Croazia in UE: che ne pensate?

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  • PrinceRiky
    Bodyweb Senior
    • Apr 2008
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    #46
    Originariamente Scritto da corlis1 Visualizza Messaggio
    SE vabe peccato che pre. eu si stava 1000 volte meglio avessi 18 anni ti crederei

    Vorrei sapere qualche vantaggio reale documentato
    ha ragione, purtroppo. lo scenario ipotizzato fuori dalla moneta unica (soprattutto se gli altri paesi l'avessero creata senza di noi) è disastroso: inflazione a 2 cifre, sbilanciamento dell'economia, ulteriore difficoltà ad essere competitivi, costi valutari, svalutazione pesante della lira.

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    • corlis1
      Cialis abuser
      • Jun 2004
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      #47
      Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
      ha ragione, purtroppo. lo scenario ipotizzato fuori dalla moneta unica (soprattutto se gli altri paesi l'avessero creata senza di noi) è disastroso: inflazione a 2 cifre, sbilanciamento dell'economia, ulteriore difficoltà ad essere competitivi, costi valutari, svalutazione pesante della lira.
      Ma secondo te sbaglio a pensare che i veri beneficiari dell unione europea siano i paesi più poveri? Io non la vedo così disastrosa come dite voi, anzi in tutta sincerità io credo che l'italia inizierà a beneficiarne quando non avremo manco 1 euro e allora dovranno pagare noi, stile grecia


      Poi ripeto io non ho ancora capito che vantaggio concreto abbiamo avuto, a me sembra che a parte farci dire cosa mangiare, quanto latte produrre e che leggi fare non abbiamo avuto tantissimo rispetto a forse quanto abbiamo dato o no?
      Perle !!!

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      • Je ssò Foorttt''
        Bodyweb Senior
        • Jan 2008
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        • Pescara
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        #48
        Originariamente Scritto da Claudio M Visualizza Messaggio
        Quoto sandman una volta tanto...anche io avrei ristretto il cerchio, è stato assurdo fare entrare stati che non rientravano nei parametri comunutari, mi riferisco soprattutto al patto di stabilità. Mi sarebbe piaciuto un economia + chiusa,visto che come UE, siamo il primo mercato al mondo mentre si è portata avanti, a nostro discapito, la globalizzazione.

        Attenti che a restringer il cerchio si rischia di restarci fuori...
        Ammetto che la mia conoscenza della Croazia è limitata a località turistiche,ma per quello che ho visto gli standard di vita sono assolutamente paragonabili ai nostri



        Originariamente Scritto da corlis1 Visualizza Messaggio
        SE vabe peccato che pre. eu si stava 1000 volte meglio avessi 18 anni ti crederei

        Vorrei sapere qualche vantaggio reale documentato
        Tutti i maggiori economisti concordano col fatto che senza l'Eu non saremmo sopravvissuti neppure al crack Parmalat...

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        • corlis1
          Cialis abuser
          • Jun 2004
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          #49
          copio qui uno scritto, ovviamente credo sia di parte perchè sicuramente chi scrive non è a favore dell'eu però un parere da voi mi farebbe piacere averlo

          Perché l’Italia deve uscire dall'Euro
          di Fabrizio Zampieri*
          Economista ed Analista Finanziario

          Il 1° gennaio 2002 in Italia fu introdotto fisicamente l’Euro (a livello interbancario aveva già iniziato ad essere usato dal 1999, solamente come moneta scritturale) e, se ben ricordate, ma purtroppo la memoria degli italiani è solitamente corta, la nuova valuta ci fu “propinata” dall’allora Governo Prodi, e con il plauso di quasi tutta l’opposizione, come la panacea di tutti i mali cronici della nostra nazione. I bassi tassi d’interesse, la riduzione dell’inflazione, la stabilità dei cambi, la forza economica dei Paesi aderenti all’unione monetaria, l’eliminazione dei costi sulle transazioni valutarie dei Paesi UE, avrebbero dato sicuramente slancio all’economia e all’occupazione del nostro Bel Paese. Se ripensate ancora meglio, per quello storico evento venne fatta anche pagare una tassa agli italiani, la “tassa sull’euro”, che non venne poi mai restituita del tutto, nonostante le promesse dei politici di allora…

