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Io no x fortuna, ma Sergio poco ci mancava, il giorno dopo il ns. incontro a deciso di fare un'incontro ravvicinato con l'asfalto in moto, il tutto con la collaborazione di un'automobilista. (fortunatamente la diagnosi è stata: escoriazioni a gomiti, anca e schiena, ematomi e 15 gg. di riposo assoluto) Ironia della sorte, io mi trovavo già in ospedale ad assistere mio padre.
Chiacchierona io? Ma che dici? Se mi hanno perfino bocciata qui sul forum, x assenza non giustificata e post esageratamente telegrafici.
Comunque era ora cara Lora che tu ti facessi sentire qui sul forum, e grazie ad Oberdan per esserne stato l'artefice.
Un bacione a tutti e buonanotte
Tanti auguri a Sergio di una pronta guarigione (ovviamente da motociclista
a motociclista)
E un grosso saluto a te (da atleta ad atleta)
Ciao. Ale
Un gondoliere di passaggio lungo il canale, scorgendo le tre ragazze seminude e credendole straniere, urla loro in dialetto, qualcosa di poco elegante. Carla si volta prontamente verso di lui (avete idea di quanto sia grossa?) e gli risponde per le rime, in Veneziano. Risultato: il gondoliere torna a più miti consigli e si scusa.
Completata la stesura della crema, copriamo le lingerie con delle stoffe bianche, poi cospargiamo i corpi con borotalco e polvere di riso.
Ho le mani impiastrate di bianco, tremo all'idea di dover impugnare la macchina fotografica. Il cielo intanto comincia ad incupirsi.
Invito le atlete a prender posto all'interno della scena. Indico loro le posizioni da tenere e descrivo i movimenti da compiere. Ci siamo, possiamo iniziare.
Tutto nella piazza è ovattato. Nubi grige e compatte incorniciano la scena, con la facciata della Chiesa bianca, che spicca grande sullo sfondo. I presenti seguono in rispettoso silenzio e cominciano anche loro a scattar foto.
Come spiegavo in altri post, l'azione creata dall'artista di Happening, non avviene in luoghi convenzionali come gallerie o musei, ma negli spazi della città, dove l'artista si reca ed irrompe col suo gesto.
L'obiettivo era di lasciar cogliere l'espressività del corpo culturistico. Si è cercato di farlo, proponendolo in uno spazio (la piazza) che potesse evocare quell'attitudine tutta rinascimentale alla discussione.
Cimentandosi nella loro coreografia, le atlete non sentono più il freddo. Si muovono con crescente convinzione. Stanno usando il proprio corpo, come forza espressiva e di comunicazione. In dieci minuti la seduta di posa è completata.
Il risultato è stato ottenuto. Tre culturiste si sono esibite, senza aver dato adito ai consueti luoghi comuni. Niente apprezzamenti banali sui corpi muscolosi o sulla proverbiale stupidità di quanti praticano questa disciplina. I presenti hanno assistito ad una performance raffinata ed inattesa e sono andati via senza portarsi dietro quelle facce stranite, di quanti vedendo un corpo muscoloso, lo pensano come goffo ed inespressivo.
Nella foto traspare un senso dolcemente sofferto, della labilità della vita, dell'apparire e svanire delle sue belle apparenze.
Immaginiamo una persona, chiamiamola "Paradox", che si reca assieme a degli amici in visita ai Musei Vaticani. La compagnia giunge di fronte al gruppo del Laocoonte e si ferma ad osservarlo ammirato. Paradox ne rimane talmente affascinato, che davanti ai suoi amici si profonde in parole d'elogio volte a sottolineare la struggente perfezione di quel corpo teso nello sforzo in simbiosi col pathos della scena.
Al termine della visita, Paradox e gli altri, escono soddisfatti dal Museo. Di lì a poco, passano davanti ad una edicola dove è esposta una rivista di culturismo, sulla cui copertina compare un atleta (americano, così non litighiamo) dal fisico "palestrato". Paradox storce il naso e disprezza coi suoi amici quel corpo, ritenendolo una "antiestetica esagerazione".
La storia finisce qui, ma la domanda che mi pongo è: tra il fisico della statua e quello dell'atleta in copertina, c'è una differenza "muscolare" tale, da giustificare giudizi tanto contrastanti? Nei due corpi c'è quella gran diversità che può far passare dallo stato d'ammirazione a quello di disprezzo? E se la divergenza d'opinioni, non fosse da ricercare nei due fisici, ma nei contesti in cui essi sono esposti?
Ti ringrazio per l'applauso, Zanelike... ma io vorrei che tu e quanti hanno letto il post precedente, lo commentino con un loro pensiero. Un culturista impegnato in un Happening a fianco d'un gruppo marmoreo d'epoca Ellenistica, fa lo stesso effetto che davanti allo striscione d'uno sponsor?
Secondo te (e secondo voi), il contesto può influenzare significativamente la percezione del culturismo?
Immaginiamo una persona, chiamiamola "Paradox", che si reca assieme a degli amici in visita ai Musei Vaticani. La compagnia giunge di fronte al gruppo del Laocoonte e si ferma ad osservarlo ammirato. Paradox ne rimane talmente affascinato, che davanti ai suoi amici si profonde in parole d'elogio volte a sottolineare la struggente perfezione di quel corpo teso nello sforzo in simbiosi col pathos della scena.
Al termine della visita, Paradox e gli altri, escono soddisfatti dal Museo. Di lì a poco, passano davanti ad una edicola dove è esposta una rivista di culturismo, sulla cui copertina compare un atleta (americano, così non litighiamo) dal fisico "palestrato". Paradox storce il naso e disprezza coi suoi amici quel corpo, ritenendolo una "antiestetica esagerazione".
