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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
    Basta stronzate dai
    Quel modo di giocare tipico del Barcellona di questo decennio lo ha plasmato lui.
    Poi credi cio' che vuoi. Ti anticipo dicendo che...e' logico che ci vogliano pure i giocatori giisti per fare quel tipo di gioco...ma quegli stessi giocatori sono diventati i migliori anche grazie al PEP.
    Vincere giocando "male" e' relativamente facile. Vincere incantando il mondo no.
    I SUOI goals:
    -Serie A: 189
    -Serie B: 6
    -Super League: 5
    -Coppa Italia: 13
    -Chinese FA Cup: 1
    -Coppa UEFA: 5
    -Champions League: 13
    -Nazionale Under 21: 19
    -Nazionale: 19
    TOTALE: 270

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      Messi, busquets, piqué e Jordi Alba al top, Dani Alves, puyol, Pedro, Villa, xavi e Iniesta
      Se li mettevi in campo senza nessun allenatore quel gioco gli veniva naturale, una qualità media impressionante
      Nessuna squadra nella storia ha mai avuto una qualità media dei piedi così alta, è naturale che avessero sempre la palla, come kaz la perdono quelli?

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        Cioè forse non rende l'idea avere a centrocampo contemporaneamente xavi, busquets e Iniesta... È una roba inedita, tutta qualità e zero quantità
        Guarda caso in quegli anni la Spagna ha dominato, proprio con quei tre signori, 2 europei e 1 mondiale

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          Originariamente Scritto da ermzenn Visualizza Messaggio
          Messi, busquets, piqué e Jordi Alba al top, Dani Alves, puyol, Pedro, Villa, xavi e Iniesta
          Se li mettevi in campo senza nessun allenatore quel gioco gli veniva naturale, una qualità media impressionante
          Nessuna squadra nella storia ha mai avuto una qualità media dei piedi così alta, è naturale che avessero sempre la palla, come kaz la perdono quelli?
          Non sai nemmeno di cosa parli. Jordi Alba il PEP non lo ha mai nemmeno allenato.
          Busquets e Pedro li ha portati in prima squadra lui...giocavano nella squadra B.
          Last edited by robybaggio10; 17-02-2021, 00:03:47.
          I SUOI goals:
          -Serie A: 189
          -Serie B: 6
          -Super League: 5
          -Coppa Italia: 13
          -Chinese FA Cup: 1
          -Coppa UEFA: 5
          -Champions League: 13
          -Nazionale Under 21: 19
          -Nazionale: 19
          TOTALE: 270

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            Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
            Non sai nemmeno di cosa parli. Jordi Alba il PEP non lo ha mai nemmeno allenato.
            Busquets e Pedro li ha portati in prima squadra lui...giocavano nella squadra B.
            Jordi Alba non c'era, ricordavo male.
            Gli altri due che li abbia portati in prima squadra non significa niente, sono giocatori mostruosi soprattutto busquets

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              Originariamente Scritto da ermzenn Visualizza Messaggio
              Jordi Alba non c'era, ricordavo male.
              Che li abbia portati in prima squadra non significa niente, sono giocatori mostruosi soprattutto busquets
              Con il chievo la champions non la vince nessuno.
              I SUOI goals:
              -Serie A: 189
              -Serie B: 6
              -Super League: 5
              -Coppa Italia: 13
              -Chinese FA Cup: 1
              -Coppa UEFA: 5
              -Champions League: 13
              -Nazionale Under 21: 19
              -Nazionale: 19
              TOTALE: 270

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                E con questo sono d'accordo... Però quanti allenatori con quella rosa non avrebbero vinto la CL? Ovviamente non possiamo dirlo, ma dire che è per guardiola che il Barcellona gioca in un certo modo da 10 anni mi sembra esagerato

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                  Champions League, Mbappé con tre gol schianta Messi. Clamorosa e ampia vittoria del Paris Saint Germain al Camp Nou, il Barcellona annichilito dai parigini e dallo strabiliante talento francese. Criticato e ultimamente non sempre apprezzato l’attaccante campione del mondo del Psg non fa sentire minimamente l’assenza di Neymar e azzecca una serata da superstar mandando ko con tre gol un Barcellona spento e decadente, mai in partita, lento a centrocampo e disastroso in difesa. Messi si è limitato al rigore e poco altro e il Barcellona si è infilato in un’altra notte da horror in Champions. Bella anche la partita degli azzurri Verratti e Kean. La vittoria del Psg è stata così ampia e trionfale, da segnare quasi un passaggio di testimone dall’argentino al francese e da farsi domandare: ha senso per il Psg lanciarsi nell’operazione Messi che gli costerebbe centinaia di milioni quando ha già dei talenti che forse lo hanno superato?