          Venne anche creata la Banca Centrale Europea con sede a Francoforte, per accontentare i tedeschi che in virtù della forza della loro valuta (marco) pretendevano di avere una certa predominanza all’interno del nuovo organismo; una nuova Banca con il compito di stabilire e pianificare la politica monetaria all’interno dei Paesi aderenti all’euro.
          Ebbene, a distanza di 6 anni dall’introduzione della nuova moneta, possiamo onestamente affermare che l’Italia ha risolto, se non tutti, almeno una parte dei suoi problemi economici, finanziari e sociali?; dal mio punto di vista, l’esito è stato senz’altro negativo, ed aggiungerei peggiorativo; è proprio vero: gli italiani stavano meglio quando stavano peggio.
          In particolare:
          - il costo reale della vita, ad oggi (nell’arco di soli 6 anni), è aumentato in media del 50-80%, in alcuni settori anche del 100%, nonostante le inattendibili, inaffidabili e poco trasparenti rilevazioni dell’Istat che ci raccontavano il buon andamento dell’economia, almeno fino a qualche giorno fa, quando anche l’Ente pubblico ha dovuto ammettere che effettivamente il caro vita ha avuto incrementi maggiori di quelli pubblicati. Il problema però sta nel fatto che le retribuzioni degli italiani non hanno certamente seguito il medesimo trend ascendente dei costi.
          E non fatevi incantare dai falsi palcoscenici televisivi dove vengono organizzate ad arte zuffe e litigi tra associazioni dei consumatori, commercianti e cittadini per tentare di trovare i responsabili di tali indiscriminati aumenti poiché i principali colpevoli sono ben altri e non vengono citati in giudizio: il vero colpevole è lo Stato e le principali amministrazioni pubbliche che, subito dopo l’introduzione dell’euro, hanno aumentato le tariffe postali, quelle dei pubblici servizi, dei trasporti, hanno permesso l’incremento delle bollette energetiche, ed ovviamente non hanno attuato nessun tipo di controllo sui prezzi. Ciò ha naturalmente legittimato anche le altre categorie private ad attuare le stesse manovre.
          - I tassi d’interesse sicuramente partiti da livelli bassi (il tasso ufficiale di sconto nell’area Euro era al 2% ad inizio 2002) sono ormai raddoppiati e la tendenza nel lungo periodo permane al rialzo. E non credo sia necessario essere degli economisti per capire che ad ogni aumento del Tasso Ufficiale di Sconto, e quindi anche di tutti gli altri tassi interbancari collegati, corrisponde un aumento dell’importo della rata del mutuo o del prestito di un normale cittadino o ancora del finanziamento di una piccola e media impresa locale. Questo mix, composto dal costo della vita e dal rialzo dei tassi d’interesse, sta facendo registrare incrementi a livello di record di espropri immobiliari (più del doppio nell’arco dell’ultimo anno in Italia), dovuti al mancato pagamento dei mutui da parte dei cittadini, e di cessazioni di attività imprenditoriali di piccole e medie dimensioni; quelle di grandi dimensioni per il momento riescono a far fronte alla congiuntura negativa con licenziamenti e delocalizzazioni produttive.
          Da ultime statistiche, inoltre risulterebbe che in area Europa nel corso del 2008, a fronte di un totale di 15.000 miliardi di euro di debito delle famiglie nei confronti delle Banche, almeno l’8-10%, corrispondente a 1.200-1.500 miliardi di euro, verrà considerato credito “incagliato”, ovvero difficilmente recuperabile se non mediante azioni giudiziarie e di esproprio e con relativa perdita degli immobili da parte dei cittadini.
          - E che dire relativamente alla stabilità dei cambi, sbandierata come un’altra delle positività della nuova valuta..?; ebbene l’Euro è tutt’altro che stabile, anzi è una valuta che dopo un inizio incerto di debolezza, si è apprezzata notevolmente nei confronti di tutte le principali monete (attualmente il cambio dell’euro rispetto al dollaro è di circa 1,52!!! –massimo storico dall’introduzione dell’Euro-; rispetto allo Yen giapponese ha raggiunto invece la quotazione di circa 170 a luglio scorso –altro record storico da 15 anni-; e così via rispetto anche alle altre principali valute internazionali). E ancora una volta non è necessario essere un economista per comprendere che un Euro forte penalizza fortemente le esportazioni (vendite) delle aziende europee. Sono molte le imprese italiane in difficoltà a seguito di questo fenomeno, che hanno registrato ingenti cali di vendite e riduzioni di fatturato, il tutto con gravi ripercussioni sulla produzione e sull’occupazione.
          Molti si chiedono perché la BCE non stia facendo molto sotto questo aspetto, pur avendone le possibilità, per sostenere i cittadini e le imprese del territorio dei Paesi UE.
          La Banca Centrale Europea non sta facendo quasi nulla poiché è una Banca privata, indipendente ed autonoma. E qui possiamo rilevare una serie di fatti piuttosto preoccupanti: le Banche Centrali delle singole nazioni europee, prima del Trattato di Maastricht, avevano un’indipendenza dal potere politico variabile tra il 40 e il 65%; attualmente, dopo l’introduzione dell’Euro, l’indipendenza si aggira intorno al 90%. Dunque, mentre nessuna influenza può giungere dal potere politico alla BCE, dai vertici monetari giungono invece ai nostri governanti continue indicazioni, parametri cui attenersi, rigidi vincoli che coinvolgono l’intera vita e l’economia delle nazioni.
          Inoltre, l’art. 4 del Trattato non menziona la BCE tra le Istituzioni della Comunità (Parlamento Europeo, Consiglio, Corte di Giustizia, Corte dei Conti e Commissione); alla BCE però il Trattato conferisce personalità giuridica e lo Statuto ne riconosce la più ampia capacità di agire all’interno di ciascuno degli Stati membri.
          Sotto il profilo giuridico-formale, la BCE non è dunque un’Istituzione Comunitaria, ed i singoli Paesi aderenti all’Unione Monetaria non possono interferire in alcun modo con la sua politica economica; essa può quindi fissare a suo arbitrio il livello del tasso ufficiale di sconto (TUS), la quantità di denaro da immettere sul mercato, decidere la disponibilità ed il costo del finanziamento del sistema bancario e qualsiasi altra azione di sua competenza, in modo indipendente (art. 7 del Protocollo SEBC: “Indipendenza”).
          Ed in aggiunta, mentre i dibattiti e le sedute della Camera dei Deputati e del Senato sono aperti al pubblico e le sentenze delle Corti di Giustizia devono essere dettagliatamente motivate e pubblicizzate, dall’altra parte, le riunioni del Consiglio Direttivo della BCE sono assolutamente secretate, ed è lo stesso Consiglio che, di volta in volta, decide se pubblicare le proprie delibere, se pubblicarne solo alcune parti, o se non pubblicarle affatto. Oltre tutto questo, i dirigenti della BCE godono di una sostanziale immunità: non sono infatti previste, all’interno della BCE, sanzioni per comportamenti impropri degli stessi dirigenti (art. 12 del Protocollo: “Responsabilità degli organi decisionali”).
          Senza esagerazioni, il Trattato di Maastricht ha fatto di loro membri intoccabili di una Società privata ed autonoma, in parte segreta, che condiziona Stati e popoli.
