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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Ahhhahah

    Inviato dal mio SM-G986B utilizzando Tapatalk
    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
    Originariamente Scritto da GoodBoy!
    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


    grazie.




    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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      Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
      Se l'Atalanta perdesse andrebbe a 3 punti in meno del milan (e pari con la juve). Quindi sarebbe costretta a vincere contro il milan all'ultima. Se vincesse e vincesse pure la Juve andrebbero tutti a pari punti.
      Per la classifica avulsa:
      Atalanta 10
      Juve 4
      Milan 3
      Secondo quella frase, al Milan converrebbe che l'Atalanta faccia punti

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        Originariamente Scritto da ermzenn Visualizza Messaggio
        Secondo quella frase, al Milan converrebbe che l'Atalanta faccia punti
        Infatti e' proprio cosi'...perche' se l'atalanta fa punti la prossima non c'e'il rischio che vada alla pari con milan e juve, quindi niente classifica avulsa:
        Atalanta 79/81
        Milan 78
        Juve 78

        Milan in champions. Se invece finiscono tutte a 78...in champions ci vanno atalanta e juve.
        Last edited by robybaggio10; 13-05-2021, 22:57:45.
        I SUOI goals:
        -Serie A: 189
        -Serie B: 6
        -Super League: 5
        -Coppa Italia: 13
        -Chinese FA Cup: 1
        -Coppa UEFA: 5
        -Champions League: 13
        -Nazionale Under 21: 19
        -Nazionale: 19
        TOTALE: 270

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          Sono andato a leggere come funziona, è così

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            Quindi se milan e juve arrivano a pari punti va in champions la.juve pure se negli scontri diretti siamo in vantaggio noi??
            Ma sei sicuro?
            io ho sentito ovunque il contrario.









            "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
            Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
            vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

            (L. Pirandello)

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              Ok ok...forse ho capito.

              Vabbè, vediamo partita dopo partita.









              "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
              Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
              vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

              (L. Pirandello)

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                Corsa per la Champions, 5 squadre per 3 posti: calendario, sfide incrociate e classifica avulsa

                Atalanta, Milan, Napoli, Juventus e Lazio impegnate nel rush finale: gli azzurri di Gattuso hanno il calendario migliore, rossoneri penalizzati dagli scontri diretti

                La rincorsa Champions

                Una rincorsa Champions così non si era mai vista. Cinque squadre racchiuse in 10 punti per tre posti. Puntano a qualificarsi, assieme all’Inter di Antonio Conte, alla massima competizione continentale. In corsa Atalanta (75 punti), Milan (75), Napoli (73), Juventus (72) e Lazio (67, ma con una gara in meno). A due giornate dalla fine nulla è ancora deciso. Ma vediamo il cammino delle cinque pretendenti. Da ricordare che le date e gli orari dell’ultimo turno di campionato ancora non sono state definite.

                Atalanta

                Genoa e Milan. Nell’intermezzo la finalissima di Coppa Italia a Reggio Emilia contro la Juventus. Ma Gian Piero Gasperini prima deve pensare a blindare la qualificazione. La gara di Marassi è in programma sabato 15 maggio (ore 15 su Sky Sport e Sky Sport Serie A). Se i bergamaschi vincono, sono in Champions: affronteranno un avversario, i rossoblù appunto, già salvi grazie al successo sul Bologna di Sinisa Mihajlovic. Zappacosta e Scamacca hanno regalato la salvezza al tecnico Davide Ballardini. L’ultimo impegno della Dea, poi, è in programma il 23 maggio contro il Milan (Sky Sport serie A). L’Atalanta chiude in casa contro i rossoneri, già battuti all’andata.

                Milan

                Dopo la sconfitta a San Siro contro il Sassuolo, i rossoneri hanno vinto tre gare di fila. Battendo Benevento, Juventus e Torino. Arrivano dal 7-0 ai granata e domenica 16 maggio sfidano il Cagliari (ore 20.45 su Sky Sport Serie A e Sky Sport). Il Milan vede la Champions. Vincere contro i sardi significherebbe qualificazione aritmetica. Ed è quello che spera Stefano Pioli. Anche perché l’ultima gara è insidiosa: lo scontro diretto a Bergamo contro l’Atalanta.