                  – E intanto il Liverpool vince a Lipsia con i gol di Salah e Mané, insomma la favola della squadra di Klopp non è ancora finita

                  Il tramonto di Messi e l’eredità di Mbappé
                  Potrebbe essere stata una di quelle serate che segnano un cambio d’epoca. Sul tramonto del Barcellona e di Messi avevamo già avuto molti indizi e segnali. Da quando vinse la Champions in finale contro la Juve nel 2015, ha sofferto sconfitte pesanti e durissime da sopportare, che hanno via via fatto declinare il mito Barcellona: l’eliminazione con l’ Atletico Madrid l’anno successivo ai quarti, con la Juventus stessa ancora ai quarti nel 2017, con la Roma sempre ai quarti nel 2018, con il Liverpool in semifinale nel 2019 fu una mazzata atroce (vinse 3-0 al Camp Nou e perse 4-0 ad Anfield), per arrivare al terrificante 8-2 dello scorso anno contro il Bayern Monaco. Una sconfitta che ha letteralmente spaccato il Barcellona e provocato una separazione di fatto tra Messi stesso e il club della sua vita.


                  Il Paris Saint Germain è una grandissima squadra, ricca e composta di grandi campioni (al Camp Nou mancavano anche Neymar e Di Maria) che si è sempre fermata un attimo prima del paradiso. Vedi la finale di Champions dello scorso anno contro il Bayern. Kylian Mbappé, 22 anni, ha smesso da tempo di essere un astro nascente per diventare una star stabile del firmamento del football, accanto a Messi e Ronaldo. Il Mondiale in Russia lo vinse che ancora non aveva compiuto 20 anni. Da allora è diventato ancor più micidiale e completo, ma si è anche preso qualche pausa, non è sempre cresciuto con la stessa micidiale prepotenza iniziale. Adesso sembra aver messo su un fisico ancor più potente e reattivo, i muscoli non hanno offuscato la fantasia, il dribbling e il guizzo in area. Nel Psg gioca insieme a grandi calciatori, anche se non tutti sono superstar, nella notte del Camp Nou anche un po’ d’orgoglio azzurro per Florenzi e Kean.

                  Si è molto allargata in questi mesi la frattura tra Messi e il Barcellona fino a valutare il possibile sbarco dell’argentino proprio a Parigi. Anzi Messi si è dato personalmente da fare per arrivare a un divorzio ufficiale dopo oltre 20 anni. All’argentino si imputa un costo talmente alto negli ultimi 4 anni – 555 milioni di euro per la precisione – da aver letteralmente messo in ginocchio il club catalano. Anche se tutto rientra in una serie di campagne politiche, di lotte di potere e di veleni interni: l’astro di Messi ha anche permesso al Barcellona di diventare uno dei club più ricchi e potenti al mondo.

                  L’operazione Messi al Psg costerebbe centinaia e centinaia di milioni, per un astro che brillerà ancora molto, ma che il meglio lo ha ormai dato e che difficilmente ritroverà mai più le condizioni straordinarie del primo Barcellona. Kylian Mbappé oggi è il Messi di 10-15 anni fa, sarebbe assurdo metterli in concorrenza, o anche solo esporli a un confronto così diretto. Non farebbe bene a nessuno dei due, e se veramente accadesse probabilmente Mbappé se ne andrebbe nel giro di poco tempo.

                  CHAMPIONS LEAGUE 2020-2021 OTTAVI DI FINALE, ANDATA Martedì 16 febbraio 2021 Barcellona-Paris Saint Germain 1-4 Barcellona (4-3-3): Ter Stegen - Dest (71' Mingueza), Piqué (78' Puig), Lenglet, Jordi Alba - F. de Jong, Busquets (78' Pjanic), Pedri (78' Trincao) - Griezmann (85' Braithwaite), Messi, Dembelé. All. Koeman Paris Saint Germain (4-2-3-1): Navas - Florenzi (89' Kehrer), Marquinhos, Kimpembe, Kurzawa - Paredes, Gueye (46' Herrera) - Kean (85' Pereira), Verratti (73' Draxler), Mbappé - Icardi. All: Pochettino. Arbitro: Kuipers (Ola), Var Van Boekel (Ola) Reti: 27' Messi rig., 32' Mbappé Psg, 65' Mbappé, 70' Kean, 86' Mbappé. Note - Ammoniti 20' Gueye *** Lipsia - Liverpool 0-2 Lipsia (4-3-3): Gulaksi - Mukiele (64' Orban), Klostermann, Upamecano, Angelino - Babitzer, Haidara (64' Poulsen), Kampl (73' Hwang) - Nkunku, Olmo, Adams. All: Nagelsmann. Liverpool (4-3-3): Alisson - Alexander Arnold, Kabak, Henderson, Robertson - Thiago Alcantara(72' Oxlade Chamberlain), Wijnaldum,
                  ...ma di noi
                  sopra una sola teca di cristallo
                  popoli studiosi scriveranno
                  forse, tra mille inverni
                  «nessun vincolo univa questi morti
                  nella necropoli deserta»

