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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Rimane sempre un bell'uomo

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    Originariamente Scritto da Pesca
    lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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      Originariamente Scritto da robybaggio10 Visualizza Messaggio
      Llorente...Giroud...Pavoletti...un profilo cosi' andrebbe piu' che bene.
      Vediamo che riescono a combinare.
      Originariamente Scritto da Sean
      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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        Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
        Vediamo che riescono a combinare.
        La paura e' che comprino tutti all'estero (decreto crescita) e che ci vogliano mesi prima che i muovi capiscano il calcio italiano.
        I SUOI goals:
        -Serie A: 189
        -Serie B: 6
        -Super League: 5
        -Coppa Italia: 13
        -Chinese FA Cup: 1
        -Coppa UEFA: 5
        -Champions League: 13
        -Nazionale Under 21: 19
        -Nazionale: 19
        TOTALE: 270

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          Strano però!

          Originariamente Scritto da Sean
          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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            I brasiliani hanno spesso qualche problema comportamentale.
            Ronaldo, Ronaldinho, Adriano, tutti grandi giocatori che avrebbero potuto essere più grandi e con carriere più lunghe.
            Originariamente Scritto da BLOOD black
            per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

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              Il Ninja torna al Cagliari.

              Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
              Originariamente Scritto da Sean
              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                Originariamente Scritto da topscorer Visualizza Messaggio
                I brasiliani hanno spesso qualche problema comportamentale.
                Ronaldo, Ronaldinho, Adriano, tutti grandi giocatori che avrebbero potuto essere più grandi e con carriere più lunghe.

                Uno come Cafu sarà stata l'eccezione...









                "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                (L. Pirandello)

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                  Salve signori, ho creato su Facebook un gruppo sulla storia del calcio.
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                  La grande storia del calcio, tra miti e leggende. Calcio, Mondiali, Serie A, Champions League, Europei, Coppa Campioni, Coppa Uefa, Coppa delle Coppe, Coppa America, Europa League, i più forti...

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                    Juventus, accordo record con Jeep: 45 milioni a stagione

                    Allungato di tre stagioni un accordo che dura dal 2012/13, il più ricco in serie A. Lo scorso anno l'adeguamento a 42 milioni

                    Con un comunicato a borse chiuse, la Juventus ha comunicato di aver raggiunto un nuovo accordo per la sponsorizzazione della maglia: un accordo record, valido tre stagioni. Sarà ancora Jeep il brand sfoggiato dai giocatori bianconeri, dopo la firma del contratto con FCA Italy Spa.

                    45 milioni a stagione

                    L’accordo prevede un corrispettivo base per ciascuna stagione sportiva di 45 milioni di euro e componenti variabili in
                    funzione dei risultati sportivi. La durata copre le stagioni 2021/22, 2022/23 e 2023/24, e allunga un rapporto ormai consolidato dal 2012/2013. A ottobre 2019 la Juventus annunciò l'aumento del valore della sponsorizzazione da parte di Fca, passata da 17 milioni a stagione alle cifre attuali. In serie A si tratta del connubio più ricco in tema di sponsorizzazioni.

                    Allungato di tre stagioni un accordo che dura dal 2012/13, il più ricco in serie A. Lo scorso anno l'adeguamento a 42 milioni
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Inter, Conte e l’austerity: mercato senza investimenti e riduzione dei costi

                      Il vertice tra l’allenatore, i dirigenti e il presidente Zhang apre un periodo di ristrettezze per i nerazzurri: niente acquisti a gennaio, stipendi minori

                      Riduzione dei costi e nessun acquisto che possa far lievitare il monte ingaggi. Sarà un mercato di ristrettezze quello che attende l’Inter. Nel vertice di oggi, marted’ 29 dicembre, cui hanno preso parte il tecnico Antonio Conte, gli ad Marotta e Antonello, il direttore sportivo Ausilio, Lele Oriali e che vedeva collegato dalla Cina, il presidente Steven Zhang, sono state tracciate le linee guida per il mese a venire. Tre i punti chiave.


