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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Altro favore alla roma, ora ci sarà un rigoretto pro rom nel secondo tempo e via verso il quarto posto, telefonatina di lotito e taaaac
    Winners are simply willing to do what losers won't.




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      A me pare che non ci sia niente. Al massimo un tocchetto sul piede di Lautaro...che non può averlo nemmeno sentito.
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
      popoli studiosi scriveranno
      forse, tra mille inverni
      «nessun vincolo univa questi morti
      nella necropoli deserta»

      C. Campo - Moriremo Lontani


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        A me sembrava fallo
        Winners are simply willing to do what losers won't.




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          La condizione atletica sembra migliorare, il nuovo modulo funziona, alcuni giocatori stanno migliorando esponenzialmente(vedi ibanez), ma in attacco siamo inconsistenti. Troppe volte dzeko lasciato solo al suo destino senza rifornimenti dei compagni. Per battere il siviglia, cioè l'unica partita che conta , bisogna fare un ulteriore step in avanti, altrimenti la vedo dura.

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            Un pareggio che conforta in vista di domani...ti puoi permettere un pari, anche se vincendo ti cuciresti tre quarti di scudetto.
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
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            C. Campo - Moriremo Lontani


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              In pratica l'unico scontro diretto vinto da Conte è stato quello con la Lazio all'andata, una Lazio che non era ancora esplosa. Poi solo sconfitte o pareggi.

              A me pare giusto che non vinca lo scudetto una squadra che in stagione ha ciccato ogni scontro di livello. Non ne ha azzeccata mezza.
              ...ma di noi
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                Originariamente Scritto da ottantino Visualizza Messaggio
                Altro favore alla roma, ora ci sarà un rigoretto pro rom nel secondo tempo e via verso il quarto posto, telefonatina di lotito e taaaac
                Ci hai preso in pieno eh


                Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                modroc - yy

                piquet - gabbiani

                acquilani - manchini

                maybe - Vendola

                mandjukic - Sjneider

                lialicic - Kongobia

                il Mangio - Cointreau

                izco - Mihajlovich

                Bonacci - Falcata

                Cancrena - Val di fiori

                mouse - Sczesjky

                Jo Amo Mario - Ronado - Juliano

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                  L'1 a 1 della Roma era da convalidare secondo voi?? [emoji849][emoji849]
                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                    Nelle immagini da dietro si vede che non c'è niente di eclatante.
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                      Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                      L'1 a 1 della Roma era da convalidare secondo voi?? [emoji849][emoji849]
                      forse era fallo, di certo manca un rosso a barella per doppia ammonizione

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                        Nel momento più importante l’Inter perde il colpo, pareggia con la Roma e Conte s’arrabbia per il calendario – Frena l’Atalanta che ora ha in testa il Psg e la Champions League, va a raffica il Milan di Pioli e un tesissimo Ibrahimovic: da quando è ripreso il campionato rossoneri scatenatissimi

                        na l’Inter sul più bello facendosi fermare da una Roma più in forma. Fonseca esalta la sua nuova ritrovata Roma, Conte si arrabbia per il calendario frenetico il cui ritmo l’Inter non ha tenuto. Frena Anche l’Atalanta che per ammissione di Gasperini allo scudetto non pensa e ha invece la testa alla Champions League e alla partita col Psg, non si ferma più il Milan di Pioli che fa gol a raffica al Bologna di Mihajlovic. Da quando il campionato è ripreso il Milan ha ripreso a marciare a ritmo altissimo, squadra concentrata, gol, Ibrahimovic incerto sul futuro ma determinatissimo tanti da non gradire affatto le sostituzioni.

                        GIORNATA N. 34

                        Sabato 18 luglio 2020
                        Verona – Atalanta 1-1
                        Cagliari – Sassuolo 1-1
                        Milan-Bologna 5-1

                        Domenica 19 luglio 2020
                        Parma – Sampdoria 2-3
                        Brescia – Spal 2-1
                        Fiorentina – Torino 2-0
                        Genoa – Lecce 2-1
                        Napoli – Udinese 2-1
                        Roma – Inter 2-2

