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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
    Conte in tv afferma che: "la situazione in champions è compromessa"...non è un po' presto? Ci sono le 2 partite col Dortmund e quella col Praga ancora, se vogliamo non tenere conto del Barcellona (che comunque avrai a San Siro).
    Barcellona all ultima a san siro potrebbe avere anche la testa altrove.
    credo che, con una vittoria a milano contro il borussia,un pareggio in germania e due vittore in rep ceca e a san siro col barcellona passi,è molto molto dura ma ancora non impossibile.
    Sempre che il borussia non vinca in spagna,ma quel campo è maledetto non te la concedono mai la vittoria.

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      Originariamente Scritto da fede79 Visualizza Messaggio
      Sid relegato a un Zamparini qualunque.


      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Se quella partita l'avesse fatta Allegri lo starebbero crocifiggendo in sala mensa, con Adani ad inchiodarlo sulle assi di legno.

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        Mi dispiace per swuinzi

        Inviato dal mio POCOPHONE F1 utilizzando Tapatalk
        Cura il tuo corpo come un tempio
        Originariamente Scritto da M K K
        Desade grazie di esistere
        Originariamente Scritto da AK_47
        si chiama tumore del colon, adenocarcinoma è la tipologia di tumore che colpisce le cellule dell'epitelio ghiandolare.

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          Champions League, l’Inter s’arrende al Barcellona dopo aver addirittura rischiato di vincere con Lautaro Toro scatenato, ma poi si svegliano Messi e Suarez e non c’è niente da fare. La qualificazione si complica parecchio, Conte s’arrabbia per l’arbitraggio, respinge i complimenti e predica sofferenza. Insomma si sta già preparando per il match con la Juve.

          Ci sta di perdere al Camp Nou contro il Barcellona. L’ Inter – al primo ko stagionale – lo ha fatto nella maniera migliore possibile, ha affrontato una delle più grandi squadre del mondo con grande sfrontatezza, coraggio, aggredendola in velocità con Lautaro Martinez, scatenato e non tenuto quasi mai da Piqué. Avrebbe dovuto raddoppiare in una delle occasioni colte da Barella, Sensi o Lautaro ancora, per non rischiare troppo e non subire il ritorno del Barcellona. Ma non puoi pretendere di comandare certe partite per intero e poi il Barcellona ha grandissimi campioni che quando hanno accelerato nel secondo tempo, approfittando di un’Inter calante, si sono presi la partita.

          Suarez – il secondo gol perfettamente imbeccato da Messi non lasciato a riposo e schierato titolare perché lui non vuol risparmiarsi mai anche quando non è al 100% – ha segnato due gol straordinari. Messi ha giocato abbastanza al risparmio se non in quel lampo o due di cui abbiamo detto, ma è bastato questo per dare al Barcellona quella sicurezza e quel coraggio di cui ha sempre bisogno. La sola presenza del miglior giocatore al mondo (è stato premiato o no come tale dalla FIFA anche quest’anno?) pesa eccome. Sia per i compagni, sia per gli avversari

          Antonio Conte ha dato coraggio all’Inter, i difensori hanno retto per quanto possibile l’urto con Messi, Suarez e Griezmann. Barella e Sensi hanno affrontato la Champions come se l’avessero frequentata da anni e hanno sostenuto bene il centrocampo, l’attacco di Lautaro e Sanchez è stato molto efficace, spregiudicato, i due si sono presentati spesso pericolosamente davanti a Ter Stegen.

          Si è molto discusso di un presunto rigore su Sensi, non dato. Ma non è oggettivamente sembrato così netto, anzi. Non ne farei la testimonianza di un sopruso subito. Antonio Conte si è lamentato dell’arbitraggio e non vuole ascoltare complimenti. “La sconfitta ci deve portare sofferenza”. E non è affatto ottimista, ha detto infatti chiaramente: “La situazione in Champions è compromessa”. Forse addirittura esagerando. La notte del Camp Nou lo ha caricato di ancora più rabbia che cercherà di scaricare nella prossima partita con la Juve.

          La netta vittoria del Borussia Dortmund a Praga mette seriamente in corsa i tedeschi per il secondo posto. L’Inter, con un punto solo, rimpiange molto la vittoria buttata via contro lo Slavia Praga, per andare avanti avrà bisogno di un paio di imprese e togliere punti a Barcellona stesso e soprattutto Borussia. Non è facile. Dopo l’adrenalina del match col Barcellona resta una scalata durissima.

