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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Nel documentario la parte di Spalletti è trattata a lungo, ed anche in maniera piuttosto dura.
    Totti c'era veramente rimasto una merda, considerando che erano davvero amici in passato e quando arrivò alla Roma nuovamente, Spalletti manco lo salutava ed interpellava...chissà davvero perché, non me lo spiego...
    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      Originariamente Scritto da Sidius Visualizza Messaggio
      sta roba è veramente indegna
      a partire dal modulo scelto (3-4-3) che praticamente non contempla il n.10 (se non quello old style, ovvero il regista), ai "centrocampisti offensivi" di cui bisogna scegliere 1 giocatore tra appunto i migliori 10 di sempre

      E questi assegnano il premio individuale più importante del mondo

      Avrebbero potuto prendere la lista dei vincitori del pallone d'oro e provare a tirare fuori un 11 titolare così, avrebbe avuto un briciolo di senso in più
      Di solito quando fanno le top 11 non è che badano tantissimo all'equilibrio e ai ruoli, mettono trequartisti a centrocampo, ali sugli esterni, ali come punte ecc...

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        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        Una delle domande è: come ha fatto la Roma a non vincere il campionato anche nel 2002? Perchè aveva una squadra fortissima.

        Se ne parla poco perchè la conclusione di quel campionato ha oscurato ogni altro dibattito nel merito, ma quello era un campionato che la Roma avrebbe potuto certamente vincere, forse anche "dovuto" vincere, perchè la squadra era forte tanto quanto quella dell'anno prima...con in più Cassano.
        Però quelli erano anni in cui seriamente c'erano 6-7 squadre sulla griglia di partenza per vincere, i campionati venivano assegnati per uno o due punti

        Difatti quello fu uno di quei casi, chiudemmo secondi ad 1 punto dalla Juve (dopo la famosa sconfitta dell'inter con la lazio, ma anche con una loro vittoria, il divario sarebbe stato di soli due punti)


        Originariamente Scritto da ermzenn Visualizza Messaggio
        Di solito quando fanno le top 11 non è che badano tantissimo all'equilibrio e ai ruoli, mettono trequartisti a centrocampo, ali sugli esterni, ali come punte ecc...
        chiaro chiaro, però se ci pensi è paradossale proprio in questo caso escludere dei ruoli specifici che sarebbe l'unico vago metodo per poter fare una vera e propria selezione (già di suo praticamente utopistica, troppi giocatori)
        Originariamente Scritto da GoodBoy!
        modroc - yy

        piquet - gabbiani

        acquilani - manchini

        maybe - Vendola

        mandjukic - Sjneider

        lialicic - Kongobia

        il Mangio - Cointreau

        izco - Mihajlovich

        Bonacci - Falcata

        Cancrena - Val di fiori

        mouse - Sczesjky

        Jo Amo Mario - Ronado - Juliano

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          Provo a fare la squadra dei vincitori (2 centrali e 2 centrocampisti difensivi:
          Buffon
          Djalma Santos
          Beckenbauer
          Baresi/Ramos
          Maldini
          Xavi
          Pirlo/Mattheus
          Maradona/Pele'
          Messi
          Cristiano Ronaldo
          Ronaldo/Van Basten

          Dove ci sono 2 nomi e' perche' credi vada pure a simpatie, quindi non saprei pronosticarne l'esito.

          Come difensore Baresi meglio di Ramos, ma Ramos credo sia il difensore piu' decisivo della storia grazie ai suoi goals.
          Pirlo e' stato un genio, ma Mattheus faceva tutto, trequartista, centrocampista davanti alla difesa e poi difensore...ed era fortissimo dappertutto.
          Maradona/Pele' manco ne parlo. E' il dualismo per eccellenza.
          Ronaldo/Van Basten impossibile decidere.

          Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
          Last edited by robybaggio10; 01-12-2020, 01:42:28.
          I SUOI goals:
          -Serie A: 189
          -Serie B: 6
          -Super League: 5
          -Coppa Italia: 13
          -Chinese FA Cup: 1
          -Coppa UEFA: 5
          -Champions League: 13
          -Nazionale Under 21: 19
          -Nazionale: 19
          TOTALE: 270

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            Buffon

            Maldini
            Cannavaro
            Beckenbauer
            Cafù

            Cruijff
            Pirlo
            Platini

            Maradona

            Ronaldo (brasil)
            Van Basten


            Ma vien da piangere scriverla e leggere chi si tralascia
            Originariamente Scritto da GoodBoy!
            modroc - yy

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            maybe - Vendola

            mandjukic - Sjneider

            lialicic - Kongobia

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            Cancrena - Val di fiori

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              Originariamente Scritto da Sidius Visualizza Messaggio
              Buffon

              Maldini
              Cannavaro
              Beckenbauer
              Cafù

              Cruijff
              Pirlo
              Platini

              Maradona

              Ronaldo (brasil)
              Van Basten


              Ma vien da piangere scriverla e leggere chi si tralascia
              Ma hai messo 3 attaccanti centrali (Cruijf, Van Basten e Ronaldo), 2 centrocampisti offensivi (Platini e Maradona) e nessuna ala. Non funziona cosi!