                Napoli

                Delle cinque è la squadra che ha il calendario migliore. Il Napoli di Rino Gattuso non ha nessuna intenzione di fermarsi dopo il 5-1 con l’Udinese. Davanti ha due sfide importanti: Fiorentina e Verona. A Firenze è in programma domenica 16 maggio (ore 12.30 su Dazn), mentre contro gli scaligeri si giocherà all’ultima giornata al Diego Armando Maradona (Sky Sport serie A e Sky Sport). Con due vittorie, Gattuso può esultare.

                Juventus

                Il 19 maggio la Juventus giocherà a Reggio Emilia la finale di Coppa Italia contro l’Atalanta. Un altro trofeo, dopo il successo in Supercoppa Italiana, per salvare la stagione. Prima, però, Andrea Pirlo sfiderà l’Inter del derby d’Italia (sabato 15 maggio ore 18 su Sky Sport Serie A). Una gara alla quale Antonio Conte, tecnico dei nerazzurri, tiene molto e non vuole fallire. La Juventus chiuderà poi contro il Bologna (domenica 23 maggio, ore 12.30 su Dazn). Deve vincere entrambe le gare e sperare che le avversarie perdano punti.

                Lazio

                Tenuta a galla dal gol di Immobile in pieno recupero contro il Parma, la Lazio è ancora aggrappata a una piccola speranza di arrivare in Champions. Deve vincere le tre gare che rimangono, recupero compreso. E sperare che le avversarie perdano punti. In programma, però, c’è il derby contro la Roma. Si gioca sabato 15 maggio (ore 20.45 su Dazn). Una partita che Simone Inzaghi deve vincere. Poi i biancocelesti potranno pensare al recupero di martedì 18 maggio contro il Torino (20.30 su Sky Sport e Sky Sport serie A) e alla gara di Reggio Emilia con il Sassuolo (Sky Sport serie A e Sky Sport).

                La classifica avulsa

                C’è un caso particolare che può accadere. Il Napoli vince entrambe le gare e si qualifica in Champions, come seconda in classifica, con 79 punti. Ma se l’Atalanta perde col Genoa e batte il Milan (che a sua volta vince contro il Cagliari) e la Juventus vince le sue due gare, avremmo bergamaschi, bianconeri e rossoneri a 78 punti. Per la classifica avulsa, il Diavolo resterebbe fuori dalla Champions. Perché sarebbe così: Atalanta 10 punti; Juventus 4 e Milan 3.

                CorSera
                Last edited by Sean; 14-05-2021, 06:25:18.
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  Inter, il rischio di perdere Conte e i big. Il futuro è un’incognita aspettando il prestito

                  L’allenatore aspetta di sapere i programmi della società per decidere se rimanere o meno, ma se dovesse partire molti giocatori potrebbero chiedere la cessione

                  L’Inter ha messo il suo futuro in pausa. Aspetta risposte. La più importante è quella di Antonio Conte che, a sua volta, attende di sapere quali sono i programmi e le prospettive del presidente Steven Zhang. Il tecnico ha preferito restare in silenzio prima e dopo la partita con la Roma: con l’aria che tira non è detto torni a parlare prima della fine del campionato. Di certo l’allenatore ha un rapporto solido con il gruppo e non vorrebbe lasciarlo, non potrà però accettare un ridimensionamento delle ambizioni. Vendere è un conto, smantellare un altro. Tocca al club parlare e tracciare la linea. Zhang gioca al rischiatutto, perdere l’allenatore significa innescare una reazione a catena difficile da controllare.