          Inoltre all’interno della stessa Banca Centrale prevalgono gli interessi tedeschi i quali sembrano avere come unico obiettivo quello della lotta all’inflazione, a costo di mandare sul lastrico famiglie ed aziende, mantenendo un alto livello di tassi d’interesse, e facendo finta di non accorgersi che la maggioranza dei Paesi dell’area Euro non ha fondamentali così buoni come quelli tedeschi. Gli interessi tedeschi devono però fare i conti con quelli americani, prevalenti anch’essi all’interno della BCE: infatti molti esponenti e dirigenti della stessa BCE provengono dalle grandi Banche d’affari Usa (Bini Smaghi, Mario Draghi, ecc…) e sapendo che agli Stati Uniti serve in questo momento un Dollaro assai debole che permetterebbe loro di ridurre il notevole disavanzo pubblico, in parte utilizzato per finanziare le varie guerre e missioni militari nel mondo, e di rilanciare le esportazione delle loro aziende verso l’estero, si riuscirebbe a comprendere meglio come mai la nostra Banca Centrale non è ancora intervenuta e né interverrà sul mercato delle valute favorendo un Euro così “forte” e un Dollaro così debole che, in termini economici, si traduce in una notevole difficoltà per le nostre aziende di vendere i propri prodotti/servizi all’estero.
          In poche parole, I Paesi dell’area Euro, compresa l’Italia, stanno pagando il “conto” degli amici americani con la compiacenza della nostra Banca Centrale.
          Ne deriva inoltre che i singoli Stati dell’Unione Monetaria hanno perso la sovranità monetaria e legislativa in campo monetario, sovranità che sono parti essenziali della sovranità nazionale.
          Appurato che la BCE è un “Ente” privato ed autonomo, ora è più facile comprendere le cause e le dinamiche di questo stato di cose.
          - Ed ancora, affrontiamo il tema della congiuntura economica, la quale avrebbe dovuto prendere slancio positivo con l’utilizzo della nuova valuta, facendo leva sui bassi tassi.., sulla stabilità dei cambi, e sulla forza del sistema Europa. Dunque, possiamo certamente affermare che attualmente i Paesi dell’Unione Monetaria, compresa l’Italia, si trovano in una negativa fase di stagflazione, ovvero di stagnazione economica abbinata ad inflazione, ma ad una inflazione ben più pericolosa poiché importata soprattutto dal rincaro delle fonti energetiche e non legata all’aumento dei consumi interni, i quali sono bloccati a causa delle difficoltà economiche della classe media italiana (1 famiglia su 4 ormai non arriva a fine mese con il proprio stipendio); inoltre, per il nostro Paese si può parlare quasi con certezza di recessione tecnica, il preludio ad una fase di recessione vera e propria se i prossimi dati macroeconomici non miglioreranno.
          Alla crisi economica si è aggiunta ora anche una crisi finanziaria, generata da quelle Banche ed Istituzioni finanziarie che avrebbero dovuto essere controllate dalle Banche Centrali, nel loro operato a volte poco trasparente, ma che così non è stato; ed il fenomeno è maggiormente comprensibile se si pensa che molte Banche Centrali sono di proprietà delle stesse Banche “controllate”. L’esempio eclatante è dato dalla nostra Banca d’Italia, il cui pacchetto azionario è detenuto per oltre il 90% da Banche private (i gruppi Intesa-San Paolo e Unicredit-Capitalia possiedono oltre il 40% delle azioni di Banca d’Italia!).
          Dopo queste premesse, credo quasi ogni cittadino, secondo logica, firmerebbe una dichiarazione o voterebbe, in sede di referendum, per l’uscita dell’Italia dall’Euro ma purtroppo nel nostro Paese sono dichiarati anticostituzionali i referendum che hanno come oggetto materia fiscale e finanziaria, inoltre la classe politica, sia per ignoranza in materia, sia perché spesso sobillata e controllata dal potere finanziario che sponsorizza le loro campagne elettorali e business diversi, è alquanto restia a parlare o a prendere iniziative relativamente a queste tematiche; in aggiunta, un altro fattore molto importante è costituito dal fatto che, nel nostro Paese, esiste anche una forte censura da parte dei media e dei principali quotidiani (quasi tutti partecipati a livello azionario, in misura più o meno ampia, da una o più Banche) su questa materia.
          Ma, a parte questo, l’Italia uscirà dall’Euro soprattutto per motivi tecnico-finanziari.
          Infatti recentemente si è verificato che il differenziale tra i Btp italiani (titoli di Stato a reddito fisso con durata decennale) e i Bund tedeschi, di colpo, è salito a 40 punti base, il massimo dal 2001 (vigilia dell’entrata dell’Euro). Ma il fenomeno è ancor più strano poiché, dal momento che Btp e Bund sono emessi da Paesi aderenti all’UE ed entrambi in euro, il differenziale dovrebbe essere pari a zero; nonostante questo invece tale differenza è rimasta sullo 0,20 (20 punti base) per questi anni, indicando un certo livello di diffidenza nei confronti del nostro Paese; Francia e Spagna avevano un differenziale solamente dello 0,04 (4 punti base) rispetto alla Germania.
          Solitamente un differenziale così ampio tra titoli di Stato anticipa un movimento o accadimento assai negativo, ed ora il mercato inizia a muoversi sull’Italia, scommettendo sull’uscita dall’Euro del nostro Paese. E’ quindi solamente una questione di tempo.
          L’Italia per non crollare economicamente avrebbe bisogno di un cambio eur/usd a 1 e non agli attuali 1,56.., e di un cambio eur/jpy (yen) a 100 e non certo all’attuale 154, e di tassi d’interesse tra i 2,5-3%.
          La Germania, che influenza notevolmente le decisioni della BCE, come abbiamo visto in precedenza, ha attualmente un surplus estero di 130 miliardi di euro (record) seppure con l’euro a 1,50, ha inoltre un mercato immobiliare stagnante da anni a livello di prezzi, e non presenta problemi di debito in generale: è naturale quindi sia più che contenta di avere un euro forte e l’unico aspetto che le interessa è quello di controllare l’inflazione, mantenendo alti i principali tassi d’interesse.
          Il problema è che la felice situazione della Germania non è paragonabile a quella della maggioranza degli altri Paesi dell’area Euro.
          In Italia, per rimanere a casa nostra, la crescita è ormai vicina allo zero, tanto ché si sta parlando ormai di recessione tecnica, la spesa per i consumi nello scorso mese di ottobre ha persino registrato un valore negativo (-0,6%) rispetto all’anno precedente; c’era solamente l’export che ci dava qualche soddisfazione con ottimi saldi positivi, ma ora anche questo si è contratto notevolmente a causa dell’euro forte.
          E’ quindi doveroso insistere sul fatto che se l’Italia rimarrà con questi valori all’inizio della recessione vera e propria, verrà inesorabilmente buttata fuori dall’Euro nonostante la volontà contraria di banchieri e politici. E non credete alle loro parole quando dichiarano, senza cognizione di causa o perché spinti da loro interessi, che se non avessimo adottato l’Euro, ora con la “vecchia” Lira saremmo in condizioni peggiori.., non credetegli, che lo dimostrino tecnicamente.
          E per rimanere nel tecnico, il differenziale Btp-Bund, fino a questa estate, era sullo 0,20 (20 punti base), ora è saltato improvvisamente a 0,40; quando si arriverà sullo 0,80-0,90 (80-90 punti base) significherà che l’Italia sarà costretta ad uscire dall’Euro, senza bisogno di alcun referendum da parte degli Italiani, ma con una situazione economico-finanziaria e sociale ben più grave e disastrata di quella attuale.

