brutta. Ma il traguardo della qualificazione europea è comunque da festeggiare, è quasi un ritorno alla luce del sole dopo due anni di pene da scontare, di autoflagellamenti e di cilicio da indossare.

    La partita con la Grecia era molto carica di attese, si è giocato a Roma apposta, si è perfino fatto una maglia “verde” speciale per l’occasione. E questa ce la potevamo anche risparmiare, ma la Federcalcio ha ceduto alla pressione dello sponsor, ha voluto mostrarci il confine dell’assurdo e metterci alla prova. Se imparassimo a infischiarcene dei colori e del disegno della maglia senza comprare quelle che non hanno senso e anima, probabilmente ci restituirebbero le divise tradizionali e questo circo mercato finirebbe. Detto questo si va avanti lo stesso.

    Non è una nazionale che mi faccia impazzire, è anche se lo volessi la fatica ad andare in gol ci riporta sempre alla realtà e alla prudenza. Un rigore di Jorginho per un mani suicida in area e un tiro di Bernardeschi deviato, per un motivo o per un altro i gol di Chiesa – il nostro miglior attaccante – non si riescono a vedere. Della vittoria con i greci resta soprattutto la soddisfazione finale per la qualificazione europea, di tutto il resto si potrebbe quasi fare a meno.

    Di Mancini, che va adeguatamente ringraziato per averci guidato fuori dal tunnel, mi piace soprattutto una cosa: quella di non nascondersi dietro un dito, di aver ambizione e cercare il massimo dell’obbiettivo possibile, ben sapendo che gli italiani a una squadra modesta e senza fiducia nella vittoria, che non punti al massimo, non si voglio arrendere. Vincere gli Europei dunque? Ma sì, perché no, cosa ci costa pensarlo?


    ITALIA - GRECIA 2-0 Non è stata una gran partita, anzi è stata discretamente brutta. Ma il traguardo della qualificazione europea è comunque da festeggiare, è quasi un ritorno alla luce del sole dopo due anni di pene da scontare, di autoflagellamenti e di cilicio da indossare. La partita con la Grecia era molto carica di attese, si è giocato a Roma apposta, si è perfino fatto una maglia "verde" speciale per l'occasione. E questa ce la potevamo anche risparmiare, ma la Federcalcio ha ceduto alla pressione dello sponsor, ha voluto mostrarci il confine dell'assurdo e metterci alla prova. Se imparassimo a infischiarcene dei colori e del disegno della maglia senza comprare quelle che non hanno senso e anima, probabilmente ci restituirebbero le divise tradizionali e questo circo mercato finirebbe. Detto questo si va avanti lo stesso. Non è una nazionale che mi faccia impazzire, è anche se lo volessi la fatica ad andare in gol ci riporta sempre alla realtà e alla prudenza. Un rigore di
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
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    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Baggio: "Per 20 anni mi sono sentito colpevole per il mio addio alla Fiorentina. Gli screzi con Lippi. Ronaldo e Messi, che fenomeni.Dybala ha qualità incredibili"

      La cognizione del dolore di Roberto Baggio è profonda quanto la ferita al ginocchio destro (220 punti interni di sutura) e le altre che il calcio gli ha regalato in mezzo a tanto splendore e tanto affetto: il rigore sbagliato a Pasadena, l’esclusione dalla rosa del Mondiale 2002, la guerriglia che scoppiò a Firenze intorno a un ragazzo che non voleva andarsene, ma la ragion di stato aveva fatto il suo corso. «Tanta gente era finita all’ospedale, mi sentivo colpevole, anche se il meno colpevole di tutti. L’unica consolazione è che dopo vent’anni Pontello ha ammesso che la mia versione era quella vera, ma per vent’anni mi sono portato un peso». Grande come il dispiacere di Pasadena. «Non ho mai tirato alto un rigore in tutta la mia vita, forse uno, ma non così alto. A volte prima di andare a letto ancora ci ripenso ». E pensa alla delusione provocata da Trapattoni prima di un Mondiale con maxi-rose, allargate a 23 proprio perché, si dice, la Fifa in questo modo sperava di avere in campo anche l’ex ragazzo con la coda ormai ingrigita, oltre a Ronaldo. «Mi meritavo quel Mondiale, mi ero preparato benissimo, avevo un senso di rivincita tale che non vedevo l’ora di esserci». Era rientrato 77 giorni dopo un infortunio, segnando un gol «così brutto che pensai di essermi fatto male di nuovo per buttarla in rete così».

