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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Milan: Gazidis, Maldini e Massara a Milanello per un summit con Pioli

    Dopo quattro mesi tutti i vertici societari rossoneri si sono presentati al centro di allenamento per incontrare il tecnico: l'obiettivo è compattare l'ambiente per dare la caccia a un posto in Europa

    Gli stati generali del Milan provano a compattare l'ambiente per lanciare la volata all'Europa. Dopo l'addio di Boban, a quattro mesi dall'ultima occasione, l'ad Ivan Gazidis, il dt Paolo Maldini e il ds Ricky Massara si sono ritrovati tutti assieme al centro sportivo rossonero per osservare parte dell'allenamento e parlare con Stefano Pioli. "Una visita di routine in un clima disteso", così è stata definita da fonti all'interno del club.

    Il precedente dello scontro tra Gazidis e Ibra


    I vertici della società rossonera cercano di scacciare la tensione che si era venuta a creare alla vigilia della semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Juventus. In quella occasione Gazidis, intervenuto per motivare la squadra e riferire dell'accordo raggiunto con la proprietà sul tema della riduzione degli stipendi, si era trovato a fronteggiare le critiche di alcuni senatori, su tutti Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, infatti, avrebbe accusato proprietà e dirigenza di non avere un progetto adeguato per riportare in alto il Milan.


    Ad più presente al fianco della squadra

    Per placare le acque agitate, l'ad aveva promesso che sarebbe stato più presente al fianco della squadra. Oggi, a differenza di una settimana fa, non c'è stato un discorso ai giocatori. Gazidis, Maldini e Massara domenica seguiranno il Milan a Lecce, dove lunedì è prevista la prima gara dei rossoneri in campionato dopo lo stop causato dal coronavirus.

    Dopo quattro mesi tutti i vertici societari rossoneri si sono presentati al centro di allenamento per incontrare il tecnico: l'obiettivo è compattar…
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    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Alla Juventus è in corso uno spietato tiro a Sarri. C’è chi lo considera un incidente di percorso e vorrebbe già cancellarlo dalla storia della Juve. L’allenatore colpevole di non aver dato un gioco alla squadra e di aver trasformato campioni come Ronaldo e Dybala in giocatori normali. Ma in passato era andata più o meno alla stessa maniera anche con Allegri, mentre aleggia persino la possibilità di una clamorosa marcia indietro a fine stagione. Il problema come sempre è aver idolatrato Sarri prima e adesso cercare di buttarlo giù subito dal piedistallo. La realtà è che Sarri è rimasto abbastanza uguale a se stesso, e che non esiste un allenatore perfetto che non ti fa rischiare nulla. Così come era detestabile il sarrismo prima così il Sarri calante di adesso suscita un pizzico di umana solidarietà.

      Il tiro a Sarri è pratica abbastanza popolare. E’ come scagliare palle di cencio ai barattoli al luna park : “Tre palle, un soldo!”. Se prendi forte quello centrale, salta veramente tutto e dà una grande soddisfazione. Ma ricordo che fosse molto appagante anche il tiro ai barattoli di Allegri o perfino quelli di Conte quando le Coppe scivolavano via così, né più né meno come ha fatto l’inguardabile Juve di Ronaldo contro il Napoli nella finale di Coppa Italia.

      Dico solo che se prendi Maurizio Sarri – che non assolvo, chiarisco subito, e metto pure io sul banco degli imputati – ti fai carico anche di un surplus di peso in termini di giudizi, critiche, nasi storti, sopraccigli inarcuati, sdegno, ironie su gioco e schemi, incapacità di tutti i tipi, accuse di non saper dialogare con le superstars. Figuriamoci se tra queste c’è perfino Ronaldo. E via così.


