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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Sarri pre Inter-Juventus: "Dobbiamo andare ad imporre il nostro calcio con qualità confermando i passi in avanti fatti. L'Inter è forte, non esistono favorite"

    Considerando che c'è ancora un allenamento da svolgere e considerando il loro stato di forma, quanto è difficile tenere fuori uno tra Dybala e Higuain?


    Non c'è da convincerli, c'è da decidere. Poi una volta deciso è giusto che se uno sta facendo bene e sta fuori sia anche arrabbiato. Lo ritengo un aspetto positivo, non negativo. Vediamo l'ultimo allenamento e poi decidiamo, questo fa parte del mio lavoro. Non devo preoccuparmi delle reazioni dei giocatori. Ci sono quelle che a livello mediatico possono fare audience, ma a mio modo di vedere sono positive.

    Anche se l'Inter è partita forte e ha due punti in più, possiamo dire che la Juventus è favorita?

    Questo nella singola partita penso non si possa dire. Troviamo una squadra forte, in un buon momento di salute che ha dimostrato anche nell'ultima partita, perché ha fatto una grande partita. Nella partita singola non si può parlare di favoriti, sono due grandi squadre e io vedo solo l'aspetto positivo di giocare una partita così. Sono felice di andare in un grande stadio a giocare una partita che sarà seguita da tutto il mondo.

    Cosa la impressiona dell'Inter?

    E' una squadra forte, solida, che quando prende in mano la partita è pericolosa e quando non ce l'ha in mano riparte e sa essere pericolosa. E' una squadra forte contro cui sarà difficilissimo giocare. E' una squadra pericolosissima. Ho visto un'Inter forte.

    Domani è anche Sarri contro Conte...

    Io non riesco a pensare che gioco contro Conte, io vedo Juve contro Inter. Lui è un grande allenatore, l'hanno dimostrato i risultati ottenuti anche con club diversi. E' un allenatore forte e lo sta dimostrando anche ora. Se poi voi vedete Sarri contro Conte io non riesco a capirvi. Domani è una partita bellissima, che è Inter-Juventus.

    Quanto conta la sfida per lo scudetto?

    Penso un numero vicino allo zero. Ci sono ancora 31 partita da giocare, quindi parlare di lotta scudetto... Tre o quattro anni fa quando la Juve era a 12 punti dalla prima che mi pare fosse l'Inter, mi chiesero la favorita e io dissi Juventus. I giornalisti ridevano e poi vinse la Juve. In questo momento conta poco, penso sia importante per loro confermare la crescita che sta avendo la squadra e mostrare la capacità di saper uscire da San Siro con una buona prestazione. Poi se con 93 punti in palio si pensa di sistemare una classifica a inizio ottobre penso sia un errore grossolano.

    Per la Juve è più un test della verità o di maturità?

    Questa è una squadra che ha vinto e che è matura l'ha già dimostrato. Quest'anno abbiamo cambiato qualche giocatore, modo di giocare, dobbiamo fronteggiare avversari più forti rispetto agli anni scorsi. Noi dobbiamo confermare i passi che stiamo facendo verso un certo tipo di calcio, se alziamo il livello delle prestazioni i risultati arriveranno più facilmente, ora dobbiamo essere concentrati sulle prestazioni.

    Cosa prova a vivere questa sfida non dalla parte dello sfidante?

    Io vedo solo l'emozione di giocare in un grande stadio. Anzi, non parlerei nemmeno di emozioni, ma di voglia di vivere questa esperienza. Poi come ho detto a livello di singola partita non credo ci siano favoriti. E' una partita aperta a tutte le soluzioni.

    Dopo la partita col Verona si era lamentato della tendenza ad abbassarsi. Ha visto un miglioramento?

    Nelle partite ci sono sensazioni e poi numeri. Sono più alte sia la linea di recupero palla che di tocco medio del pallone, quindi i numeri mi dicono che stiamo facendo qualcosa di meglio o comunque diverso.

    Aveva parlato della specializzazione del ruolo di Bernardeschi. Potrebbe giocare domani titolare?