                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    CHAMPIONS LEAGUE 2020-2021
                    OTTAVI DI FINALE, ANDATA

                    Martedì 16 febbraio 2021
                    Barcellona-Paris Saint Germain 1-4

                    Lipsia – Liverpool 0-2

                    Mercoledì 17 febbraio 2021
                    Porto – Juventus
                    Siviglia – Borussia Dortmund

                    Martedì 23 febbraio 2021

                    Atletico Madrid – Chelsea
                    Lazio – Bayern Monaco

                    Mercoledì 24 febbraio 2021
                    Atalanta – Real Madrid
                    Borussia Moenchengladbach – Manchester City
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Porto-Juventus, formazioni e dove vederla: i gol di Ronaldo e l’umore di Morata le chiavi di Pirlo

                      CR7, autore di tutti i gol negli scontri a eliminazione diretta degli ultimi 3 anni: «Un match importante contro una squadra forte, spero sia l’inizio di un lungo cammino»

                      Per il terzo anno di fila la Juventus trova agli ottavi un allenatore, in questo caso Sergio Conceicao con il Porto, che ha assorbito una certa cultura calcistica italiana e punta soprattutto sulla difesa e sul contropiede per mettere in difficoltà i bianconeri. Simeone con il suo Atletico Madrid vinse 2-0 all’andata poi fu ribaltato da una tripletta di Ronaldo; Garcia con il Lione vinse 1-0 a febbraio e poi ad agosto passò clamorosamente il turno perdendo 2-1 allo Stadium contro Sarri.

                      La costante juventina sono stati i gol di Ronaldo, che da quando è a Torino ha segnato tutti i gol bianconeri nelle partite a eliminazione diretta (7), certificando con questo dato due cose: che la Champions, soprattutto quella da dentro o fuori, è il suo habitat naturale, ma anche che oltre a lui, soprattutto in certe notti, non c’è nessun altro vero uomo gol a disposizione. E il fatto di arrivare all’appuntamento di Oporto con Dybala e Ramsey aggregati alla squadra ma fuori condizione, Cuadrado, Arthur e anche Bonucci ko per infortunio, non lascia tranquillo Andrea Pirlo, che vorrebbe vedere la palla girare con più ritmo, più qualità e creatività.

                      Se poi Alvaro Morata, preso per aumentare la pericolosità di Ronaldo e allo stesso tempo per rendere la squadra meno dipendente dal portoghese, è in queste condizioni psicofisiche, non c’è da fare capriole di gioia. Quella di Pirlo forse non è una bocciatura dello spagnolo, che in Champions ha segnato più gol (6) di quelli fatti in campionato (4), ma è un avviso, perché il tempo stringe: «Morata non è sicuramente nel periodo migliore, ma lo sapevamo già – spiega il tecnico — . Lui ha questi periodi in cui non sta benissimo fisicamente, ha giocato tanto, è rientrato da un problema, ha avuto l’influenza e ha fatto fatica a recuperare. L’adrenalina e l’energia di un gol possono togliere tutti i problemi. Lui è sensibile, ci tiene a far bene, in questi momenti magari tende a buttarsi giù ma noi crediamo in lui, è un grande giocatore e tornerà a fare quello che sa fare».

                      Contro una squadra che al cospetto di avversari più forti come Manchester City e Sporting Lisbona (capolista con 10 punti di vantaggio sui Dragoni) ha sempre scelto la difesa a 5, Pirlo ha più che mai bisogno dei gol, per evitare rischi di qualsiasi tipo in vista della sfida di ritorno. Il Porto è reduce da quattro pareggi di fila in campionato con qualche gol di troppo al passivo, che lo hanno allontanato dalla vetta in modo irrimediabile e hanno fatto infuriare Conceicao, ex Parma, Lazio e Inter, ma è un avversario che va affrontato comunque senza complessi di superiorità, perché Marega, Corona o il colombiano Diaz, sanno maneggiare l’antica arte del contropiede.