              Inviato dal mio SM-A202F utilizzando Tapatalk
              I SUOI goals:
              -Serie A: 189
              -Serie B: 6
              -Super League: 5
              -Coppa Italia: 13
              -Chinese FA Cup: 1
              -Coppa UEFA: 5
              -Champions League: 13
              -Nazionale Under 21: 19
              -Nazionale: 19
              TOTALE: 270

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                ahah si ho preso solo i calciatori della lista


                Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                modroc - yy

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                  Originariamente Scritto da Sidius Visualizza Messaggio
                  ahah si ho preso solo i calciatori della lista


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                  Io cercavo di prevedere il risultato con le regole del giornale.

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                  I SUOI goals:
                  -Serie A: 189
                  -Serie B: 6
                  -Super League: 5
                  -Coppa Italia: 13
                  -Chinese FA Cup: 1
                  -Coppa UEFA: 5
                  -Champions League: 13
                  -Nazionale Under 21: 19
                  -Nazionale: 19
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                    3-3-3-1

                    Buffon

                    Cannavaro
                    Beckenbauer
                    Maldini

                    Cruijff
                    Pirlo
                    Platini

                    Messi
                    Maradona
                    Cristiano Ronaldo

                    Pele'

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                    I SUOI goals:
                    -Serie A: 189
                    -Serie B: 6
                    -Super League: 5
                    -Coppa Italia: 13
                    -Chinese FA Cup: 1
                    -Coppa UEFA: 5
                    -Champions League: 13
                    -Nazionale Under 21: 19
                    -Nazionale: 19
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                      Intanto l ennesima prodezza del vivaio interista scalda le panchine di serie b

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                      Originariamente Scritto da Pesca
                      lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                        Borussia Monchengladbach-Inter, formazioni e dove vederla: Conte obbligato a vincere per restare in Europa

                        I nerazzurri hanno un solo risultato possibile per continuare a credere nella qualificazione agli ottavi di Champions. Confermata la formula Sassuolo: centrocampo in linea e fasce meno spinte all’assalto

                        A obbligo o verità avrà giocato anche Antonio Conte quand’era bambino. Stasera in Germania per l’Inter però non c’è scelta. Deve vincere in casa del Borussia Monchengladbach per far vivere la speranza di qualificarsi agli ottavi di Champions, ma la partita deve dire pure la verità su quanto può davvero fare questa squadra. «Dobbiamo uscire dal campo senza rimpianti. Abbiamo iniziato il percorso come arbitri del nostro destino, se non lo siamo più significa che siamo mancati in alcune situazioni», ammette Conte. I calcoli sono presto fatti: l’Inter deve vincere oggi e la prossima con lo Shakhtar e sperare poi in un successo del Real Madrid contro il Borussia.

                        Il girone s’è complicato subito, con i due pareggi iniziali e la doppia sconfitta con gli spagnoli. «L’unico modo per cercare di restare in vita è vincere». Altre strade non ci sono, però l’Inter ne ha imboccata una diversa contro il Sassuolo. Più riflessiva e equilibrata, un piacevole ritorno al passato. «In tutte le situazioni ci vuole molto equilibrio: lo trovi giocando. Senza troppo tempo per la preparazione abbiamo dovuto, in partite ufficiali, schierare calciatori che avevano bisogno di lavorare insieme, per capire determinate situazioni». Serve tempo per rodarsi, fin qui è mancato. L’Inter più coperta, con un centrocampo in linea e fasce meno spinte all’assalto, è la formula nuova che ha pagato con il Sassuolo. A Monchengladbach sarà lo stesso, con Brozovic al centro e Barella e Gagliardini mezzale, un obbligo per la squalifica di Vidal.

                        Lo spogliatoio ha voglia di riscatto e respinge le critiche, sottolinea Ranocchia. «All’Inter quando le cose vanno bene si cerca sempre di buttarla giù e vedere gli aspetti negativi, quando vanno male sembra tutto da buttare. Forse perché l’Inter è stata abituata a vedere alzare tanti trofei, ora sono passati 10 anni...». E otto dall’ultima qualificazione agli ottavi di finale. Un’era geologica, in cui sono cambiate proprietà, allenatori e pure il modo di fare mercato. Nel 2006 Moratti provava con 250 milioni a strappare Messi al Barcellona, «ma gli dissi no», ha raccontato l’ex numero uno catalano Joan Laporta. Chissà se l’Inter avrà la forza di ripensare a un’operazione simile in futuro: tra l’altro Messi è in scadenza.

