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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Quindi addio campionato?









    "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
    Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
    vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

    (L. Pirandello)

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      Allenamenti dal 18 maggio, mi pare

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        Si ma senza assembramenti
        Quindi.presumo niente partitelle.
        Come si allenano?









        "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
        Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
        vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

        (L. Pirandello)

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          Il premier Giuseppe Conte è intervenuto in conferenza stampa per annunciare il nuovo Dpcm: "Per quanto riguarda gli allenamenti di atleti professionisti e non si potrà ricominciare dal 4 maggio, nel rispetto delle distanze, senza assembramenti e a porte chiuse. Dal 18 maggio saranno possibili invece gli allenamenti a squadre".

          Su possibile ripresa Serie A: "Il ministro Spadafora lavorerà con le componenti del sistema calcio per trovare un percorso e poi si valuterà se ci saranno le condizioni per terminare i campionati garantendo le condizioni di massima sicurezza".

          TuttoJuve
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
            Il premier Giuseppe Conte è intervenuto in conferenza stampa per annunciare il nuovo Dpcm: "Per quanto riguarda gli allenamenti di atleti professionisti e non si potrà ricominciare dal 4 maggio, nel rispetto delle distanze, senza assembramenti e a porte chiuse. Dal 18 maggio saranno possibili invece gli allenamenti a squadre".

            Su possibile ripresa Serie A: "Il ministro Spadafora lavorerà con le componenti del sistema calcio per trovare un percorso e poi si valuterà se ci saranno le condizioni per terminare i campionati garantendo le condizioni di massima sicurezza".

            TuttoJuve

            Quindi??
            Tu che hai capito?
            Secondo te riprende il campionato?









            "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
            Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
            vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

            (L. Pirandello)

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              Conte ha ammazzato ogni possibilità di ripresa, ora vedremo che fine faranno società e stipendi calciatori

              Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
              Originariamente Scritto da Pesca
              lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                Originariamente Scritto da sylvester Visualizza Messaggio
                Quindi??
                Tu che hai capito?
                Secondo te riprende il campionato?
                Ho capito che come al solito il calcio sta facendo i conti senza l'oste. Sono più pessimista che ottimista: il campionato è più no che sì. Vediamo che succede il 18.
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  Gli allenamenti del calcio torneranno solo dal 18 maggio. Il presidente del Consiglio Conte apre al ritorno del grande circo, ma senza garantire la ripresa del campionato e il ministro Spadafora addirittura frena. Tira e molla sul pallone che vuol ricominciare senza un piano veramente sicuro e del resto per ora respinto. Come, quando e in quali condizioni si giocherebbero le 124 partite rimaste? Insomma al di là di una certa apparenza e una forte pressione sulla politica per riprendere il campionato interrotto, in realtà non c’è alcuna garanzia e certezza. Conte ha avvertito: “Rischiamo la ripresa del contagio”. E poi rovesciamo la notizia: se ci dicono che ad allenarsi si potrà tornare dal 18 maggio, vuol dire che il calcio è ancora fermo e starà ancora fermo a lungo. E che non c’è alcuna garanzia né sul suo ritorno, né sul campionato da finire. Come in Spagna, Olanda, Belgio…

                  Per ora della nuova stagione del calcio – lo abbiamo già detto no, che siamo praticamente di fronte a un nuovo campionato? – sappiamo solo che gli allenamenti collettivi delle squadre saranno consentiti dal 18 maggio. Come e in che forma magari ce lo diranno. La fondamentale partitella, che uso a simbolo dell’attività extra partita vera di un calciatore, si potrà fare? Fino a quando non si potranno fare almeno le partitelle, difficilmente si potranno fare anche le partite vere. Della ripresa vera e propria del campionato, ha detto Conte, se ne riparlerà più avanti, praticamente buttando la palla in fallo. E comunque fino al 18 maggio corsette ed esercizi individuali e basta. Tutto il resto è una supposizione, un’idea pure abbastanza accroccata, improbabile. I ritiri bunker antivirus, i controversi protocolli medici e il come e dove giocare le partite diventa dunque un problema non da poco. Un grande castello di ipotesi.

                  Soprattutto se cerchiamo di non dimenticare la premessa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che, nell’abituale intervento tv all’ora di cena di domenica, riapre anche solo parzialmente all’attività sportiva amatoriale e professionistica quando ci dice che “la fase 2 sarà una fase di convivenza col virus, la curva del contagio potrebbe risalire in caso del mancato rispetto delle distanze di sicurezza. E se questo accadesse ci sarebbero danni irreversibili per l’economia”.


