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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    «Dubbi sulla forma», il Besiktas dice no a Balotelli. Dzeko si allontana dalla Juventus

    L’ex centravanti del Brescia, senza contratto, non trova una squadra. Il bomber della Roma non vuole essere la seconda scelta di Suarez, Piatek vuole tornare in Italia: alla Fiorentina


    Il futuro di Dzeko

    Ogni giorno che passa il futuro di Edin Dzeko sembra uguale al suo presente. A tinte giallorosse. L’attaccante, inseguito dalla Juventus, sui social ha postato un’immagine di se stesso, con la maglia metà della Roma e metà della Bosnia. «Edin è il capitano della Roma e continuerà a esserlo finche lo vorrà» ha dichiarato l’ad Guido Fienga. Il giocatore non intende essere la seconda scelta di Suarez: entro l’inizio del campionato vuol conoscere il proprio destino.

    Paitek-Fiorentina

    Krzysztof Piatek, ora all’Hertha Berlino dopo l’esperienza in chiaroscuro nel Milan, vorrebbe rientrare in Italia. La Fiorentina ha preso informazioni. Peccato che al gradimento per ora non faccia seguito la disponibilità a investire: il polacco percepisce 4 milioni di ingaggio e sei mesi fa fu pagato dall’Hertha 27 milioni. Non resta che aspettare la fine del mercato, magari un’operazione in prestito con diritto di riscatto sarà possibile.

    Balotelli rifiutato dal Besiktas

    Ha compiuto trent’anni da meno di un mese. Ha girato top club in Italia e in Europa. Eppure ora Mario Balotelli un enorme talento alle spalle, dopo aver risolto il contratto con il Brescia è ancora a caccia di una nuova squadra. «Ho deciso di rifiutare il trasferimento di Balotelli» ha dichiarato Sergen Yalcin, tecnico del Besiktas. «Ci sono troppi dubbi riguardo la sua forma fisica e mentale. Prenderlo è un rischio per tutti, almeno non a un costo così elevato».



    CorSera
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Inter-Kanté: Conte vuole solo il francese. Kolarov arrivato, Vidal in chiusura

      L'allenatore nerazzurro aspetta il francese ma vendere è decisivo. A ottobre derby con i tifosi? La sottosegretaria Zampa ipotizza un settore aperto

      icominciare con l’obiettivo di salire l’ultimo gradino. L’Inter di Antonio Conte non ha l’obbligo di vincere, come ha certificato la società dopo l’incontro del 24 agosto a Villa Bellini, lo scudetto è una montagna da scalare e serve l’equipaggiamento giusto. I nerazzurri si ritrovano martedì per l’inizio della preparazione, dopo aver già fatto i tamponi.

      È il primo approccio dalla finale di Europa League persa contro il Siviglia. Per ora la squadra non è cambiata granché, gli innesti di Hakimi e Kolarov aiutano, non spostano di molto gli equilibri. Già mercoledì Conte dovrebbe riuscire ad avere finalmente Arturo Vidal. Il cileno si sta liberando dal Barcellona e firmerà un biennale, con opzione per il terzo anno, da 6 milioni netti a stagione. Il tecnico però aspetta il bersaglio grosso, N’Golo Kanté. Il centrocampista del Chelsea è l’uomo che può mettere le ali al reparto nerazzurro, dandogli ordine e sostanza. Un affare da 50 milioni, il club deve tirarli fuori dalle cessioni.


      Il coronavirus ha però complicato non poco il quadro economico mondiale e ne soffre anche Suning. Il gruppo cinese proprietario dell’Inter nei primi sei mesi del 2020 ha visto scendere i ricavi del 12,65%, passando da 16,7 miliardi a 14,65. Una flessione fisiologica subita da quasi tutte le aziende del pianeta. Scontata una rigorosa attenzione sugli investimenti, anche delle società satellite, tra cui l’Inter. Non è tempo di spese pazze, non significa un arretramento di Suning, piuttosto oculatezza nella gestione.

