E' morto Giovanni Parisi

[polscol]

Ho sentito la notizia per radio stamane..mi dispiace molto

R.I.P.

[Lucone]

R.i.p guerriero!!!

[Sean]

Campione Fu il talento più limpido degli ultimi vent'anni

Svelto con i pugni e le parole Un Flash che ha fatto la storia



Un flash, come il suo soprannome. Un lampo dev'essere stato quel terribile schianto che ha portato via Giovanni Parisi, il talento più limpido che la boxe italiana abbia avuto negli ultimi vent'anni. Lo chiamavano Flash perché aveva braccia veloci e un diretto sinistro secco e duro: quando arrivava a segno — rapido, preciso e schioccante come una saetta — l'avversario non aveva scampo. Parisi aveva attraversato un buon periodo della boxe italiana, diventandone protagonista assoluto e unico: alla fine degli anni Ottanta, preso il testimone da Patrizio Oliva, era diventato il più popolare, il più seguito, il più remunerato pugile d'Italia. Con pieno merito, senza sconti da nessuno: nato a Vibo Valentia, aveva conquistato tutto con la forza dei suoi sogni e dei suoi pugni, da perfetto ragazzo di Calabria che sale al Nord lasciandosi alle spalle una famiglia frantumata e si mette a fare a braccio di ferro col mondo. Non era un tipo facile, Giovanni: chi lo conosceva bene aveva spesso a che fare con le sue bizze, le sue lune, i momenti in cui, non riuscendo proprio a mordersi la lingua, diceva cose da scorticare la pelle. Ma quando gli passavano i turbamenti, sapeva farsi voler bene e apprezzare.
Fu campione olimpico a Seul nel 1988: il suo gancio sinistro — un autentico lampo — centrò in pieno il romeno Dumitrescu e la medaglia d'oro dei pesi piuma. Primo ricordo personale: incontrandolo qualche settimana dopo, e dopo la confessione che quel 2 ottobre chi scrive aveva seguito nella capitale sudcoreana la vittoria di Gelindo Bordin nella maratona (nel programma i due eventi erano pressoché contemporanei), Giovanni disse, sorridendo: «Peggio per te, ti sei perso un pezzo di storia». Non era boria, ma la spavalda sfrontatezza di un ragazzo abituato a conquistarsi la vita giorno per giorno, sofferenza dopo sofferenza.
Il secondo ricordo personale è legato a un momento buio: sono gli occhi pesti che incrociammo a Las Vegas l'8 aprile '95, dopo la sconfitta con Julio Cesar Chavez nel match per il titolo Wbc dei welter junior. Giovanni aveva appena gettato al vento l'occasione della vita e quegli occhi raccontavano tutto: delusione, rabbia, dolore per non aver rispettato i patti con se stesso. Ma disse: «Mi rivedrete presto campione». Lo fu e lo ridiventò in due categorie (leggeri e welter junior Wbo), e lasciò il segno anche quando, per due volte, annunciò il ritiro e poi rientrò sul ring, rimediando sconfitte che scalfirono la sua immagine di campione, ma non ridimensionano la sua straordinaria carriera, le sue vittorie e il ricordo di quel pugno — flash! — che gli avversari non vedevano nemmeno arrivare.

Svelto con i pugni e le parole Un Flash che ha fatto la storia - Corriere della Sera

[master wallace]

Il suo giorno era scritto. .ed e' arrivato.

Onore a un campione.

[MIRROR]

ho sul cellulare la foto fatta insieme quando è venuto a prendersi la macchina da me.. la Calabria piange per la perdita di un suo figlio... r.i.p.

[bertinho7]

onore ad un grandissimo campione
riposi in pace

[Syria]

sono senza parole........

[MadBebe]

*****, un mio amico che fa pugilato me lo aveva anche presentato. Mi era piaciuto subito. Mi spiace

[OT]A Crema c'è un ragazzo che è stato un grande picchiatore, nn fortunato come Parisi in ambito sportivo ma veramente forte, magari è lui si chiama Silvano Usini.

[MadBebe]

Ciao Giovanni.....un "Lampo" che squarcerà il cielo, ci porterà a te la nostra mente, e quindi il tuo ricordo sarà sempre con noi. Sentite condoglianze alla famiglia, sopratutto ai bambini.

Francesco

[Hombrillo]

rip

[diavolettoroma81]

Foto spaventose dei resti della macchina

[Ultras]

rip

[samoajoe83]

Rip

[brontosaurus]

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