          CHAMPIONS LEAGUE, 2a GIORNATA GIRONE A: Real Madrid - Bruges 2-2 (9', 39' Dennis B, 55 Ramos R, 85' Casemiro R); Galatasaray - Paris SG 0-1 (52' Icardi P). Classifica: Psg 6, Bruges 2, Galatasay e Real Madrid 1. GIRONE B: Tottenham - Bayern Monaco 2-7 (12' Son T, 15' Kimmich BM, 45' Lewandowski BM, 53', 55' Gnabry BM, 61' Kane T rig,, 83' Gnabry BM, 87' Lewandowski BM, 88' Gnabry BM); Stella Rossa - Olympiacos 3-1 (37' Semedo O, 62' Vulic SR, 87' Milunovic SR, 90' Boakye SR). Classifica: Bayern 6, Stella Rossa 3, Olympiacos e Tottenham 1. GIRONE C: Atalanta-Shakhtar 1-2 (28' Zapata A, 41' Moraes S, 95' Solomon S), Manchester City-Dinamo Zagabria 2-0 (66' Sterling MC, 95'Foden MC). Classifica: Manchester City 6, Shakhtar e Dinamo Zagabria 3, Atalanta 0. GIRONE D: Juventus - Bayer Leverkusen 3-0 (17' Higuain J, 62' Bernardeschi J, 89' Ronaldo J); Lokomotiv Mosca - Atletico Madrid 0-2 (48' Joao Felix AM, 58' Thomas AM). Classifica: Atletico Madrid e Juventus 4, Lokomotiv Mosca 3,
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          sopra una sola teca di cristallo
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          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Il Napoli fa solo 0-0 in casa del Genk: una partita buttata via, tanti tiri ma poca concretezza. Ancelotti ha mandato in tribuna Insigne perché non lo aveva visto bene in allenamento e ha lasciato in panchina Mertens e Llorente. Insomma un bel pasticcio che si poteva evitare. E ora resta pure un po’ di zizzania in casa…

            GENK – NAPOLI 0-0
            Come in un flash di deja vu, credo che sia tipico nei corsi e ricorsi della storia recente che il Napoli sbagli una partita che non dovrebbe o almeno non potrebbe sbagliare. Buttando via un pezzo di quel patrimonio che si è costruito fino a quel momento. Come funzioni poi quel complesso ingranaggio tecnico-tattico-strategico-magico-psicologico che ti permette di dare una lezione di football niente meno che al Liverpool campione d’Europa e poi non riuscire a fare un gol in Belgio al Genk che al turno precedente ne aveva presi 6 dal Salisburgo è materia in mano a dotti, medici e sapienti. Non possiamo permetterci noi di giudicarlo senza esami e ricerche più approfondite. Scienziati ci vogliono.

            Il caso più probabile, anche se non provato, diciamo un banale sospetto, è che il Napoli, come si dice in gergo, abbia completamente “toppato” la partita, dal suo allenatore, fin giù giù a tutta la squadra. Il turnoverista convinto Ancelotti ha pensato di mandare in tribuna Insigne, ufficialmente per una banale e normale scelta tecnica (normale?), e in panchina Mertens e Llorente, rinunciando così a tutto il meglio dell’arsenale napoletano. Pensando forse di fargliene quattro pure così… E’ umano. e comunque non si vincono tre Champions League a caso, Ancelotti gode di un grande e giusto credito.

            Ne è nata una partita in cui gli attaccanti del Napoli hanno scherzato di fronte alla porta del Genk, sparacchiando via copiosi tiri che fanno gridare, secondo copione, alla semplice sfortuna. Ne sarebbero bastati, di tiri, magari solo due ma fulminanti e amen. Partito bene il Napoli ha finito anche subendo, buttando dentro precipitosamente Mertens e Llorente, e alla fine accontentandosi perfino del pareggio. Come dicono nel calcio: se non riesci a vincere, cerca almeno di non perderla.

            Lo scorso anno con la Stella Rossa non andò molto diversamente. Il Napoli se ne torna a casa con un punto solo quando avrebbero potuto essere benissimo tre. Dal punto di vista della classifica non è un gran danno – è difficile comunque vedere il Salisburgo e il Genk davanti al Napoli – ma uno spreco, un altro buco nel tessuto psicologico della squadra – un po’ come la sconfitta col Cagliari – indubbiamente sì. Arrivare primi in classifica, se mai si può azzardare tanto, non sarebbe affatto male soprattutto in chiave di sorteggio agli ottavi. In più – per chi crede, come Andreotti, che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca – si è riusciti a creare anche stavolta un altro caso Insigne. Insomma si è pure seminata un po’ di zizzania. Ci voleva.