                  Se Conte va, in molti potrebbero chiedere la cessione. Lasciar partire il tecnico sarebbe un segnale di debolezza da parte della proprietà, i giocatori sono affamati di vittoria come l’allenatore, perderlo significa iniziare la prossima stagione al ribasso. Identica situazione vive l’amministratore delegato, Beppe Marotta. Una carriera di successi rischia di macchiarsi con una prossima stagione piena di difficoltà.


                  L’Inter è di fatto in stand by. Aspetta con ansia che il presidente chiuda a metà della settimana entrante il prestito da 250 milioni con gli americani, per poi riversarne 200 nelle casse della società. Servono per pagare sei mensilità arretrate: circa 75 milioni. La squadra non ha gradito la proposta di Zhang di tagliarsi due stipendi. Bisognerà riparlarne individualmente con i giocatori e con l’allenatore. Chi è in scadenza non accetterà, gli altri potrebbero acconsentire a spalmare sulla prossima stagione.


                  La mossa non basterà a far svanire in modo definitivo le tensioni finanziarie dell’Inter. Tutti i club sono in difficoltà, se però Suning non si decide a riaprire i cordoni della borsa o a trovare un socio forte, la strada sarà tutta in salita.

                  Parlare di mercato in entrata in un momento di contrazione è inutile. Chiaro invece è che l’Inter dovrà vendere qualche gioiello. Gli indiziati sono sempre gli stessi, Lautaro e Bastoni. Proprio l’agente dell’argentino, Alejandro Camaño, ha sottolineato: «La situazione attuale dell’Inter ci impedisce di fare previsioni. Il ragazzo è felice a Milano, ha appena vinto uno scudetto, ma non possiamo fare altro che aspettare».

                  Tutti i discorsi sono legati alla permanenza dell’allenatore. Il contratto di Conte, come quello del gruppo dirigente, scade a giugno 2022. La proprietà ha messo già dei paletti, il primo è un taglio del costo del lavoro del 15%. Bisogna però avere la certezza di essere in grado di far fronte alla prossima stagione, per non vivere sempre nell’emergenza. Conte ha tenuto insieme la squadra, ha unito il gruppo, è stato una guida e un aggregatore per i giocatori. È però il primo ad avere mercato. Se dovesse arrivare un’offerta da una squadra con una situazione finanziaria più confortevole, il tecnico come è giusto che sia la valuterà. Il rischio è tutto di Zhang.

                  CorSera
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Festa Lukaku, chi è l’influencer sospettata di aver avvisato i carabinieri

                    Nella storia della festa (o cena) in hotel c’è un giallo: sospettata di essere la «spia» è l’influencer Giulia D’Urso, tra gli invitati. Presenti anche giocatori del Milan e della Fiorentina già in stanza al momento dei controlli

                    Graziati dalle multe dell’Inter, ma non da quelle dei carabinieri. Sbeffeggiati sui social e traditi dal gossip. O meglio dall’influencer, ex corteggiatrice di «Uomini e donne», Giulia D’Urso, 26 anni, sospettata di essere la «spia» che ha chiamato il 112 per segnalare la «cena clandestina» dei calciatori interisti Romelu Lukaku, Ivan Perisic, Ashley Young e Achraf Hakimi. La chiamata che parlava di una festa in corso in un hotel nel centro di Milano in violazione alle norme anti Covid sarebbe partita proprio dall’interno del lussuoso albergo 4 stelle «The square» di via Albricci, vicino al Duomo.

                    La segnalazione è arrivata poco prima dell’una mentre i calciatori, reduci dalla vittoria a San Siro con la Roma, erano a tavola per cena in una sala eventi riservata dal direttore della «terrazza» dell’hotel Fabrizio Consonni. Con loro altre 20 persone tra cui due calciatori del campionato svizzero e croato e, appunto, l’influencer D’Urso. Le pattuglie, in realtà, sono arrivate in via Albricci poco prima delle tre perché erano impegnate su interventi ben più urgenti e hanno trovato Lukaku e un altro nerazzurro già in strada mentre stavano per tornare a casa. Gli altri erano ancora tutti all’interno della struttura. È stato il direttore del ristorante Consonni a raccontare d’aver organizzato la serata per festeggiare il compleanno dell’attaccante belga (nato il 13 maggio di 28 anni fa).

