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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    In quel filmato - e poi chiudo - del mondiale di Francia si vede e si cita Meazza: a volte mi chiedo se gli interisti ne conoscano la storia di quello fu uno dei massimi calciatori della sua epoca (chi lo vide giocare lo paragona a Pelè) sappiano chi sia o non se sappiano niente del calciatore al quale è dedicato lo stadio di Milano.

    Se la memoria non la coltivano i tifosi, non sperate che a farlo siano i proprietari dei club: agli americani, ai cinesi, a tutta questa gente che viene da fuori, non gliene può fregare di meno. Stanno qua per quello che Friedkin ha definito "business" nel comunicato di acquisizione della Roma...e il business non prevede memoria o salvaguardia storica e delle tradizioni ma unicamente scodinzolio dietro alle mode e imposizione delle stesse...e la moda è, per definizione, transeunte.

    L'unica memoria storica di una squadra risiede nei suoi tifosi, che dunque sono qualcosa di più di semplici clienti di un business...ma parte attiva, direi anima sensibile di un club di calcio, perchè mossi da un sentimento gratuito e dunque vero: la passione.

    Quindi quello che posso consigliare io è di partire dalla propria squadra, dalle curiosità sulla propria squadra (chi era quel giocatore sempre citato, perchè quei colori, perchè quella tale data, perchè questo o quello ecc...) per poi allargarsi a tutto il resto se interessa o restare alla propria squadra, non fa niente. L'importante è non dissolvere il patrimonio che la propria squadra trasmette, perchè la tradizione è identità, e questa non si cambia anche se qualcuno magari pensa di cambiarla perchè fa più "moderno".

    Ecco perchè è importante che i tifosi approfondiscano, conoscano, si appassionino non solo al presente ma anche a ciò che ha originato questo presente...perchè sennò un domani potranno cambiarti i colori sociali sotto agli occhi e tutti zitti, tutti muti: tanto è "business" no?
    Last edited by Sean; 19-08-2020, 00:08:14.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
      Se il PSG dovesse vincere non oso pensare che penserebbe Buffon..
      Immagino tirerebbe una bestemmia, tanto per cominciare
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        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
        Bartomeu: Messi vuole chiudere la carriera al Barcellona
        ***** tutti giorni dalla casa nuova a Milano fino a Barcellona

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          I parigini alzeranno la coppa

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            Dybala non vuole lasciare la Juve, il Barcellona allontana la pista Neymar

            L'argentino giura amore ai bianconeri tramite il procuratore, Higuain afferma di voler restare, il Manchester United sonda per Douglas Costa. Bartomeu freddo sul brasiliano: "Il PSG non lo ritiene cedibile". Alaba rompe con il Bayern Monaco, parla David Silva dopo il caso-Lazio: "Ho scelto la Real Sociedad per la mia famiglia". Fofana al Lens, Ionita al Benevento, intesa vicina Inter-Cagliari per Nainggolan, che va in ritiro con Di Francesco

            Paulo Dybala non ha la minima intenzione di lasciare la Juventus. Per i bianconeri si ripropone il dilemma di mercato della scorsa estate, con Gonzalo Higuain che a un anno dalla scadenza del contratto non sembra disposto a lasciare Torino – ma resta all’orizzonte la possibilità di una risoluzione consensuale – e la “Joya” che intende rimanere, a maggior ragione dopo l’ultima stagione scintillante. “Le notizie riguardanti una possibile partenza di Paulo sono completamente false, stiamo lavorando per il rinnovo contrattuale”, ha dichiarato l’agente di Dybala, Jorge Antun, lasciando intendere che l’argentino prolungherà fino al 2025, per una cifra superiore ai 10 milioni a stagione. Anche Higuain ha parlato: “Sto bene alla Juventus, tornerò ad allenarmi il 24 e vedremo cosa accadrà con il nuovo allenatore. La Mls? Ci vanno molti giocatori, sarebbe bello”. Secondo Sky Sports Uk, la Juventus potrebbe aver trovato un acquirente per Douglas Costa: il Manchester United avrebbe infatti chiesto informazioni sul brasiliano, non riuscendo a imbastire una trattativa con il Borussia Dortmund per Jadon Sancho.