          *Fabrizio Zampieri é economista ed analista finanziario
          Perle !!!

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          • madmax68
            Bodyweb Senior
            • Dec 2004
            • 1536
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            • Roma per adesso
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            #50
            Alcune cose sono vere. Difatti l'euro venne mutuato sul marco tedesco e su determinati parametri di stablità e di rapporto PIL/debito pubblico.
            L'effetto dirompente che l'euro ha avuto sull'economia delle famiglie italiane fu il fatto che il nostro governo:

            A negoziò male il tasso di cambio euro/lira
            B non fece i controlli dovuti contro i furbi che approfittando del marasma hanno aumentato i prezzi.
            C non ha mai fatto nulla di concreto pr combattere l'evasione fiscale.

            A mio avviso la doppia circolazione andava mantenuta per almeno due anni .
            Sul fatto che poi l'Italia non fosse pronta ad entrare nell'euro concordo con te.
            Avremmo dovuto seguire l'esempio di altri paesi e mantenere ancora la valuta nazionale, controllando al contempo seriamente il debito pubblico e altrettando seriamente combattendo l'evasione fiscale. Tanto per dire ti accorgerai che se vai in Croazia ti rilasciano tutti lo scontrino.

            Chiaro che la Germania ha altri parametri di riferimento essendo la sua un economia forte...tuttavia anche la germania ha piu svolte sforato i parametri di maastricht.
            Tieni anche presente che, comunque, anche i paesi che hanno mantenuto la loro moneta, de facto la loro divisa (ad eccezione della sterlina) è legata alle fluttuazioni dell'euro. Un po come ai tempi della parità aurea e di Bretton Woods poi, il valore del dollaro seguiva quello della parità aurea.

            ---------- Post added at 16:48:48 ---------- Previous post was at 16:44:39 ----------

            Originariamente Scritto da corlis1 Visualizza Messaggio
            SE vabe peccato che pre. eu si stava 1000 volte meglio avessi 18 anni ti crederei

            Vorrei sapere qualche vantaggio reale documentato
            Si stava meglio anche per un motivo...le esigenze dei consumatori erano 1000 volte di meno di quelle di oggi. Non si andava in palestra , c'era una macchina a famiglia e quello strumento del demonio che è il credito al consumo non esisteva. Se una cosa non te la potevi permettere non te la compravi e campavi uguale. Oggi arrivano a farti credere che con uno stipendio di 1000 euro puoi farti la ferrari. Tanto basta pagare 5 euro al mese e che saranno mai 5 euro? Poi cinque qua e cinque la ci si accorge di non avere piu i soldi per mangiare.Queste sono strategie di mercato che UE o non UE ormai si sono imposate e che è difficle eradicare.E come chi oggi vota contro il nucleare. Se pero poi gli dici di non usare il condizionatore l'estate si incazza.Eh la coerenza caro Corlis..

