Originariamente Scritto da Ramos
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perché non siamo l'estero siamo zoppi, non possiamo pensare di ragionare come i paesi socialmente "sani".
e comunque non è la prospettiva di guadagno il motore, ma la prospettiva di NON-perdita.
la politica italiana è più complessa, rognosa e difficile delle altre (almeno così sembra). ci vuole uno sforzo molto maggiore da parte dei nostri politici per ottenere lo stesso risultato che otterresti in un Paese estero di riferimento, proprio perché siamo incancreniti.
e - attenzione - questa non te la offro come idea di soluzione assoluta, ma siccome abbiamo perso tutta la scuola di politica (vuoi che non sia io il primo a ritenere la passione politica il motore ideale dell'attivismo?! è che questa passione manca e chi poca ne ha, spesso preferisce rimanere nelle mura regionali o privarsene perché non ne vale la pena).
Oggi abbiamo un mainstream estremamente miope che vede la politica non come una carriera/professione fatta di studi specifici e anni spesi sul campo, ma come qualcosa da fare per un po', dove l'esperienza non è un plus ma un minus (perché il potere corrompe etc etc), dove non serve essere bravi, basta essere onesti.
ora, è logicamente un modo di analizzare la situazione molto circoscritto e che presuppone si facciano i conti senza l'oste.
sul mondo ideale è molto più facile essere d'accordo sulle soluzioni di breve periodo ed emergenziali è già più difficile. io, sono per anteporre l'efficacia all'efficienza, nel momento in cui non esiste un'efficacia accettabile. oggi va di moda ordinare le tende prima di scavare le fondamenta. una cosa fatta male in buona fede è sempre fatta male. poi una volta che la facciamo bene, allora scegliamo quella fatta in buona fede.
poi questa è la mia idea eh... opinabilissima come tutte le idee
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