                      «È una partita molto importante contro un avversario molto forte — dice Ronaldo che torna a casa — . Posso solo sperare che sia l’inizio del lungo cammino che vogliamo fare fino alla finale». Con lui, la Juventus è uscita ai quarti con l’Ajax e agli ottavi con il Lione. Un paradosso che pesa. E che va cancellato.

                      Porto (5-3-2): Marchesin; Manafá, Diogo Leite, Pepe, Mbemba, Sanusi; Otávio, Sérgio Oliveira, Corona; Marega, Taremi. All. Conceicao.
                      Juventus (4-4-2): Szczesny; Danilo, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Chiesa, Bentancur, Rabiot, McKennie; Morata, Ronaldo. All. Pirlo.
                      Arbitro: Del Cerro Grande (Spagna)
                      Tv: ore 21, Sky Sport 1.

                      CorSera
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Lazio, caso tamponi: deferiti Lotito e i medici per violazione delle «norme anti Covid». Cosa rischia la squadra

                        L’accusa è di non avere fatto rispettare le norme anti Covid e di non avere comunicato i casi positivi alle autorità sanitari in occasione delle partite con Bruges, Zenit e Torino

                        Claudio Lotito e la Lazio nei guai per il caso dei tamponi esploso fra ottobre e novembre 2020. La Procura federale ha infatti deferito martedì mattina il presidente della Lazio «per non aver provveduto a far rispettare o comunque per non aver vigilato sul rispetto delle norme in materia di controlli sanitari e delle necessarie comunicazioni alle autorità sanitarie locali competenti». Deferiti inoltre Ivo Pulcini e Fabio Rodia, rispettivamente responsabile sanitario e medico sociale del club biancoceleste, «ciascuno per quanto di rispettiva competenza e/o, comunque, in concorso tra loro per non aver rispettato le norme in materia di controlli sanitari e delle necessarie comunicazioni alle autorità sanitarie locali competenti». Deferita infine anche la Lazio per responsabilità diretta «per il comportamento posto in essere dal presidente Lotito»; per responsabilità oggettiva «per il comportamento posto in essere dai medici Pulcini e Rodia».


                        Memoria difensiva insufficiente

                        Dopo la chiusura delle indagini il 22 gennaio, la Lazio aveva ha prodotto una memoria difensiva ed era in programma anche l’audizione di Lotito, ma evidentemente le argomentazioni del club non sono state giudicate sufficienti dal procuratore Giuseppe Chinè per chiudere un caso su cui negli scorsi mesi aveva raccolto materiale per procedere.


                        Le accuse

                        La procura accusa Lotito e il club di «non aver tempestivamente comunicato alle Asl competenti la positività al COVID-19 di 8 (otto) tesserati, riscontrata, in data 27 ottobre 2020, a seguito dell’effettuazione dei tamponi cd. Uefa del 26 ottobre 2020, in vista dell’incontro di Champions League Brugge-Lazio del 28 ottobre 2020», e per non aver comunicato alle Asl competenti i nominativi dei contatti stretti dei tesserati positivi, e per non aver concordato con le Asl locali competenti le modalità dell’isolamento fiduciario dei tesserati positivi e la di quelli negativi. «Lo stesso — prosegue la Procura — viene ripetuto, sempre per la positività di 8 (otto) tesserati, riscontrata il 3 novembre 2020, a seguito dell’effettuazione dei tamponi in vista dell’incontro di Champions League Zenit-Lazio, e per quella di tre tesserati del 30 ottobre in vista dell’incontro di campionato Torino-Lazio.


                        Che cosa rischia

                        Le violazioni del protocollo Covid della Figc contestate dalla Procura saranno dunque discusse ora davanti al Tribunale federale. Le sanzioni variano in base alla gravità della violazione riscontrata: ammenda, punti di penalizzazione, retrocessione e esclusione dal campionato.

                        CorSera
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Mi piace, il cosa rischia dall ammenda alla radiazione

                          Ma non scrivetelo nemmeno

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                            Giusto.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Anche perchè essendo (presunto) illecito amministrativo, è probabile la multa. In questo caso, siccome i casi sono (presuntamente) reiterati, forse un punto in classifica.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Come sul caso Suarez, dove la Juve rischia zero, perché non c'è stato nemmeno il tentativo, ma sia mai dirlo

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