            ---------- Post added at 16:53:43 ---------- Previous post was at 16:48:48 ----------

            I paesi popveri poi non hanno beneficiato di nulla. Sono stati colonizzati per cosi dire dai paesi piu ricchi che han potuto disporre di manodopera quaificata (nei paesi dell'est non ci vanno cani e porci all'università) a costi piu bassi. Chiaro che poi un livello alto di investimenti causa un ritorno , che genera reddito e quindi crescita del PIL.Guarda ad esempio la Polonia. In dieci hanni hanno fatto passi da gigante con tassi di crescita medi del 4%. MIca colpa loro se da noi in 30 anni manco la Salerno reggio abbiam finito. Questi paesi hanno classi politiche giovani, snelle, che guardano al futuro e non al passato. Qu pretendiamo di correre con la testa girata ancora al dopoguerra. Poi basta vedere il tuo (senza critiche dai lo sai che ti voglio bene si stava meglio quando si stava peggio. Forse perchè se in Italia fossimo stati almeno una volta davvero peggio, forse oggi non avremmo troppi grilli per la testa.

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            • catastrophy
              catabolic,modest&notturno
              • Jan 2004
              • 6357
              • 307
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              • Send PM

              #51
              ma ancora con sta storiella della conversione "mal contrattata" dalla lira all'euro? io non so se la memoria vi abbia lasciati o se siate nati (o rinati) pochi anni fa... ma la lire era una moneta da buttare... e "contrattare" non significa che uno possa dire, "ok, da domani la mia moneta varrà 1€ con una conversione 1:1"... è incredibile come uno possa iniziare a dire e ripetere un'idiozia (e pensare che non è che l'abbia detto subito... no, sta storiella è venuta fuori anni dopo, quando l'euro già c'era) e come, ripetendola all'infinito, la gente cominci a crederci...
              il problema è che non ci sono stati i controlli ed evidentemente non c'è stata la volontà di controllare...

              e quella del "si stava meglio" può avere a che fare con la crisi ecc., ma soprattutto è una questione psicologica... c'è gente che (soprattutto se era giovanissima in quegli anni) di 30 anni fa ricorda quanto costavano i gelati in confronto ad oggi... ma non ricorda che pareva che durante la guerra fredda sembrava che qualcuno potesse sempre impazzire e dare vita alla MAD lanciando una bombetta...
              ci son perosne della mia etá che magari si ricordano che ogni tanto al tg si parlava dei caschi blu... ma a parte quello il nulla... solo partite di calcio e calippo...
              perciò ti senti dire che oggi c'è il rischio terrorismo, ci sono gli immigrati che fanno paura blablabla... ma dei balcani, della guerra fredda ecc. non sono poi rimasti tanti ricordi... anche perché dei tempi in cui si era giovani si mantengono sempre più memorie positive che altro...

              perciò quel "ah, si stava molto meglio prima" sarà dovuto alla situazione attuale solo in una piccolissima parte... il resto è nella nostra testa unito alla voglia di lamentarsi sempre...
              come per i nostri genitori si stava sempre meglio prima... ecc.

              e dire che si stia peggio per colpa dell'europa o dell'euro è talmente assurdo che ti lascia senza parole...
              Originariamente Scritto da Mizard
              ...io ho parlato con tutti in questo forum,persino coi Laziali...
              Originariamente Scritto da Barone Bizzio
              Quindi...in poche parole, sono tutti comunisti tranne Silvio?
              Originariamente Scritto da TheSandman
              Silvio compreso.
              Originariamente Scritto da TheSandman
              Diciamo che i comunisti che insulta lui sono ancora più comunisti di lui.

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              • corlis1
                Cialis abuser
                • Jun 2004
                • 7902
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                • 220
                • Cairo
                • Send PM

                #52
                Originariamente Scritto da catastrophy Visualizza Messaggio
                ma ancora con sta storiella della conversione "mal contrattata" dalla lira all'euro? ...
                Bhe prenditela con l'economista che ha scritto l'articolo

                ---------- Post added at 17:36:50 ---------- Previous post was at 17:35:25 ----------

                Originariamente Scritto da madmax68 Visualizza Messaggio
                si stava meglio quando si stava peggio. Forse perchè se in Italia fossimo stati almeno una volta davvero peggio, forse oggi non avremmo troppi grilli per la testa.
                Se neghi che prima dell'eu si stava meglio probabilmente avevamo due tenori di vita differenti, sinceramente continuo a non capire tutto questo attaccamento all'unione europea come se ci avessero salvati da chissà quale male.
                Perle !!!

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                • Claudio M
                  Bodyweb Advanced
                  • Sep 2010
                  • 1054
                  • 38
                  • 29
                  • Rho, MI
                  • Send PM

                  #53
                  Originariamente Scritto da Je ssò Foorttt'' Visualizza Messaggio
                  Attenti che a restringer il cerchio si rischia di restarci fuori...
                  Ammetto che la mia conoscenza della Croazia è limitata a località turistiche,ma per quello che ho visto gli standard di vita sono assolutamente paragonabili ai nostri
                  gli standard saranno paragonabili ma gli stipendi non penso e i ns salari perdono potere d'acquisto e le merci si deprezzano
                  sigpic

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                  • PrinceRiky
                    Bodyweb Senior
                    • Apr 2008
                    • 40284
                    • 1,549
                    • 895
                    • Send PM

                    #54
                    si va beh prima dell'euro si stava meglio. si stava meglio prima che cina brasile india e compagnia bella avanzassero a questi ritmi, prima della crisi finanziaria, prima delle torri gemelle, prima delle bolle tecnologiche e immobiliari, prima della finanza creativa, prima che miliardi di persone chiedessero di comprare grano, riso, carne per uscire dalla povertà estrema.