      Lacrime e cori Ride, Baggio, fenomeno, essenza del calcio e del numero dieci, epitome del numero dieci, come lo definisce il direttore Andrea Monti nella sua introduzione. E mentre parla le risate sono tante, ma ci sono anche tanti momenti di commozione e lacrime. Per le continue ovazioni dei tifosi, per la comparsa sul maxischermo della foto del suo maestro buddista, per l’affetto dimostrato in tanti modi. «Sono sempre stato dalla parte della gente, dei tifosi, perché anch’io sono stato tifoso di sportivi e musicisti e penso di dover dare qualcosa alle persone. Ho sempre giocato per divertirmi, lo facevo per me stesso e anche per gli altri». Il teatro è strapieno, il Festival dello Sport attira tanta gente, e l’ex numero dieci ancora di più. Per entrare nel Teatro Sociale la gente ha fatto code immense dalla mattina. Baggio racconta del tifoso venuto da Napoli per vederlo, gli si è affiancato in macchina nel traffico e quando lo ha riconosciuto quasi gli veniva da piangere. Quel tifoso arriverà alla fine sul palco ad abbracciarlo, uno per tutti, perché Baggio dice che vorrebbe abbracciarli tutti.Monti cita frasi del libro di Roberto, «Una porta nel cielo», un racconto anche intimo che fa da ossatura all’evento. Chiede cose lontane dal calcio, come il suo rapporto con il buddismo, il karma, la concezione di amicizia, il rapporto con il denaro. Ne esce il profilo di un campione che vuole restano umano. Perché sullo schermo scorrono gol meravigliosi, compaiono le figurine Panini delle sue molte squadre, la gente applaude ed esplode in cori di approvazione, sulle balaustre dei palchi ci sono sciarpe e maglie dei suoi club e della Nazionale. E allora si capisce che, al di là del Pallone d’oro e degli altri trofei vinti, quel che resta dopo 18 anni travagliati in campo è l’approvazione generale per l’icona più trasversale del nostro calcio. Che si racconta senza sorvolare sui momenti cupi e su quelli di tensione, che ci furono per esempio con il sergente di ferro Lippi.


      Lui e gli allenatori «Io non ho mai fatto niente per mettermi davanti agli altri, figurarsi davanti all’allenatore. Ho avuto la fortuna di lavorare con tecnici bravi come Sacchi e Lippi, poi certi rapporti si sono incrinati per piccoli screzi. La delusione che mi ha dato Trapattoni lasciandomi fuori dalla Nazionale è stata grande, forse anche per questo oggi vivo lontano dal calcio». Eppure gli piacerebbe giocare in quello di oggi. «Quando vedo l’arbitro che segna la linea della barriera con la bomboletta penso a quanti gol avrei potuto segnare io, a quanti avrebbero potuto segnarne Zico, Maradona, Savicevic, Platini, Mihajlovic. Ai miei tempi giocare era più difficile, si prendevano più botte». Calcio diverso, quello di adesso è meno romantico, ma gli elogi per i contemporanei si sprecano. «Cristiano e Messi? Fenomeni ». Scorrono altre foto, Mourinho, Neymar, il meglio che c’è. Si arriva a Dybala e alla Juve. «Ha qualità incredibili, ma quelli che fanno quel ruolo spesso vengono messi in discussione quando le cose non vanno benissimo. Sarri ha fatto belle cose dappertutto, ma per vedere il suo gioco ci vuole tempo».