                        Lunedì 21 luglio 2020
                        Juventus – Lazio

                        SERIE A 2019-20 GIORNATA N. 34 Sabato 18 luglio 2020 Verona - Atalanta 1-1 Cagliari - Sassuolo 1-1 Milan-Bologna 5-1 Domenica 19 luglio 2020 Parma - Sampdoria 2-3 Brescia - Spal 2-1 Fiorentina - Torino 2-0 Genoa - Lecce 2-1 Napoli - Udinese 2-1 Roma - Inter 2-2 Lunedì 21 luglio 2020 Juventus - Lazio 2-1 Frena l'Inter sul più bello facendosi fermare da una Roma più in forma. Fonseca esalta la sua nuova ritrovata Roma, Conte si arrabbia per il calendario frenetico il cui ritmo l'Inter non ha tenuto. Frena Anche l'Atalanta che per ammissione di Gasperini allo scudetto non pensa e ha invece la testa alla Champions League e alla partita col Psg, non si ferma più il Milan di Pioli che fa gol a raffica al Bologna di Mihajlovic. Da quando il campionato è ripreso il Milan ha ripreso a marciare a ritmo altissimo, squadra concentrata, gol, Ibrahimovic incerto sul futuro ma determinatissimo tanti da non gradire affatto le sostituzioni.
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
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                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Furia Conte: «Calendario folle, fatto per mettere in difficoltà l’Inter»

                          Dopo il 2-2 contro la Roma il tecnico nerazzurro si sfoga: «Schiaffi solo a noi, è stato così in passato e lo è anche oggi. Un’ingiustizia sull’1-1. L’arbitro che ha visto alla Var?»

                          Il 2-2 con la Roma chiude i discorsi di rimonta scudetto per l’Inter che resta a -5 dalla Juventus. Antonio Conte però non è rammaricato per il pareggio, è una furia contro il calendario. «Non cerco scuse, e a questi ragazzi posso solo dire bravi. Hanno fatto un calendario per metterci in difficoltà. Gli orari li sceglie la lega? forse non eravamo presenti quando li hanno stilati, e il nostro è folle. È la terza volta consecutiva che giochiamo contro una squadra che ha avuto un giorno, un giorno e mezzo di riposo in più di noi. I compromessi nei confronti dell’Inter sono sempre negativi, e se deve volare uno schiaffo lo prende sempre l’Inter. Se andate a vedere, nell’ultima giornata è successo qualcosa d’incredibile, non potete non vedere cosa è accaduto», spiega il tecnico nerazzurro.


                          Troppe notturne e trasferte massacranti

                          Conte si lamenta degli orari, perché l’Inter da quando è ripartito il campionato ha giocato sei volte alle 21.45. «Stiamo sempre giocato alle 21.45 e in trasferta: queste cose le paghi. L’anomalia è nell’ultimo turno di campionato, per essere onesti. In altre situazioni ci sono cinque giorni di riposo per ripartire. Da Roma rientreremo alle 4 di notte, domani faremo un allenamento defaticante e poi prepareremo la gara con la Fiorentina, ancora alle 21.45, che avrà i nostri stessi giorni di riposo. Il calendario non so di cosa è frutto, è magico? Se gira un qualcosa, chi la prende male è l’Inter. Sarà strano, ma se deve volare uno schiaffo lo prende l’Inter: è stato in passato così e lo è ancora oggi».



                          Il fallo non fischiato a Lautaro

                          Conte non ce l’ha solo con il calendario, ma anche con l’arbitro Di Bello che sul gol dell’1-1 della Roma ha ignorato il fallo di Kolarov su Lautaro. «Non è una situazione dubbia. Io l’ho vista chiaramente: Kolarov non prende assolutamente la palla, ma il calcagno di Lautaro. Ho massimo rispetto per gli arbitri, anche loro stanno vivendo una situazione anomala, sono sotto pressione. Non mi voglio attaccare a queste situazioni: non lo meritano, anche loro possono sbagliare. Di Bello ha sbagliato, ma ha fatto la sua partita». A fine primo tempo, rientrando negli spogliatoi, Conte si è scagliato contro Di Bello che era stato richiamato dal Var al monitor a bordo campo, ma che aveva confermato la rete per i giallorossi. «Di Bello ti hanno chiamato per farti una passeggiata? Di Bello!», si sente dir eil tecnico in un video mandato in onda da Pressing serie A su Italia 1.


                          L’ingiustizia e i meriti dell’Inter

                          È lo stesso Conte a raccontare: «All’intervallo eravamo molto arrabbiati , perché sapevamo che era successa una situazione ingiusta», il riferimento è proprio all’episodio del fallo non fischiato a Lautaro. L’allenatore nerazzurro è un fiume in piena e regala un’altra battuta polemica: «Se si parla di campionato sotto le righe per l’Inter non oso immaginare cosa si possa dire di chi non ha centrato l’obiettivo della Champions». L’Inter quello lo ha messo al sicuro con il pareggio dell’Olimpico. Non è bastato per calmare il tecnico.