                    poi è ovvio che se sei uno stipendiato dallo stato la tua busta paga è proporzionalmente calata rispetto al costo della vita

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                    • Claudio M
                      Bodyweb Advanced
                      • Sep 2010
                      • 1054
                      • 38
                      • 29
                      • Rho, MI
                      • Send PM

                      #55
                      Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
                      si va beh prima dell'euro si stava meglio. si stava meglio prima che cina brasile india e compagnia bella avanzassero a questi ritmi, prima della crisi finanziaria, prima delle torri gemelle, prima delle bolle tecnologiche e immobiliari, prima della finanza creativa, prima che miliardi di persone chiedessero di comprare grano, riso, carne per uscire dalla povertà estrema.

                      poi è ovvio che se sei uno stipendiato dallo stato la tua busta paga è proporzionalmente calata rispetto al costo della vita
                      per questo parlavo di mercato chiuso, una UE ricca limitata ai paesi fondatori, da quando sono entrati i paesi ex comunisti c'è stato dumping vista la divergenza di salari che si tende ad allineare verso il basso, aggiungici il WTO per la libera circolazione delle merci e sostanziamente delle persone...tutte politiche studiate per e multinazionali
                      sigpic

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                      • corlis1
                        Cialis abuser
                        • Jun 2004
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                        • Cairo
                        • Send PM

                        #56
                        Domanda stando a questo articolo se l'italia non dovesse rispettare quanto chiedono che fanno ci buttano fuori?

                        La Commissione europea considera «credibile fino al 2012» il piano di consolidamento dei conti pubblici predisposto dall'Italia per il periodo 2011-2014. E invita il governo a varare, come promesso, ulteriori misure entro il prossimo ottobre affinché «il livello molto alto del debito imbocchi un percorso stabile di riduzione». Sono alcune delle principali raccomandazioni rivolte all'Italia dalla Commissione europea e contenute nel documento approvato oggi a Strasburgo dall'esecutivo comunitario.

                        «L'Italia sia pronta a prevenire lo sforamento dei conti». La Commissione europea raccomanda all'Italia di essere pronta a prevenire ogni possibile sforamento dei conti rispetto a quanto programmato per il 2011 e 2012 e di destinare all'accelerazione della riduzione del deficit e del debito ogni positivo imprevisto dovesse avvenire sul fronte della politica di bilancio. Bruxelles invita inoltre l'Italia a introdurre tetti vincolanti alla spesa pubblica e migliorare il monitoraggio della pubblica amministrazione.

                        «E' necessario che l'Italia applichi il previsto consolidamento fiscale per il periodo 2011 e 2012 e anche per gli anni successivi» ha detto il commissario Ue per gli Affari economici e Monetari, Olli Rehn, nel corso della conferenza stampa seguita all'approvazione, da parte della Commissione Ue, delle raccomandazioni rivolte a ciascun Paese dell'Unione in vista della preparazione delle finanziarie per il prossimo anno. Rehn, ribadendo quanto già scritto nelle raccomandazioni, ha sottolineato la necessità di correggere il deficit eccessivo e di «sfruttare ogni occasione» per accelerare il risanamento dei conti pubblici.

                        Le sei raccomandazioni all'Italia fatte dalla Commissione europea in relazione ai loro piani economici e fiscali presentati nelle settimane scorse.
                        1) Attuare il consolidamento fiscale previsto nel 2011 e nel 2012 per assicurare la correzione del deficit eccessivo. Sfruttare appieno ogni sviluppo di bilancio migliore del previsto per accelerare la riduzione del deficit e del debito e per essere pronta a prevenire sforamenti di bilancio. Sostenere gli obiettivi per il 2013-2014 con misure concrete entro ottobre 2011 come previsto da nuovi piani pluriennali di bilancio. Rafforzare il quadro, introducendo limiti vincolanti sulla spesa e migliorando il controllo su tutti i settori del governo.
                        2) Prendere misure per combattere la segmentazione nel mercato del lavoro, rivedendo alcuni aspetti della legislazione sulla protezione del lavoro, rafforzando la lotta al lavoro nero. Inoltre, prendere misure per promuovere una più grande partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
                        3) Prendere misure per assicurare che la crescita dei salari rifletta meglio gli sviluppi della produttività come le condizioni locali e delle imprese.
                        4) Introdurre misure per aprire il settore dei servizi ad una maggiore concorrenza, in particolare nel campo dei servizi professionali. Adottare misure per promuovere l'accesso delle piccole e medie imprese al mercato dei capitali, rimuovendo gli ostacoli normativi e riducendo i costi.
                        5) Migliorare il contesto degli investimenti per il settore privato nella ricerca e nell'innovazione, estendendo gli attuali incentivi fiscali, migliorando le condizioni per l'apporto di capitale.
                        6) Infine, Bruxelles chiede di prendere misure per accelerare la spesa a sostegno della crescita cofinanziata dai fondi di coesione per ridurre le persistenti disparità tra le regioni, migliorando la capacità amministrativa e la governance.
                        Perle !!!

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                        • PrinceRiky
                          Bodyweb Senior
                          • Apr 2008
                          • 40284
                          • 1,549
                          • 895
                          • Send PM

                          #57
                          Originariamente Scritto da Claudio M Visualizza Messaggio
                          per questo parlavo di mercato chiuso, una UE ricca limitata ai paesi fondatori, da quando sono entrati i paesi ex comunisti c'è stato dumping vista la divergenza di salari che si tende ad allineare verso il basso, aggiungici il WTO per la libera circolazione delle merci e sostanziamente delle persone...tutte politiche studiate per e multinazionali
                          cosa c'entra il WTO con l'unione europea?

