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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Colpa della Raggi e delle buche



    Originariamente Scritto da Giampo93
    Finché c'è emivita c'è Speran*a

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      “Il Club rende noto di aver sottoscritto con il Chelsea FC il contratto per l’acquisizione a titolo temporaneo e gratuito dei diritti alle prestazioni sportive del difensore fino al gennaio 2020, con possibilità di estensione del prestito fino al giugno 2020. Zappacosta indosserà la maglia numero 2”

      In base a quel comunicato Zappacosta sta alla Roma fino a gennaio '20, se la Roma non estende il prestito fino a giugno...per cui in teoria potrebbero rimandarlo indietro.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
        Che mmmazzata
        ma non è tanto Zappacosta in se per se che è un onesto mestierante del ruolo. Qui siamo alla psicosi: viaggiamo al ritmo di un infortunio al giorno. giocatori che si infortunano in allenamento o durante il riscaldamento pre partita.
        17 crociati rotti in 8 anni, più tutte le lesioni muscolari che si susseguono a cadenza giornaliera.

        Qui siamo di fronte a un grave problema interno della Roma, perché nessuna squadra al mondo ha questa casistica.
        Che siano i campi di trigoria, le buche, i medici, i fisioterapisti, i preparatori, l'umidità, gli allenamenti, vanno trovate le responsabità una volta per tutte.
        Last edited by marco83; 04-10-2019, 18:21:00.

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          La enorme moria di crociati è dovuta alla fatwa lanciata dagli imam di tutto il mondo verso appunto i crociati infedeli.
          Originariamente Scritto da BLOOD black
          per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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            Originariamente Scritto da marco83 Visualizza Messaggio
            ma non è tanto Zappacosta in se per se che è un onesto mestierante del ruolo. Qui siamo alla psicosi: viaggiamo al ritmo di un infortunio al giorno. giocatori che si infortunano in allenamento o durante il riscaldamento pre partita.
            17 crociati rotti in 8 anni, più tutte le lesioni muscolari che si susseguono a cadenza giornaliera.

            Qui siamo di fronte a un grave problema interno della Roma, perché nessuna squadra al mondo ha questa casistica.
            Che siano i campi di trigoria, le buche, i medici, i fisioterapisti, i preparatori, l'umidità, gli allenamenti, vanno trovate le responsabità una volta per tutte.
            è così.
            Originariamente Scritto da Sean
            faccini, kazzi, fike, kuli
            cesko92 [at] live.it

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              Se i conti son giusti ne avete fuori 7 su 26 al momento.
              Quasi tutti per problemi fisici legati all’attivita’



              Originariamente Scritto da Giampo93
              Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                Cetin risulta non tesserato? E’ comunque in ballo con operazioni ai denti, Florenzi ha influenza



                Originariamente Scritto da Giampo93
                Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                  Leggo del fratello di Insigne che attacca Ancelotti a mezzo internet, per il mancato impegno di Insigne in coppa.
                  Come dei professionisti permettano ai propri famigliari di coprirli di ridicolo in pubblico, per me rimane un mistero.
                  B & B with a little weed










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                    Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
                    Leggo del fratello di Insigne che attacca Ancelotti a mezzo internet, per il mancato impegno di Insigne in coppa.
                    Come dei professionisti permettano ai propri famigliari di coprirli di ridicolo in pubblico, per me rimane un mistero.
                    Quanto è vero.

                    Che poi per me c'è sempre lo zampino del protagonista in questi sfoghi dei clan familiari.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Mah secondo me deve arrivare a fine mese e cerca di arrotondare a colpi di visualizzazioni.
                      Originariamente Scritto da BLOOD black
                      per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Quanto è vero.

                        Che poi per me c'è sempre lo zampino del protagonista in questi sfoghi dei clan familiari.
                        Sì.
                        Ma in quel clan il protagonista è Raiola.
                        Originariamente Scritto da Sean
                        mò sono cazzi questo è sicuro.
                        Originariamente Scritto da bertinho7
                        ahahhahah cmq è splendido il tuo modo di mettere le mani avanti prima, impazzire durante, e simil polemizzare dopo

                        Originariamente Scritto da Giampo93
                        A me fai venire in mente il compianto bertigno
                        Originariamente Scritto da huntermaster
                        Bignèw

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                          La cosa pazzesca è che un pizzaiolo unto zotico come Raiola sia arrivato fin lì.
                          Per me c è dietro Juan Figer Svirski.
                          Originariamente Scritto da BLOOD black
                          per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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                            Milan, contro il Genoa Giampaolo sotto esame: «Ma bisogna ragionare con il noi»