                  Il Ministro dello Sport, Spadafora, intervenuto a “Che Tempo Che Fa” da Fabio Fazio ha evitato invece di alimentare troppe illusioni. “Gli allenamenti del 18 maggio saranno possibili se si riusciranno a realizzare tutte le condizioni di fattibilità. E’ in corso un tentativo maldestro delle società di calcio di trasformare i nostri “vedremo” in un non voler decidere. Ma non è così. I protocolli che ci sono stati presentati non sono ancora sufficienti e sono necessari approfondimenti. La Lega di Serie A è ben decisa a non chiudere il campionato, riceviamo molte pressioni. E non è vero che il calcio stia riprendendo dappertutto. In Spagna il ministro competente ha detto che non sa se si potrà riprendere il campionato, in Germania si riprende ma c’è discussione, in Olanda e Belgio hanno chiuso”. Quindi non mi sembra che quell’opzione del lockdown totale e definitivo dei campionati di calcio sia ancora del tutto accantonata. Anzi…

                  Insomma ci sarebbero ancora mille possibili rischi nell’organizzazione sia pure di una parvenza di campionato di calcio, come quella che ci vanno prospettando. Soprattutto quando, a partire più o meno da metà del mese successivo (si parla di 10/12 giugno) bisognerebbe dare il via a una sarabanda di 124 partite da bruciare nel più breve spazio di tempo possibile perché il calcio vuol mettersi fretta e concludere una stagione ormai quasi totalmente compromessa e che si potrebbe recuperare solo prevedendo tempi lunghissimi. Come del resto sta avvenendo in tutte le altre attività economiche e sociali del paese. E non credo che la fretta per tornare a giocare e arrivare ai verdetti stagionali (scudetto, posti nelle Coppe, promozioni/retrocessioni) sia buona cosa in un frangente del genere, in quanto rischia di abbassare molto l’argine della prudenza.

                  In ogni caso rovesciamo la notizia e guardiamola da un altro punto di vista: se si dice che il calcio può riprendere gli allenamenti dal 18 maggio, vuol dire che per ora è costretto a rimanere sostanzialmente fermo. E la reale ripresa del campionato a giugno, come vorrebbero i presidenti – ma non tutti -, non mi pare a questo punto sicura nemmeno quella.


                  Per ora della nuova stagione del calcio - lo abbiamo già detto no, che siamo praticamente di fronte a un nuovo campionato? - sappiamo solo che gli allenamenti collettivi delle squadre saranno consentiti dal 18 maggio. Come e in che forma magari ce lo diranno. La fondamentale partitella, che uso a simbolo dell'attività extra partita vera di un calciatore, si potrà fare? Fino a quando non si potranno fare almeno le partitelle, difficilmente si potranno fare anche le partite vere. Della ripresa vera e propria del campionato, ha detto Conte, se ne riparlerà più avanti, praticamente buttando la palla in fallo. E comunque fino al 18 maggio corsette ed esercizi individuali e basta. Tutto il resto è una supposizione, un'idea pure abbastanza accroccata, improbabile. I ritiri bunker antivirus, i controversi protocolli medici e il come e dove giocare le partite diventa dunque un problema non da poco. Un grande castello di ipotesi. Soprattutto se cerchiamo di non dimenticare la premessa del
                  ...ma di noi
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                  C. Campo - Moriremo Lontani


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                    Coronavirus, calcio, allenamenti via il 18 maggio. Conte: «Il campionato ricomincia solo se in sicurezza»

                    Il 4 maggio ripartono gli allenamenti individuali. Il premier sulla ripresa del calcio: «Stiamo studiando un percorso». Spadafora: «Non è detto che il campionato riparta. Protocollo Figc ancora insufficiente»


                    Il calcio resta sospeso. Secondo il premier Giuseppe Conte potrebbe ripartire con gli allenamenti collettivi dal 18 maggio. Ma il condizionale è d’obbligo e sino a quel giorno deve passare la mano. Nella bozza del nuovo decreto, che entrerà in vigore lunedì prossimo, sono consentite le sedute di lavoro solo agli atleti delle discipline sportive individuali riconosciuti dal Coni di interesse nazionale. Prima la Pellegrini di Cristiano Ronaldo, prima Tortu di Lukaku, tanto per fare un paio di esempi. I calciatori potrebbero correre, come una persona qualsiasi, in un parco cittadino perché resta vietato l’ingresso nei centri sportivi. Ma è impensabile che succeda e non solo per motivi di sicurezza.