      Se Dybala non tira in bocca a Meret e Danilo non spara addirittura alto, capace che tutto il discorso cambi, e si sorvoli almeno un po’ di più su tutti i pasticci e i filosofismi di Sarri e del Sarrismo. Ma il calcio ha una logica brutale, per cui oggi Sarri e Allegri – pur così lontani nella mentalità – pari sono e dello stesso identico contrappasso soffrono. Ad Allegri si chiedeva di essere anche un po’ Sarri e adesso a Sarri si chiede di essere un po’ anche Allegri. Morale, si può persino pensare di tornare ad Allegri, rimangiandosi tutto. Io non mi meraviglierei di niente: la prima cosa che fece la Juve dopo il disastro combinato da Montezemolo con Maifredi fu quella di richiamare Trapattoni.

      E del resto Andrea Agnelli ebbe prima a confermare Allegri e poi silurarlo perché convinto da Nedved e Paratici. Per cui a priori io non escludo mai nulla. E’ vero che a oggi nessuno può ipotizzare un cambio di allenatore per una Coppa Italia perduta, ma intanto i bookmakers che conoscono i loro polli e un certo pelo sullo stomaco ce l’hanno, ti danno la conferma di Sarri a 1.20, ma anche il cambio con Simone Inzaghi o Zidane a 8.00, il ritorno di Allegri stesso a 10.00, Gasperini a 15.00 (quotazioni Eurobet). In attesa che mi diano la quota di Guardiola, 10 euro su Zidane potrei pure metterli. Sulla conferma di Sarri no, non scommetterei, ci si guadagnerebbe comunque troppo poco e non varrebbe la pena.

      Ma comunque la si veda temo che oggi nemmeno Guardiola potrebbe sottrarsi a questo tritacarne. Nessuno può farlo, soprattutto se alla fine tutti si prestano al gioco, e dunque sfruttano l’esaltazione per poi dolersi del conseguente spietato trattamento.

      La realtà è che oggi nessuno allenatore, per quanto osannato e alla moda, ha il controllo perfetto e totale degli eventi che possono investire una squadra di calcio. Nessuno è così grande e perfetto da pensare di poter guidare una squadra come col joystick della Playstation. Tutti quelli che si sono illusi di poterlo fare sono poi miseramente caduti nella loro stessa presunzione, a cominciare da Mourinho.

      Io non credo che ci siano due Sarri opposti, clamorosamente diversi. Un Sarri eccezionale prima e uno così disprezzabile adesso. Credo che Sarri sia più o meno questo e che uno debba farsene carico, difetti, spigolosità, presunzioni e cocciutaggini comprese. Altrimenti non ti andare a infilare in avventure del genere. Ora come ora Sarri è una scommessa perdente o forse già addirittura perduta, può essere che riesca a ribaltare la stagione. Non ci vuole poi moltissimo, sintetizzerei il concetto in una botta di fortuna, per non chiamare le cose col loro vero nome, come si usa dire nel calcio. Non una particolare invenzione, banale, semplice, stupidissima fortuna.

      Che avrebbe passato un brutto quarto d’ora in caso di Coppa Italia perduta lo avevo detto e scritto già qui. Per me stiamo ancora perfettamente dentro il copione di questa storia. La cosa che più apprezzo di Sarri è una certa rozzezza nei comportamenti e nelle reazioni, ci vedo qualcosa che è rimasto naturale, primitivo e incontrollabile. Non mi sembra un personaggio doppio, ha mille difetti, ma non mi sembra almeno un furbo opportunista. Della sua filosofia calcistica, estremista e paranoica, non mi interessa quasi nulla. Io da Rocco a Rangnick metto tutti sullo stesso piano, apprezzo il calcio che mi emoziona, che poi sia Sacchi o Trapattoni, Allegri o Sarri non mi importa. Quello scientifico di calcio lo disprezzo, a cominciare dal suo stesso presuntuoso e falso vocabolario. Al solo sentire accostare la parola scienza al calcio, mi assale lo stesso istinto che ho nei confronti dei NO VAX.

      Detesto tutti gli improvvisi innamoramenti che degenerano poi in idolatria – il Sarri ascendente – ho grande simpatia e istintiva solidarietà per chi sta cadendo. Il Sarri calante.