      Favola finale I momenti toccanti del racconto sono tanti, come quando passa in rassegna gli infortuni («a volte il dolore era insopportabile, a mia mamma dicevo, se devo andare avanti così ammazzami») e le risalite cocciute, il lavoro specifico fatto ogni giorno e prima di ogni partita, l’orgoglio ricucito in qualche modo a ogni strappo. Dopo il caos di Firenze, alla fine dell’idillio con la Juve, quando si trovò in un Milan che stava rinnovando e scommise ancora su stesso ritrovandosi a Bologna, quando giocò l’ultima partita all’Inter e rimase senza contratto. «Mi allenavo da solo aspettando che qualcuno chiamasse, per tre mesi sono tornato nel campetto di Caldogno, lì dove avevo cominciato, due volte al giorno. Volevo giocare vicino a casa, volevo tornare a Vicenza ». Lì dove aveva cominciato una strepitosa carriera. «Ma non chiamavano, forse pensavano che intendessi che volevo giocare a Caldogno», ride. E per chiudere il cerchio ecco che arriva il Brescia, e Mazzone che lo conquista con la sua semplicità, Guardiola che poi lo presenterà a Messi come «il più grande con il quale abbia giocato». «Ma la vera grandezza di Roberto è la sua persona », dice Javier Zanetti, e gli altri amici comparsi sul palco (Fabrizio Ferron, Toto Rondon, Antonio Filippini) raccontano aneddoti vari. Compaiono Alfasud arancioni, Labrador regalati, momenti di scherzo vero dopo tanta commozione. Si ride e si piange nei migliori film.

      Gazzetta dello Sport
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      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
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      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Talento, gioco, gol ed entusiasmo. Mancio è l'uomo del Rinascimento

        IL MESSAGGERO (G. LENGUA) - L'uomo simbolo degli azzurri è Roberto Mancini capace di riportare l'entusiasmo attorno a una Nazionale dimenticata e poco coinvolgente dopo la mancata qualificazione al Mondiale del 2018. Il ct ha conquistato con tre giornate d'anticipo Euro 2020, non è mai successo nella storia e lo ha fatto grazie alla vittoria contro la Grecia per 2-0 arrivata davanti a un Olimpico in festa che ha sfiorato i 60 mila spettatori. Al Mancio è stata affidata una squadra con il morale a terra e demotivata, ma lui è stato capace di restituirgli la fiducia necessaria: «Il mio unico merito è aver fatto credere i giocatori alle loro qualità quando tutti dicevano che non c'erano. Per me erano bravi e bisognava solo aspettare. È una squadra di carattere, che lotta, gioca e ovviamente deve anche migliorare». Adesso l'appuntamento per una partita da un peso specifico rilevante sarà all'Olimpico il 12 giugno quando ci sarà il match inaugurale dell'Europeo. In questi otto mesi la Nazionale di Mancini affronterà una serie di test necessari per capire anche quali giovani hanno le carte in regola per la convocazione: «Rimanere teste di serie è importante per il sorteggio. Ci saranno dei ragazzi che debutteranno e verranno con noi. I nomi? Tonali, Castrovilli, Di Lorenzo. La tournée in Qatar dopo il girone? Per l'unica cosa importante sarà affrontare Nazionali di livello. La Nazionale è di tutti escludo un Wembley italiano».


        GIOVANI & SENATORI - Non solo giovani, ma anche senatori come Buffon e De Rossi. L'ex centrocampista della Roma sarebbe dovuto essere all'Olimpico, ma l'infortunio rimediato con il Boca lo ha costretto a disertare la convocazione: «Lui e Buffon sono gli unici due che giocano ancora dal 2006. Sono due giocatori che hanno dato tanto alla Nazionale e mi farebbe piacere averli con noi». Questa mattina gli azzurri sono attesi in Vaticano per un incontro privato di un'ora con Papa Francesco, poi è previsto l'allenamento al centro tecnico dell'Acqua Acetosa a cui non parteciperanno Chiesa e D'Ambrosio che rientreranno a casa: l'attaccante della Fiorentina è stato sostituito a causa di un problema muscolare al flessore, mentre il difensore dell'Inter teme per una frattura al mignolo del piede. Resterà in Nazionale, invece, Verratti tra i protagonisti a centrocampo della vittoria Azzurra: «Non andare al Mondiale era stata una batosta. Siamo una squadra diversa grazie a Mancini, siamo l'Italia e ora non possiamo accontentarci anche se ci sono squadre più esperte», ha detto il calciatore del Psg. Resta vitale per Acerbi la partecipazione all'Europeo: «Solo quando ci andrò farò il salto di qualità». Immobile confessa: «Abbiamo festeggiato negli spogliatoi» e Donnarumma analizza la coesione del gruppo: «Il fatto che vogliamo stare insieme e lavorare farà la differenza». Chiude il presidente Figc Gravina: «Un sogno diventato realtà. Grazie al lavoro di tutti abbiamo ridato entusiasmo ai nostri tifosi».

