Annuncio

Collapse
No announcement yet.

E' morto Muhammad Alì, il più grande di tutti.

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

    E' morto Muhammad Alì, il più grande di tutti.

    Morto Muhammad Ali, la leggenda del pugilato

    E' stato il più grande, anche oltre il ring, sempre in prima fila per i diritti civili. Fu nominato il più grande sportivo del secolo scorso, lo è stato di tutti i tempi

    Sarebbe troppo facile dire che Muhammad Alì ha perso il match più difficile della carriera, quello con il morbo di Parkinson, di cui sofriva da oltre 30 anni e che all'ospedale di Phoenix, dove era stato ricoverato due giorni fa per problemi respiratori, ha posto fine alla sua straordinaria esistenza. Certo, ormai da tanto tempo le sue parole non erano i proiettili delle grandi battaglie, sul ring e per i diritti civili, ma l’intensità dello sguardo era rimasta sempre la stessa. Alì in realtà ha battuto anche la malattia, danzando come una farfalla e pungendo come un ape, irridendola sul ring della vita.

    Il morbo maledetto ne aveva già spento i movimenti, ma era stato irriso già ad Atlanta nel 1996, quando Alì fu delegato ad accendere la torcia olimpica. Forse quella sera fu il round più bello della vita: Parkinson messo alle corde da quel coraggio di mostrarsi malato, dalla fragilità avvolta in un commovente tremolio per un uomo che aveva avuto il mondo in pugno. Da quella notte in Georgia sono passati tanti anni, tra una finta, un jab e una provocazione all morbo. Quel Parkinson che non gli impedì l'ultimo saluto al più acerrimo rivale, Joe Frazier, l'uomo che Alì in una leggendaria trilogia di sfide ha sofferto più di tutti. Si stavano tanto antipatici, eppure dopo la battaglia di Manila, nel match più brutale di sempre, Ali commentò la vittoria con fair play, riconoscendo che se l'avversario non avesse abbandonato alla fine del quattordicesimo round, forse lui stesso non si sarebbe ripresentato sul ring. E poi ancora, Alì alle Olimpiadi di Londra: gli occhi nascosti dietro grandi occhiali neri, non più di un cenno di saluto. Eppure è stato l’unico in tutti i Giochi a tenere testa come popolarità ad Elisabetta II che dava spettacolo con l’ultimo 007.

    Tante cose che rendono riduttivo parlare del Muhammad Alì pugile. Joe Louis o, scendendo dai massimi ai medi, Ray Sugar Robinson forse sono stati complessivamente superiori, anche se resta comunque questione di opinioni... Ma Ali è stato il più grande sportivo di tutti i tempi. Mai una banalità, ma un continuo bersagliare il perbenismo di una certa America, conservatrice ed incapace di accettare che il campione del mondo dei pesi massimi rifiutasse di 'onorare' la patria nella follia del Vietnam. ''Non ho niente contro i Vietcong, loro non mi hanno mai chiamato *****...''. Non una frase ad effetto, ma una coraggiosa scelta di coscienza che gli costò il ritiro della licenza e la perdita del titolo negli anni sessanta.

    ''I campioni non si fanno nelle palestre. I campioni si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione''. Una visione portata fuori dalle sedici corde per riaffermare il principio indissolubile della pace. Alì del resto è stato uno dei pochi personaggi di fronte ai quali è impossibile restare indifferenti. Per chi ama il pugilato è stata la sveglia nel cuore della notte -questioni di fuso orario - per assistere ai suoi capolavori. Ma anche coloro ai quali del pugilato non frega nulla, hanno parlato di lui. Chi lo venerava, chi non vedeva l'ora che qualcuno gli desse una lezione per quel suo modo linguacciuto di indispettire gli avversari.

    Perseverante ed ossessivo quando si trattava di raggiungere i propri obbiettivi. ''I want Holmes, I want Holmes'', ripeteva ossessivamente in preparazione al match più impossibile. Sapeva di non potercela fare, ormai trentottenne e debilitato nel fisico, ma voleva il più giovane e forte rivale, quel Larry Holmes che in una straordinaria manifestazione di rispetto e affetto gli risparmiò una punizione pesantissima prima dell'inevitabile conclusione al decimo round. Uomo da show a trecentosessanta gradi. Lo fu anche nel 1974 nello Zaire, allora si chiamava così la Repubblica Democratica del Congo. George Foreman, gigante texano di potenza disumana soggiogato dalla personalità del rivale: campione ridimensionato a sfidante, nero trasformato in amico dei bianchi, indesiderato inquilino dell'Africa Nera.