      Il tiro a Sarri è pratica abbastanza popolare. E' come scagliare palle di cencio ai barattoli al luna park : "Tre palle, un soldo!". Se prendi forte quello centrale, salta veramente tutto e dà una grande soddisfazione. Ma ricordo che fosse molto appagante anche il tiro ai barattoli di Allegri o perfino quelli di Conte quando le Coppe scivolavano via così, né più né meno come ha fatto l'inguardabile Juve di Ronaldo contro il Napoli nella finale di Coppa Italia. Dico solo che se prendi Maurizio Sarri - che non assolvo, chiarisco subito, e metto pure io sul banco degli imputati - ti fai carico anche di un surplus di peso in termini di giudizi, critiche, nasi storti, sopraccigli inarcuati, sdegno, ironie su gioco e schemi, incapacità di tutti i tipi, accuse di non saper dialogare con le superstars. Figuriamoci se tra queste c'è perfino Ronaldo. E via così. *** leggi anche Sarri cerca risposte alla crisi *** Se Dybala non tira in bocca a Meret e Danilo non spara addirittura alto,
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        Roma, Petrachi l’uomo sbagliato: finisce con gli insulti a Pallotta. Ma i problemi restano

        A Trigoria si parla di un sms in inglese spedito al proprietario: perciò il ds è stato sospeso. Ora si cerca un posto in Champions, il bilancio è in rosso. È la settimana decisiva per la vendita a Friedkin

        Per gli amanti dell’estrema sintesi: Gianluca Petrachi è stato l’uomo sbagliato nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Bastano poche parole per descrivere l’ultimo caso della polveriera giallorossa, dove d.s. e allenatori hanno scadenza a breve: prima il presidente Pallotta li esalta e poi li impallina. Petrachi, però, si è spinto dove nessun altro aveva osato: ha messo le lamentele in un messaggio di insulti e lo ha spedito al «capo». Ora può diventare motivo di licenziamento per giusta causa e ha già ottenuto un risultato inusuale: la sua sospensione dall’incarico. Il messaggio l’hanno visto in pochi, ma una leggenda di Trigoria racconta che la versione finale sia stata pure alleggerita dalla mano che ha aiutato Petrachi con l’inglese. Eppure, per averlo, in estate la Roma ha litigato con il Torino, pagando il via libera con due giovani della Primavera.


        Come in tutte le cause di divorzio ci sono due campane che suonano: il d.s. studia una causa per mobbing. Non sarebbe stato messo in condizione di lavorare («Fare il Petrachi», come dice lui con modestia). I suoi difensori dicono che avrebbe voluto portare a Roma il sassuolese Boga e non lo spagnolo Pedro, gradito a Fonseca. Idea sensata: un 23enne in crescita e dall’ingaggio basso anziché un 33enne con un grande passato e stipendio da 3,5 milioni netti a stagione. Il fatto è che Boga costa 20 milioni e Pedro è a parametro zero.


        Il problema è gestire un bilancio che chiuderà il 30 giugno con un rosso a tre cifre. Sembrava fatta, pre-Covid, con la cessione a Friedkin. Un’occasione unica per tempistica. La Uefa, per non far saltare in aria decine di club, ha rivisto i parametri del Financial Fair Play: il bilancio 2020, terribile per gli effetti della pandemia, sarà unito al 2021. La Uefa non calcolerà il triennio 2018-2019-2020, punendo i deficit oltre i 30 milioni. Ci sarà un anno in più per recuperare e potranno essere scontati dal passivo i mancati introiti legati direttamente al Covid-19 (mancati incassi da stadio, riduzioni dei diritti tv...).