      Vendere è decisivo per poter comprare bene. Sta riemergendo la trattativa per Lautaro Martinez. Il Barcellona, dopo un lungo periodo di silenzio si sta di nuovo interessando al giocatore. Nei prossimi giorni sono attesi a Milano i suoi agenti. Potrebbero partire due discussioni parallele: la cessione al club blaugrana e quella sul rinnovo del contratto. La sensazione è che l’attaccante argentino possa rimanere con un sostanzioso ritocco dell’ingaggio, 6 milioni netti l’anno.

      L’Inter esordirà in campionato non il 19 settembre, ma una settimana dopo contro la Fiorentina. Per ora si continuerà come si è terminato, senza pubblico negli stadi. Un piccolo spiraglio per il ritorno dei tifosi però lo apre la sottosegretaria alla Salute, Sandra Zampa. «Se i numeri fossero buoni, se avessimo sostenuto con rigore e successo la prova della riapertura, per Inter-Milan del 17 ottobre potrebbe esserci del pubblico a San Siro, se ci si comporta bene». La Figc sta facendo il possibile per riaprire gli impianti e sta dialogando continuamente con il Comitato Tecnico Scientifico anche per ridurre la frequenza dei tamponi per i giocatori: oggi vengono effettuati ogni quattro giorni, la richiesta è di farli ogni otto giorni.



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        Acerbi-Lazio, rinnovo rimandato: cosa c’è dietro lo sfogo del difensore

        «Merito rispetto, altrimenti potrei non rinnovare». Il centrale della Nazionale è furioso per come Lotito sta gestendo la trattativa per il prolungamento del contratto

        Per una volta all’attacco. Non ce l’ha fatta a tenersi tutto dentro, non più, almeno. Così Francesco Acerbi, 32 anni, ha deciso di parlare, furioso per come la Lazio sta gestendo il rinnovo del suo contratto. «Ho letto cose non vere, sia sull’offerta ricevuta che sulle cifre – ha detto ai microfoni di RaiSport –. Le cose si fanno nelle sedi opportune, non sui giornali. Credo di aver sempre portato rispetto alla società, e mi aspetto un trattamento uguale, o che almeno se ne parli nelle sedi opportune. Mi ha dato fastidio e se è questo l’atteggiamento che hanno e continueranno ad avere, forse il rinnovo non sarà più nella mia testa», ha concluso.


        Come Immobile

        Una scossa per Claudio Lotito che, dopo gli accordi con Immobile e Luis Alberto, contava di chiudere presto anche con il centrale ex Milan. Tra il difensore e la società biancoceleste c’è una frattura, dovuta a motivi ben precisi. Facciamo chiarezza. Acerbi è legato alla Lazio fino al 2023: ha chiesto che l’ingaggio, che attualmente è di circa 1,8 milioni all’anno, gli venga aumentato fino a 3,5 milioni, praticamente il doppio. È uno dei pilastri del gruppo che ha lottato per lo scudetto, e ritiene corretto che il suo stipendio sia vicino a quanto percepito dagli altri leader tecnici della squadra (ad iniziare dallo stesso Immobile). Per ora, però, il presidente Lotito non si è neanche avvicinato a quota 3 milioni. Come trapelato da alcuni spifferi.



        Furioso

        E questa è la cosa che ha fatto imbestialire Acerbi. Mandato al macello (mediatico), fatto passare come uno che aveva rifiutato un’offerta da 2,8 milioni a stagione, che in realtà non gli è mai stata recapitata (almeno ad oggi). Il difensore non si è sentito tutelato dalla società, si aspettava di essere maggiormente protetto. Da qui la rabbia, sfociata nell’intervista-sfogo contro la Lazio. «Non ho detto che voglio andare via –ha ribadito a RaiSport – io sto benissimo alla Lazio. Ho parlato con sincerità e mi aspettavo lo stesso dalla società, invece di leggere sui giornali cose non vere».


        Tocca a Lotito

        La minaccia di bloccare i discorsi per il rinnovo dovrebbe, insomma, restare tale. Lotito sa quanto il nazionale azzurro sia importante all’interno dello spogliatoio e per Inzaghi, con cui non può permettersi ulteriori motivi d’attrito. Bisognerà trovare un’intesa, occorrerà sedersi a tavolino e trattare. La Lazio non vuole perdere Acerbi: ora dovrà dimostrarglielo.