            Neymar-Barcellona, pista fredda

            È stata anche la giornata della conferenza stampa di Josep Bartomeu, presidente del Barcellona, che non si è sottratto alle domande di mercato. “Non penso che il Paris Saint-Germain metta in vendita Neymar, ed è normale. Così come noi non vogliamo vendere Ansu Fati, per cui abbiamo ricevuto diverse offerte, è giusto che anche altri club facciano lo stesso. Abbiamo parlato con l’Inter per Lautaro Martinez prima del lockdown ma poi i colloqui si sono interrotti. Parleremo con Koeman per capire la sua visione per il futuro”.

            Giornata calda per il Napoli

            Il Napoli ha ufficializzato tre prolungamenti contrattuali: Di Lorenzo, Elmas e Mario Rui hanno esteso il loro rapporto con il club azzurro fino al 2025. Gattuso e la società continuano però a lavorare sui nomi degli esterni d’attacco: piace Cengiz Under ma la trattativa con la Roma non è ancora decollata, l’altro obiettivo sul mercato italiano è Jeremie Boga, ma il Sassuolo continua a sparare alto. Secondo quanto riportato da Sky Sport, si apre una pista estera: quella che porta a Josip Brekalo, classe 1998 del Wolfsburg. In Inghilterra, i media continuano inoltre a riportare del tentativo del Napoli per il difensore brasiliano del Lille Gabriel, che piace all’Arsenal nonostante l’intesa di massima tra gli azzurri e la società transalpina. “Deciderà il calciatore – ha dichiarato il presidente Gerald Lopez – ed è perfettamente consapevole che abbiamo trattative con diverse società”.


            David Silva, le prime parole

            Dopo tante polemiche, arrivano le prime parole ufficiali di David Silva da giocatore della Real Sociedad, che non ha risposto direttamente all’attacco del d.s. della Lazio Igli Tare: “Voglio mandare un messaggio a tutti i tifosi della Real, sono molto felice di aver firmato per questo grande club. Spero che possiamo fare grandi cose, possiamo vincere titoli e festeggiarli insieme. Ho avuto tante offerte, ho deciso così perché arrivo in un club che sta facendo molto bene con uno stile di gioco che si addice molto bene al mio. La mia famiglia ha avuto un peso specifico in questa decisione”.

            Mezza Premier League su Alaba


            David Alaba, straordinario jolly difensivo del Bayern Monaco campione di Germania e semifinalista di Champions League, potrebbe lasciare i bavaresi. L’austriaco, che entra nel suo ultimo anno di contratto, avrebbe detto no a una ricca offerta di rinnovo da 15 milioni di euro lordi a stagione: sulle sue tracce ci sarebbero Manchester United, Chelsea e Manchester City.


            Gli altri affari

            Trattativa chiusa tra il Lens e l’Udinese: Seko Fofana prende la direzione della Francia, al club friulano dovrebbero andare 12 milioni di euro più bonus. La società bianconera ora dovrà valutare gli assalti a Rodrigo De Paul, che piace alla Juventus e ad altre big europee: l’Udinese parte da una valutazione di circa 35 milioni di euro. Ionita è un nuovo centrocampista del Benevento: arriva dal Cagliari, per il club sannita esborso di un milione di euro. Il Benfica ha sondato l’Inter per Joao Mario, la Sampdoria dovrà sfogliare la margherita per Linetty: pervenute le offerte di Schalke 04 ed Eintracht Francoforte oltre all’interessamento del Torino, su indicazione di Marco Giampaolo. Il Cagliari deve risolvere il rebus Nainggolan: il centrocampista, di proprietà dell’Inter, inizierà il lavoro di preparazione agli ordini di Eusebio Di Francesco. I club dovranno cercare un’intesa ma i nerazzurri hanno dato l’ok al belga per allenarsi con i rossoblù.

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            C. Campo - Moriremo Lontani


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              Lazio, Tare contro David Silva: "Rispetto per il giocatore, non per l'uomo"

              Durissima reazione del ds biancoceleste dopo l'annuncio del trasferimento alla Real Sociedad del 34enne trequartista che ha lasciato dopo 10 stagioni il Manchester City. Il club di Il papà: "Mio figlio non aveva preso alcun impegno". Lotito vira su James Rodriguez, deciso a lasciare il Real per trovare più spazio. L'alternativa è il ritorno di Felipe Anderson

