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Attenzione: Calcio Inside! Parte III

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    Europa League, Inter-Ludogorets 2-1: Biraghi e Lukaku regalano gli ottavi

    In un San Siro deserto per l'emergenza coronavirus, i nerazzurri passano a sorpresa in svantaggio al 26' ma dopo 6' trovano il pari con un tiro-cross deviato dell'esterno sinistro. In apertura di ripresa il centravanti belga mette in cassaforte la qualificazione con un gol fortunoso

    Sapessi com'è strano giocare nel deserto... a Milano. Rivisitazione inevitabile della famosa canzone di Memo Remigi, la partita di ritorno dei sedicesimi di Europa League promuove - ma già si sapeva - l'Inter agli ottavi, in un ambiente surreale, come può esserlo una rappresentazione teatrale a platea deserta. Si sentono gli urli, le imprecazioni, i consigli, tutto per un solo occhio che vale per tutti: la telecamera. Per decreto.

    Partono meglio i bulgari

    In avvio, Conte conferma nove undicesimi della squadra che aveva vinto in Bulgaria sette giorni fa. I cambi sono uno per far riposare Vecino (gioca Barella), l'altro per motivi disciplinari: Lukaku subito per la squalifica di Lautaro. Al fischio del rigido Siebert si alza meglio dai blocchi di partenza il Ludogorets, squadra che ha buon palleggio e già lo si era visto. Dieci minuti di palleggio con personalità, possesso palla, accettando i rischi. L'Inter ci sta: e dopo 5' confeziona un magistrale contropiede a un tocco, per spingere in porta Lukaku, il belga arriva con passo lungo davanti a Iliev e gli tira praticamente addosso. Occasione sfumata.

    Cauly la sblocca

    Il match continua con buon ritmo e discreta tecnica fino a quando, al 26', un traversone di Cicinho da destra vede il piccolo Cauly spostare energicamente Godin sotto misura. Mentre l'uruguagio rovina a terra, Cauly piazza da posizione angolatissima un piattone che accarezza la parte inferiore della traversa e si insacca. I bulgari dunque accorciano le distanze, l'Inter ha subito un sussulto, due minuti e Moses toglie in anticipo palla dal contrasto in area di Djakov, l'ex Chelsea cade, Siebert chiede lumi al Var e poi "nein!", si prosegue.


    Biraghi risponde subito

    Al 31' però il pareggio arriva su combinazione Eriksen-Biraghi chiusa dall'esterno sinistro con un tiro-cross deviato in porta da Terziev. Uno a uno. Al 34' Sanchez intercetta palla e vola verso la porta, c'è un solo difensore tra lui e Iliev, e sulla sua destra è libero Lukaku. Il cileno pecca di frettolosità e serve il belga con un tempo di gioco di anticipo, consentendo a Grigore di mettere in angolo. Al 39' ci prova Barella dalla distanza, il tiro ha tutto, potenza e precisione, Iliev si distende e pur con la sua personalissima tecnica con una mano toglie la palla dall'angolino. Sul corner si avventa Ranocchia, il colpo di testa è la specialità della casa ma finisce largo. Il Ludogorets ha un ultimo sussulto prima del riposo con un tiro di Badji su cui si immola Borja Valero, quindi con D'Ambrosio che anticipa Wanderson in angolo.

    E' sempre Romelu gol!

    In pieno recupero arriva il rocambolesco vantaggio nerazzurro, Sanchez cerca Lukaku, colpo di testa in tuffo, respinta di Iliev proprio addosso al centravanti che casualmente di testa infila il 2-1. Che è poi il risultato finale. Perché nella ripresa l'Inter è una stella che ha luce intensa ma breve fino a quando rimangono in campo i partenti.

    I legni salvano i bulgari

    Al 52' Sanchez scarica un tiro potente e preciso dal limite e Iliev è salvato dalla traversa; tre minuti dopo il cileno crossa un pallone che ha il difetto di essere appena alto per la deviazione vincente per Lukaku, quindi allo scoccare dell'ora, Lukaku esplode un tiro in diagonale che Iliev si allunga a deviare sulla base del palo. Tre acuti per due. Poi esce Lukaku.

    Svagatezza finale


    E nei venti minuti finali, la svagatezza di Brozovic, le pericolose imprecisioni di Godin e la giovinezza di Esposito non consentono più ai nerazzurri di ripartire. Il Ludogorets costruisce un tiro secco di Swirczok, subentrato a Keseru, che Padelli bravamente ribatte in tuffo; poi c'è un tiro di Tchibota, entrato per Wanderson, che sfiora la traversa, infine una punizione dal limite di Biton (entrato per Marcelinho) che il muro respinge. Finisce 2-1: missione ottavi centrata per Conte, che superando questo step stabilirebbe un nuovo primato da quando esiste questa competizione.