                          CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Juventus-Lazio, le formazioni: Sarri ha il dubbio Bentancur

                            Il tecnico bianconero: «Avete mai chiesto a un pilota di F1 se ha paura della velocità? Sono rischi connessi al mestiere»

                            Uno scudetto ancora con il condizionale? Maurizio Sarri sfida la Lazio, con l’Inter che può tornare a 8 punti, e usa il tempo verbale dell’incertezza per ben due volte: «La squadra è abituata a lottare per questi traguardi e dovrebbe dare ampie garanzie» è la prima. «Mentalmente i giocatori dovrebbero essere assolutamente pronti ad affrontare questi periodi con la giusta serenità», la seconda. Per l’allenatore in questo momento il condizionale è comunque d’obbligo, dopo che la Juventus è andata in vantaggio 2-0 con Milan e Sassuolo, prendendo poi 4 gol a San Siro e 3 (con pareggio finale) in Emilia. In mezzo poi c’è il 2-2 strappato a fatica all’Atalanta. Sempre con la sensazione che i famigerati blackout siano un problema di elettricità, molto meno casuale di quel che possa sembrare.

                            Nonostante il vantaggio ormai incolmabile è legittimo chiedersi se Sarri abbia paura di restare ancora al buio: «Avete mai chiesto a un pilota di F1 se ha paura della velocità? Sono rischi connessi al mestiere e li vivo in maniera normale, sapendo che se vinci va tutto bene, mentre se perdi va tutto male. Io ho un contratto e lo voglio onorare a tutti i costi: il futuro è oggi, non tra dodici mesi, dobbiamo pensare alla singola partita, tutto il resto è una conseguenza». E dato che è una conseguenza, non passa inosservato né il fatto che Sarri non risponda a domande su eventuali rassicurazioni ottenute dalla società. Né che sottolinei, facendo un raffronto con la sua esperienza a Napoli «bisogna vedere se riuscirò a lavorare qui tre anni».


                            Vincere lo scudetto con il freno a mano non sarebbe un grande investimento sul futuro. Ma se il calcio è strano, lo scenario post Covid è ancora più imprevedibile. E sottolinearlo, come fa spesso l’allenatore bianconero, va al di là delle lamentele di routine. «Questa situazione è un’anomalia mai vissuta in 110 anni di calcio e c’è chi la accusa più di altri». Per informazioni basta chiedere a Simone Inzaghi e alla sua Lazio, dato che la squadra che più di tutte ha messo in difficoltà la Juve tra la gara di andata e la Supercoppa in Arabia (doppio 3-1) è sparita, scivolando da 1 punto a 8 di distacco dai bianconeri: «Speravo di essere più vicino…» riflette sconsolato il tecnico laziale, che senza Correa e Luis Alberto (oltre a Radu, Lulic, Marusic e Jony), stavolta faticherà parecchio a scavare in profondità nelle zone più tenere del centrocampo juventino.

                            Sarri ha soprattutto il dubbio Bentancur, non al meglio, oltre a quello dell’esterno d’attacco a destra tra Cuadrado e Douglas Costa, con il primo che sembra favorito, perché questa Juve deve «ritrovare solidità con continuità». A dicembre in Supercoppa contro la Lazio era andata in scena la penultima esibizione dal primo minuto del «tridente da bar», Dybala-Higuain-Ronaldo: con loro in campo, la Juve era ancora sull’1-1, ma Sarri dopo il 2-1 di Napoli a fine gennaio non ha più riproposto il trio dall’inizio. Adesso che gli equilibri sono ancora più delicati è dura vederlo persino per qualche spezzone a partita in corso.

                            Ma per scacciare la paura e griffare lo scudetto, non guasterebbe un po’ di coraggio in più, specialmente contro un avversario che sembra alle corde. Prima però bisogna lasciarsi definitivamente alle spalle qualsiasi condizionale.



                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Zaniolo vuole restare un altro anno ma con Fonseca è gelo

                              Juve, Inter e Tottenham alla finestra, manca la superofferta che può convincere Pallotta a cederlo

                              Doveva essere la sua partita. Perché l’Inter lo inserì nello scambio con Nainggolan e lui si sentì tradito. Perché quando esci dalla rottura del legamento crociato del ginocchio destro (12 gennaio) ogni minuto giocato è importante. Perché questa è stata la peggior settimana da quando è nella Capitale. Nicolò Zaniolo, invece, ha visto Roma-Inter da fuori per un «leggero affaticamento» al polpaccio sinistro. La risonanza magnetica non ha evidenziato lesioni. Può essere a disposizione già mercoledì contro la Spal. Chi rientra da un lungo infortunio ha spesso noie muscolari anche a Brescia, una settimana fa, Zaniolo era sembrato in gran salute e aveva segnato il gol che gli mancava dal 20 dicembre.