              Aspettava con fiducia una risposta da David Silva, pensando di averlo convinto dopo aver messo sul piatto un triennale da 10 milioni netti complessivi. E così si è sentita tradita la Lazio dopo l'annuncio nella tarda serata di lunedì della Real Sociedad del contratto biennale all'esterno offensivo iberico, che ha lasciato il Manchester City a parametro zero dopo 10 anni. Un colpo di scena inatteso per la dirigenza biancoceleste, ormai pronta a dare il benvenuto a Formello al 34enne trequartista campione del mondo con le Furie Rosse. E lo dimostra la reazione del direttore sportivo Igli Tare, affidata a una breve ma durissima nota sul sito del club capitolino. "Apprendo del trasferimento di David Silva alla Real Sociedad. Ho grande rispetto per il giocatore, ma non per l'uomo", le parole dell'ex attaccante albanese riferite al mancato arrivo dello spagnolo, che lasciano intuire come Silva (ufficialmente la scelta di tornare in patria è stata giustificata con motivi familiari) non abbia mantenuto la parola data.


              Piano B: James Rodriguez o il ritorno di Felipe Anderson

              A questo punto sono chiamati a varare al più presto un piano B gli uomini mercato del presidente Claudio Lotito, pronti a virare su James Rodriguez del Real Madrid, nel recente passato già corteggiato dal Napoli. Il nazionale colombiano ha confessato in un'intervista il desiderio di trasferirsi altrove per giocare da titolare ma, soprattutto, per "sentirsi amato da tutti", tuttavia la trattativa non è semplice per via dell'ingaggio (circa 16 milioni a stagione), anche se provando a spalmare il contratto su più anni l'affare potrebbe andare in porto. In alternativa c'è l'ipotesi di un ritorno del brasiliano Felipe Anderson dal West Ham. Intanto nella caccia dei biancocelesti a rinforzi in vista della Champions del prossimo anno nelle prossime ore è atteso in Italia l'agente dell'attaccante kosovaro Vedat Muriqi: operazione da 16 milioni e 2 di bonus con il Fenerbahce. Anche perché nel frattempo rischia di sfumare Borja Majoral, 23enne di proprietà del Real Madrid: su di lui è piombato il Valencia che ha offerto 15 milioni più bonus e il giocatore è pronto a dire sì al club spagnolo se la Lazio non farà passi decisi. I tifosi sperano non si ripeta un altro caso Silva.

              Il papà di Silva: "David non aveva preso alcun impegno"

              "Ci sono stati colloqui con la Lazio, ma come ci sono stati con la Real Sociedad e altre squadre: è stato David a prendere la decisione di tornare in Spagna. Quando la Lazio è stata informata della scelta non ha reagito male, non c'era nulla di definito". Commenta così David Jimenez, padre di David Silva, la reazione del club biancoceleste, affidata a una breve nota del ds Igli Tare. Il papà dell'ex Manchester City ha poi proseguito: "Non c'era nulla di chiuso e David è rimasto sorpreso dalla reazione della Lazio. Tutti possono dire quello che vogliono, la Lazio ha parlato con l'agente, non con David, quindi non capisco perché nel comunicato lo nominano come persona. Lo ribadisco, non aveva preso alcun impegno con la Lazio".

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                Milan-Ibrahimovic: a che punto siamo veramente e dove si è arenata la trattativa

                La società sorpresa dalla richiesta dello svedese: vuole 7,5 milioni netti, l’offerta era di 5 che arrivava a 6 con i bonus. Tutti sono convinti che la firma arriverà, ma la situazione si è complicata. E il tempo passa

                La firma di Ibrahimovic con il Milan sta diventando un caso. Tutti sono convinti che alla fine arriverà, ma la situazione si è fatta abbastanza complicata. E il tempo stringe, perché tra meno di una settimana – lunedì 24 – i rossoneri si raduneranno per cominciare a preparare la prossima stagione: in quale clima ripartirebbero se la questione non fosse ancora risolta?

                Il Milan ha offerto a Ibrahimovic un contratto per una stagione a quasi 5 milioni di euro netti, che possono diventare 6 abbastanza facilmente attraverso i bonus. Una cifra ritenuta adeguata, anche in considerazione dell’età dello svedese che a ottobre compirà 39 anni: un trattamento da top player, o giù di lì. Per questo i dirigenti rossoneri sono rimasti decisamente stupiti quando Raiola, storico agente di Ibra, ha chiesto loro 7,5 milioni per firmare. In pratica un anno di Zlatan costerebbe al Milan ben oltre 10 milioni lordi, un ingaggio ritenuto fuori mercato. E lo svedese non sembra intenzionato a compiere un passo indietro per andare incontro al club, come se volesse monetizzare al massimo, fino all’ultimo euro, il rendimento (effettivamente elevato) dell’ultima parte di campionato e la posizione di leadership all’interno del gruppo che gli è stata riconosciuta da tutto l’ambiente.