    Io ne ho parlato anche con Federico. Ho fatto fatica a provarlo nel ruolo che ritengo per lui più adatto. Penso che quello che ha fatto contro il Bayer sia un ruolo a lui adatto. Poi ha fatto bene e l'ho visto in crescita, ma l'avevo visto anche in allenamento. Se poi domani giocherà o no preferirei lo sapesse da me, dalle mie parole, e non da un giornale.

    Servirà alla Juve essere coraggiosa, mettere in mostra i muscoli, o la qualità?

    Noi dobbiamo concentrarci sulla prestazione e ognuno di noi la prestazione la valuta in base al calcio che sa giocare. Noi cercheremo di andare lì a giocare. Si parla sempre di determinazione, fame, voglia, ma io queste le ritengo qualità insite nei professionisti. Quindi alla fine conta la qualità, quindi noi dobbiamo andare lì a imporre il nostro calcio. Poi la partita ci dirà se è possibile o no, e poi se sapremo adattarci ad altre situazioni che a volte si verificano in campo.

    Allegri diceva che un bravo allenatore è quello che fa meno danni. E' d'accordo?

    A me piacciono molto le squadre caratterizzate fortemente e che hanno un modo di giocare preciso. Poi va bene tutto e sappiamo tutti che noi decidiamo cento cose diverse al giorno e quindi molto probabilmente diverse le sbagliamo tutti i giorni. Quindi avere la capacità di fare pochi errori è una grossa capacità.

    Contro una difesa come l'Inter è meglio una punta che riempie l'area di rigore?

    E' conveniente avere un attaccante che sta bene mentalmente e fisicamente, poi ognuno gioca in base alle nostre caratteristiche. In ogni caso avremo a che fare con una difesa solida, i numeri dicono che è la più forte del campionato. Per qualità dei difensori e anche perché la squadra difende in maniera giusta. Non dipende solo dai suoi tre difensori, che stanno facendo bene, ma perché l'Inter sa difendere da squadra. Vediamo chi sta meglio e come attaccarli, ma non sarà semplice.

    Non ci saranno grossi effetti per la classifica, ma può esserci un impatto psicologico?

    Se una classifica a ottobre ci crea un impatto psicologico vuol dire che psicologicamente non siamo pronti a grandi cose.

    Tuttojuve.com
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    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      C'è una petizione per togliere la tua stella dallo Juventus Stadium. Ti senti di ringraziare Agnelli per la sua posizione?
      "A me dispiace che sia intervenuto, perché facendolo ha dato risalto a una proposta volgare. Priva di insegnamento e valori. Ha dato spazio all'ignoranza. Io non lo devo neanche toccare questo argomento perché solo pochi giorni fa ho detto che la colpa è anche vostra, perché date spazio a situazioni volgari. Non devo ringraziare nessuno, avrei preferito che nessuno desse spazio a questi ignoranti e stupidi".
      ___________


      Circa questa risposta a quella domanda, a Conte sono state riportate notizie false o ha capito male, perchè Agnelli non è intervenuto pubblicamente in nessun modo o maniera sulla questione della stella (basta cercare nei media, non si trova nessun suo intervento al riguardo).

      Tutto nasce da un articolo di Tuttosport dove si dice (senza virgolettato o altro) che "Agnelli si opporrebbe alla rimozione della stella"...cioè lo dice il giornale, ma Agnelli non ha detto pubblicamente nulla, quindi non ha posto o inteso porre nessuna attenzione pubblica alla cosa.
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        Ecco, nasce da quella riga finale dove si dice che "Agnelli è decisamente contrario alla cosa"...ma non ha detto niente, sono riempitivi dell'articolista senza fonte o virgolettato nel merito:

        _______________

        Effettivamente Inter-Juventus di domani sera può avere un che di fantascientifico. Stile Guerre... Stellari, ad esmpio. Anche perché di stelle in campo ce ne saranno parecchie (da Cristiano Ronaldo e Romelu Lukaku in giù). Ma ancora non basta, perché l’occasione torna - diciamo così, utile - per qualcuno, per porre di nuovo al centro dell’attenzione il cosiddetto Caso Conte. Conte che astrologicamente parlando, da un punto di vista calcistico, è nato sotto il segno della zebra eppoi, strada facendo, è passato su sponda nerazzurra. Cioè a distanza siderale rispetto alle origini. Sempre calcisticamente, e campanilisticamente, parlando.

