
la muay thai ha più di 2mila anni...
e con questo sto dicendo che ce l'ho più lungo di te
e con questo sto dicendo che ce l'ho più lungo di te
Non mi riferisco, naturalmente, alla citata battuta di japcar.

Ma il contenuto di molti messaggi è purtroppo lo stesso.
Si va spesso dietro a un purismo assolutamente fuori luogo, che tra l'altro denota un (ancor più fuori luogo) disprezzo per la cultura occidentale (che, si noti bene, è presumbilmente quella natia pure da chi certi discorsi li fa) nonché per tutto ciò che non è orientaleggiante.
Prima di tutto, come dicevo, mi sembra fuori luogo visto che tali discorsi (eventualmente) potrebbe venirli a fare un orientale, non certo un italiano.
Secondariamente, questa forma di "razzismo" (il termine è un po' forte, ma rende l'idea, credo), dovrebbe essere a mio avviso aliena alle sullodate "armonie" orientali.
Si noti bene, io rispetto molto (per quel poco che la conosco), la filosofia dell'aikido, e in genere quelle filosofie oriental(eggiant)i di cui s'ode parlare oggigiorno in occidente.
Ho praticato aichido per un po' di tempo, mi sono avvicinato a ioga e taicì. Ho praticato carate per diversi anni.
Ora invece faccio pugilato tailandese, da un anno, che mi è bastato a capire che questa è la "mia via".
E' un concetto totalmente diverso, come bene ha espresso più volte rampage. Una concezione di arte marziale più affine al mio spirito.
Ciò non significa che non abbia una filosofia (si noti bene, peraltro, che la filosofia ce la mette l'individuo, non l'arte), né che questa o altro sia "arte marziale" e altre no.
Si possono parlare di questioni oggettive, soggettive (che non sono necessariamente relative), e poi si può fare il tifo...
Ma è assurdo venire a dire l'arte marziale DEVE essere in un certo modo, o avere una certa filosofia dietro.
Né è vero che le arti marziali sono necessariamente orientali. Né che quanto è orientale è necessariamente superiore a quanto è nostrano.
La arti marziali (rammento di sfuggita che il nome deriva dal dio GRECO della guerra) sono qualcosa di estremamente variegato, che si differenziano dal punto di vista pratico per andare incontro alle diverse condizioni in cui nascono, e si differenziano dal punto di vista filosofico a seconda della cultura che le ha partorite.
Tutto ovvio e normale, direi.
Sicché, basta con questi facili (e superficialissimi) scismi occidentale/orientale, che non istanno né in cielo né in terra.
Anche perché, insomma, se si deve fare a gara a chi ce l'ha più lungo, di solito gli orientali non sono messi benissimo, che io sappia.

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