                Al Milan ci sono rimasti un po’ così: sorpresi, come detto, e forse anche qualcosa di più. Del resto non è che Ibrahimovic abbia tutte queste offerte alternative, certamente non ne ha di migliori né sul piano tecnico – i rossoneri parteciperanno comunque alle coppe – e né dal punto di vista economico. Se la trattativa dovesse saltare, insomma, non gli resterebbe che tornare nel suo Hammarby, in Svezia, chiudendo di fatto la carriera ad alto livello, oppure accettare un ingaggio inferiore da un altro club italiano. E allora, perché forzare la mano?

                La risposta è da cercare anche nella voglia di Ibrahimovic di essere considerato il numero uno all’interno della squadra. Sono o no il migliore? E allora devo guadagnare più di tutti. Anche più di Donnarumma, benché abbia 18 anni in meno (e lo stesso procuratore, che sta trattando anche il rinnovo del portiere). La richiesta di Zlatan nasce da qui e ha creato un inatteso ostacolo. La convinzione generale è che alla fine si arriverà a un accordo, che però al momento non è così scontato. E, soprattutto, una situazione del genere rischia di creare una crepa in un ambiente che ha trovato sul finire della stagione una compattezza straordinaria, che la società ha voluto conservare confermando Pioli nonostante i colloqui con Rangnick.



                CorSera
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                  Barcellona, Bartomeu: "Messi vuole restare, Koeman è un grande allenatore"

                  Il presidente conferma l'imminente arrivo del tecnico olandese ("Se tutto andrà per il verso giusto ripartiremo da lui") e blinda l'argentino: "Vuole finire la carriera con noi, ha un contratto in scadenza nel 2021 ma sa che c'è un nuovo progetto ed è in arrivo un allenatore che lo ritiene un pilastro fondamentale"

                  “Messi vuole finire la carriera al Barcellona, Koeman è un grande allenatore e considera Lionel un pilastro fondamentale del nostro progetto”. Inizia l’anno zero per il Barcellona. Josep Bartomeu, presidente del club blaugrana, rassicura i tifosi sul fatto che il fuoriclasse argentino non vestirà altre maglie e conferma l’arrivo di Ronald Koeman in panchina al posto di Quique Setien. “Lionel ha un contratto fino al 2021, sa che c’è un nuovo progetto e un nuovo allenatore. Non ho dubbi, resterà sicuramente: adesso siamo tutti delusi ma la novità ci incoraggerà”, ha dichiarato in un’intervista rilasciata alla tv ufficiale della società.

                  Crisi sportiva, non societaria


                  Bartomeu prosegue nell’analisi di un momento difficile, che arriva alle porte delle elezioni presidenziali, previste nel 2021: “Dimettersi sarebbe stata la cosa più facile. Ma questa è una crisi sportiva, non societaria. Le responsabilità del 2-8 contro il Bayern sono condivise tra spogliatoio e società: ci sono giocatori che hanno finito il loro ciclo e devono andare via, ma altri dovranno arrivare. Non voglio parlare male di nessuno: questo gruppo vince senza sosta da 12 anni, ora è il momento di salutare questi giocatori con onore. La nostra responsabilità è guardare al futuro, dopo la pandemia. Koeman sarà il nostro nuovo allenatore se le cose non andranno per il verso sbagliato. Sappiamo come lavora, come si comporta, la sua filosofia e la sua esperienza. Ronald è stato il primo nome al quale abbiamo pensavo e il primo che abbiamo contattato”. Nel nuovo Barcellona non ci sarà spazio in dirigenza per Eric Abidal: “Ci ha detto che voleva lasciare l’incarico di d.s. ed è una sua decisione personale. Dobbiamo accettarla”.

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                    Inter, Marotta: «Con Conte tutto dimenticato». È davvero così?