                      No investimenti a gennaio

                      La sessione di mercato di gennaio non prevede investimenti. Significa che sarà una sessione di mercato in totale autofinanziamento. Si vende e poi nel caso si compra, ma sempre con l’intenzione di ridurre i costi. Per inciso, se dovesse arrivare un acquirente (oggi non c’è) disposto a pagare 30 milioni per Eriksen, se ne potrebbero reinvestire solo una parte per acquistare un uovo giocatore. Se il danese va via in prestito, chi entra non deve aumentare il monte ingaggi e qui si arriva al secondo punto.


                      Riduzione dei costi

                      L’ipotesi di lavoro da cui si parte è quella di favorire una riduzione dei costi, anche quello degli stipendi dei calciatori. Chi arriva non può avere un ingaggio che supera quello del calciatore in uscita. Riduzione dei costi significa anche aprire una trattativa con gli attuali calciatori per spalmare i loro contratti in più anni. Inoltre sono da favorire le uscite (esempio Nainggolan al Cagliari) che non dovranno per forza essere rimpiazzate da un ingresso. Gli stipendi ingombranti vanno ridotti con cessioni o prestiti.

                      Nuovo sponsor

                      Il terzo e ultimo punto è la condivisione del momento da parte di tutte le componenti, così fa filtrare la società. Zhang attualmente in Cina non si sa ancora quando rientrerà, ma sta trattando per il nuovo sponsor che sostituirà Pirelli.


                      CorSera
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Inter, mercato: niente follie a gennaio. Conte chiede due rinforzi


                        Nel vertice con il presidente e la dirigenza, il tecnico ha chiesto un centrocampista difensivo e un vice-Lukaku. La società darà priorità alle cessioni. Nainggolan in prestito al Cagliari. Ipotesi scambio Eriksen-Paredes con il Psg

                        Un vertice per mantenere vivo il sogno scudetto senza però fare follie economiche. Il tanto atteso summit andato in scena ad Appiano Gentile tra Antonio Conte, la dirigenza nerazzurra (i due ad, Marotta e Antonello, il ds Ausilio e il club manager Oriali) e il presidente Zhang, collegato da Nanchino, ha prodotto una totale unità d’intenti. L’Inter a gennaio non ha previsto, sulla carta, alcun investimento economico. Priorità alla riduzione dei costi operativi per garantire la sostenibilità e la stabilità aziendale. Anche perché con la circolare emessa dall’Agenzia delle Entrate, il club nerazzurro potrebbe ritrovarsi costretto a rimborsare una fetta corposa di tasse dovute per aver sfruttato gli sgravi fiscali previsti dal decreto crescita. Sgravi che finora ha consentito alle società uno sconto fiscale del 50% (inizialmente del 70%) sul lordo degli stipendi dei calciatori e degli allenatori (vedi Conte). E l’Inter l’ha sfruttato per ingaggiare Lukaku, Sanchez, Eriksen, Young, Hakimi.

                        Caccia a un centrocampista difensivo e a un vice-Lukaku

                        Non è detto, però, che nel caso capiti qualche buona occasioni non si cerchi di potenziare ulteriormente la rosa nel tentativo di strappare finalmente lo scudetto alla Juventus. Conte per rinforzare la squadra ha fatto capire di avere le idee chiare: serve un centrocampista più difensivo e un vice-Lukaku in attacco: si cercherà di accontentarlo inserendo gli esuberi in qualche scambio.


                        Nainggolan al Cagliari, ipotesi scambio Eriksen-Paredes col Psg

                        Proprio nel’ottica della riduzione del monte ingaggi oggi è stata definita la cessione in prestito secco di Nainggolan al Cagliari. Il prossimo obiettivo è quello di dar via Eriksen che ormai non rientra più nei piani dell’allenatore. Tra le ipotesi, c’è quella di una cessione al Psg con in cambio Paredes. Il club francese, d’altronde, sta per annunciare come nuovo tecnico Pochettino che lo ha sempre stimato e con cui il danese ha dato il meglio di sé al Tottenham.