                        Il sogno resta lì, la realtà riporta a Monchengladbach e richiama la partita della lattina del 1971, quando una Coca-Cola lanciata dal pubblico colpì Boninsegna. Finì 7-1 per il Borussia, gara annullata e ripetuta: passò l’Inter. Oggi cerca una vittoria che la possa spingere avanti e pure di fare un salto di mentalità. «Dobbiamo dimostrare maturità ed esperienza, l’Europa è questa: dentro o fuori», dice Conte. Un obbligo e una verità.

                        Borussia Monchengladbach 4-2-3-1: Sommer; Lainer, Ginter, Jantschke, Wendt; Neuhaus, Kramer; Lazaro, Stindl, Thuram; Plea.
                        Inter 3-5-2: Handanovic; Skriniar, de Vrij, Bastoni; Darmian, Barella, Brozovic, Gagliardini, Young; Lautaro, Lukaku.
                        Arbitro: Danny Makkelie (Olanda)
                        Tv: ore 21 Sky Sport


                        CorSera
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Gigio, Romagnoli e gli altri: così il Milan s'è preso il primato


                          Il lavoro di Pioli e la leadership di Ibrahimovic stanno trascinando il gruppo di giovani, da Tonali fino a Calabria

                          Una fuga in tre volti (più uno). Nel weekend più dolce, quello che scava un solco profondo 5 punti tra il Milan e gli inseguitori, emergono come scolpiti nella roccia i volti dei protagonisti che hanno permesso la fuga. Volti e gesti, nomi e azioni, motore di una squadra capace di proseguire una corsa da 23 punti in classifica - mai così tanti dopo 9 giornate per il Milan nell'era dei 3 punti - senza che nessuno ne tenga il passo: non la Juve, fermata a Benevento; non la Roma, caduta malamente al San Paolo e agganciata dal Napoli; non il Sassuolo, battuto e raggiunto dall’Inter al secondo posto. Donnarumma, Romagnoli, Pioli (seppur a distanza). Più Ibra, che dopo aver trascinato la squadra in campo ha dovuto spingerla dalla tribuna.

                          Gigio paratutto

                          Grande protagonista in campo del Milan di Pioli è Gigio Donnarumma: anche contro la Fiorentina, il portiere ha salvato il risultato con più di un intervento decisivo. I tifosi rossoneri sanno che con lui tra i pali possono dormire sonni tranquilli, ma ad agitarli è il futuro: il suo contratto scade a giugno e nonostante Gigio abbia rassicurato tutti (“Non c’è nessun problema, il mio agente Raiola sa cosa deve fare”), la firma continua a non arrivare e i dirigenti, che non possono permettersi di perdere a parametro zero un patrimonio come il numero 99, devono trovare al più presto l’accordo per il rinnovo.

                          Romagnoli e gli altri giovani in rampa di lancio


                          Donnarumma non può che far parte dei piani della società per il Milan che verrà. L’estremo difensore guida la folta truppa dei 21enni su cui gli uomini mercato rossoneri hanno impostato le campagne acquisti: tra le sorprese più positive c’è Alexis Saelemakers, arrivato a gennaio dall’Anderlecht e sempre titolare in campionato in questa stagione; l’ex Real Madrid Brahim Diaz ha già mostrato di poter dare un contributo importante in zona gol e assist; Jens Petter Hauge, che ha conquistato tutti nel preliminare di Europa League con la maglia del Bodo Glimt, finora ha avuto le briciole ma ha già segnato sia in campionato che in Europa. Un gruppo di giovani di belle speranze guidato da Alessio Romagnoli, capitano a 25 anni che dopo il gol che ha aperto le marcature contro la Fiorentina si è lasciato andare a un’esultanza rabbiosa, ribadita sui social al fischio finale: “Meno parole e più fatti”. E’ esattamente ciò che sta facendo il Milan.