                    L’a.d. nerazzurro: «Quello che è successo sono dinamiche tipiche all’interno di una squadra». Il tecnico: «Non sono un politico, guardo al sodo e dico quello che penso»

                    La festa per la prima finale europea ritrovata dopo 10 anni di digiuno, la felicità del popolo nerazzurro, del presidente Steven Zhang che esulta in campo. L’Inter venerdì 21 a Colonia si gioca l’Europa League contro gli spagnoli del Siviglia, dopo aver eliminato con un debordante 5-0 gli ucraini dello Shakhtar Donetsk. C’è un patto tra il tecnico Antonio Conte e il presidente Steven Zhang emerso nel colloquio di qualche tempo fa: concentrarsi esclusivamente sulla coppa. Del futuro se ne parlerà una volta finita la competizione.


                    Marotta: «Conte? Tutto dimenticato»

                    L’a.d. Beppe Marotta, nel pre-partita della gara con lo Shakhtar ha spiegato: «Il futuro di Conte? Quello che è successo sono dinamiche tipiche all’interno di una squadra, è tutto dimenticato». Non è proprio così, piuttosto i discorsi sono congelati per il bene di tutti e perché ora niente deve distogliere la squadra dalla finale con il Siviglia.



                    Zhang: «In finale tutti insieme»

                    L’arrivo di Steven Zhang in Germania ha mostrato un rapporto di fiducia tra il presidente e l’allenatore. È stato proprio Zhang, dopo la finale conquistata, a caricare ancor più l’ambiente con un video messaggio: «A tutti i tifosi dell’Inter nel mondo, andiamo in finale tutti insieme...Andiamo!». Tutti insieme, proprietà, dirigenza, allenatore e squadra. L’abbraccio caloroso con Conte è un gesto spontaneo, tra persone che si stimano e che hanno raggiunto un traguardo importante. Il resto si vedrà più avanti.


                    Conte: «Non sono un politico»

                    Conte preferisce gustarsi il momento. Dopo nove anni di delusioni (l’ultimo successo è la Coppa Italia del 2011), la stagione dell’Inter è finalmente tornata a essere positiva. Merito soprattutto del lavoro del tecnico (qui l’analisi di Sconcerti). Il secondo posto in campionato chiuso a una sola lunghezza dalla Juventus e con 82 punti (gli stessi conquistati da Mourinho nell’anno del Triplete), la finale di Europa League conquistata, l’Inter riportata a una dimensione internazionale consona al blasone della storia del club, sono i punti fermi di una stagione il cui bilancio è più che positivo e potrebbe diventare eccezionale con una vittoria in coppa. Dopo lo sfogo di Bergamo, l’allenatore ha evitato qualsiasi polemica. Non una parola fuori posto, nulla di interpretabile. Anche dopo la vittoria sullo Shakhtar ha glissato l’argomento. «Io non sono una persona politica, guardo al sodo e dico sempre quello che penso, ma in maniera costruttiva poi a livello media si cerca di enfatizzare, è normale». Il futuro è ancora da scrivere.



                    CorSera
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                      Inter, Lukaku-Lautaro l’irresistibile ritorno dei gemelli del gol

                      Romelu non era mai mancato, ora ha ritrovato anche Martinez e adesso sono la seconda coppia gol più prolifica d’Europa

                      L’amico ritrovato. In terra di Germania è il romanzo perfetto per Lautaro Martinez. Il blackout è terminato, chiuso da una doppietta in Europa League. Il «Toro» argentino è tornato, riemerso dopo un periodo di involuzione. Destabilizzato dalla possibilità di finire al Barcellona, con Messi: chissà, alla fine potrebbe essere il contrario e vederli insieme all’Inter non è poi così impensabile. A 22 anni è diventato un calciatore completo, passato dai 9 gol e le tante panchine della passata stagione alle 21 reti di quest’anno. La quotazione è schizzata in alto, fin quasi a toccare i 111 milioni della clausola di rescissione. Il Barcellona non ha ancora mollato la presa, non ha però ancora trovato i 90 milioni necessari per provare a portarselo via. L’Inter sta adottando le contromisure per non lasciarlo più partire, con una proposta di un rinnovo fino al 2025 da 6 milioni netti a stagione, equiparando così il suo ingaggio a quello di giocatori come Lukaku, Sanchez e Eriksen. «Abbiamo dimostrato che l’Inter è pronta per grandi cose. C’è stato un momento in cui non ero ai miei livelli, ma questo ti aiuta a crescere e a maturare: ora provo molta felicità. Sono contento, la squadra gioca bene e dimostra personalità», evidenzia l’argentino.