        E’ dunque montante il sentimento del partito di chi vorrebbe togliere la “stella ad honorem” dedicata all’ex bandiera bianconera in quella sorta di “Walk of Fame” che circonda l’Allianz Stadium: trattasi di 50 stelle celebrative, ciascuna delle quali associata ai più grandi calciatori della storia della società, eletti nel 2010 dagli Juventus Club Doc. Alfabeticamente, si va dalla A di Anastasi alla Z di Zoff passando - tra gli altri - per Baggio, Bettega, Boniperti, Del Piero, Trezeguet, Vialli, Zidane. Immancabili Buffon e Nedved, tra gli attuali tesserati bianconeri. Conte campeggia vicino alla curva Sud, tra Roberto Baggio e Paolo Montero. Salvo clamorose variazioni di programma e ripensamenti, però, pare ben difficile che qualcosa si smuova giacché il presidente Andrea Agnelli decisamente è contrario alla cosa. [...]

        TuttoSport
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          Al di là dell'importanza assoluta della cosa, in verità modesta, pochi si sono meritati la stella quanto Conte.

          Nel mio personalissimo taccuino eh, alla Rino Tommasi.
          B & B with a little weed










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            E' una petizione di qualche gruppo di tifosi online, non vale niente, non c'è assolutamente niente di ufficiale nè l'intenzione di dare seguito a 15mila tizi che hanno tempo da perdere su quelle cose.

            La tifoseria juventina conta circa 12 milioni di presenze solo in Italia. Dovresti sentirli uno per uno...e comunque alla fine deciderebbe il club. La stella Conte ce l'ha per quanto fatto in campo e in panchina alla Juve. Quanto fatto o sta facendo fuori dalla Juve non ci riguarda. Cerchiamo piuttosto di vincere il campionato e amen.
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              Al giorno d'oggi non si puo' stare dietro a questa mania di fare petizioni online su ogni cosa. La gente crede di poter decidere tutto attraverso questi ridicoli movimenti dal basso. Magari poi quei 15mila sono pure degli adolescenti brufolosi o dei mentecatti di diversa risma...che si gasano con queste cazzate.

              Figurarsi, non si decide niente col voto (che occorrerebbe abolire come principale atto di sanità pubblica) immaginiamoci con questa illusione maniacale di poter avere una sorta di influenza solo gracchiando su internet.

              Conte comunque non ci ha capito niente perchè Agnelli non ha dato risalto a niente, visto che non ha detto niente al riguardo. Non fa un intervento pubblico da settimane, da quando è stato alla Bocconi con Zhang.
              Last edited by Sean; 05-10-2019, 18:57:55.
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                A Conte non è stata tolta (la stella) quando a metà luglio del 2014, a ritiro iniziato da 3 giorni, decise di prendere e mollare la squadra in mezzo all'estate (a mercato iniziato, a panchine occupate, a programmi definiti) e quindi non va tolta certo solo perchè allena l'Inter.

                Sono altri i rilievi, sotto allo squisito profilo umano/professionale, che si possono muovere...e hanno tutti a che fare col suo ultimo anno alla Juve, non col suo primo all'Inter.

                Non si puo' passare sopra a quell'addio estivo, pericolosissimo sotto al profilo sportivo e che solo la bravura della società e di Allegri hanno disinnescato...così come non si puo' passare sopra alla umana ingratitudine per quanto fecero proprio Agnelli e tutta la Juve nei giorni più amari per Conte, quando fu accusato per il calcioscommesse e quando fu difeso dal club tutto a spada tratta - assumendo anche la Bongiorno nel collegio difensivo.