                        Nel vertice con il presidente e la dirigenza, il tecnico ha chiesto un centrocampista difensivo e un vice-Lukaku. La società darà priorità…
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Decreto Crescita, calcio in allarme: gli sconti fiscali per i calciatori dall’estero potrebbero finire, i club rischiano il raddoppio delle tasse

                          Un terremoto economico rischia di abbattersi sulla serie A: per l’Erario la riduzione delle imposte sui redditi degli sportivi, che ha favorito l’ingaggio di star come Lukaku, Ibrahimovic, De Ligt, Ribery e tanti altri, non sarebbe possibile: le tasse dunque raddoppierebbero

                          Un terremoto economico rischia di abbattersi sui club di serie A in un periodo già difficilissimo per le conseguenze del Covid. A far scattare l’allarme è una circolare dell’Agenzia delle Entrate in merito al regime fiscale agevolato per i calciatori (ma anche per gli allenatori) «impatriati», secondo la quale la tassazione ridotta prevista dal Decreto Crescita non è applicabile in assenza di un Dpcm attuativo di cui non c’è traccia. A dare maggiore consistenza al documento, c’è il «parere conforme del Ministro dell’Economia e delle finanze», passato inosservato fino a ieri. In pratica la consistente riduzione delle imposte sui redditi degli sportivi, che ha favorito l’ingaggio da parte delle nostre società di tanti calciatori provenienti dall’estero, non sarebbe possibile, e in questo modo le tasse raddoppierebbero di entità.


                          La metà delle imposte

                          La tassazione agevolata è stata introdotta dal Decreto Crescita del 2019 e ha spianato la strada all’arrivo di molti campioni, dagli interisti Lukaku, Sanchez e Hakimi (con l’aggiunta di Conte) agli juventini De Ligt, Rabiot, Ramsey e Morata, fino al milanista Ibrahimovic e al fiorentino Ribery. Per tutti loro, e per tutti coloro che da almeno due anni non avevano residenza fiscale in Italia, i club hanno finora pagato la metà delle imposte, con un risparmio complessivo di decine di milioni. Ma adesso rischia di saltare tutto.


                          Chi paga adesso?

                          «L’entità del problema è clamorosa e rischia di aprire scenari inimmaginabili, si tratta di un autentico fulmine a ciel sereno», spiega l’avvocato Gianluca Boccalatte dello studio milanese Biscozzi Nobili Piazza, esperto in materia tributaria anche applicata al calcio. Molte le questioni aperte dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate, a cominciare da chi dovrebbe versare le imposte mancanti: atleti o club? «I calciatori si troverebbero a debito nei confronti dell’erario. Le ritenute sono operate dalle società, l’assenza di versamenti prevede che ci sia solidarietà tra datore di lavoro e dipendente». Entrambe le parti, insomma, dovrebbero contribuire al saldo delle imposte. «Ma i giocatori sono abituati a trattare gli ingaggi al netto, anche se le carte federali prevedono che la cifra sia espressa al lordo. E quasi tutti i procuratori si tutelano in questo senso non avendo – duole dirlo – grande fiducia nello Stato italiano, che non dà certezze, come questa vicenda dimostra. Prendiamo De Ligt, che probabilmente è arrivato alla Juve anche in virtù dell’esistenza di questa norma tributaria. Essendo il suo agente (Raiola, ndr) tra i più preparati dal punto di vista legale, avrà quasi sicuramente sottoscritto un contratto iperblindato per il suo assistito». Il club bianconero rischia di dover pagare per il difensore olandese, che con i bonus arriva a 12 milioni lordi, circa 6 milioni di tasse in più a stagione.