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          Liga 2021 al via (con Messi ma senza tifosi), Tebas: «Gli stadi torneranno come prima solo con il vaccino»

          Edizione n. 90 del campionato: «Sarà molto più competitivo: i grandi club subiscono le conseguenze della crisi, i piccoli dipendono solo dalle tv e avvicinano la concorrenza»

          Novanta stagioni di Liga. Venerdì inizia il campionato spagnolo, ancora senza pubblico ma con Messi. E per l’edizione numero 90 non può che esserci Leo in copertina: è stato ad un passo dall’addio, è rimasto al Barcellona e naturalmente tutto il movimento festeggia. «Siamo molto contenti ma da anni lavoriamo affinché il brand della Liga valga di più dei singoli giocatori e dei club - ha sottolineato il presidente, Javier Tebas durante l’evento mondiale di presentazione del torneo -. Eravamo preoccupati ma non troppo. La sua partenza non avrebbe influito sui diritti tv perché sono già stati venduti nel 90% del mondo, così come è stato in occasione dell’addio di Ronaldo».

          Un impatto ci sarebbe stato sul prossimo triennio, per il quale sono già iniziate le trattative di vendita. «Negli ultimi anni abbiamo avuto uno sviluppo internazionale importantissimo» sottolinea Tebas. La Liga infatti incassa 2,1 miliardi di euro in media a stagione dai broadcaster per il periodo 2019-22: 1,2 dal mercato nazionale, garantiti da Movistar, e 900 milioni dai diritti esteri. Significa +25,3% rispetto al triennio 2016-19. Questo ha permesso di ridurre sensibilmente il debito dei club di prima e seconda divisione e di dare stabilità finanziaria alle società: si è passati infatti dai 620 milioni di debiti all’alba della stagione 2013-14 ai 54 milioni attuali. «Un ammontare sotto controllo».


          Ora riparte la stagione, con il mondo ancora alle prese con il coronavirus. «Quando tornerà il pubblico allo stadio? È una domanda difficile perché non dipende dalla Liga. Penso però che per rivedere gli stadi come erano prima bisognerà aspettare il vaccino - rileva Tebas -. Spero che questo possa accadere a gennaio o febbraio. Diversi governi l’hanno già annunciato e spero sia l’inizio della fine di questo brutto sogno». In ogni caso, sottolinea il presidente, «la prossima Liga sarà molto più competitiva: i grandi club stanno subendo le conseguenze della crisi mentre i più piccoli, che dipendono maggiormente dai ricavi televisivi possono fare acquisti migliori e avvicinare la concorrenza».

          La caccia al Real Madrid campione riparte da Granada-Athletic Bilbao, con le neo promosse Huesca, Elche e Cadice e, appunto, con Messi ancora in blaugrana. «Ma il prossimo calciatore copertina sarà Ansu Fati» assicura Tebas, che per il futuro punta sul giovanissimo gioiello del Barcellona. In Italia il broadcaster sarà Dazn che trasmetterà tutte le 380 partite della stagione in diretta, con highlights, interviste esclusive e contenuti originali per il mercato italiano. Il primo Clásico tra Barça e Real è in agenda il 25 ottobre al Camp Nou; l’11 aprile 2021 il ritorno al Bernabeu.



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            #TeamDzekoMilan.....









            "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
            Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
            vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

            (L. Pirandello)

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              Originariamente Scritto da Sidius Visualizza Messaggio
              Per non parlare del contraccolpo psicologico in un giocatore così esuberante fisicamente oltre che tecnicamente

              che kazzo di sfiga.........viene finalmente fuori un italiano buono ed è fracico
              ma vaff
              Originariamente Scritto da SPANATEMELA
              parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
              Originariamente Scritto da GoodBoy!
              ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


              grazie.




              PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                Lca sinistro.
                Ufficiale... domani operazione.