    Foreman arrivò a Kinshasa come un pugile che voleva conservare il proprio titolo, Ali come il liberatore di un intero continente. E tutti lo accolsero da re, la sua macchina solcava le strade polverose, e tra le nuvole i volti dei piccoli neri lanciavano il loro grido di implorazione. ''Ali boma ye'', ''Ali uccidilo''. ''George faceva male, ogni suo colpo qualche danno lo provocava sempre, ti spaccava un muscolo, ti incrinava qualche osso''. Ma lui seppe sopportare stoicamente, per otto round, poi zittì i detrattori, tornando a pungere come un ape e danzare come una farfalla, e per Foreman non ci fu scampo. I più giovani, ma anche chi lo ricorda bene, vadano a vedersi - facilissimo da trovare su internet - il match di Kinshasa. Otto round, non un semplice incontro di pugilato, ma una vera e propria autobiografia di un mito. C'erano anche George Foreman e Larry Holmes, nell'ultima occasione ufficiale alla quale Alì era intervenuto, o scorso ottobre nella sua città natale, Louisville nel Kentucky, in occasione del tributo di 'Sports Illustrated' nei suoi confronti.

    La sua morte è avvenuta quando in Italia era quasi l'alba. Tanti anni fa era il momento di andare al lavoro, o a scuola, o rimettersi a letto dopo aver assistito ai suoi match. Alì è morto, immortale Alì.

    Last edited by Sean; 04-06-2016, 07:47:06.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani



    #2
    non saprei come descriverlo , mi limito a definirlo un ' ispirazione .
    R.I.P.
    Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
    Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
    Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

    Commenta


      #3
      Nooooo
      R.I.P.

      Commenta


        #4
        leggenda da vivo ora più che mai!
        R. I. P.

        Inviato dal mio FEVER utilizzando Tapatalk
        I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.

        Commenta


          #5
          Morto Ali

          Oggi ci lascia il piu grande pugile della storia.
          RIP [emoji22]
          Originariamente Scritto da arkon86
          Sto scacciando

          Originariamente Scritto da arkon86
          Sono un mdf

          Commenta


            #6
            Visto ora la discussione
            Il cell non la visualizzava
            Originariamente Scritto da arkon86
            Sto scacciando

            Originariamente Scritto da arkon86
            Sono un mdf

            Commenta


              #7
              La leggenda.
              E mi dispiace che gli ultimi anni della sua vita siano state in quelle condizioni oscene.
              Che possa riposare in pace.
              Originariamente Scritto da Marco pl
              i 200 kg di massimale non siano così irraggiungibili in arco di tempo ragionevole per uno mediamente dotato.
              Originariamente Scritto da master wallace
              IO? Mai masturbato.
              Originariamente Scritto da master wallace
              Io sono drogato..

              Commenta


                #8
                Morte Alì, Foreman: "Se ne va una parte di me". Tyson: "Dio è venuto a prendersi il suo campione"

                Tutti rendono omaggio al mito, a cominciare dal texano, che lo affrontò aMinshasa nel match più famoso della storia

                Un grande avversario ha subito reso omaggio a Muhammad Alì, morto questa notte a 74 anni: "Se ne è andata la parte 'più grande' di me", ha scritto su Twitter George Foreman, protagonista con Alì del più famoso match della storia della boxe, a Kinshasa, nell'allora Zaire, nel 1974. Alla Bbc, Foreman sottolinea: "Io, Frazier e Ali eravamo una persona sola, una parte di me se ne è andata, Muhammad Ali è stato una delle più grandi persone che io abbia mai conosciuto. E non c'è dubbio che sia stata una delle migliori del nostro tempo. Considerarlo solo come pugile è un'ingiustizia". Poi, alla tv britannica, Foreman parla dell'amore di Muhammad Alì per l'Inghiterra e per come lì venisse trattato. "Amava in particolare Londra. Se vi fosse nato e cresciuto, Cassius Clay non avrebbe mai cambiato il suo nome".

                Ancora su Twitter, il commento di Mike Tyson a una foto che lo vede ritratto accanto ad Alì: "Dio è venuto a prendersi il suo campione. Lunga vita al più grande".

                Un altro ex campione mondiale dei massimi, Evander Holyfield a MSNBC: "Sono onorato di aver conosciuto Alì perché da piccolo, avevo otto anni, mi dicevano che sarei diventato come lui. Prendersi la responsabilità di dire 'Io sono il più grande' significa mettersi in una posizione per la quale gli altri possono colpirti. Ecco cosa fece Alì. E' fantastico che sia diventato per tre volte campione del mondo. All'epoca tutti pensavano 'chi potrebbe farcela?'. Devi essere davvero più forte per rialzarti dopo una sconfitta e andare avanti. E Alì diede prova di essere questo, il più forte".

                Il promoter Frank Warren a Sky News: "Non solo la boxe, è il mondo ad aver perso un'icona. Alì diceva di essere il più grande. Se non lo era, di certo è stato uno dei più grandi pugili di tutti i tempi. Ma non è solo quello. Alì arrivò a ogni genere di pubblico oltrepassando i confini dello sport, era una delle persone più conosciute del pianeta. Poi, ricordiamo cosa fece per la sua razza. Un afroamericano che si erge contro la guerra in Vietnam a detrimento della propria carriera e della propria vita. Tre anni lontano dal ring, dover presentare appello contro la condanna a cinque anni di prigione. Questo dimostra quanto fosse forte il suo credo. Probabilmente Muhhamad Alì preparò la strada che avrebbe portato Barack Obama a diventare presidente degli Stati Uniti".