                          La lunga imbattibilità

                          Quando Stefano Pioli, il 9 ottobre di un anno fa, venne scelto per sostituire l’esonerato Giampaolo, in pochi potevano aspettarsi che 12 mesi dopo il Milan avrebbe comandato la Serie A. L’inizio non era stato dei più facili, con una sola vittoria nelle prime cinque partite e il pesantissimo 5-0 subito dall’Atalanta nell’ultimo match del 2019. Ma il 2020 è stato l’anno della rinascita: l’ultima sconfitta in campionato risale addirittura all’8 marzo (1-2 in casa con il Genoa) e da quando si è tornati a giocare dopo lo stop forzato per il coronavirus i rossoneri sono ancora imbattuti. Solo l’Atletico Madrid, nei cinque principali campionati europei, come il Milan. Tra la fine della passata edizione e l’inizio dell’attuale Serie A, i rossoneri hanno conquistato 53 punti: seguono, a ben 10 lunghezze di distanza, i cugini dell’Inter. E in queste prime nove partite hanno anche incenerito il precedente record dopo 9 giornate, che Ancelotti fissò in 22 punti nel 2005/06.

                          I meriti di Pioli

                          Quella impressa al Milan dal tecnico emiliano è stata una rivoluzione gentile: Pioli ha capito che doveva lavorare non solo sulle dinamiche di gioco ma anche sulla testa dei propri calciatori. Da fine psicologo, ha toccato le corde giuste e rilanciato una squadra che da troppo tempo galleggiava nell’anonimato, lontana anni luce dai fasti del primo decennio del XXI secolo. Un lavoro mentale che Pioli ha dovuto fare anche su se stesso, per convivere con il fantasma di Ralf Rangnick che ha continuato ad aleggiare sulla sua panchina nonostante i risultati positivi, fino al giorno della liberazione: 21 luglio, contratto prolungato fino al 2022. E che Pioli sia pienamente riuscito a plasmare la sua creatura lo dimostra il fatto che il Milan non traballa neanche adesso che il suo condottiero, momentaneamente fuori uso perché positivo al coronavirus, non comanda i suoi uomini da bordo campo. In panchina nelle ultime uscite è andato Bonera, perché anche il vice di Pioli, Murelli, si è infettato, ma la squadra non ne ha risentito: due vittorie su due in campionato, più il pareggio a Lille in Europa League.

                          Ibra l’immortale


                          E’ quasi superfluo sottolinearlo: senza il ritorno di Zlatan Ibrahimovic, oggi staremmo raccontando tutt’altra storia. Lo svedese ha letteralmente trascinato i rossoneri, come se non fossero passati sette anni e mezzo – e dunque lui non vada per i 40 – da quando era il terminale del Diavolo di Allegri. Anzi, la sua media gol è addirittura migliorata: in questo primo scorcio di stagione, Zlatan ha più gol (11) che presenze (10). Ma ancor più delle reti, il contributo più importante che ha portato è la mentalità da vincente, la ferocia nel cercare sempre la vittoria. Proprio per il ruolo fondamentale che riveste, i detrattori del Milan di Pioli aspettavano al varco il momento in cui Ibra si sarebbe dovuto fermare per infortunio: ebbene, nelle sei occasioni in cui in campionato non c’era lui a guidare l’attacco rossonero, sono comunque arrivate cinque vittorie e un pareggio. Insomma, in questo Milan Ibrahimovic è allo stesso tempo fondamentale e non indispensabile.

                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            È una Roma forte solo con le deboli

                            Perdere una partita dopo 16 risultati utili di fila non deve essere un dramma per la Roma, ma il match di domenica contro il Napoli ha lanciato un segnale importante a chi dovrà coglierlo, anche in ottica mercato. Fin qui, infatti, i giallorossi hanno faticato con le big, quando si alza l'asticella la Roma non vince: con la Juventus (con un uomo in più), contro il Milan e ancora contro il Napoli, la squadra di Fonseca ha subito 9 reti. I numeri del tecnico portoghese sono più o meno gli stessi di un anno fa, un punto in più, ma con il match di Verona perso a tavolino. La sensazione è che la Roma fin qui, non abbia approfittato troppo di un campionato fin qui anomalo: la Juve con tutte le difficoltà palesate ha gli stessi punti dei giallorossi, la Lazio e l'Atalanta solo 3 in meno.

                            Nel frattempo Fienga lavora al mercato. Le seconde linee non convincono a pieno, il primo a pensarlo è Fonseca, come dimostra la scelta di impiegare Dzeko e Pellegrini reduci dal Covid a Napoli. Mancano almeno un terzino destro e un regista, il tecnico vuole anche un attaccante. La palla passa ai Friedkin, che intanto devono fronteggiare ad un indebitamento finanziario di 393 milioni.



                            (Il Messaggero)
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                              Intanto l ennesima prodezza del vivaio interista scalda le panchine di serie b

                              Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                              Ma chi?
                              Originariamente Scritto da Marco pl
                              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              IO? Mai masturbato.
                              Originariamente Scritto da master wallace
                              Io sono drogato..

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                                Gazzetta
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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