                Quelli sono i punti veri, non l'aver scelto altre panchine (scelta inevitabile per chi lavora nel calcio, è la logica del mercato del calcio).

                Pero' tutto quello non ha a che fare con la stella, che viene data per i meriti sportivi, tant'è che ce l'ha pure Di Livio, uno che ha giocato anche nella Fiorentina e che parla ogni giorno alle radio romaniste (è tifoso della Roma)...ma non mi pare di aver visto in giro petizioni online.
                ...ma di noi
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                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  si parla di un ritorno di Ringhio che però accetterebbe di tornare solamente se andasse via Maldini.
                  scusate, ma i due che problemi hanno?









                  "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                  Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                  vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                  (L. Pirandello)

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                    Mah...sono estemporaneità giornalistiche. Potrebbero benissimo essere romanzi (le frizioni Gattuso-Maldini intendo). L'anno scorso non s'è letto nulla al riguardo.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
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                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      infatti mi sembra strano...boh









                      "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                      Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                      vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                      (L. Pirandello)

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                        certo che il fatto che Ringhio abbia appena rifiutato il genova...









                        "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                        Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                        vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                        (L. Pirandello)

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                          A dispetto di quanto si diceva stamattina Giampaolo non schiera Paquetà. Ufficiali:

                          Milan (4-3-3): Donnarumma G.; Calabria, Duarte, Romagnoli, Theo Hernandez; Kessie, Biglia, Calhanoglu; Suso, Piatek, Bonaventura.
                          ...ma di noi
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                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Non schiera nemmeno Leao.
                            ...ma di noi
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                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Intanto la Sampdoria perde 2-0 a Verona, è ultima con soli 3 punti. 6 sconfitte su 7 giocate. Di Francesco sull'orlo dell'esonero.
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                                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                                Conte pre Inter-Juventus: "La Juve è un esempio. Togliere la mia stella? Proposta priva di insegnamento e valori che non meritava spazio"


                                Antonio Conte parla in conferenza stampa: "Una partita tra due squadre che in questo momento sono in testa alla classifica. Due squadre che finora hanno fatto meglio delle altre. Stiamo parlando comunque della settima di campionato, i valori verranno fuori man mano che andiamo avanti ed è per questo che dico sempre che vedremo più avanti da parte nostra che ambizioni e che spazio ci ritaglieremo per questo campionato. Di sicuro è una grandissima partita che tanti vorranno guardare. Da parte nostra deve esserci la voglia, l'entusiasmo e il coraggio di giocare questo tipo di partita. Ogni partita per noi è molto importante. Come sto continuando a ripetere dall'inizio, ogni gara è uno step di crescita sotto tutti i punti di vista, anche quando incappi in una sconfitta come a Barcellona. Dobbiamo capire dove abbiamo fatto bene e dove dobbiamo migliorare. Dobbiamo capire che se vogliamo giocare a certi livelli abbiamo tanta strada da fare. Giochiamo contro una squadra che ha dettato legge negli ultimi anni in Italia e ha fatto molto bene anche in Europa. Grande merito a chi ci ha lavorato negli anni e l'ha fatta diventare una corazzata. Hanno lavorato bene e sono da esempio, questo è fuor di dubbio".

