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La serie A studia la ripresa: allenamenti dal 4 maggio, partite dal 30? Scintille tra Malagò e Gravina
Il piano: dalla fine di aprile le visite mediche per i giocatori, campionato in ripresa dal 30 maggio o dal 2 giugno. Ma il Coronavirus mette a repentaglio anche Tokyo 2021
Le polemiche però non mancano. Molte discipline si stanno fermando, una dopo l’altra, il calcio invece no: «Ma deve fare percorso netto e sperare che non incappi in un nuovo problema», ha spiegato scettico Giovanni Malagò, presidente del Coni prima di aggiungere: «Il rischio è di pregiudicare anche la nuova stagione. Sarebbe significativo per lo sport poter ripartire il primo settembre». Non si è fatta attendere la risposta di Gravina: «Il calcio ha la sue specificità, per dimensione e impatto economico. Le conseguenze di una chiusura anticipata sono sotto gli occhi di tutti e rischieremmo la paralisi a causa dei ricorsi».
Per questo la Figc va avanti. «Senza trascurare la salute, soprattutto dei nostri protagonisti. Siamo al lavoro con il governo e con la nostra commissione medica (mercoledì la riunione definitiva ndr) per stilare i protocolli necessari affinché si possa ricominciare in sicurezza», ha raccontato ancora Gravina. Il piano è semplice: visite mediche approfondite dall’ultima settimana di aprile «per farci trovare pronti», ha spiegato il presidente, sanificazione dei centri sportivi, allenamenti dal 4 maggio e campionato dal 30 dello stesso mese o dal 2 giugno. Il progetto è condiviso da Spadafora che parla di «presumibile ripresa dello sport il 4 maggio nel più rigoroso rispetto delle prescrizioni di sicurezza».
Intanto dal Giappone arrivano preoccupanti segnali sul fronte olimpico, tali da mettere in discussione la nuova data di svolgimento del Giochi di Tokyo, previsti tra il 23 luglio e l’8 agosto 2021. Toshiro Muto, presidente del comitato organizzatore, ha spiegato che «nessuno — e di certo non noi — è in grado al momento di dire se la situazione sanitaria sarà sotto controllo nel luglio del prossimo anno. La scoperta di una cura per il coronavirus e di un vaccino efficace saranno decisivi». A preoccupare i giapponesi è anche l’aspetto finanziario: lo spostamento costerà una cifra stimata tra i 2 e i 6 miliardi di dollari e, sempre secondo Muto, «non è ancora chiaro se le molte polizze assicurative che abbiamo stipulato come organizzatori coprano anche le spese del rinvio».
CorSera
...ma di noi
sopra una sola teca di cristallo
popoli studiosi scriveranno
forse, tra mille inverni
«nessun vincolo univa questi morti
nella necropoli deserta»
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dispiace che questa stagione sia stata praticamente persa anche per tutti i record che i vari messi ronaldo buffon ecc. avrebbero provato a raggiungere.
ovviamente nn è una priorità però un pizzico di amarezza c'è
Originariamente Scritto da SPANATEMELA
parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
Originariamente Scritto da GoodBoy!
ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?
dispiace che questa stagione sia stata praticamente persa anche per tutti i record che i vari messi ronaldo buffon ecc. avrebbero provato a raggiungere.
ovviamente nn è una priorità però un pizzico di amarezza c'è
Buffon pare che abbia rinnovato per un altro anno.
*** indirizzo email non valido, controllare prima che il forum metta in sospensione ***
Il. Corriere riporta ogni giorno o quasi di giocatori della. Juve che sono pronti ad andare via, De Ligt che vuole andare via Ronaldo idem insomma siamo In liquidazione insomma
Inviato dal mio Redmi Note 8T utilizzando Tapatalk
Si certo trovami una società che da 12 mln a deligt, ne vale giusto la metà a dir tanto, nel contempo un altra società che da 30 mln a Cr7.
Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.