                            Torna nella città che è stata sua con la Samp: in ballo c’è anche il suo futuro rossonero. Garcia e Gattuso i candidati. Rischia anche Andreazzoli. Ore 20.45, Dazn e Sky 209

                            Se lo immaginava diverso, il ritorno a casa. Lo sognava diverso. Perché Genova, per Marco Giampaolo, è davvero un po’ casa. Lo era, lo è. Affetti, amicizie, i gamberoni grigliati della trattoria alla spiaggia di Bogliasco, il Vermentino ghiacciato a viale Italia. «Genova è casa perché c’è il mare, come nella mia Giulianova, e il mare porta sempre nuove speranze» raccontò in un’intervista del settembre 2017, quando ancora allenava la Samp e tutti gli chiedevano perché, a cinquant’anni passati, non fosse ancora sbarcato in una grande. Le luci della città erano un bagliore più immaginario che lontano, laggiù oltre l’appennino. Tre anni densi, un’esperienza esistenziale e professionale cruciale, che lo ha traghettato — quando ormai pensava che il suo treno fosse passato — dalla provincia alla metropoli, dall’Empoli al Milan, dalla normalità alla grande occasione. Che sabato sera, nella sua Genova, a casa sua, davanti al suo mare «che si muove anche di notte e non sta fermo mai», rischia di svanirgli come sabbia fra le dita.

                            Sei punti in sei partite rappresentano la peggior partenza da ottant’anni a questa parte. Il Diavolo è spalle al muro, più vicino alla serie B che a quell’Europa che era nei piani di Elliott. Settimana dopo settimana, il sogno rossonero si sta trasformando in incubo, l’incubo di trovarsi di nuovo all’anno zero. «Non è l’ultima spiaggia», il messaggio fatto filtrare in questi giorni dal Milan. Una mossa di buonsenso. Per tentare di rasserenare l’ambiente, per provare a stemperare almeno un po’ il clima da vita o morte che circonda il match, col tecnico rossoblù Andreazzoli che si trova fra l’altro nella medesima condizione di fiducia a termine. Due allenatori in bilico, Marco e Aurelio, che non possono più permettersi di fallire. La posizione di entrambi è precaria. E dalla sfida salvezza di stasera dipenderà il loro futuro. È l’ora della verità. Per tutti e due.


                            «Non bisogna ragionare con l’io, ma con il noi, la squadra credeva e crede ancora nelle mie idee» la risposta filosofica che ha opposto Giampaolo a chi venerdì gli chiedeva se si sentisse a rischio, dopo che la sera precedente alle Iene aveva detto che non si dimetterà mai. Il quinto flop avrebbe però effetti devastanti. A quel punto per la dirigenza rossonera sarebbe davvero difficilissimo riuscire a difendere ancora l’allenatore. Che ha però dalla sua un alleato forte: la quasi totale mancanza di alternative.

                            Rudi Garcia, il candidato più convincente, per il quale spinge il d.s. Massara, avrebbe messo un altro club in cima alla sua lista. Top come Mourinho e Allegri non accetterebbero, troppi rischi. Gattuso e Spalletti sono opzioni complesse: il primo s’è lasciato male, il secondo è fuori budget. Gli altri, da Ranieri in giù, non scaldano. Ecco perché il d.t. Maldini confida in una svolta a Marassi. Nel gioco, ma soprattutto nel risultato. Andare a punti consentirebbe di gestire la sosta con un animo diverso. D’altro canto, in caso di sconfitta pesante, netta, senza segnali di ripresa, la sosta sarebbe il momento ideale per cambiare.

                            Tutto dipende insomma da Marassi: il Diavolo svolta o affonda. «Ora si vede tutto nero ma è presto per i giudizi definitivi, le guerre si vincono con la testa» ha detto Giampaolo, che infatti stavolta ha usato parole dolci per Piatek, che di solito bacchetta davanti a tutti, sottolineandone più i difetti che i pregi. «Se non segna lui, chi lo fa? Io? Il Milan non può rinunciare a Kris». La verità è che, siccome non segna più da un pezzo, aveva pensato di lasciarlo fuori. Ma nella notte della resa dei conti, stanco o non stanco, un Pistolero è sempre meglio averlo dalla tua parte.