                                Qual è il livello di stanchezza? Come sta Lukaku?
                                "E' l'ultima gara di questo ciclo, nel prossimo mi auguro di poter contare su un gruppo di giocatori più numeroso. Qualcuno ha fatto gli straordinari, mi auguro di partire meglio nel prossimo mini-ciclo. Il nostro campionato parte da questo, dal coinvolgere tutti i giocatori della rosa affinché alcuni non siano costretti a giocare tutte le partite consecutivamente. E' importante per chi come l'Inter affronta campionato, Champions e Coppa Italia poter attingere a tutta la rosa. In questo mini-ciclo non ho potuto farlo perché qualcuno era leggermente in ritardo nell'idea o dal punto di vista fisico. Siamo però all'inizio, il serbatoio è pieno. Sono partite che danno energie importanti a prescindere. Ci arriviamo nella giusta condizione, col giusto entusiasmo, dopo una gara ben giocata a Barcellona. Sarà un altro step importante contro una squadra che non sta a me dire quante cose positive ha. Lukaku? Giocherà se darà garanzie, altrimenti toccherà a un altro. Abbiamo cambiato radicalmente la situazione rispetto agli anni passati. Tanta gente parla del mercato in entrata ma non delle uscite, sono andati via giocatori che erano considerati basilari per l'Inter. Abbiamo aggiunto ragazzi di valore ma con pochissima esperienza di partite per obiettivi importanti. Questo percorso dovrà essere fatto e per noi sarà molto importante la crescita del valore della rosa. Per me sarà importante il lavoro perché tramite il lavoro i ragazzi stanno migliorando, devono crescere dal punto di vista tattico, fisico, di autostima. Questo è il grande lavoro che va fatto. Ci vorrà tempo, ma noi stiamo lavorando in maniera importante e ringrazio i ragazzi perché mi hanno dato grande disponibilità. Però dovremo fare degli step, un percorso negli anni per capire dove migliorare e crescere in tutto. Una cosa penso si possa dire, che stiamo lavorando giorno e notte per portare la macchina a 200 all'ora. Di questo siamo certi e tutti devono esserlo".

                                Questo ultimo ciclo di partite ti ha fatto capire di poter avere più dell'1% di possibilità di vincere?
                                "Quando si parla dell'1% bisogna mettere il fatto che vedi nella situazione la possibilità di lavorare, crescere e ambire a lottare per vincere. Io ho visto questo quando ho parlato coi direttori, quando ho parlato col presidente. E' inevitabile che tra il dire e il fare c'è tanto. Si abusa spesso di questa parola, vinciamo di qui e vinciamo di là, ma c'è da tramutare nei fatti quel che si dice troppo facilmente. Spesso il verbo vincere è molto usato ma in pochi sanno cosa comporta. Mi è stato chiesto di venire qui per trasferire questo e cerco di farlo con un gruppo di ragazzi con cui è un piacere lavorare al di là del risultato".

                                C'è il timore di trovare altre situazioni "indirizzate", dopo Barcellona?
                                "Assolutamente no. Non confondiamo. Io dopo Barcellona sono stato il primo a dire che le decisioni prese non dovevano essere un alibi. Ho manifestato un malessere percepito fino all'inizio, ma se pensate di trovare in me uno che trova scuse o alibi state lontani anni luce. Se il Barcellona ha vinto è perché ha fatto qualcosa in più di noi. Abbiamo fatto errori evitabilissimi e su questi costruiremo qualcosa di più positivo per cercare in quel tipo di partite in cui meriti di più di non perdere. Per il resto per me vince sempre il migliore, al di là degli episodi".

                                C'è una petizione per togliere la tua stella dallo Juventus Stadium. Ti senti di ringraziare Agnelli per la sua posizione?
                                "A me dispiace che sia intervenuto, perché facendolo ha dato risalto a una proposta volgare. Priva di insegnamento e valori. Ha dato spazio all'ignoranza. Io non lo devo neanche toccare questo argomento perché solo pochi giorni fa ho detto che la colpa è anche vostra, perché date spazio a situazioni volgari. Non devo ringraziare nessuno, avrei preferito che nessuno desse spazio a questi ignoranti e stupidi".

                                L'Inter è riconoscibile per la personalità, è questo che ti rende felice o c'è da migliorare in qualcosa?
                                "Io quando parlo di crescita parlo di tutto. Noi dipenderemo molto dalla nostra crescita, da quel che faremo quest'anno. Dalla crescita dei singoli giocatori. Come ho detto in precedenza ci sono in squadra buoni giocatori che possono diventare top attraverso il lavoro. Il mio compito è quello di aiutare ogni singolo giocatore a migliorare perché migliorando il singolo migliora l'obiettivo, l'ambizione, tutto. Questo è fondamentale. Da parte mia non posso fare altro che mettermi totalmente a disposizione insieme al mio staff perché i ragazzi vogliono diventare protagonisti. Hanno voglia di poter dire la loro, quindi c'è solo un modo: lavorare. Le nostre ambizioni, cosa faremo passa molto dalla crescita singola e collettiva".