                      La coppia gol con Lukaku si è finalmente ricomposta, l’arma in più per la finale con il Siviglia. Lautaro spara sempre per primo: 13 reti nei primi trenta minuti di gioco, nessuno colpisce così velocemente in tutta Europa. L’argentino è l’amico ritrovato soprattutto per Lukaku. L’intesa con il gigante belga li ha portati a essere la seconda miglior coppia gol d’Europa, con 54 reti, dietro solo a Lewandowski-Gnabry del Bayern Monaco, inavvicinabili a 75 gol. L’argentino deve molto a Lukaku. I due sono complementari. Lautaro ha forza esplosiva, velocità, tecnica e un istinto da killer in area, il centravanti belga è il punto di riferimento. Conte su di lui ha costruito il gioco dell’Inter. Grazie alla duttilità di Lukaku può invece variare l’assetto nerazzurro, a seconda dell’avversario.


                      Il belga è stato l’acquisto più costoso (74 milioni) della storia dell’Inter, ha ripagato gli sforzi della società. Sui giornali inglesi è tutto un chiedersi perché il Manchester United, eliminato in semifinale dal Siviglia, ha deciso di cederlo. Lukaku ha vissuto la migliore stagione della sua carriera. Mai aveva segnato 33 reti e in finale ha la chance di raggiungere e superare il brasiliano Ronaldo che alla sua prima stagione con l’Inter realizzò 34 gol. «Se volevo affrontare lo United in finale? Hanno provato di tutto, giocato un’ottima stagione e gli auguro il meglio per l’anno prossimo. Abbiamo fatto quello che dovevamo. Ora manca una partita. Il Siviglia è una grande squadra ma noi vogliamo vincere», ruggisce il belga che ha stabilito un record andando in gol nelle ultime dieci partite di Europa League e non è quasi mai mancato, giocando ben 50 delle 53 partite stagionali: uno stakanovista del gol. L’Inter ha sbriciolato un altro record segnando 111 reti in stagione, quasi la metà (54) firmati Lukaku-Lautaro. La coppia per la finale è quella giusta, servono gli ultimi gol


                      CorSera
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                        Francia, coronavirus: 4 positivi al Marsiglia, rinviata la gara inaugurale

                        Ligue 1 nel caos a pochi giorni dalla partenza della nuova stagione: una trentina di calciatori colpiti dal Covid-19. Come prevede il protocollo adottato dalla Lega, slitta il match di apertura Olympique-Saint Etienne di venerdì sera. Tre casi anche nella rosa del Nimes: altra partita a rischio

                        Il coronavirus mette nel caos ancora una volta il massimo campionato di calcio francese. Dopo aver costretto all’interruzione, senza essere più ripresa con chiusura anticipata e verdetti a tavolino, la stagione 2019-2020, ora la pandemia minaccia seriamente anche la Ligue 1 che deve prendere il via a giorni. Olympique Marsiglia-Saint Etienne, la partita che avrebbe dovuto aprire, venerdì alle 19, il campionato transalpino, è stata infatti rinviata a causa di quattro casi di giocatori positivi al Covid-19 fra i marsigliesi. Lo si apprende dalla radio RMC-Sport.

                        Positivi una trentina di calciatori di Ligue 1


                        Nella giornata di lunedì altri tre nuovi sospetti contagiati sono stati annunciati all’interno dell’Olimpique, che si aggiungono al caso accertato giovedì scorso di Jordan Amavigià. Il che significa che il virus circola nel club di Marsiglia. Le regole stabilite dalla Lega francese impongono il rinvio di un match se quattro o più giocatori di una squadra sono risultati positivi, da qui la decisione adottata. Non manca comunque il lavoro in questi giorni alla Commissione Covid, istituita dalla Lega transalpina di calcio, chiamata a monitorare la situazione sanitaria nei vari club e responsabile di dare un parere su eventuali rinvii di partite in caso di contagi: una trentina di calciatori sono infatti risultati positivi al Covid nella massima divisione francese.

                        Nimes: diventano tre i casi di contagio

                        Nella mattinata di martedì, ad esempio, il Nimes ha comunicato due nuove positività all’interno del proprio organico dopo il primo caso di contagio reso noto alla fine della scorsa settimana e che aveva portato all’annullamento dell’incontro amichevole con il Digione. Il Nimes dovrebbe ospitare il Brest domenica 23 nella giornata di apertura di Ligue 1.