                    I calciatori si sono affrettati a chiarire ai carabinieri che s’è trattato soltanto di una cena fra amici e compagni di squadra dopo la sfida al Meazza. Cena che, considerati i tempi di fine match, doccia e arrivo in via Albricci, sarebbe iniziata dopo la mezzanotte.

                    I carabinieri, come da prassi, hanno identificato tutti e nei prossimi giorni partiranno le sanzioni da 400 euro per violazione delle norme anti Covid. Multato anche il manager Consonni. In mattinata, mentre la notizia rimbalzava su siti e social, dall’entourage della società di Steven Zhang hanno iniziato a filtrare versioni ben più edulcorate: «L’unica contestazione riguarda la violazione del coprifuoco. I giocatori sono arrivati in albergo per cenare. Alcuni hanno però deciso di non pernottare nell’hotel ma di tornare a casa».

                    Quanto alla festa di compleanno «sarebbe venuta erroneamente fuori perché Lukaku ha ricevuto un piccolo dono da un partecipante che glielo ha consegnato proprio mentre gli veniva rivolta la contestazione da parte dei carabinieri». Versione che però non coincide con le parole del manager dell’hotel. L’Inter ha comunque escluso multe nei confronti dei giocatori. Il proprietario del «The Square», Roberto Bernardelli glissa: «La festa? Faccio gli auguri a Lukaku, anche se sono milanista». Quanto alla influencer D’Urso, sarebbe stato Hakimi ad invitarla alla cena. Ma perché la «soffiata» al 112? Il sospetto è che sia un banale (quanto maldestro) tentativo di avere visibilità.

                    Giallo nel giallo alla serata avrebbero partecipato anche altri calciatori di serie A: tre milanisti (arrivati da Torino) e due della Fiorentina (tornati da Cagliari dopo la partita delle 18.30). I cinque hanno soggiornato nell’hotel ed erano già in stanza al momento del controllo dei carabinieri.


                    CorSera
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                      Inter, nessun accordo tra Zhang e giocatori sugli stipendi

                      Non è stato accolta la proposta del presidente di rinunciare a due mensilità. Esclusa al momento anche l'ipotesi che le due spettanze siano spalmate sul prossimo bilancio

                      Nessun accordo, né collettivo né individuale, sugli stipendi. Nessuno fra giocatori, allenatore, dirigenti dell’Inter ha accolto l’esortazione del presidente Steven Zhang a rinunciare a due mensilità dei compensi stabiliti per contratto per la stagione in corso. Il dialogo fra proprietà, tesserati, manager si è finora svolto senza scontri, ma i tesserati dell’Inter informalmente hanno ribadito la volontà di esigere quanto spetta loro. Non è al momento stata presa in considerazione neanche l’ipotesi che le due mensilità siano spalmate sul prossimo bilancio. Né in nessun modo la dirigenza dell’Inter ha fatto pressioni sui giocatori perché accettassero le soluzione proposta dalla proprietà. Nessun nuovo contatto formale è previsto fino a quando non sarà chiarita la questione del prestito che Suning sta contrattando con diversi fondi.

                      Al lavoro per il finanziamento

                      Il presidente nerazzurro Steven Zhang, affiancato dall’advisor Goldman Sachs, confida di poter ottenere il finanziamento che gli consenta di rimanere in controllo del club. Il dialogo è avviato con diversi fondi di debito americani per ottenere i soldi – almeno 200 milioni – che servono anzitutto a pagare proprio le cinque mensilità di stipendi da saldare entro il 30 maggio, come imposto dalla Figc per l’iscrizione al prossimo campionato. Per ragioni tecniche è necessario che il trasferimento di soldi dal fondo alla controllante dell’Inter avvenga almeno una settimana prima della scadenza.