                                Siete gli unici a non aver preso gol nei primi tempi e a non essere mai andati in svantaggio. E' realistico pensare di tenere il ritmo del primo tempo di Barcellona per tutta la gara?
                                "Dati alla mano quel che abbiamo corso il primo tempo è più o meno uguale al secondo. Però il secondo abbiamo difeso andando indietro, nel primo lo abbiamo fatto in avanti. Questo è quel che abbiamo fatto in negativo nella seconda parte. Bisogna poi capire anche i nostri demeriti e i meriti del Barcellona. Dobbiamo però migliorare nell'avanzare quando stiamo difendendo e nel far male quando attacchiamo. Nella nostra testa ci deve essere comunque sempre l'idea di salire appena si può, di fare pressione sulla palla. Per tutti i 95' e particolarmente quando siamo in difficoltà".

                                Anche secondo lei la Juve sta impiegando più tempo ad assimilare il gioco di Sarri di quanto ci stia mettendo l'Inter con lei?
                                "Ognuno ha la sua filosofia, detto questo la Juve ha vinto cinque partite e pareggiata una. E' già abituata a vincere, ha in rosa giocatori che hanno vinto tanto. E' una squadra fatta sotto tutti i punti di vista, poi possiamo parlare di creare più situazioni da gol, ma la base è già fatta. Ci sono giocatori d'esperienza, investimenti importanti. La Juventus è una squadra che aggiunge, non sostituisce ogni anno. Anche quest'anno ha aggiunto. Ma questo è un livello in cui per otto anni hai aggiunto qualcosa, mentre gli altri hanno fatto il percorso inverso. Si è creato un gap importante a livello italiano che non è facile colmare, ma dico anche che noi di certo abbiamo iniziato la rincorsa per riposizionarci un po' più vicini. C'è un dato di fatto, loro hanno 25 giocatori di esperienza internazionale con vittorie e vittorie nel palmares. Hanno tutto. Noi stiamo nascendo e stiamo cercando di fare questo tipo di percorso".

                                Per te a livello sentimentale è una partita speciale. C'è un messaggio che vuole dare alla parte sana, la grande maggioranza della tifoseria?
                                "Quegli altri non sono tifosi, sono ignoranti. Non li coinvolgo nella schiera dei tifosi. Il messaggio per i tifosi l'ho dato dieci giorni fa. Abbiamo la fortuna di fare uno sport amatissimo nel mondo. Dobbiamo essere di esempio, trasmettere valori positivi ed essere entusiasti di giocare a calcio. Che è uno sport, non una guerra. A volte ci si dimentica questo. E' uno sport che deve tramandare valori umani e sportivi positivi, non tramandare odio o violenza. Altrimenti io sono il primo ad alzare la mano e dire basta. Non mi tiene nessuno a fare l'allenatore. Questo dobbiamo fare. Sarà sempre più difficile perché oggi siamo in una società in cui odio e violenza attecchiscono alla grande. Le generazioni stanno venendo su che sono una bellezza, perché c'è un contorno. Io sono in difficoltà da quando sono tornato dall'Inghilterra. Vedo situazioni per cui mi chiedo chi me l'ha fatta fare. Fin quando la passione verso questo sport supera questo tipo di situazioni allora ok. Se mi si abbasserà la passione sarò il primo a dire grazie e arrivederci. Non sarà una grande perdita per il calcio ma nemmeno per me".

                                TuttoJuve
                                Sotto tutti i punti di vista
                                Corazzata e fuor dubbio
                                Li ha usati quindi siamo tranquilli


                                Sulla stella, la stragrande maggioranza degli Juventini è d'accordo nel lasciare la stella a conte, ciò non toglie che lo consideri un infame e un traditore

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