        Friedkin ha scelto il silenzio. Può sembrare strano per chi è stato attaccato da Pallotta con un’intervista apparsa sul sito della società quotata in Borsa. Lo è meno se si pensa che Friedkin sia ancora interessato all’acquisto, che resta legato all’offerta formulata: 125 milioni per Pallotta e soci al closing, altri 52 in sei mesi e 85 nelle casse del club come aumento di capitale. Ossigeno per sostenere i piani futuri e non vendere Zaniolo e/o Pellegrini.

        I prossimi giorni potrebbero essere decisivi, anche se Pallotta ha un’ultima carta: la qualificazione alla Champions, 40 milioni che sono anche la differenza tra domanda (sua) e offerta (Friedkin). Anche per questo Petrachi è stato sospeso. Si era messo contro i giocatori, a partire da Dzeko, e aveva irritato Fonseca con i blitz in spogliatoio. Per rimontare l’Atalanta, tutta la Roma deve remare nella stessa direzione. Un anno fa si parlava di Conte, Sarri o Gasperini per la panchina, Icardi o Higuain per l’attacco. Ora tutti si sentono in diritto di fare la voce grossa. Il Lipsia vuole lo sconto per Schick, l’Arsenal lo scambio alla pari Kluivert-Mkhitaryan, la Juve quello tra Rugani e Under. Quando c’è una goccia di sangue nel mare, arrivano gli squali...



        CorSera
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        C. Campo - Moriremo Lontani


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          Nuovo problema muscolare per Stefano Sensi. Il centrocampista dell'Inter si è fermato per un fastidio alla coscia destra: si sottoporrà a breve ad esami per valutare l'entità dell'infortunio e per capire i tempi di recupero. Si tratta del quinto stop stagionale per l'ex Sassuolo, alle prese con diversi problemi fisici nella sua prima annata in nerazzurro tra adduttori (due volte), polpaccio e piede.

          CorSera
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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            Nuovo problema muscolare per Stefano Sensi. Il centrocampista dell'Inter si è fermato per un fastidio alla coscia destra: si sottoporrà a breve ad esami per valutare l'entità dell'infortunio e per capire i tempi di recupero. Si tratta del quinto stop stagionale per l'ex Sassuolo, alle prese con diversi problemi fisici nella sua prima annata in nerazzurro tra adduttori (due volte), polpaccio e piede.

            CorSera
            Alla fine possiamo dire che stavolta al Milan e' andata bene. Abbiamo schivato un bel proiettile.
            I SUOI goals:
            -Serie A: 189
            -Serie B: 6
            -Super League: 5
            -Coppa Italia: 13
            -Chinese FA Cup: 1
            -Coppa UEFA: 5
            -Champions League: 13
            -Nazionale Under 21: 19
            -Nazionale: 19
            TOTALE: 270

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              Pure l'Inter. Mi pare un prestito con diritto.
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                È morto Mario Corso, il fenomenale mancino della Grande Inter

                Avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto. Una vita in nerazzurro. Il ricordo di Massimo Moratti "Era l'unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile"

                Lo disse Gyula Mándi, commissario tecnico della nazionale israeliana, dopo avere perso contro l'Italia: "Siamo stati bravi, ma ci ha battuti il piede sinistro di Dio". Era il 15 ottobre 1961, il piede divino che aveva castigato Israele era quello Mario Corso. Il veronese, che il prossimo 25 agosto avrebbe compiuo 79 anni - è morto ieri, dopo giorni di ricovero in ospedale. E se ne va così un altro dei campioni della Grande Inter, che negli anni Sessanta vinsero tutto.

                Trequartista, prima che il termine esistesse, Corso fu definito da Gianni Brera con un gioco di parole "il participio passato del verbo correre": non gli serviva sgroppare in fascia (quella dei numeri 11 era per tradizione la sinistra) per fare la differenza in campo. Più che girare per il campo come una trottola, faceva girare il pallone, quasi sempre di sinistro. Specialista nei calci da fermo, perfezionò quel tiro a "foglia morta" che sarebbe divenuto non solo il suo marchio di fabbrica, ma anche una delle armi più temute dagli avversari dell'Inter di Herrera.