                          l'allargamento è utile a tutti, poi ha effetti collaterali, ma non è che l'europa si allarga per buon cuore. questo mi sembra pacifico.

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                          • catastrophy
                            catabolic,modest&notturno
                            • Jan 2004
                            • 6357
                            • 307
                            • 447
                            • Send PM

                            #58
                            Originariamente Scritto da corlis1 Visualizza Messaggio
                            Bhe prenditela con l'economista che ha scritto l'articolo[COLOR="Silver"]
                            ma non me la prendo proprio... fatto sta che un "economista" avrebbe dovuto mettere in dubbio il tutto dall'inizio...
                            invece stranamente fino a dopo l'introduzione fisica dell'euro tutte ste voci non c'erano state... (c'erano stati alcuni economisti contrari che presentarono le loro tesi, ma non ricordo tesi di questo tipo e non riesco a trovarle neppure ora)... poi tutti sti "economisti" se ne sono usciti dal 2002-2003 in poi cavalcando il malcontento popolare per i mancati controlli ed i conseguenti rincari... ma questo ha pocho a che vedere con l'economia... più con la propaganda...
                            Originariamente Scritto da Mizard
                            ...io ho parlato con tutti in questo forum,persino coi Laziali...
                            Originariamente Scritto da Barone Bizzio
                            Quindi...in poche parole, sono tutti comunisti tranne Silvio?
                            Originariamente Scritto da TheSandman
                            Silvio compreso.
                            Originariamente Scritto da TheSandman
                            Diciamo che i comunisti che insulta lui sono ancora più comunisti di lui.

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                            • madmax68
                              Bodyweb Senior
                              • Dec 2004
                              • 1536
                              • 156
                              • 2
                              • Roma per adesso
                              • Send PM

                              #59
                              Originariamente Scritto da catastrophy Visualizza Messaggio
                              ma ancora con sta storiella della conversione "mal contrattata" dalla lira all'euro? io non so se la memoria vi abbia lasciati o se siate nati (o rinati) pochi anni fa... ma la lire era una moneta da buttare... e "contrattare" non significa che uno possa dire, "ok, da domani la mia moneta varrà 1€ con una conversione 1:1"... è incredibile come uno possa iniziare a dire e ripetere un'idiozia (e pensare che non è che l'abbia detto subito... no, sta storiella è venuta fuori anni dopo, quando l'euro già c'era) e come, ripetendola all'infinito, la gente cominci a crederci...
                              il problema è che non ci sono stati i controlli ed evidentemente non c'è stata la volontà di controllare...

                              e quella del "si stava meglio" può avere a che fare con la crisi ecc., ma soprattutto è una questione psicologica... c'è gente che (soprattutto se era giovanissima in quegli anni) di 30 anni fa ricorda quanto costavano i gelati in confronto ad oggi... ma non ricorda che pareva che durante la guerra fredda sembrava che qualcuno potesse sempre impazzire e dare vita alla MAD lanciando una bombetta...
                              ci son perosne della mia etá che magari si ricordano che ogni tanto al tg si parlava dei caschi blu... ma a parte quello il nulla... solo partite di calcio e calippo...
                              perciò ti senti dire che oggi c'è il rischio terrorismo, ci sono gli immigrati che fanno paura blablabla... ma dei balcani, della guerra fredda ecc. non sono poi rimasti tanti ricordi... anche perché dei tempi in cui si era giovani si mantengono sempre più memorie positive che altro...

                              perciò quel "ah, si stava molto meglio prima" sarà dovuto alla situazione attuale solo in una piccolissima parte... il resto è nella nostra testa unito alla voglia di lamentarsi sempre...
                              come per i nostri genitori si stava sempre meglio prima... ecc.

                              e dire che si stia peggio per colpa dell'europa o dell'euro è talmente assurdo che ti lascia senza parole...
                              .

                              ---------- Post added at 18:50:36 ---------- Previous post was at 18:48:54 ----------

                              Originariamente Scritto da PrinceRiky Visualizza Messaggio
                              si va beh prima dell'euro si stava meglio. si stava meglio prima che cina brasile india e compagnia bella avanzassero a questi ritmi, prima della crisi finanziaria, prima delle torri gemelle, prima delle bolle tecnologiche e immobiliari, prima della finanza creativa, prima che miliardi di persone chiedessero di comprare grano, riso, carne per uscire dalla povertà estrema.

                              poi è ovvio che se sei uno stipendiato dallo stato la tua busta paga è proporzionalmente calata rispetto al costo della vita
                              Che poi dove sta scritto che per mantenere il tenore di vita di poche persone altre migliaia debbano morire di fame non l'ho mai capito. Anzi state fuori dal wto state fuori dall'ue cosi ce ne di piu per noi. In pratica a questo si riduce il Corlis pensiero. Dire lui come tanti

                              ---------- Post added at 18:52:10 ---------- Previous post was at 18:50:36 ----------

                              Originariamente Scritto da corlis1 Visualizza Messaggio
                              Domanda stando a questo articolo se l'italia non dovesse rispettare quanto chiedono che fanno ci buttano fuori?

                              La Commissione europea considera «credibile fino al 2012» il piano di consolidamento dei conti pubblici predisposto dall'Italia per il periodo 2011-2014. E invita il governo a varare, come promesso, ulteriori misure entro il prossimo ottobre affinché «il livello molto alto del debito imbocchi un percorso stabile di riduzione». Sono alcune delle principali raccomandazioni rivolte all'Italia dalla Commissione europea e contenute nel documento approvato oggi a Strasburgo dall'esecutivo comunitario.