                          Conseguenze pericolose

                          Ma c’è un altro aspetto significativo: se il Dpcm attuativo arrivasse adesso, potrebbe non avere effetto sul pregresso, cioè sugli stipendi pagati con tassazione agevolata da luglio 2019 a oggi. Ancora Boccalatte: «Dalla circolare sembra che il regime agevolato non possa entrare in vigore finché non viene emanato il decreto. E così è anche in base ai criteri interpretativi classici». Le conseguenze, per chi non si adegua, sarebbero inevitabili: «Sarebbe sicuramente soggetto a accertamenti, con necessità dei club di aprire contenziosi per contrastare la tesi interpretativa dell’erario».

                          CorSera

                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Decreto crescita, Juve e Inter possono perdere 20 milioni, il Milan 7-8

                            Secondo l’Agenzia delle Entrate la tassazione ridotta prevista dal Decreto crescita del 2019 non è applicabile per gli sportivi senza un Dpcm attuativo. Anche il ministro Spadafora colto di sorpresa

                            Inter e Juventus potrebbero rimetterci, solo per questa stagione, oltre 20 milioni ciascuna. Napoli, Roma e Milan qualcosa in meno: 7-8 a testa. È l’effetto — giudicato dai club devastante, soprattutto nell’era del Covid — di un vuoto normativo evidenziato da una circolare dell’Agenzia delle Entrate «su parere conforme del Ministro dell’Economia e delle finanze». Secondo il documento, la tassazione ridotta prevista dal Decreto Crescita del 2019 per gli sportivi non è applicabile in assenza di un Dpcm attuativo al momento inesistente.

                            Gli effetti pratici sono consistenti: le imposte agevolate riservate agli «impatriati», vale a dire a coloro i quali non avevano residenza fiscale in Italia da almeno due anni, non sarebbero applicabili e la quota di reddito da versare all’erario passerebbe dal 21,5 al 43 per cento. Negli ultimi 18 mesi dall’estero sono arrivati giocatori e allenatori, da Lukaku a Eriksen, da De Ligt a Arthur e poi Ibrahimovic, Osimhen, Mkhitarian, Ribery e i tecnici Conte e Fonseca.


                            Si tratta di un fulmine che ha colto di sorpresa anche il ministro Spadafora. Quando il Decreto Crescita è stato emanato, nell’aprile 2019, la delega allo sport era nelle mani del sottosegretario Giorgetti, che non ha emanato il Dpcm attuativo, e quando c’è stato il passaggio di consegne, nel settembre successivo, questa necessità è sfuggita. Il Ministero si è messo subito in azione per colmare la lacuna anche se i tempi burocratici non sono brevi. Il problema, però, è un altro: sarà possibile fare in modo che il Dpcm abbia effetto retroattivo? Tecnici e funzionari sono al lavoro, nessuna certezza.

                            Chi paga?

                            Tra le questioni aperte, è rilevante quella che riguarda chi dovrebbe versare le imposte mancanti: atleti o club? Spiega l’avvocato Gianluca Boccalatte dello studio milanese Biscozzi Nobili Piazza: «I calciatori si troverebbero a debito nei confronti dell’erario. Le ritenute sono operate dalle società, l’assenza di versamenti prevede che ci sia solidarietà tra datore di lavoro e dipendente». Entrambe le parti dovrebbero contribuire al saldo delle imposte. «Ma i giocatori sono abituati a trattare gli ingaggi al netto, anche se le carte federali prevedono che la cifra sia espressa al lordo. E i procuratori si tutelano non avendo — duole dirlo — grande fiducia nello Stato italiano, che non dà certezze, come questa vicenda dimostra». Andrea Parolini, commercialista dello studio Maisto, guarda avanti con preoccupazione: «Le conseguenze si avranno anche nel mercato di gennaio. Si parla del ritorno di Paredes, Pellè, El Shaarawy: in questa nuova situazione tutto diventerebbe molto più costoso. Tra l’altro non è coinvolto solo il calcio: pensiamo ai golfisti, ai piloti oppure nel basket a Belinelli, appena tornato in Italia».

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Gazzetta
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
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                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Gazzetta
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                                forse, tra mille inverni
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                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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