                      Non è stato accolta la proposta del presidente di rinunciare a due mensilità. Esclusa al momento anche l'ipotesi che le due spettanze siano s…
                      ...ma di noi
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                        Il Collegio di Garanzia presso il Coni ha respinto il ricorso della Lazio che chiedeva il 3-0 a tavolino per la partita non giocata il 2 marzo scorso contro il Torino. Per questo motivo la partita si dovrà disputare, come disposto dalla Lega di A il 18 maggio alle ore 20:30. L'incontro non si era svolto dopo che la squadra granata non si era presentata all'Olimpico per diversi casi di positivita' al covid.

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                          Finale di Coppa Italia con i tifosi. E il paradosso coprifuoco: tutti fuori dallo stadio all'intervallo?

                          La finale di Coppa Italia si celebrerà con i tifosi. È questo l’annuncio arrivato in giornata dalla Lega Serie A, dopo l’ok del CTS alla presenza di circa 4,300 spettatori (il 20 per cento della capienza massima) al Mapei Stadium per la gara tra Atalanta e Juventus. Tutto bellissimo, resta una grande incognita: quella legata al coprifuoco. Attualmente, in Italia è previsto a partire dalle 22: probabilmente nei prossimi giorni questo orario sarà rivisto, ma è da escludere che accada prima del 19 maggio, data della finalissima della Coppa Italia. Programmata per le 21: ciò vuol dire che la gara terminerà ben oltre le dieci di sera. Con una conseguenza apparentemente paradossale: i tifosi potrebbero in teoria dover scegliere se tornare a casa a fine primo tempo o violare il coprifuoco per assistere al secondo.

                          Una situazione chiaramente impensabile, per ovviare alla quale le soluzioni sembrano soltanto due. Anticipare la partita, magari alle 19, per consentire la partecipazione agli spettatori nel rispetto delle regole (ma con inevitabili polemiche sull’orario lavorativo, anche per i tempi necessari a gestire i tempi di afflusso allo stadio). Oppure ottenere una deroga alle regole previste per tutti i cittadini, dato che partecipare a una partita non rientra nelle esigenze lavorative o nei casi di necessità e urgenza che consentono di sforare le 22. A quel punto, però, si porrebbe un problema di principio: cosa cambia tra andare allo stadio e andare al cinema? Ma soprattutto, c’è il precedente di questa sera a certificare che la deroga non è affatto scontata: oggi si è registrato il ritorno del pubblico a un evento sportivo in Italia, per gli Internazionali d’Italia di tennis. E la gara tra Thiem e Sonego, ancora in corso di svolgimento al momento della pubblicazione di questo articolo, è stata sospesa per una ventina di minuti attorno alle 21,30 proprio per consentire l’uscita dei sostenitori presenti al Foro Italico.

                          È davvero possibile immaginare lo stesso per i tifosi di Atalanta e Juventus all’intervallo?

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                            I cinesi si sono ridotti, col cappellino in mano, a disperatamente cercare un prestito che possa salvare il salvabile e consentire una successiva, dignitosa uscita di scena, avendo il tempo di trovare qualcuno che si vorrà imbarcare in un club che, dopo il prestito, avrà un miliardino di euro di debiti, ben oltre il valore stesso della società.

                            Non riescono a sborsare di tasca loro, entro il 31 maggio, nemmeno i 75 milioni di stipendi arretrati, così da mettersi al riparo almeno su quel fronte (il resto sono i debiti verso vari fornitori e il dover liquidare il fondo Lion Rock per fare posto al prossimo fondo-squalo entrante, quello che poi, in caso di crollo cinese, si beccherà tutto).

