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    Perchè Roger si è presentato vestito da Pinochet?

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      Un bell'articolo preso da Ubitennis. Nulla di innovativo, ma riassume la situazione odierna in modo perfetto.

      Rovescio tagliato,
      postumo in vita?



      23 Giugno 2009 Articolo di Roberto Commentucci

      Il colpo preferito dagli esteti, il colpo che fu la specialità dei Rafter e degli Ederg, dei McEnroe e dei Panatta, è ormai in via di estinzione. Ma c’è una speranza.
      Il ritorno del circuito sulla sacra erba di Wimbledon (magari rallentata, ma pur sempre erba, superficie a basso rimbalzo per eccellenza) ci consente di ammirare, sia pure a sprazzi, qualche gesto del bel tempo che fu, qualche esecuzione di tennis classico: alcuni sparuti chip and charge, qualche timido serve & volley, qualche bella volèe smorzata. E soprattutto, rispetto a quanto vediamo nel resto dell’anno un numero maggiore di rovesci in slice.
      E capitano cose strane. Capita che Roberta Vinci da Taranto, un metro e sessantatre per sessanta chili, domini di fioretto una possente clavatrice come Magdalena Ribarykova, un metro e ottanta per 72 chili. Capita che Francesca Schiavone da Milano, un metro e sessantasei per 64 chili, riesca a resistere impavida alle bordate impietose di Alexandra Woszniack, armadio slavo-canadese di un metro e settantotto per 71 chili. E capita che Simone Bolelli da Budrio, la schiena dolorante e due set sotto contro l’esuberante, maleducato, muscolare ma sanissimo austriaco Kollerer, capisca, con un piede già in spogliatoio, che forse il rovescio tagliato contro il colpo bimane dell’avversario può essere la chiave giusta, quella che ti fa prendere fiducia e girare il match, fino a portarti alla prima vittoria in carriera rimontando uno svantaggio di due partite a zero. Storie da erba. Ma anche storie che suscitano qualche riflessione sull’evoluzione del nostro sport, chiamando in causa almeno tre fattori: la tecnica, i materiali, le superfici. Vediamoli assieme.
      L’evoluzione della tecnica.
      Sul piano tecnico, l’innovazione che ha reso il rovescio tagliato un colpo obsoleto è stata l’adozione, ormai generalizzata, del “killer forehand” il diritto assassino nato a Bradenton, nell’Accademia di Nick Bollettieri, all’inizio degli anni ’80. La nuova tecnica di esecuzione, fondata su rigorosi studi biomeccanici, ha reso possibile l’esecuzione di diritti violentissimi, portando così alla nascita degli attaccanti da fondo campo (Arias, Krickstein, Courier, Agassi, solo per fermarci a quelli made in USA). Si è ben presto capito che l’angolo da dove è possibile imprimere al diritto la maggiore velocità è quello sinistro, dal quale si sferra il colpo “a sventaglio” o “inside out” come lo chiamano i tecnici. Ne è seguita, naturalmente, anche una rivoluzione tattica: la parola d’ordine è diventata “gira intorno alla palla con il diritto, e aggredisci per primo“. E si sa, nel nostro sport, chi picchia per primo picchia due volte, come dice il proverbio. Il rovescio tagliato quindi è gradualmente diventato un colpo quasi boomerang. Se non lo si esegue alla perfezione, infatti, facendolo terminare negli ultimi centimetri di campo, si rischia di cedere all’avversario, pronto a girare intorno alla palla e a picchiare con il diritto, il controllo dello scambio, e con esso, probabilmente, il punto.Ne è derivata l’esigenza di costruire rovesci il più possibile solidi, pesanti, atti a controbattere la potenza avversaria. Un po’ come un’escalation militare: si fa a gara a chi ha il cannone più potente. E così, addio colpi ad una mano: il bimane, se si fa a sportellate, è certo avvantaggiato. Figuriamoci, allora, che brutto destino per il back. Sempre meno allenato, sempre meno eseguito, sempre meno tennisti che lo sanno giocare come si deve.
      Fra le donne, poi, l’omologazione è stata ancora più veloce e pervasiva, al punto che i tempi di Martina Navratilova, Hana Mandlikova e Jana Novotna paiono ormai lontanissimi: meno rapide nel girare intorno al diritto, per comandare lo scambio le ragazze devono saper spingere forte da entrambi i lati. E così si è avviata la produzione di una serie infinita di picchiatrici bimani. Potenti, veloci, resistenti. Ma a volte davvero povere di soluzioni alternative.
      L’evoluzione dei materiali.
      Oltre ovviamente alle racchette moderne, che consentono ormai da vari anni di imprimere ai colpi da fondo velocità spaventose (oltre 160 km/h) velocità che una volta si raggiungevano solo con la prima palla di servizio o con lo smash, le innovazioni che hanno maggiormente decretato la fine del rovescio tagliato sono state le nuove corde in sintetico di nuova generazione, diffusesi negli ultimi 6-7 anni. Queste corde infatti consentono di imprimere alla palla una rotazione ben maggiore rispetto a quelle tradizionali, e quindi permettono di controllare meglio le accelerazioni e soprattutto di giocare passanti con angoli prima impossibili. Ciò ha reso ancora più difficile la discesa a rete, e ha decretato la morte del chip and charge e del rovescio slice di approccio, quello che nei manuali di una volta preparava la discesa a rete e la voleè. Oggi, giocando così, si esce dalla trincea senza elmetto.