        IL MESSAGGERO (G. LENGUA) - L'uomo simbolo degli azzurri è Roberto Mancini capace di riportare l'entusiasmo attorno a una Nazionale dimenticata e poco coinvolgente dopo la mancata qualificazione al Mondiale del 2018 . Il ct ha conquistato con tre giornate d'anticipo Euro 2020 , non è mai suc...
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          Mha, vista ieri contro una squadra mediocre che si mette dietro e chiude gli spazi non c'è quel guizzo, quel lampo di genio che puo' risolvere il match, c'è voluto un rigore, netto eh, per sbloccarla, poi loro hanno concesso qualche spazio ed è arrivato il raddoppio, con palla sporca, deviata da un difensore .

          Il 10 ad Insigne è la dimostrazione della poca classe e caratura tecnica della nostra Nazionale, oltre che un insulto al calcio.
          Originariamente Scritto da BLOOD black
          per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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            Qualcuno pensa pure di poter vincere gli europei...il rinascimento...
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              Originariamente Scritto da topscorer Visualizza Messaggio
              Mha, vista ieri contro una squadra mediocre che si mette dietro e chiude gli spazi non c'è quel guizzo, quel lampo di genio che puo' risolvere il match, c'è voluto un rigore, netto eh, per sbloccarla, poi loro hanno concesso qualche spazio ed è arrivato il raddoppio, con palla sporca, deviata da un difensore .

              Il 10 ad Insigne è la dimostrazione della poca classe e caratura tecnica della nostra Nazionale, oltre che un insulto al calcio.
              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
              Qualcuno pensa pure di poter vincere gli europei...il rinascimento...
              Tra qualche mese assisteremo al banco di prova del tecnico sciarpato. Nazionale sicuramente priva di grandi talenti ma nettamente superiore a quella con cui Conte riuscì ad ottenere ottimi risultati....
              « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

              PRESENTI




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                Finalmente ci sarà qualche partita seria dove poter dare un reale parametro al valore della nazionale, perchè se non inizi ad alzare il livello poi rischi le sorprese e le delusioni...e inoltre non sai mai cosa va e cosa non va e dunque dove e come migliorare, operare.

                Il girone di qualificazione era ridicolo e le amichevoli sono amichevoli...questa nazionale andrà agli europei al buio. Per ora è stato fatto il minimo sindacale.
                ...ma di noi
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                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
                  Tra qualche mese assisteremo al banco di prova del tecnico sciarpato. Nazionale sicuramente priva di grandi talenti ma nettamente superiore a quella con cui Conte riuscì ad ottenere ottimi risultati....
                  Nettamente superiore non saprei. In quella nazionale c'erano giocatori più scarsi...ma c'erano anche Buffon, Barzagli, Chiellini (chissa' se ci sara' a giugno), Thiago Motta e De Rossi. Insomma...l'esperienza e la personalita' non si comprano al supermercato.
                  I SUOI goals:
                  -Serie A: 189
                  -Serie B: 6
                  -Super League: 5
                  -Coppa Italia: 13
                  -Chinese FA Cup: 1
                  -Coppa UEFA: 5
                  -Champions League: 13
                  -Nazionale Under 21: 19
                  -Nazionale: 19
                  TOTALE: 270

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                    Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
                    Tra qualche mese assisteremo al banco di prova del tecnico sciarpato. Nazionale sicuramente priva di grandi talenti ma nettamente superiore a quella con cui Conte riuscì ad ottenere ottimi risultati....
                    Lì Conte riuscì veramente a cavare il sangue dalle rape. Fu tradito solo dalla mancanza di materia celebrale di Zaza e Pelle, che infatti si è visto che fine hanno fatto dopo.

                    Per lo stesso motivo non c'è da festeggiare quando devi fare affidamento su gente come Insigne, Verratti e in una certa misura Bernardeschi. Metterei anche Immobile, ma almeno lui pur con gravi carenze di personalità (secondo me), almeno in campo si sbatte.
                    Manca secondo me proprio la capacità di giocare da uomo, per usare un termine orrendo, nelle partite importanti.
                    Spero che Tonali riesca ad affermarsi a dovere in questa stagione. Lo conosco poco, ma mi sembra molto promettente.