                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Inter-Juventus, sfida fra bomber rinati. Lukaku contro Higuain

                              Il Pipita, considerato un esubero in estate, è tornato al centro del progetto bianconero Anche il belga arrivava da un anno difficile, Conte lo ha trasformato

                              Per Romelu Lukaku è il debutto nel derby d’Italia mentre per Gonzalo Higuain è un gradito ritorno al passato. Il bomber argentino torna a San Siro, dopo la deludente mezza stagione vissuta con la maglia del Milan, per ribadire che può ancora fare la differenza. Proprio come accadde nella sua ultima recita a Milano con la maglia bianconera: un gol all’Inter pesantissimo, proprio negli ultimi minuti, che di fatto consegnò il 7° scudetto alla Juve.

                              Se tra la Juve e Higuain è di nuovo amore, dopo un’estate vissuta dal Pipita da esodato, quello tra Lukaku e l’Inter è stato immediato. Gonzalo, tornato nella giusta condizione fisica e mentale, ha riconquistato Sarri mentre Romelu, corteggiato e inseguito in estate dalla Juve, è da tempo che ha conquistato Conte. E ne ha impiegato poco per farsi amare dal popolo interista: gol al debutto a San Siro contro il Lecce, rigore decisivo a Cagliari, gran gol di testa contro il Milan, che tanto ha esaltato i tifosi. Ora caricato a mille, dopo essere stato costretto a saltare la sfida del Camp Nou, vuole segnare anche alla Juve per diventare un idolo assoluto in casa Inter. A Higuain, invece, basta e avanza essere tornato al centro del progetto in casa Juve.

                              Lui, che per tutta l’estate mai ha avuto dubbi sulla sua permanenza a Torino, non si è lasciato sfuggire l’occasione di poter far coppia con Cristiano Ronaldo. Da manuale il gol che ha realizzato col Bayern Leverkusen: controllo e tiro perfetto. Uomo gol, ma pure uomo assist: Sarri ha rivisto l’Higuain dei tempi del Napoli, dopo una stagione sprecata, metà con la maglia del Milan e metà con quella del Chelsea. Anche l’ultimo anno di Lukaku a Manchester non era certo stato esaltante, ma Antonio Conte non ha badato alle apparenze. Ed ha avuto ragione perché Romelu gioca con e per i compagni, fa salire la squadra e la fa respirare nei momenti più complicati. Ecco perché tutti lo vogliono e piace tanto ai compagni. Guarito dal risentimento al quadricipite femorale sinistro Lukaku è pronto al debutto nel derby d’Italia e a sfidare il rinato Higuain. Una sfida che durerà tutta la stagione, proprio come quella tra Inter e Juve.



                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Roma, tegola per Fonseca: Zappacosta si rompe il legamento crociato

                                Grave infortunio in allenamento per il terzino in prestito dal Chelsea: sarà operato e dovrà stare fermo 5-6 mesi. Si allunga così la lista degli indisponibili in casa giallorossa

                                Non c'è pace per la Roma, sempre più tormentata dagli infortuni. Davide Zappacosta, appena tornato a disposizione di Fonseca dopo un problema al polpaccio e convocato per la sfida di Europa League contro il Wolfsberger, ha riportato in allenamento la rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio destro. Il grave infortunio, come si legge nella nota ufficiale emessa dal club giallorosso, è stato "del tutto fortuito". Visitato questo pomeriggio a Villa Stuart, l'esterno di proprietà del Chelsea si sottoporrà già nelle prossime ore all'operazione che lo terrà fuori 5-6 mesi circa. "Al calciatore va la vicinanza del club, assieme all'augurio di pronta guarigione", recita ancora il comunicato.

                                Sta di fatto che la situazione dell'infermeria inizia a diventare pesante, quando la stagione è iniziata da nemmeno due mesi. A limitare le scelte a disposizione di Fonseca, infatti, contribuivano già i recenti forfait di Lorenzo Pellegrini ed Henrikh Mkhitaryan, che ne avranno rispettivamente per due mesi e tre settimane. Come se non bastasse, sono fermi ai box anche Under e Perotti che, infortunatosi alla prima di campionato, sta cercando di bruciare i tempi del rientro per tornare ad allenarsi in gruppo, dopo aver lavorato finora in palestra. Una situazione che costringerà alcuni elementi a fare gli straordinari e che potrebbe dare qualche chance in più a chi, come Pastore, sin qui ha trovato meno spazio.

                                Grave infortunio in allenamento per il terzino in prestito dal Chelsea: operato, dovrà stare fermo 5-6 mesi. Si allunga così la lista degli indis…
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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