                Con l'Inter giocò sedici stagioni consecutive, dal 1957 al '73, per poi finire la carriera con la maglia del Genoa. In nerazzurro ha segnato 95 reti in 509 partite, vincendo quattro campionati, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. All'Inter è tornato anche come allenatore, per una stagione appena, nel 1985-1986.

                Il ricordo di Moratti

                Massimo Moratti si commuove ricordando Corso: "Mario era l'unico calciatore che Pelè dichiaratamente avrebbe voluto nel suo Brasile: questo per far capire ai giovani la portata della classe del mio amico" ha detto all'Ansa l'ex presidente dell'Inter: "Era il mio preferito della Grande Inter, ma anche mio padre lo adorava, e lui rimase sempre vicino alla nostra famiglia. Tecnica sopraffina, gioco in controtempo, le punizioni cosiddette 'a foglia morta - conclude Moratti- era un piacere vederlo giocare...".

                Avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 25 agosto. Una vita in nerazzurro. Il ricordo di Massimo Moratti "Era l'unico calciatore che Pelé dichiara…
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                  Ciao mariolino, sinistro divino.

                  Tempi dorati e lontani di un calcio che fu
                  Winners are simply willing to do what losers won't.




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                    Non vorrei dire qualche castroneria ma mi pare di ricordarlo anche come volto di qualche trasmissione calcistica in tv...o almeno nei secoli lontani in cui ancora guardavo la tv...ospite forse di qualche domenica sportiva o magari del Processo del lunedì quando era ancora il Processo del lunedì per intenderci.

                    Poi non so se anche ultimamente commentava il calcio e l'Inter su qualche tv regionale o satellitare.
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                      Riapro il capitolo Sarri sottolineando una cosa che mi ero dimenticato nei giorni scorsi...
                      Tutto sto casino di cambio allenatore nasce non per la mancanza di risultati ma esclusivamente per una questione di "bel gioco".
                      Sarri è stato preso per far rendere al meglio una rosa, che pur nei suoi limiti e difetti, è di primissimo ordine.
                      Quello che stiamo criticando è esattamente un gioco di merda che ha compromesso e rischia di compromettere ulteriormente anche i risultati.
                      « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

                      PRESENTI




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                        Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                        Non vorrei dire qualche castroneria ma mi pare di ricordarlo anche come volto di qualche trasmissione calcistica in tv...o almeno nei secoli lontani in cui ancora guardavo la tv...ospite forse di qualche domenica sportiva o magari del Processo del lunedì quando era ancora il Processo del lunedì per intenderci.

                        Poi non so se anche ultimamente commentava il calcio e l'Inter su qualche tv regionale o satellitare.
                        Si, in TV lo intervistavano spesso, un po' come peppino prisco.
                        B & B with a little weed










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                          Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
                          Riapro il capitolo Sarri sottolineando una cosa che mi ero dimenticato nei giorni scorsi...
                          Tutto sto casino di cambio allenatore nasce non per la mancanza di risultati ma esclusivamente per una questione di "bel gioco".
                          Sarri è stato preso per far rendere al meglio una rosa, che pur nei suoi limiti e difetti, è di primissimo ordine.
                          Quello che stiamo criticando è esattamente un gioco di merda che ha compromesso e rischia di compromettere ulteriormente anche i risultati.

                          Ma sì, è esattamente questo.
                          Anche perchè siamo seri, quante partite giocate con Sarri sono state vinte convincendo ? e quante sono state vinte non dico per miracolo, ma quasi ?
                          Troppo spesso il rischio di non vincere la partita è stato enorme.
                          E questo certamente non è positivo.
                          Originariamente Scritto da Sean
                          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                            Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
                            Ma sì, è esattamente questo.
                            Anche perchè siamo seri, quante partite giocate con Sarri sono state vinte convincendo ? e quante sono state vinte non dico per miracolo, ma quasi ?
                            Troppo spesso il rischio di non vincere la partita è stato enorme.
                            E questo certamente non è positivo.
                            Era, più che altro in risposta a Liam e al lazialotto che riducevano il tutto a risultati non (ancora) fallimentari...
                            Vincere giocando male ci sta, perdere giocando bene brucia ma ci sta.... Perdere giocando di merda è l'unica opzione non contemplata ma è quello che stiamo facendo.
                            « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