    In un San Siro deserto per l'emergenza coronavirus, i nerazzurri passano a sorpresa in svantaggio al 26' ma dopo 6' trovano il pari con un tiro-cro…
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    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Europa League, Gent-Roma 1-1: Kluivert replica a David e lancia i giallorossi agli ottavi

      In vantaggio al 25' grazie a un gol del canadese, i belgi vengono ripresi dopo appena 4' dall'olandese che, di fatto, chiude il discorso qualificazione. Sullo 0-0 palo di Kolarov. Obiettivo centrato per Fonseca, ma da ora in avanti servirà qualcosa in più

      La Roma non tradisce. Pareggia 1-1 a Gent e vidima il biglietto per gli ottavi di finale di Europa League. I giallorossi non hanno brillato ma sono riusciti nell'intento che si erano prefissati alla vigilia: ovvero segnare quella rete che, di fatto, gli ha reso tutto più agevole. Il Gent si è illuso dopo il gol di David al 25' ma dopo appena 4' è stato riportato in terra da Kluivert che con una bella accelerazione su lancio di Mkhitaryan ha pareggiato i conti rendendo agli avversari praticamente insormontabile la montagna verso la qualificazione.

      Fonseca rilancia Perez e Spinazzola

      Perso per infortunio Pellegrini, Fonseca ha deciso di mettere Mkhitaryan a fare il trequartista inserendo a sinistra Kluivert. Poi, non avendo iscritto in lista Uefa Bruno Peres, ha rilanciato a destra in difesa Spinazzola e, davanti a lui, ha piazzato Carles Perez, preferito, come all'andata, a Under. Sul fronte opposto Thorup ha cambiato una sola pedina nella formazione scesa in campo una settimana fa all'Olimpico preferendo Castro-Montes a Lustig sulla destra.

      Palo di Kolarov, David fa 1-0, Kluivert pareggia


      La Roma è partita forte ma non è stata fortunata: Kolarov, liberato in area sulla sinistra, ha tentato il diagonale ma ha scheggiato il palo. Tirato un sospiro di sollievo, il Gent ha iniziato a spingere e al 25' è passato con un bel tocco di controbalzo da pochi passi di David su perfetto cross dalla destra di Bezus. La Roma non si è spaventata e, dopo appena 4', ha riequilibrato l'incontro: Mkhitaryan ha lanciato in area Kluivert che con un preciso destro rasoterra ha infilato Kaminski. Il Gent ha provato a riportarsi subito avanti ma un destro in girata di David, su cross di Mohammadi, non ha trovato lo specchio per pochi centimetri. La Roma col passare dei minuti ha ripreso coraggio ed è andata vicina al vantaggio, sugli sviluppi di un angolo, con un tocco volante di Dzeko su sponda di Smalling.


      Lopez vince il duello con Odjidja-Ofoe

      Nella ripresa i giallorossi si sono limitati a contenere gli avversari e hanno rischiato. Bene è andata che i tentativi da lontano soprattutto di Odjidja-Ofoe, uno che col gol ha poca confidenza, siano stati tutti di facile lettura per Lopez. Il portiere giallorosso ha corso un solo vero pericolo, sempre su un destro dal limite del centrocampista belga che non ha trovato la porta per pochi centimetri. Fonseca ha capito l'antifona e ha chiuso a doppia mandata la qualificazione inserendo prima Santon per il già ammonito Spinazzola, poi Fazio per Veretout (che sarà squalificato nella gara d'andata degli ottavi) e, infine, Villar per Perez. La Roma ha chiuso con la difesa a 5 e non ha tremato malgrado i disperati tentativi di Thorup di affidarsi alla vivacità dei georgiani Chakvetadze e Kvilitaia e di buttare nella mischia un'altra punta (Niangbo) al posto di un difensore (Plastun). La corsa in Europa della Roma, quindi, continua. Ora, però, sarà chiamata ad alzare il livello delle prestazioni.

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        La Juventus, Sarri e quelle battute che diventano autogol

        Quando dice che due rigori come quelli di Lione in Italia li avrebbero dati, non si accorge che sta dicendo la cosa peggiore da ascoltare in cento anni di Juve

        di Mario Sconcerti

        Resto un estimatore di Sarri ma comincio a pensare che la Juve non sia casa sua. Sono due culture opposte. La Juve ha l’arte della storia, della forza, della politica. Sarri è un uomo diretto, sincero fino allo sgarbo, il suo meglio lo dà quando fa un po’ il fanatico. La Juve è tutta tradizione, Sarri come passato ha solo se stesso. Ha una forte estrazione popolare, come Allegri, come Lippi, ma quelli sono toscani di mondo, sanno navigare. Sarri no. Quando dice che due rigori come quelli di Lione in Italia li avrebbero dati, non si accorge che sta dicendo la cosa peggiore da ascoltare in cento anni di Juve. La Juve non è spiritosa, non lo è mai stata. Lo era l’Avvocato ma quello era fascino e comunque non era lui che gestiva il quotidiano, quello toccava a Boniperti o Giraudo, teste durissime. Non lo sono adesso Andrea Agnelli e Pavel Nedved. Quando sentono battute sulle maglie a strisce e i rigori, non ridono. Si fanno domande. Se questo cozzare di abitudini producesse il risultato, sarebbe accettabile, un disagio era già stato messo nel conto.