      Si può anche eseguire un perfetto back di attacco a tre centimetri sulla riga di fondo: con questi materiali, il difensore, se riesce a colpire con i piedi fermi, è in grado di giocare un passante vincente nove volte su dieci. E quindi, tennisti come Nicolas Mahut, o come Llodra, o Feliciano Lopez, sono sempre costretti a prendere rischi enormi, per mostrarci le loro magnifiche volèe. E vincono meno di quanto, secondo gli esteti, meriterebbero.
      L’evoluzione delle superfici.
      E’ una polemica ormai al calor bianco, con i nostalgici del serve & volley che imputano al rallentamento delle superfici la morte dello spettacolo. In realtà, però, le cose stanno un pochino diversamente.
      Negli anni ‘80-90, trionfo della specializzazione, le condizioni di gioco tra i vari tornei potevano essere molto ma molto diverse: si passava da campi in terra rossa molto lenti, a campi in sintetico indoor velocissimi. Inoltre, spesso l’adozione di palline qua molto pesanti, là leggerissime, amplificava le differenze e complicava ancor più le cose. Le diverse condizioni portavano anche a una grande varietà nell’impostazione tecnica dei giocatori. I terraioli argentini e spagnoli di una volta (i De La Pena, gli Arrese, i Berasategui) con le loro aperture ampie e l’abitudine a giocare fuori dal campo, a Wimbledon a volte nemmeno ci andavano, preferendo allenarsi per la stagione estiva sulla terra.
      Poi, gradualmente, a partire dalla fine degli anni ‘90 i giocatori, specie quelli più forti, hanno iniziato a rendersi conto che una maggiore uniformità delle condizioni di gioco li avrebbe aiutati ad “entrare” più velocemente nei diversi tornei, limitando le sconfitte inattese al primo turno e consentendo loro di giocare con meno stress un numero di eventi più elevato all’interno della stagione. In questo senso, si può dire che il progressivo avvicinamento delle condizioni di gioco è andato di pari passo con la riforma del sistema di classifica, basato sui 18 migliori risultati, di cui 12 obbligatori (i 4 Slam e gli 8 Master 1000). Il primo ha permesso il secondo.
      A queste esigenze “sindacali” si aggiunsero, all’epoca, le preoccupazioni per l’eccessiva preponderanza che andava assumendo il servizio. Alcuni incontri indoor tra Sampras e Ivanisevic, ad esempio, assomigliavano ad esercitazioni di tiro al piattello, e si temeva per la qualità del gioco. Queste istanze hanno trovato orecchi attenti anche negli organizzatori. La maggiore uniformità infatti limita gli exploit degli outsider e le sconfitte precoci dei favoriti, migliorando l’appeal e la vendibilità degli eventi.
      Così, il veloce sintetico è stato ovunque sostituito con un cemento di velocità media, non dissimile da quello in cui si gioca outdoor; la terra rossa è stata resa più veloce, con fondi più compatti e l’adozione di palline più rapide. Dulcis in fundo, l’erba di Wimbledon è stata tagliata più alta, modificata nella composizione e resa più uniforme, in modo da consentire un rimbalzo più alto e più regolare.
      E adesso?
      Tutte queste modifiche hanno fortemente attenuato l’efficacia del rovescio in back e diminuito l’incentivo ad utilizzarlo, ad insegnarlo e ad allenarlo. Se ne vedono sempre meno. Non stupisce quindi, che nel circuito femminile, ad esempio, vi siano ragazze che non hanno la più pallida idea di come fare per affrontare una palla tagliata. Clamoroso, ieri, l’imbarazzo della Woszniak (pur sempre la n. 21 del mondo!) che con il diritto era praticamente impossibilitata a tirare su gli slice della Leonessa. Come abbiamo visto, si è arrivati al paradossi che i pochi che sanno eseguire bene lo slice, come le nostre Schiavone e Vinci, o come Flavio Cipolla, riscuotono lauti dividendi dalla loro abilità, riuscendo a battere avversari ben più grossi e potenti.
      Qualcuno, a questo punto, potrebbe ribattere che si tratta degli ultimi rappresentanti di una specie in via di estinzione, e che il futuro del nostro sport sarà qualcosa di molto vicino al ping pong.
      A guardar bene, tuttavia, le cose non stanno esattamente così.
      In un mondo di picchiatori monocordi, questo Wimbledon ci presenta, nella veste dei principali favoriti, Roger Federer ed Andy Murray. Per motivi diversi, con uno stile diverso e una storia tecnica del tutto diversa, i due migliori rovesci tagliati in circolazione. Quello di Roger, classico ad una mano, è insieme il suo tallone d’Achille e la sua gemma più lucente. Quello di Andy, forse il miglior slice mai giocato da un tennista impostato bimane, rappresenta la frontiera dalla tecnica, l’ultima evoluzione del gioco.
      Visto dove sono arrivati questi due, grazie soprattutto alla loro capacità di variare i colpi e gli effetti, confondendo i moderni bombardieri, forse conviene perdere un pochino di tempo in più, ed insegnare bene il rovescio tagliato ai nostri ragazzini. Gli spettatori di domani, poi, ci diranno grazie.