La storia finisce qui, ma la domanda che mi pongo è: tra il fisico della statua e quello dell'atleta in copertina, c'è una differenza "muscolare" tale, da giustificare giudizi tanto contrastanti? Nei due corpi c'è quella gran diversità che può far passare dallo stato d'ammirazione a quello di disprezzo? E se la divergenza d'opinioni, non fosse da ricercare nei due fisici, ma nei contesti in cui essi sono esposti?
Spesso noto che l'ideale sovrasta la realtà,
Nel senso che nell osservare una statua si potrebbe avere
il senso di "costruzione" quasi irrealistica usando quindi
una più spiccata immaginazione nell arrivare a quella perfezione
Fisica.
Un corpo sulla rivista in ogni caso è Realtà,..
quindi per il soggetto che la osserva è difficilmente raggiungibile
proprio perchè uomo, fatto di carne e ossa.
La location potrebbe fare la differenza proprio perchè racchiude
la figura uomo/donna reale e viva ma posta in una situazione
diversa quasi surreale.
Facendo si che chiunque abbia modo di vedere ciò noti
il mescolarsi tra fantasia (particolari location) e Realtà (il/la Bodybuilder)
Mio personale parere
Ti ringrazio per l'applauso, Zanelike... ma io vorrei che tu e quanti hanno letto il post precedente, lo commentino con un loro pensiero. Un culturista impegnato in un Happening a fianco d'un gruppo marmoreo d'epoca Ellenistica, fa lo stesso effetto che davanti allo striscione d'uno sponsor?
Secondo te (e secondo voi), il contesto può influenzare significativamente la percezione del culturismo?
secondo me...si e molto..ma il mio pensiero è che qualunque culturista( qui si vede il ---campione---)deve essere umile nell'abbassarsi' a contatto con la gente comune, quindi ben vengano esibizioni con il sorriso tra le labbra in una piazza in una giornata uggiosa,tutto ciò avvicina la CULTURA FISICA al mondo reale..nn dogmatizziamoci nelle palestre( dove ci sentiamo sicuri) ma cerchiamo di coinvolgere kiunque nelle nostre passioni;
qualcuno apprezzerà altri meno..sicuramente avremo fatto molto per la nostra stragrande passione
Immaginiamo una persona, chiamiamola "Paradox", che si reca assieme a degli amici in visita ai Musei Vaticani. La compagnia giunge di fronte al gruppo del Laocoonte e si ferma ad osservarlo ammirato. Paradox ne rimane talmente affascinato, che davanti ai suoi amici si profonde in parole d'elogio volte a sottolineare la struggente perfezione di quel corpo teso nello sforzo in simbiosi col pathos della scena.
Al termine della visita, Paradox e gli altri, escono soddisfatti dal Museo. Di lì a poco, passano davanti ad una edicola dove è esposta una rivista di culturismo, sulla cui copertina compare un atleta (americano, così non litighiamo) dal fisico "palestrato". Paradox storce il naso e disprezza coi suoi amici quel corpo, ritenendolo una "antiestetica esagerazione".
La storia finisce qui, ma la domanda che mi pongo è: tra il fisico della statua e quello dell'atleta in copertina, c'è una differenza "muscolare" tale, da giustificare giudizi tanto contrastanti? Nei due corpi c'è quella gran diversità che può far passare dallo stato d'ammirazione a quello di disprezzo? E se la divergenza d'opinioni, non fosse da ricercare nei due fisici, ma nei contesti in cui essi sono esposti?
Ciao Oberdan,
innanzitutto...finalmente la tua mail funziona ,
ora passando all'opinione che mi hai chiesto, ti rispondo che semplicemente tra il gruppo del Laoconte e la foto in copertina di un atleta normalmente passa una differenza tale da giustificare un opinione diversa verso i due fisici.
Detto questo poi ovviamente il contesto in cui un corpo viene presentato puo' cambiare molto le opinioni.
In un caso si presenta palesemente una forma artistica, in un altro un "bamboccio" da copertina , direi che giustamente lo stato d'animo con cui si osserva e si commenta l'una o l'altra situazione e' molto diverso,
e magari qualcuno anche preferisce la seconda situazione.
Innescare, alla visione del corpo culturistico, il funzionamento normale della mente, nella circostanza particolare della fruizione artistica. Accenderne quei turbamenti più comuni che in vario modo colpiscono il visitatore di opere d'Arte nei Musei.
Credo sia possibile. Assolutamente.
Richiede impegno, ma è possibile uscire dall'oscurantismo. Come in tutti i campi della vita.
L’hanno già chiamato "effetto Happening". In una location esclusiva del Sud Italia un nutrito gruppo di Culturisti diretti da Oberdan Mancini, propone la ricostruzione del celebre affresco Michelangiolesco: "La battaglia di Cascina".
Costumi, acconciature, pose ed accessori scenici, sono tutti rigorosamente ispirati all'originale del Cinquecento.
L'ardimentoso intento è volto, come negli altri Happening di Oberdan, a far cogliere l'espressività del corpo culturistico in ambiti diversi da quelli delle gare.
Vigorose figure come enormi sculture, si cimentano in una raffigurazione dal potente lirismo visivo. Corpi che si torcono e si avvitano, mettendo in risalto la tensione delle masse plastiche in costante rapporto dialettico tra loro.
L'evento si terrà nella primavera del 2009. I culturisti (uomini e donne) interessati a partecipare ai casting di selezione, possono riempire la scheda informativa che troveranno sul sito Culture fisiche - Spettacolo, Arte, Muscoli, Culturismo, Triagon a partire dal 30 novembre, ed inviarla ad Elisabetta Diana addetto alle public relation.
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