                    Detto questo, Mancini non è Ventura, rimaniamo ottimisti.
                    B & B with a little weed










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                      Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
                      Nettamente superiore non saprei. In quella nazionale c'erano giocatori più scarsi...ma c'erano anche Buffon, Barzagli, Chiellini (chissa' se ci sara' a giugno), Thiago Motta e De Rossi. Insomma...l'esperienza e la personalita' non si comprano al supermercato.
                      Come ha colto Liam, mi riferivo principalmente al reparto offensivo. Sicuramente la BBC, garantiva una solidità difensiva ed un'esperienza apparentemente al precedente ciclo ma tolto quello era poca roba...
                      Sono davvero convinto che quella di Conte sia stata una nazionale pessima che ha raggiunto ottimi risultati.
                      « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

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                        Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
                        Come ha colto Liam, mi riferivo principalmente al reparto offensivo. Sicuramente la BBC, garantiva una solidità difensiva ed un'esperienza apparentemente al precedente ciclo ma tolto quello era poca roba...
                        Sono davvero convinto che quella di Conte sia stata una nazionale pessima che ha raggiunto ottimi risultati.
                        Io infatti piu' che sulla caratura tecnica della squadra, mi riferivo alla caratura "morale". Chi c'e' ora che "tira" il gruppo?
                        I SUOI goals:
                        -Serie A: 189
                        -Serie B: 6
                        -Super League: 5
                        -Coppa Italia: 13
                        -Chinese FA Cup: 1
                        -Coppa UEFA: 5
                        -Champions League: 13
                        -Nazionale Under 21: 19
                        -Nazionale: 19
                        TOTALE: 270

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                          Non vedi l ora di vedeere in azione mister pioli

                          Inviato dal mio POCOPHONE F1 utilizzando Tapatalk
                          Cura il tuo corpo come un tempio
                          Originariamente Scritto da M K K
                          Desade grazie di esistere
                          Originariamente Scritto da AK_47
                          si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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                            Mha, l'unico che ha i maroni è Bonucci e un po', almeno per sbattimento a dare l'esempio come già detto Immobile che pero' in Nazionale segna col contagocce.
                            Non saprei, se vinciamo l'Europeo, impossibile eh, ma metti che succede, Mancini miglior CT del Mondo di tutti i tempi.
                            Originariamente Scritto da BLOOD black
                            per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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                              Originariamente Scritto da topscorer Visualizza Messaggio
                              Mha, l'unico che ha i maroni è Bonucci e un po', almeno per sbattimento a dare l'esempio come già detto Immobile che pero' in Nazionale segna col contagocce.
                              Non saprei, se vinciamo l'Europeo, impossibile eh, ma metti che succede, Mancini miglior CT del Mondo di tutti i tempi.
                              Ecco. Manca gente con i Cojones e l'esperienza ad altissimi livelli. In quell'Italia sta gente c'era. E' possibile che la cosa abbia sopperito alla scarsa caratura tecnica della squadra. Ora la caratura tecnica e' superiore, ma mancano "i senatori". Quindi direi che il livello generale non e' cosi' superiore.
                              I SUOI goals:
                              -Serie A: 189
                              -Serie B: 6
                              -Super League: 5
                              -Coppa Italia: 13
                              -Chinese FA Cup: 1
                              -Coppa UEFA: 5
                              -Champions League: 13
                              -Nazionale Under 21: 19
                              -Nazionale: 19
                              TOTALE: 270

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                                Sono d’accordo.
                                L’Italia di Conte sarebbe andata avanti senza quelle porcherie ai rigori.
                                Pero’ in fondo mi chiedo come possiamo dire che questa di oggi abbia un livello tecnico superiore, data la modestia degli avversari incrociati sinora.
                                A dirla tutta non vedo in Europa nessuna Nazionale tecnicamente impeccabile, Francia, Spagna, Croazia, Inghilterra, Germania, Belgio e Portogalli incluse..
                                I Campioni del Mondo stessi hanno una distanza siderale da chi li ha preceduti con quella stessa maglia.
                                Puoi creare Nations League quanto vuoi, ma lustro dopo lustro tutto il livello calcistico polarizzato sui club pesantemente internazionalizzati ha fatto crollare il livello delle nazionali.
                                Questo per dire che a conti fatti il nostro calcio questa cosa l’ha talmente subita che la stessa stampa si esalta per una qualificazione simile solo perche’ veniamo da queste annate disgraziate.



                                Originariamente Scritto da Giampo93
                                Finché c'è emivita c'è Speran*a

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