                              Capita meno spesso che un allenatore lavi i panni sporchi in pubblico. In Roma-Verona, Mancini ha rimproverato Zaniolo: secondo il difensore non aiutava abbastanza la squadra. Cose di campo. I due si sono chiariti e Nicolò pensava che tutto fosse finito lì. Non si aspettava – ed è rimasto deluso – che Fonseca dicesse in conferenza stampa: «Zaniolo non mi è piaciuto, non sono soddisfatto del suo atteggiamento». E replicasse prima di Roma-Inter: «Sono molto diretto quando una situazione non mi piace. Ma sono situazioni normali, non c’è problema con Zaniolo».


                              Nicolò si è sentito accusato ingiustamente. Ce l’ha messa tutta per recuperare dall’infortunio, sperava di essere più protetto. Finora erano state solo rose e fiori – infortunio escluso –, ora si trova davanti la prima dura salita. Zaniolo non ha cambiato idea: vuole restare alla Roma. Forse prima avrebbe detto per sempre. Adesso chissà. Di sicuro vuole restare per la prossima stagione: la Roma lo ha lanciato nel grande calcio, la tifoseria è con lui, può essere protagonista in vista dell’Euro.

                              Roma non è mai avara di gossip sulla sua squadra. Così si vocifera di comportamenti non consoni di Nicolò quando ha lavorato e giocato in Primavera per tornare al top e di atteggiamenti (vedi la collaborazione con Fedez) che ad alcuni compagni sono sembrati da divo. Fonseca ha scelto la linea dura, seguendo la corrente. Zaniolo a volte sembra strafottente - vedi il litigio con Dessena in Brescia-Roma - ma chi lo conosce dice che sia una maschera per nascondere la fragilità. Bisogna saperlo prendere.

                              E lo prenderebbero parecchi club, con Juve, Inter e Tottenham in testa. Paratici ha proposto Bernardeschi o Rugani per abbassare il cash: respinto al mittente. I nerazzurri hanno il 20% sulla futura rivendita e vorrebbero usarlo come «sconto». Mourinho vede in Zaniolo un giocatore adatto alla Premier per fisico e grinta. Nessuno, però, ha fatto arrivare l’offerta che può far vacillare Pallotta: oltre i 50 milioni, verso i 60. Alla Roma sanno che non è un buon momento per monetizzare, che cedere Nicolò sarebbe estremamente impopolare e che un club che ha Zaniolo in rosa si vende più facilmente. Anche per questo molti romanisti tifano Friedkin.



                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Alla lista delle lamentele contiane post-sconfitta e/o pareggi e prestazioni non all'altezza si deve aggiungere il Calendario. Dopo gli acquisti non all'altezza, le asticelle da alzare, i pacchi "preconfezionati" si giunge al fondo del barile, lì dove non rimane che raschiare quanto resta: il Calendario.

                                Vediamolo allora questo cattivone di Calendario, messo lì apposta per impedire all'Inter di raggiungere i radiosi destini. Non appena si è ricominciato l'Inter ha avuto:

                                - Inter-Sassuolo 3-3
                                - Parma-Inter 1-2
                                - Inter-Brescia 6-0
                                - Inter-Bologna 1-2
                                - Verona-Inter 2-2
                                - Inter-Torino 3-1
                                - Spal-Inter 0-4
                                - Roma-Inter 2-2

                                Un vero calendario di ferro. La squadra con la posizione più alta in classifica è stata la Roma di ieri. Il resto tutte provinciali, squadre o ormai retrocesse (Spal, Brescia) o mediocri (Torino) o senza più obiettivi (Parma, Bologna, Sassuolo, Verona)...

                                Se pareggi col Sassuolo in casa, se perdi col Bologna in casa, se pareggi col Verona è certo colpa del Calendario "piazzato lì per mettere in difficoltà l'Inter".

                                Per evitare di mettere in difficoltà l'Inter potremmo anche pensare ad un calendario ad hoc dove giocare per 38 partite con Spal e Brescia, così da avere tanti bei titoli sui giornali con bicchieri finalmente solo pieni.

                                Purtroppo però ci sono anche le Roma come pure i Napoli, le Atalanta, le Juventus, le Lazio, i Milan, cioè quelle che stanno tra le prime 6 o 7 della classifica...dove sia nel pre che nel post Covid Conte non ha cavato un ragno dal buco...ma è senza dubbio colpa di chi ha stilato il Calendario, avrebbero dovuto infatti eliminare quei turni sostituendoli con i Lecce.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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