        Ma fino a oggi è stato mancato completamente l’obiettivo. Sarri non è stato preso per vincere, quella è una necessità naturale nella Juve. Sarri doveva affermare un marchio di gioco che rendesse la Juve riconoscibile e gradita nel mondo. Questo non è successo, così sono rimaste evidenti solo differenze. Quando Bonucci dice che il calcio di Sarri è difficile da imparare trascina dietro alle parole un intero ambiente. E tocca il problema da dentro.
        Sarri parla una lingua inaccettabile per giocatori che non hanno voglia di rinnovarsi. Non ne vedono le ragioni, hanno sempre avuto successo così come sono. Tutta la sapienza di Sarri diventa in un attimo inutile. Non serve più l’uomo di calcio se nessuno vuole un altro calcio. Serve un politico, un gestore di uomini. Sarri in questo è meno sapiente. Lui vive della sua verità, gli sembra chiara, non capisce perché non possa essere applicata. Così si meraviglia che la palla circoli lenta. Come se la lentezza nel calcio non fosse il primo segnale del rifiuto


        CorSera
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          Crosetti ieri, Sconcerti stamane...le prime firme dei più diffusi quotidiani italiani iniziano ad accorgersi che tra Sarri e la Juve qualcosa non va. Non si incontrano. A sensazione, e molto più modestamente, lo avevo scritto anche io da tempo, ricavandolo da quell'impalpabile, immateriale legame che stringe, unisce squadra e tifoso, per cui quest'ultimo a volte è come se stesse lì, si accorge di tutto, sente dentro di sè certezze o pericoli, legge con gli occhi del cuore.

          Sarri non farà la fine di Maifredi, non resterà ovviamente senza coppe. Può fare la fine di Ancelotti, perdere cioè il campionato. Nonostante gli 8 vinti di fila, quello di perdere il campionato è un lusso che la Juve non può permettersi: la cosa più strana di tutte è come in Sarri non scatti la scintilla, lui che non ha mai vinto niente, non scatti la voglia, la ferocia.

          Non è un perdente, ma è forse uno che non sa come si vince. L'ambizione non sta forse al primo posto della sua personalissima filosofia del calcio. La Juve se non vince sta male, Sarri non ha disagi, parla non di sconfitte o di vittorie ma sempre e solo del suo gioco, delle sue idee...che non collimano con quelle della Juve. Speriamo sbocci la passione, ma la vedo dura.
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            non vedo perchè Allegri dovrebbe tornare alla juve, aveva chiesto alla società di cambiare mezza squadra (ed aveva ragione), ma hanno preferito cambiare lui per tenersi certi rottami.
            Originariamente Scritto da Marco pl
            i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
            Originariamente Scritto da master wallace
            IO? Mai masturbato.
            Originariamente Scritto da master wallace
            Io sono drogato..

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              Juve che comanda in lega l abbiamo già detto?

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                Originariamente Scritto da Naturalissimo.88 Visualizza Messaggio
                Mi viene da vomitare a guardare sta partitaccia

                l'obiettivo era qualificarsi senza affaticarsi....
                ci siete riusciti....e in più avete messo minuti nelle gambe a barella erikssen e sanchez......
                non ti lagnare
                Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                Originariamente Scritto da GoodBoy!
                ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                grazie.




                PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                  Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
                  Juve che comanda in lega l abbiamo già detto?

                  no...ma non serve.
                  ce ne siamo accorti quando orsato vi ha regalato lo scudetto 2 stagioni fa
                  Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                  parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                  Originariamente Scritto da GoodBoy!
                  ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                  grazie.




                  PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                    Era in albergo a Firenze

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                      Originariamente Scritto da CRI PV Visualizza Messaggio
                      Era in albergo a Firenze

                      no era in campo a Milano....a 3 centimetri da Pjanic.....e ha ben pensato di non ammonirlo (e quindi espellerlo) nonostante un calcio in petto che neanche Liu Kang
                      Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                      parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                      Originariamente Scritto da GoodBoy!
                      ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                      grazie.




                      PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                        ricordiamo come vince lo scudetto la Juve 2 anni fa
                        (non contiamo niente in Lega cit)


                        Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                        parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                        Originariamente Scritto da GoodBoy!
                        ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                        grazie.




                        PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

                        Commenta


                          Orsato cavaliere del lavoro.
                          Orsato alla stregua di Colombo/Di Pietro nel '92

                          Commenta


                            Originariamente Scritto da Fabi Stone Visualizza Messaggio
                            Orsato cavaliere del lavoro.
                            Orsato alla stregua di Colombo/Di Pietro nel '92
                            Liberta'! Liberta'!
                            B & B with a little weed










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                              Qui orsato in bagher che para un possibile gol contro la juve

                              Siete delle mmmerde cit

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                                Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggio
                                no era in campo a Milano....a 3 centimetri da Pjanic.....e ha ben pensato di non ammonirlo (e quindi espellerlo) nonostante un calcio in petto che neanche Liu Kang
                                Lo vidi in diretta e non ci potevo credere.
                                Allucinante.
                                Originariamente Scritto da Sean
                                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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