                            Se da giocatori e allenatore era prevedibile che non avrebbero rinunciato ad un centesimo, la notizia è che nemmeno i dirigenti (Marotta, Antonello, Ausilio) sono disposti a salutare due mesi di stipendio...eppure c'è Marotta che ogni giorno, via radio o giornali o tv, ci racconta che: "il costo del lavoro non è più sostenibile"..."parleremo coi giocatori (per chiedere di rinunciare)"...e balle simili: perchè non dare il buon esempio e presentarsi in tv annunciando che la dirigenza ha rinunciato a due mesi di stipendio? Il loro salario non fa parte del "costo del lavoro" a suo dire "insostenibile"?

                            Comunque entro il 31 devono arrivare gli strozzini per cercare di salvare la baracca: un miliardo di euro di debiti per vincere uno "scudettino" (cit di un tifoso nerazzurro a caso prima di questo campionato, che non c'è domenica in cui non stiano festeggiando lo "scudettino" da quando lo hanno vinto) epperò io devo leggere di "investimento sbagliato" della Juventus per Ronaldo perchè "non ha vinto la champions".

                            Nel calcio il tempo è ancora galantuomo.
                            Last edited by Sean; 14-05-2021, 06:50:55.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
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                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Il caso Superlega arriva alla Corte di Giustizia europea: cosa succede?

                              La questione della Superlega arriva davanti alla Corte di Giustizia europea allargando i confini di uno scontro ancora lontano da una soluzione. Mentre la Uefa va avanti nel muro contro muro, aprendo un processo sportivo contro Juventus, Real Madrid e Barcellona colpevoli di non aver ancora abiurato il progetto di un super campionato privato, il Tribunale Commerciale di Madrid numero 17 ha deciso di portare la vicenda, con tutti i suoi interrogativi, davanti alla corte in Lussemburgo. E' la mossa che rischia di sparigliare le carte perché fa uscire la questione Superlega dai confini dello sport e la pone con forza sul tavolo di un'istituzione che ha potere assoluto sulle regole del mercato interno all'Unione. Anche su quelle del calcio, sulla sua storia e sulle sue istituzioni.

                              Il nodo sollevato dalla pronuncia pregiudiziale richiesta dal Tribunale di Madrid è semplice quanto complesso: Uefa e Fifa hanno una posizione dominante e ne fanno abuso? Violano le norme sulla libera concorrenza all'interno dell'Unione? Hanno eventualmente il potere di continuare a farlo oppure devono rimettersi, come ogni altro settore economico, alle regole generali con la conseguenza di perdere per sempre il monopolio sull'organizzazione delle competizioni calcistiche garantito fin qui dai rispettivi statuti?

                              E' il cuore del problema, già al centro della sentenza del Tribunale di Madrid che ha accompagnato la nascita (poi abortita) della Superlega. La tesi sostenuta dal giudice spagnolo è che Uefa e Fifa non rispettino gli articoli 101 e 102 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea, quelli che si occupano della libera concorrenza. In particolare, non rispetterebbero il divieto di accordi tra imprese e associazioni che impediscono il restringimento della concorrenza (articolo 101) e godrebbero di una posizione dominante, sfruttandola per ostacolare la nascita di altre attività nello stesso campo, facendo un'azione considerata incompatibile con le regole del mercato interno e, dunque, vietata (articolo 102).

                              L'apertura del processo sportivo contro Juventus, Real Madrid e Barcellona e le sanzioni imposte ai club che hanno deciso di fare un passo indietro ne sarebbero la prova. La Uefa rivestirebbe contemporaneamente i ruoli di organizzatrice delle competizioni in regime di monopolio, promotrice commerciale delle stesse obbligando chi vi partecipa a cedere i propri diritti commerciali e regolatrice con potere sanzionatorio. Un potere utilizzato, nel caso della Superlega, per minacciare l'estromissione dalle stesse competizioni e dai campionati nazionali come misura estrema per fermare i 'ribelli'.


                              https://www.panorama...impression=true
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Sebix tace...
                                Che sia veramente arrivata la Fine Ingloriosa annunciata e auspicata da più parti?
                                A meno che i 3 Dell'operazione Drago non abbiano in serbo un colpo segreto...

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