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        Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
        Perchè Roger si è presentato vestito da Pinochet?
        no no, molto più sobrio.... pinochet

        La Nike con lui diventa molto classica,
        più o meno era così
        sigpic

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          l'addio del talentuoso Safin

          Safin, l'ultimo, amaro Wimbledon - La Gazzetta dello Sport: Altri Sport - Tennis
          sigpic

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            Originariamente Scritto da gbpackers Visualizza Messaggio
            è da un pezzo che questo non ha più voglia di giocare....uno dei talenti maggiormente sprecati del circuito.
            I knew all the rules but the rules did not know me
            My log: evolve or die
            sigpic

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              Originariamente Scritto da gbpackers Visualizza Messaggio
              Originariamente Scritto da the_drifter Visualizza Messaggio
              è da un pezzo che questo non ha più voglia di giocare....uno dei talenti maggiormente sprecati del circuito.


              Un vero peccato...preannunciato...un potenziale numero 1 (come talento) bruciato..

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                Originariamente Scritto da the_drifter Visualizza Messaggio
                è da un pezzo che questo non ha più voglia di giocare....uno dei talenti maggiormente sprecati del circuito.
                Originariamente Scritto da Theycallmechobo Visualizza Messaggio
                Un vero peccato...preannunciato...un potenziale numero 1 (come talento) bruciato..
                concordo.... almeno si è goduto la fama negli anni migliori
                sigpic

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                  Originariamente Scritto da Theycallmechobo Visualizza Messaggio
                  Un vero peccato...preannunciato...un potenziale numero 1 (come talento) bruciato..
                  gli piaceva un po' troppo la fica...vi ricordate le "safinettes"?
                  I knew all the rules but the rules did not know me
                  My log: evolve or die
                  sigpic

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                    Originariamente Scritto da the_drifter Visualizza Messaggio
                    gli piaceva un po' troppo la fica...vi ricordate le "safinettes"?

                    Fica ..macchine...non si allenava

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                      Davvero peccato per Del Potro, che ha giocato con il braccino (poche sventagliate delle sue) contro uno Hewitt ritrovato, eccellente al servizio, ma sempre odioso. Murray a spasso con lo psicolabile Gulbis, bene Seppi e la Pennetta.

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                        Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
                        Davvero peccato per Del Potro, che ha giocato con il braccino (poche sventagliate delle sue) contro uno Hewitt ritrovato, eccellente al servizio, ma sempre odioso. Murray a spasso con lo psicolabile Gulbis, bene Seppi e la Pennetta.
                        Peccato anche per Potito, ottima prestazione ma non è bastato.
                        Mentre mi ha deluso Fognini, ha dei colpi fantastici ma di testa non c'è.... un vero peccato
                        sigpic

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                          Originariamente Scritto da Theycallmechobo Visualizza Messaggio
                          Un vero peccato...preannunciato...un potenziale numero 1 (come talento) bruciato..
                          è pure stato numero uno

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                            Lleyton Hewitt AUS v Radek Stepanek CZE (23)

                            Tomas Berdych CZE (20) v Andy Roddick USA (6)


                            Andy Murray GBR (3) v Stanislas Wawrinka SUI (19)

                            Juan Carlos Ferrero ESP v Gilles Simon FRA (8)


                            Igor Andreev RUS (29) v Tommy Haas GER (24)

                            Dudi Sela ISR v Novak Djokovic SRB (4)


                            Fernando Verdasco ESP (7) v Ivo Karlovic CRO (22)

                            Robin Soderling SWE (13) v Roger Federer SUI (2)


                            Ottavi abbastanza shittosi per i miei gusti, ma potrebbe esserci qualche sorpresa. Murray fino ad ora non ha trovato un solo giocatore degno di tal nome.

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                              soderling di nuovo contro federer..è fortunato lo svedese

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                                Murray accede ai quarti, ma che fatica..

                                5 set intensissimi, lui e Wawrinka si sono presi davvero a sportellate. Lo svizzero non lo conoscevo bene: non mobilissimo sugli spostamenti laterali, ma accidenti che potenza, ha un cannone al posto del braccio. Un rovescio ad una mano cosi' potente si e' visto poche volte.
                                B & B with a little weed










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