                Il musicista Wyclef Jean: "Io sono il più grande, dissi che lo era anche prima di saperlo. Riposa in pace The Greatest MuhammadAli. Abbiamo perso un'altra leggenda"

                Il commento di un'altra celebre e controversa figura della boxe mondiale, l'ex promoter di Alì, Don King alla Cnn: "E' sempre rimasto lì, pronto ad assumersi rischi e responsabilità e a fare quanto nelle sue possibilità per il bene del genere umano. In questo giorno celebriamo la sua vita, non è tempo di piangere. E' invece tempo di diffondere quanto ha fatto e l'onere di cui si è fatto carico perché noi potessimo progredire, tempo di ricordare che le persone sono più importanti".

                "Non ci sarà mai più un altro Muhammad Ali. La comunità nera in tutto il mondo, i neri in tutto il mondo avevano bisogno di lui. Era la nostra voce". L'omaggio arriva da un altro ex campione del mondo di pugilato, Floyd Mayweather Jr.

                Anche il filippino Manny Pacquiao, uno dei più grandi pugili degli anni Duemila, grande avversario di Maywather ed ex campione del mondo ora passato alla politica, sottolinea quanto Alì non fosse "solo" un grande pugile. "Abbiamo perso un gigante - scrive in un comunicato -. La boxe ha beneficiato dei molti talenti di Muhammad Alì, ma non quanto il genere umano ha beneficiato della sua umanità".

                Tutti rendono omaggio al mito, a cominciare dal texano, che lo affrontò a Kinshasa nel match più famoso della storia.  Tyson: "Dio si &…
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


                Commenta


                  #9
                  Adesso si starà ammazzando di botte con Frazier

                  Riposa in pace campione,non sarai mai dimenticato
                  Originariamente Scritto da Alberto84
                  Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


                  Originariamente Scritto da debe
                  Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
                  Originariamente Scritto da Zbigniew
                  Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
                  Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

                  Commenta


                    #10
                    Nel tuo "angolo" di paradiso troverai la pace.
                    Originariamente Scritto da BLOOD black
                    per 1.80 mi mancano 4/5 cm ....

                    Commenta


                      #11
                      Aveva davvero una personalità unica e con la vittoria su foreman ha portato a segno un'impresa leggendaria.

                      Nemmeno sua madre pensava potesse vincere contro quel mostro spaventoso che ha portato qualcosa come 4-5 knockdown su frazier (suo più grande rivale) nel primo round e che aveva anche massacrato ken norton. Incredibilmente è riuscito a sconfiggerlo prima fuori dal ring, rivoltandogli contro tutta la popolazione dello zaire, poi sul ring con una strategia eccezionale che aveva personalmente ideato. Anche il suo allenatore ci è rimasto come un fesso vedendolo chiudersi all'angolo o contro le corde, segno che il genio dietro la strategia era il suo.

                      Oltre a questo è stato senza dubbio la più grande personalità sportiva di tutti i tempi, basta vedere spezzoni come questo





                      Un mito dentro e fuori dal ring.

                      Commenta


                        #12
                        L'articolo di apertura è un ignobile panegirico liberal. A quanto pare Clay è stato il più grande sportivo di tutti i tempi in forza delle sue idee politiche: contrario alla guerra nel Vietnam con accompagnamento di slogan retard, attivista del movimento per i diritti civili, grande critico dell'insostenibilità dei regimi occidentali. Allah akbar, viva Kennedy, abbasso la guerra, Nixon infame.
                        Che pena.
                        Originariamente Scritto da Sean
                        Bob è pure un fervente cattolico.
                        E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                        Alice - How long is forever?
                        White Rabbit - Sometimes, just one second.

                        Commenta


                          #13
                          Eviterei polemiche inutili in questa discussione.

                          Rip

                          Commenta


                            #14
                            Diciamo che anche a me girano un po' quando la gente lo addita più per i suoi meriti extrasportivi...quando quelle battaglie le hanno combattute ben altri in realtà, persone che ci hanno rimesso la vita.
                            A prescindere dal condividere o meno le sue idee,come con Pannella va rispettata la sua determinazione e anche la sua abnegazione. Quella scelta sul Vietnam gli costò squalifica e revoca del titolo, non dimentichiamocelo...oggi gli sportivi le loro battaglie ideologiche le fanno a colpi di hashtag...
                            Originariamente Scritto da Alberto84
                            Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


                            Originariamente Scritto da debe
                            Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
                            Originariamente Scritto da Zbigniew
                            Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
                            Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

                            Commenta


                              #15
                              Ispirazione, sia dentro che fuori dal ring. Ho iniziato a boxare ai tempi dopo aver visto lui
                              Originariamente Scritto da Manx
                              Il vero pregio non è quando ti dicono "quanto ce l'hai grosso e come riempi bene", bensi' "mi hai slogato la mascella"...

                              Commenta

                              Working...
                              X
                              😀
                              🥰
                              🤢
                              😎
                              😡
                              👍
                              👎