            CHAMPIONS LEAGUE, 2a GIORNATA GIRONE A: Real Madrid - Bruges 2-2 (9', 39' Dennis B, 55 Ramos R, 85' Casemiro R); Galatasaray - Paris SG 0-1 (52' Icardi P). Classifica: Psg 6, Bruges 2, Galatasay e Real Madrid 1. GIRONE B: Tottenham - Bayern Monaco 2-7 (12' Son T, 15' Kimmich BM, 45' Lewandowski BM, 53', 55' Gnabry BM, 61' Kane T rig,, 83' Gnabry BM, 87' Lewandowski BM, 88' Gnabry BM); Stella Rossa - Olympiacos 3-1 (37' Semedo O, 62' Vulic SR, 87' Milunovic SR, 90' Boakye SR). Classifica: Bayern 6, Stella Rossa 3, Olympiacos e Tottenham 1. GIRONE C: Atalanta-Shakhtar 1-2 (28' Zapata A, 41' Moraes S, 95' Solomon S), Manchester City-Dinamo Zagabria 2-0 (66' Sterling MC, 95'Foden MC). Classifica: Manchester City 6, Shakhtar e Dinamo Zagabria 3, Atalanta 0. GIRONE D: Juventus - Bayer Leverkusen 3-0 (17' Higuain J, 62' Bernardeschi J, 89' Ronaldo J); Lokomotiv Mosca - Atletico Madrid 0-2 (48' Joao Felix AM, 58' Thomas AM). Classifica: Atletico Madrid e Juventus 4, Lokomotiv Mosca 3,
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              Milan, Giampaolo cambia attacco. Panchina, c'è anche Wenger

              Per la gara contro il Genoa, probabile inserimento di Rebic a fianco di Suso e Rafael Leao. Intanto il francese è tra i papabili in caso di nuovo fallimento del tecnico

              l primo dato da migliorare è il numero 4 alla voce dei gol segnati da inizio campionato: statistica che fotografa impietosamente le difficoltà del Milan in questo avvio di stagione. Per questo oggi Giampaolo ha dedicato la parte tattica dell'allenamento odierno in particolare ai movimenti offensivi, quelli nei quali finora la squadra è stata maggiormente carente (anche oggi una sola seduta giornaliera, senza doppi allenamenti: stesso programma domani).

              Modifiche in attacco


              Ed è proprio nel reparto d'attacco che potrebbero arrivare novità significative in vista della trasferta col Genoa sabato a Marassi, decisiva per il prosieguo dell'avventura del tecnico di Giulianova sulla panchina del Milan. Dopo le ultime prestazioni deludenti non è così scontata la presenza di Piatek al centro del tridente (proprio contro la squadra che lo ha lanciato in Italia nella scorsa stagione). Possibile l'inserimento di Rebic a fianco di Suso e Rafael Leao, nelle ultime uscite il migliore tra i rossoneri. Giampaolo tiene tutti sulla corda, compresi alcuni calciatori che sono stati accantonati nell'ultime due partite, come Rodriguez e Biglia. Lo svizzero e l'argentino tornano in ballottaggio con Hernandez e Bennacer che non si sono sottratti al naufragio generale con la Fiorentina.

              Attenzione a Wenger


              Giampaolo ha mantenuto la panchina fino a sabato. Ma sullo sfondo continuano a circolare i nomi dei possibili successori. In prima fila sempre Rudi Garcia. Ma potrebbe entrare in gioco anche Arsene Wenger, sondato un anno fa nel momento di massima difficoltà di Gattuso e apprezzato dalla famiglia Singer ( Paul e Gordon sono tifosi dell'Arsenal). "Da quando ho lasciato i Gunners - ha detto l'allenatore francese al Daily Mirror - ne sto valutando alcune. Mi rivedrete di nuovo su una panchina. Non so esattamente quando. Ma non posso vivere con il pensiero di non allenare più. Mi piacerebbe provare ancora una volta il brivido della competizione". La conferma che Wenger non intende dedicarsi a ruolo da direttore tecnico, ma vuole tornare in panchina.