Calciomercato: ecco i gioielli d’Italia, il migliore è Barella, Tonali sembra De Sisti, Chiesa deve segnare
A Sarri piace più Castrovilli, Bernardeschi è ormai maturo, ma andare alla Juve per un giovane bravo è una condanna di lusso: deve fare il tredicesimo
di Mario Sconcerti
Abbiamo adesso giovani che riconciliano forse con il passato. Penso a Tonali, Chiesa, Barella, Castrovilli, lo stesso Sensi, forse Bernardeschi, Zaniolo quando tornerà. Bernardeschi è già oltre la giovinezza pura, ha 25 anni, si avvicina a essere un uomo. Era il migliore fino a tre anni fa, poi ha smesso di crescere. Ha avuto tanti piccoli infortuni e gli è pesato il lusso di andare nella squadra migliore, la Juve, dove ci vuole tanto peso per trovare un posto.
La Juve ha sempre in mano i migliori giovani del Paese, ma deve via via rinunciarci perché non ha il tempo di prepararli. E quando potrebbero essere pronti, il loro posto è già occupato da Ramsey o Rabiot, non ha modo di provarli. Oggi andare alla Juve per un giovane bravo è una condanna di lusso. Nome, stipendio, ottima stampa sicura, ma anche un posto nella periferia del calcio, un cambio continuo alla Sensi o alla Mandragora.
Bernardeschi è oggi l’esempio migliore del seme travolto dall’inverno, terra dubbiosa, coltivata a istinto. Un giorno farà un grande campionato ma non nella Juve. È un numero uno pallido, non spinge gli altri, ha purezza, bisogno di essere aspettato. Può portare entusiasmo in una squadra in cui il fenomeno è lui, diventare sorpresa. O cambiare teatro, accettare la maglia numero tredici e diventare uno che sta bene su una grande tavola ma è un contorno alla notte, non cibo essenziale.
Lo stesso rischio lo corre Tonali. Andrebbe alla Juve a fare cosa? Pjanic credo sarà venduto ma il titolare è Bentancur. Con Sarri, Tonali dovrebbe abituarsi a dare il pallone di prima, centotrenta palloni a partita. Non è ancora questo Tonali. Forse è di più. Tonali è un centrocampista completo, ha interdizione e inserimento, senso del gioco, fisico duro. È tecnico. Mi ricorda De Sisti giovane, uno dei migliori registi puri della storia, un po’ difensore, il resto diviso tra fantasia, ordine e carisma.
Come De Sisti, Tonali è un uomo squadra, ha bisogno di essere al centro. Può la Juve mettersi in mano ai suoi vent’anni? Forse sì, ma è un rischio per chi gioca sempre per vincere. Altrettanto rischioso è averlo senza farlo giocare. Forse c’è un equivoco più profondo dentro la Juve. Davvero hanno confermato Sarri? Davvero la discussione si è fermata alla partita con l’Inter e davanti all’epidemia? Non ci sono ragioni tecniche reali per discuterne la guida, ma non ne esistevano nemmeno per Allegri. L’idea è che resti tra la casa e il tecnico una diffidenza di fondo non risolta, fermata solo dalla malattia. Una discussione più lenta, quasi sottovoce, ma ancora ricorrente.
Chiesa è invece giocatore importante ma non ancora definito. Non ha un ruolo esatto. Come attaccante segna poco, come esterno è irresistibile e un po’ confuso. È uno di quei grandi giocatori futuri di cui aspetti sempre il passo successivo. È uno dei più veloci al mondo col pallone. A volte è così veloce da lasciarsi dietro lo strumento, è lì che nasce il suo vuoto, la differenza con Robben. Ma spezza le partite come pochi, così come divide chi guarda. Sarri non si fida di quelli che corrono a testa bassa. Nella rosa della Juve vedrebbe meglio Castrovilli. Prandelli dice che tra due-tre anni Chiesa sarà il più forte al mondo. Credo possa essere vero solo se imparerà a segnare. Non ha ancora né la potenza del tiro né la precisione. Molto meglio i trent’anni del padre che i venti del figlio.
Forse gli servirebbe più Conte che Sarri. Chiesa può essere un attaccante laterale esatto per ritmo e cross. Con Conte dovrebbe imparare a seguire il proprio terzino. Nella Juve sarebbe un Douglas Costa integro e più all’italiana, meno verticale, meno automatico. Ferma ancora il pallone prima dello scatto, cioè ferma il gioco. Però, mescolando ci sono momenti di altissima qualità. Alla fine, il miglior giovane, il più completo, resta Barella, un’evoluzione gregaria di Tardelli. Ma Tardelli è stato (con Maldini) forse l’italiano migliore del dopoguerra.
CorSera
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