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                              Aspetta Alex, per me quello del gioco e' l'aspetto principale su cui puntare, anche perche' Sarri l'hai preso per quello.
                              Vincere giocando male, per come la vedo io, e' un atteggiamento miope, se si sta cercando di costruire qualcosa a piu' lungo termine.

                              Dicevo solo che mi pare che sia per scelta (giocatori inaffidabili come Rabiot e Ramsey) che per il fatto che abbiamo delle zavorre che non vuole prendersi nessuno (Higuain), cessioni inspiegabili (Emre Can, ma persino Mandzukic avrebbe fatto meglio di Higuain), che per la sorte (mesi di sospensione di allenamenti e partite per coronavirus), non e' che Sarri abbia avuto le condizioni migliori per lavorare.

                              Poi qualche colpa l'avra' avuta anche lui, ma molto meno di quelle che gli stanno affibbiando in questi giorni. Per quello dicevo che non merita il numero di critiche che stanno piovendogli addosso adesso.

                              Nel merito di queste critiche, c'era chi diceva che sarebbero arrivate a prescindere dal risultato della coppa italia. Dicevo solo, affermando l'ovvio secondo me, che la partita col Napoli l'abbiamo pareggiata e che i rigori sono una lotteria. Tiri i rigori in maniera diversa, e l'80% delle critiche a Sarri, compresa l'invito a una sua ventilata partenza, non sarebbero arrivate.
                              Last edited by Liam & Me; 20-06-2020, 11:49:02.
                              B & B with a little weed










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                                Originariamente Scritto da Liam & Me Visualizza Messaggio
                                Aspetta Alex, per me quello del gioco e' l'aspetto principale su cui puntare, anche perche' Sarri l'hai preso per quello.
                                Vincere giocando male, per come la vedo io, e' un atteggiamento miope, se si sta cercando di costruire qualcosa a piu' lungo termine.

                                Dicevo solo che mi pare che sia per scelta (giocatori inaffidabili come Rabiot e Ramsey) che per il fatto che abbiamo delle zavorre che non vuole prendersi nessuno (Higuain), cessioni inspiegabili (Emre Can, ma persino Mandzukic avrebbe fatto meglio di Higuain), che per la sorte (mesi di sospensione di allenamenti e partite per coronavirus), non e' che Sarri abbia avato le condizioni migliori per lavorare.

                                Poi qualche colpa l'avra' avuta anche lui, ma molto meno di quelle che gli stanno affibbiando in questi giorni. Per quello dicevo che non merita il numero di critiche che stanno piovendogli addosso adesso.

                                Nel merito di queste critiche, c'era chi diceva che sarebbero arrivate a prescindere dal risultato della coppa italia. Dicevo solo, affermando l'ovvio secondo me, che la partita col Napoli l'abbiamo pareggiata e che i rigori sono una lotteria. Tiri i rigori in maniera diversa, e l'80% delle critiche a Sarri, compresa l'invito a una sua ventilata partenza, non sarebbero arrivate.
                                Ma sono perfettamente d'accordo con questo.... Aggiungo anche che probabilmente le zavorre sono spinte dalla società che cerca di valorizzare il capitale... Quindi zero voce nel mercato e (probabile) limite nelle scelte.
                                Ci metto anche che come avevi detto tu (almeno credo) è facile gestire gli Hamsik e i Mertens, mooolto meno I Ronaldo e i top in genere ma rimane una tristezza offensiva, al di là delle ultime due partite, che è ECCESSIVA nonostante ragioni, spiegazioni e giustificazioni.
                                « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

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