              Per la gara contro il Genoa, probabile inserimento di Rebic a fianco di Suso e Rafael Leao. Intanto il francese è tra i papabili in caso di nuovo fallim…
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                Conte se arriva terzo si dimette.
                O le giochi tutte alla morte per continuare, o dalla prossima conviene che lascia a casa pure Handanovic e altri 5. Se gioca giovedì, manda a puttan3 tutti i suoi piani.

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                  E' una implicita ammissione di non avere una rosa all'altezza in tutte le sue componenti, panchina compresa cioè. Lo ha detto anche lui: "alla fine eravamo stanchi, giocano sempre gli stessi"...perchè in effetti, se ne cambi uno in difesa, per dire, devi far entrare Ranocchia. A centrocampo Gagliardini. In attacco Politano.

                  E' un po' come il Napoli del '18 dove Sarri, consapevole di non poter giocare su due tavoli, scelse il campionato.

                  Siccome pero' vedo un insolito buonismo in giro (Conte è il nuovo cocco de mamma, come Sarri al Napoli appunto) sui media, in tv, sui giornali, c'è da mettere un po' di sale assieme allo zucchero, altrimenti il diabete ci schizza oltre i livelli di guardia:

                  - ottima prova a Barcellona, ma per un tempo: le partite di tempi ne durano 2. Nel secondo solo e soltanto difesa. Lo ripeto: se Allegri avesse fatto una partita simile gli juventini ne starebbero chiedendo la fucilazione di schiena e i giornalisti (con Adani in testa) parlerebbero della mummia di Rocco che ripropone il catenaccio. Nel secondo tempo l'Inter s'era schierata con un 8-2-0

                  - la scelta di preservare Lukaku è stata esiziale. Potevi farlo riposare in panchina ed inserirlo negli ultimi 30 minuti per alleggerire la pressione, preoccupare il Barca, far passare il tempo anche lontano dalla tua area.

                  - incomprensibili le dichiarazioni post partita, dove si afferma come compromessa una situazione che deve ancora vedere l'Inter giocare 2 partite col Borussia, la vera concorrente per il secondo posto. E' il solito mettere le mani avanti contiano, così da precostituirsi un alibi e scampare dalle eventuali critiche (che non sopporta, ricordiamoci il post Juve-Benfica in EL)

                  - il pianto sull'arbitro (francamente una partita dove l'arbitro non mi pare abbia inciso con chissà quali madornali errori...insomma, non ci si trova di fronte al finale di Real-Juve, per dirne uno, e al "rigore-non rigore" del bidone dell'immondizia di Buffon) è, come quello sulla "situaziione compromessa", uno scansare altrove la critica: se è colpa dell'arbitro, non è colpa tua (ma Lukaku o la difesa ad 8 del secondo tempo non l'hanno mica decisi gli arbitri)

                  - se avessi vinto in casa con lo Slavia Praga di punti ne avresti 3 e non ci sarebbe nulla di "compromesso"

                  Sbaglia anche Ancelotti. Un turnover troppo spinto che fa perdere i punti guadagnati col Liverpool e crea il caso-Insigne. La qualificazione per ora non è in discussione ma il Napoli non azzecca due partite di fila...e questo è un problema.
                  Last edited by Sean; 03-10-2019, 08:12:40.
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                    L'obiettivo di riserva

                    IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Il cammino della Roma nell'Europa League, alla seconda giornata, riprende dalla Stiria, regione dell'Austria a lungo frequentata dal club giallorosso alla fine degli anni Novanta quando spesso in estate si fermò nel ritiro di Kapfenberg, a 65 chilometri da qui, e dove mise le basi per il suo 3° scudetto. La tappa, però, è per certi versi casuale. Lo stadio del Wolfsberger Ac non ha i requisiti richiesti dall'Uefa (l'omologazione vale solo fino ai turni preliminari). Così la squadra di Struber è costretta a traslocare. Avrebbe dovuto spingersi, restando sempre nella Carinzia, fino a Klagenfurt. Ma il Wörthersee stadion è occupato fino alla fine del mese dal progetto «For Forest», l'installazione artistica di 300 alberi sul terreno di gioco per creare un bosco misto. In trasferta, dunque, anche la società austriaca che, al Liebenau di Graz, al massimo riesce ad aver al seguito 15 mila tifosi rispetto agli abituali 30 mila.