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                  Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                  Lca sinistro.
                  Ufficiale... domani operazione.
                  Fabi qua è un disastro continuo
                  Originariamente Scritto da Sean
                  faccini, kazzi, fike, kuli
                  cesko92 [at] live.it

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                    Tremendo.
                    Mi spiace troppo.
                    Ora il dubbio sarà sempre lo stesso :
                    Avrà forzato troppo i tempi ? O c'è una predisposizione genetica ?
                    Originariamente Scritto da Sean
                    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                      Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                      Tremendo.
                      Mi spiace troppo.
                      Ora il dubbio sarà sempre lo stesso :
                      Avrà forzato troppo i tempi ? O c'è una predisposizione genetica ?
                      Se ci fosse stata lassità legamentosa e deficit di forza tra i due arti inferiori e in tronco/anca... sarebbero stati fattori su cui lavorare anche in conservazione. Come su deficit neuromuscolari, equilibrio e coordinazione.
                      La predisposizione genetica dei legamenti crociati, dice poco in sé... perché la loro lesione si porta dietro troppe variabili che comprendono la stabilità stesso di tutta l'articolazione interessata.
                      Difficile abbia forzato i tempi...siamo nella casistica purtroppo.

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                        Casistica che trova sempre ampio riscontro nella As Roma
                        Sicuramente Mancini che l’ha richiamato in un periodo delicato e l’ha caricato di pressione parlando di goal, doppietta ecc.... bene non ha fatto
                        Poi magari capitava alla prima partita eh... però tant’è
                        Originariamente Scritto da Sean
                        faccini, kazzi, fike, kuli
                        cesko92 [at] live.it

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                          Però se il ginocchio è l'altro non vedo cosa c'entrano tutte queste illazioni su recuperi troppo veloci o altro, ha semplicemente le ginocchia di cristallo
                          Originariamente Scritto da Marco pl
                          i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
                          Originariamente Scritto da master wallace
                          IO? Mai masturbato.
                          Originariamente Scritto da master wallace
                          Io sono drogato..

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                            Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                            Casistica che trova sempre ampio riscontro nella As Roma
                            Sicuramente Mancini che l’ha richiamato in un periodo delicato e l’ha caricato di pressione parlando di goal, doppietta ecc.... bene non ha fatto
                            Poi magari capitava alla prima partita eh... però tant’è
                            Aveva già giocato...
                            Originariamente Scritto da Sean
                            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                              C'è una cosa: Zaniolo è un patrimonio della nazionale. Questo è l'anno degli europei. Allora la prima domanda che viene è: perchè non tuteli un patrimonio della nazionale? Era così necessario convocarlo?

                              Poi: viene da un crociato e un faticoso recupero. Sta facendo la preparazione estiva: come sopra: perchè convocarlo? Perchè cercare dei rischi?

                              Il calcio sempre più esasperato, dove anche le partite che sono poco sopra le amichevoli impongono il diktat del risultato; lo stress conseguente per tutti, giocatori e allenatori e dirigenti, assieme coinvolti nel frullatore implacabile di cercare di dover sempre vincere, fare bella figura, non lasciare mai indietro niente...ed ecco i risultati, in specie in chi ha delle fragilità.

                              Poi possiamo parlare del caso, della casistica, dei recuperi frettolosi o meno, del tendere istintivo a caricare tutto il peso sul ginocchio sano (nei cambi di passo, nella corsa, nello scarto) in chi ha avuto un crociato nel passato...di questo e di altro...ma prima e sopra c'è questa ruota che gira, il calcio per come è oggi, dove tutti i criceti sono costretti a girare con essa e fuori uno e dentro un altro.

                              Pensate solo ai mondiali in inverno in Qatar: cosa accadrà poi ai calciatori che torneranno avendo non le vacanze ma una stagione compressa da portare a termine? E' un gioco al massacro che spacciano per sport.
                              Last edited by Sean; 08-09-2020, 11:21:52.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Originariamente Scritto da germanomosconi Visualizza Messaggio
                                Però se il ginocchio è l'altro non vedo cosa c'entrano tutte queste illazioni su recuperi troppo veloci o altro, ha semplicemente le ginocchia di cristallo

                                è molto frequente che chi si rompe un crociato poi si rompa anche l'altro.
                                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                                grazie.




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