                    «Il calcio che ricomincia un messaggio di speranza?
                    Sta facendo la domanda a un appassionato di calcio — ha risposto il premier in conferenza stampa —, ma anche i tifosi più accaniti hanno compreso che non c’era alternativa a sospendere. Il ministro Spadafora lavorerà intensamente con gli esperti del comitato tecnico scientifico e con le varie componenti del sistema calcio per trovare un percorso per la ripresa.Vedremo se ci saranno le condizioni, adesso sono ancora in corso le interlocuzioni. Sicuramente se arriveremo a quella conclusione lo faremo con tutte le condizioni di sicurezza, vogliamo bene ai nostri beniamini e vogliamo tutelarli».


                    Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, si prende la patente del decreto e attacca senza mezzi termini la Lega di Milano: «Il calcio può ricominciare dal 18 maggio, ma solo se ci saranno le condizioni. So già che i presidenti di serie A, con un tentativo maldestro, cercheranno di trasformare il nostro “vedremo” nell’incapacità di decidere del governo. Non voglio penalizzare il calcio, ma per ricominciare servono protocolli rigidi». E quello presentato dalla commissione della Figc non ha superato l’esame. «Il comitato scientifico non lo ha ritenuto sufficiente — spiega Spadafora —. So che il calcio dà al fisco quasi un miliardo e mezzo di euro ma niente è scontato. Gravina? Il rapporto con lui è ottimo e sta facendo un buon lavoro». Oggi ricominciano le trattative. E si parlerà ancora di protocolli.

                    Ma il tempo stringe. Maggio è il mese dei verdetti: o la serie A riparte o la stagione andrà considerata persa, sacrificata sull’altare della pandemia. L’ultima data buona per ricominciare gli allenamenti collettivi potrebbe essere il 25, guarda caso il giorno in cui la Federcalcio dovrà comunicare all’Uefa la data della ripresa e anche il format, cioè l’eventuale cambiamento di calendario, magari attraverso playoff e playout.

                    Il campionato, così come è, al più tardi può ripartire tra il 10 e il 14 giugno, almeno secondo le previsioni della Lega. È una corsa contro il tempo e contro lo scetticismo diffuso della gente, dagli ultrà ai semplici appassionati. Secondo un sondaggio dell’Izi, in collaborazione con Comin e partners, il 64 per cento degli italiani sarebbe contrario alla ripresa anche se, bisogna riconoscerlo, è stato fatto su un campione di poco più di mille persone. Anche i medici sono preoccupati: non di ripartire in assoluto, ma di farlo in fretta. Almeno loro saranno contenti per le decisioni del governo che ha preso altri 15 giorni di tempo. Il tema giuridico toglie il sonno ai dottori della serie A: cosa succede se alla ripresa un giocatore contrae il virus e di chi sarebbero le responsabilità? Un caso del genere, secondo il decreto Cura Italia, potrebbe essere considerato un infortunio sul lavoro e la società e il suo medico potrebbero essere chiamati a rispondere dei danni non coperti da Inail.

                    Quello della responsabilità giuridica è solo uno dei mille problemi, in questi giorni nervosi e complessi. Sulla ripartenza la Lega di serie A è più spaccata di quanto lascino intendere i comunicati. Molti club non si espongono per timore di perdere i soldi delle tv. A questo proposito il 2 maggio i broadcaster (Sky, Dazn e Img) dovrebbero pagare l’ultima rata (200 milioni) e se non lo facessero la Lega è pronta a fare causa.


                    CorSera
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
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                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      se gli allenamenti ripartissero effettivamente a pieno regime il 18 secondo voi quando si potrebbe tornare in campo?
                      alle fine i calciatori ricominceranno ad allenarsi il 4...
                      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                      Originariamente Scritto da GoodBoy!
                      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                      grazie.