                    MAXI TURNOVER - Piove anche qui, come è successo durante la rifinitura a Trigoria. La novità, però, è il clima che in Austria è già invernale. All'orario della partita (inizio alle 18,55) sono previsti tra i 3 e i 5 gradi, non l'ideale per la Roma che, anche per gli ultimi infortuni di Pellegrini e Mkhitaryan, si presenta a Graz in piena emergenza. Fonseca, quando c'è il turno infrasettimanale, passa sempre attraverso la rotazione degli interpreti. E' successo proprio contro il Basaksehir, lo scorso 19 settembre all'Olimpico nella prima partita in calendario del gruppo J: 5 cambi. Qui, invece, potrebbe addirittura andare oltre, arrivando fino a 8 (minimo 6) e lasciando fuori anche qualche big, a cominciare da Kolarov e Dzeko, gli unici finora sempre presenti con Pau Lopez. Proprio il portiere è in dubbio: fastidio muscolare al polpaccio, accusato nel finale della partita di Lecce. Pronto Mirante: sarebbe il suo debutto stagionale. Smalling non ha partecipato per precauzione all'ultimo allenamento: Jesus (o Mancini) l'alternativa. In difesa rientra Fazio e spazio dal primo minuto anche a Spinazzola. Nel rombo offensivo, con Pastore trequartista, Zaniolo e Kluivert saranno gli esterni, anche perché sui lati pesano le assenze pure di Under e Perotti che dovrebbero tornare dopo la sosta. La vera novità, comunque, è il centravanti con la prima di Kalinic da titolare. Tra i 21 convocati, insieme con il terzo portiere Cardinali e Antonucci, è stato inserito pure Zappacosta. Che però non è ancora al top.


                    SPAREGGIO INEDITO -Il Wolsberger Ac, al 117° posto nel ranking Uefa, è alla scoperta della fase a gironi di Europa League, mai frequentata nella sua storia. Anche il suo successo a Monchengladbach è già nella storia per il punteggio più largo (0-4) in trasferta del calcio austriaco. Il risultato ottenuto in Germania, proprio perché identico a quello dei giallorossi contro il Basaksehir, dà al match del Liebenau stadion il significato di scontro diretto per il primato del gruppo J. Il 4-1-3-2 di Struber è aggressivo per il pressing dei cinque giocatori offensivi. Che, al debutto nella competizione, hanno subito fatto la differenza, sorprendendo il Borussia, inizialmente la principale rivale della Roma.

                    https://laroma24.it/rubriche/la-penn...ivo-di-riserva
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                      Originariamente Scritto da Zbigniew Visualizza Messaggio

                      Io l'Inter l'ho vista bene. Poi magari Domenica sbagliano loro l'approccio e ce la regalano, ma ne dubito.
                      Anche negli uomini, non sarà uno squadrone ma i titolari sono degnissimi in quelli più scarsi, e buoni/buonissimi gli altri.
                      La panchina, quello sì, non è poi questo granché, però in panchina c'è un vero grande.
                      E' probabilmente il miglior tecnico italiano, lo dimostra questo grande ed immediato impatto che ha sulle squadre che allena (nel giro di poco tempo se ne impossessa e le trasforma) ma un tecnico con anche dei limiti dai quali non si schioda, non evolve.

                      Prende apposta sempre squadre da ricostruire, dove è più facile riceve applausi che critiche e dove l'asticella delle attese è bassa. A 50 anni non ha ancora scelto una compagine dove c'è l'obbligo di vincere e/o di concorrere in tutte le manifestazioni, europa compresa.

                      Quello alla lunga è un limite, un limite che prima o poi emerge, difatti ai primi segni Conte prende e schioda alla ricerca di un altro cantiere da ricostruire. Nella dimensione e nel livello attuali della Juventus, ad esempio, mi chiedo se Conte sarebbe stato un upgrade o il contrario. Ci sarebbe stata quella crescita europea che Allegri ha indubbiamente portato?

                      Inoltre alla lunga ti rendi conto che ha un vocabolario povero, è sempre la stessa minestra: la garra, la ferocia, dobbiamo essere dinamite, la sconfitta ci deve far soffrire e tra poco arriverà anche il sempreverde: "ricordatevi da dove venivate". Insomma, è forse il più bravo (a ricostruire). Poi pero' serve anche altro, perchè si cresce.
                      Last edited by Sean; 03-10-2019, 09:28:51.
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                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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