                              «L'Italia sia pronta a prevenire lo sforamento dei conti». La Commissione europea raccomanda all'Italia di essere pronta a prevenire ogni possibile sforamento dei conti rispetto a quanto programmato per il 2011 e 2012 e di destinare all'accelerazione della riduzione del deficit e del debito ogni positivo imprevisto dovesse avvenire sul fronte della politica di bilancio. Bruxelles invita inoltre l'Italia a introdurre tetti vincolanti alla spesa pubblica e migliorare il monitoraggio della pubblica amministrazione.

                              «E' necessario che l'Italia applichi il previsto consolidamento fiscale per il periodo 2011 e 2012 e anche per gli anni successivi» ha detto il commissario Ue per gli Affari economici e Monetari, Olli Rehn, nel corso della conferenza stampa seguita all'approvazione, da parte della Commissione Ue, delle raccomandazioni rivolte a ciascun Paese dell'Unione in vista della preparazione delle finanziarie per il prossimo anno. Rehn, ribadendo quanto già scritto nelle raccomandazioni, ha sottolineato la necessità di correggere il deficit eccessivo e di «sfruttare ogni occasione» per accelerare il risanamento dei conti pubblici.

                              Le sei raccomandazioni all'Italia fatte dalla Commissione europea in relazione ai loro piani economici e fiscali presentati nelle settimane scorse.
                              1) Attuare il consolidamento fiscale previsto nel 2011 e nel 2012 per assicurare la correzione del deficit eccessivo. Sfruttare appieno ogni sviluppo di bilancio migliore del previsto per accelerare la riduzione del deficit e del debito e per essere pronta a prevenire sforamenti di bilancio. Sostenere gli obiettivi per il 2013-2014 con misure concrete entro ottobre 2011 come previsto da nuovi piani pluriennali di bilancio. Rafforzare il quadro, introducendo limiti vincolanti sulla spesa e migliorando il controllo su tutti i settori del governo.
                              2) Prendere misure per combattere la segmentazione nel mercato del lavoro, rivedendo alcuni aspetti della legislazione sulla protezione del lavoro, rafforzando la lotta al lavoro nero. Inoltre, prendere misure per promuovere una più grande partecipazione delle donne al mercato del lavoro.
                              3) Prendere misure per assicurare che la crescita dei salari rifletta meglio gli sviluppi della produttività come le condizioni locali e delle imprese.
                              4) Introdurre misure per aprire il settore dei servizi ad una maggiore concorrenza, in particolare nel campo dei servizi professionali. Adottare misure per promuovere l'accesso delle piccole e medie imprese al mercato dei capitali, rimuovendo gli ostacoli normativi e riducendo i costi.
                              5) Migliorare il contesto degli investimenti per il settore privato nella ricerca e nell'innovazione, estendendo gli attuali incentivi fiscali, migliorando le condizioni per l'apporto di capitale.
                              6) Infine, Bruxelles chiede di prendere misure per accelerare la spesa a sostegno della crescita cofinanziata dai fondi di coesione per ridurre le persistenti disparità tra le regioni, migliorando la capacità amministrativa e la governance.
                              No contaci riusciremo sempre a salvarci in corner. Vivacchieremo come abbiamo sempre fatto. Se non sono uscite Grecia Spagna e Irlanda..noi in proporzione abbiamo meno deficit privato e piu produzone industriale

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                              • PrinceRiky
                                Bodyweb Senior
                                • Apr 2008
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                                #60
                                Originariamente Scritto da madmax68 Visualizza Messaggio
                                .

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                                Che poi dove sta scritto che per mantenere il tenore di vita di poche persone altre migliaia debbano morire di fame non l'ho mai capito. Anzi state fuori dal wto state fuori dall'ue cosi ce ne di piu per noi. In pratica a questo si riduce il Corlis pensiero. Dire lui come tanti

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                                No contaci riusciremo sempre a salvarci in corner. Vivacchieremo come abbiamo sempre fatto. Se non sono uscite Grecia Spagna e Irlanda..noi in proporzione abbiamo meno deficit privato e piu produzone industriale
                                fa un discorso da osservatore e da cittadino che prima si poteva permettere certe cose e ora non più, ma non è solo colpa di cosa realmente ci si possa permettere, ma è un discorso molto più complesso e legato all'evoluzione delle abidutini di consumo. 15 anni fa non avevamo l'esigenza di comprare un telefono da 600euro, per esempio... questo è l'esempio estremo ma tutti i pattern di consumo si sono evoluti e ora determinati comportamenti di consumo sono scesi nella piramide gerarchica dei bisogni andando a cementrasi fra le necessità basilari, ampliando di fatto la base della piramide. quindi ora abbiamo tutta una serie di esigenze di consumo nuove, che prima non avevamo. e sono esigenze che giudichiamo fondamentali, nonostante non lo siano miniamente, perché il welfare ci ha portato a ragionare più emozionalmente nel valutare i nostri bisogni, piuttosto che razionalmente rispetto alle esigenze e alle nostre possibilità (anche economiche).

                                un tempo era difficile vedere persone umili con prodotti di lusso, oggi è del tutto normale che l'operaio abbia l'iphone. capisci che per tale operaio, avere in testa di dover spendere 600 euro su 1000 che ne prende, nella sua testa il potere di acquisto del suo stipendio è calato drasticamente, quando in realtà è lui che ha consumi più costosi.
                                Last edited by PrinceRiky; 12-06-2011, 19:02:05.

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