                      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                        Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggio
                        se gli allenamenti ripartissero effettivamente a pieno regime il 18 secondo voi quando si potrebbe tornare in campo?
                        alle fine i calciatori ricominceranno ad allenarsi il 4...
                        I primi di giugno. Se si va oltre poi ci si sovrappone con le coppe europee che la Uefa vuol far disputare in agosto.
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                              Calcio il 18 maggio... forse

                              IL TEMPO (S. PIERETTI) - Lo Sport prova a ripartire. Dal 4 maggio gli atleti potranno riprendere gli allenamenti individuali, gli sportivi delle discipline di squadra dovranno attendere altre due settimane - fino al 18 maggio - per tornare a prepararsi in maniera adeguata. Via libera all’attività sportiva, nessun accenno all’intervento economico che il Governo dovrà sostenere per tenere in vita il Sistema sportivo nazionale. «Allo scopo di consentire la graduale ripresa delle attività sportive, nel rispetto di prioritarie esigenze di tutela della salute connesse al rischio di diffusione da Covid-19 - ha dichiarato il Premier Conte anticipando i criteri del prossimo DPCM. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti - riconosciuti di interesse nazionale dal Coni e dal Cip e dalle rispettive federazioni nazionali e internazionali - sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza assembramento, a porte chiuse, per gli atleti di discipline sportive individuali. In campo sportivo, gli allenamenti a squadre verranno riaperti il 18 maggio. Sulla ripresa del campionato proseguirà il tavolo col Ministro Spadafora nei prossimi giorni - ha concluso il Premier Conte - vogliamo garantire tutte le condizioni di massima sicurezza: nulla è stato ancora deciso, lavoreremo a un percorso, e vedremo se ci sono le condizioni per riprendere il campionato di calcio».


                              LA CAUTELA DI SPADAFORA - «Per gli sport di squadra dovremo ancora attendere - ha sottolineato il Ministro dello Sport ospite di Fabio Fazio - dovremo arrivare al 18 maggio con tutte le condizioni e i protocolli approvati. Sarà una ripresa graduale, altrimenti i sacrifici fatti diventeranno nulli. La Figc ha presentato un protocollo medico scientifico, ieri sera (sabato sera) il Comitato tecnico Scientifico del Governo ha valutato che quel protocollo non è sufficiente. La Lega Serie A non é incline alla sospensione del campionato, io rispetto il mondo del calcio che dà al fisco un miliardo e mezzo ogni anno, e sono fondi che sostengono il resto dello sport. E’ una situazione complicata, noi dovevamo dare dei segnali, male fasi successive ce le dobbiamo ancora conquistare. Al momento, nulla è scontato. Da domani (oggi, ndr) Sport e Salute emetterà 27 mila bonifici - da 600 euro - per i lavoratori dello Sport. Il bonus verrà riproposto anche nel prossimo mese. Presso il Credito Sportivo saranno disponibili 100 milioni di euro per le piccole e medie imprese sportive». Oggi pomeriggio incontro con il Comitato medico scientifico del Governo per valutare tutti i protocolli delle federazioni presentato ieri sera dal Coni e dal Cip.


                              I RISCHI DELLA RIPRESA - L'eventualità di nuovi contagi tra i calciatori - qualora riprendessero allenamenti e partite - rappresenta per le società un rischio concreto. Due giorni fa i medici avevano chiesto delucidazioni, ieri il giuslavorista Giampiero
                              Falasca ha chiarito la situazione. «I club rischiano di essere chiamati a rispondere sul piano civile e non solo - ha precisato l'avvocato - i dirigenti potrebbero essere considerati responsabili sul piano penale. Il contagio potrebbe esser considerato infortunio sul lavoro - come ha precisato il Decreto Cura Italia - ma non tutti i contagi sarebbero fonte di responsabilità, qualora i club dimostrassero di aver messo in campo tutte le cautele».


                              IL PIANO B - Gli allenamenti di squadra riprenderanno il 18 maggio, il campionato di Serie A - secondo l'ipotesi della Figc - dovrebbe ripartire il 6 giugno. Qualora i tempi si dovessero allungare, il presidente federale Gravina ha studiato un'alternativa che porta ai play off; il cambio di format del torneo è il piano B della Federcalcio, già approvato dall’Uefa. L'idea non affascina i 20 presidenti della Serie A che - così facendo - temono di mettere a rischio i contratti televisivi già in essere con Sky, DAZN e IMG che - a quel punto - potrebbero impugnare i contratti per inadempienza.

                              IL TEMPO (S. PIERETTI) - Lo Sport prova a ripartire. Dal 4 maggio gli atleti potranno riprendere gli allenamenti individuali , gli sportivi delle discipline di squadra dovranno attendere altre due settimane - fino al 18 maggio - per tornare a prepararsi in maniera adeguata. Via libera all’attiv...
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
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                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Poi dipende cosa intendano per ripresa degli allenamenti
                                Senza partitelle e senza lavoro di gruppo come potranno tornare a disputare vere partite?









                                "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                                Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                                vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                                (L. Pirandello)

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                                Working...
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