                        Ligue 1 nel caos a pochi giorni dalla partenza della nuova stagione: una trentina di calciatori colpiti dal Covid-19. Come prevede il protocollo adottato dalla…
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                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Il CorSport stamani titola che De Laurentiis ha dato l'ok allo scambio Milik-Under.
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                            Scambi, cessioni e colpi: la nuova Roma riparte

                            IL TEMPO (A. AUSTINI) - Il primo vero passo dentro la Roma. Dopo mesi di studio, trattative, raccolta di informazioni e un closing molto più rapido del previsto i Friedkin entrano in modo operativo nei piani giallorossi. Previsto per oggi l’incontro a Londra tra Ryan e il Ceo Guido Fienga.

                            In realtà il viaggio del dirigente pleni-potenziario era già programmato per una serie di meeting con esponenti del mondo bancario\finanziario, allo scopo di preparare Opa e aumento di capitale, le prossime due mosse che completeranno l’entrata dei Friedkin nel club. Con l’occasione, trovandosi il figlio del neo-presidente a Londra da un paio di settimane, è stato organizzato un appuntamento per iniziare a stilare insieme un programma di risanamento e rilancio.

                            Sistemare i conti rimane la priorità della Roma, che al 30 giugno ha chiuso il bilancio con una perdita record superiore ai 150 milioni di euro, si trova con un aumento di capitale diviso tra vecchia e nuova proprietà e, a questo punto, da modificare e nel frattempo ha dovuto stanziare a budget - prima dell'arrivo di Friedkin - 120 milioni di plusvalenze da ottenere sul mercato entro la sessione di settembre-ottobre. I numeri al momento non sono stati rivisti ma chiariamo:la società non dovrà per forza raggiungere quella cifra mostruosa con le cessioni dei calciatori e i texani potrebbero decidere di immettere una quota di capitale più alta del previsto, anche se per i paletti dell'Uefa diventa un problema. Non a caso i Friedkin hanno stanziato 85 milioni da versare entro dicembre nel club, che sono 22 in più rispetto ai 63 milioni mancanti per completare l'aumento di capitale deliberato da Pallotta.

                            Una volta chiusa la campagna acquisti e cessioni si rifaranno i conti e si pianificheranno i prossimi step. A prescindere dalle strategie future, la certezza del momento è chiara: va sfoltita una rosa troppo numerosa e costosa, cercando al tempo stesso gli acquisti da consegnare a Fonseca. Il tecnico non si è ancora sentito con Friedkin, che conta di parlarci non appena sarà possibile. L'allenatore per ora deve accontentarsi dell'appoggio di Fienga e condividere con lui le scelte di mercato.

                            Under, Kluivert, Diawara, Perotti, Fazio, Juan Jesus, Pastore, Schick, Florenzi, Karsdorp, Olsen e chi più ne ha più ne metta: i calciatori in lista d’uscita dalla Roma sono una valanga. Non Zaniolo e Pellegrini, i gioielli già blindati. Il più vicino alla cessione sembra Juan Jesus, in direzione Cagliari. Su Under c’è il Napoli, su Schick il Bayer Leverkusen, il Fenerbahce sta valutando Perotti, Florenzi piace in Premier mentre Olsen e Karsdorp cercano l'offerta giusta. Si riflette anche su Pau Lopez e intanto si valuta Esteban Andrada, portiere del Boca e della nazionale argentina offerto anche all'Udinese. L'ideale per la Roma sarebbe riuscire a realizzare qualche scambio, con plusvalenza inclusa. Molto interessante in questo senso la possibile trama con l’Arsenal, che potrebbe portare l'ex Samp Torreira in giallorosso e l'africano a Londra. Affare complesso ma ancora in piedi. Si tratta intanto con il Manchester United per il ritorno di Smalling. «Chiediamo trofei, campioni e rispetto delle tradizioni! Dan ridacci lo stemma» è lo striscione esposto dagli ultrà rivolto al nuovo presidente. Per accontentarli, probabilmente, ci vorrà un po’ di tempo.

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                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Gira voce che Dybala rinnoverà con la Juve a 15 milioni.

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                              Il giocatore ha ormai 26 anni, siamo nella età della piena maturità calcistica e quindi è ora di darsi una mossa. Ora scossa.
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                              «nessun vincolo univa questi morti
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                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Anzi a novembre di anni ne avrà 27.
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