Salve nico.
In un precedente post hai risposto ad alcune domande che ti avevo posto riguardo alla zona.
Lunedì scorso ho iniziato un programma dietetico sulle basi del 40-30-30.
Sebbene per ora alcuni cibi scelti (almeno per i carbo) fanno parte della lista nera di Sears sto pian piano adattandomi a nuovi alimenti cercando di cambiare abitudini profondamente radicate.
La cosa positiva che ho notato in questi 6 giorni di semizona, è stato un livello di energia abbastanza alto per le calorie ingerite, ma soprattutto costante nel tempo.
Per quanto riguarda i lati negativi posso dire di aver notato una sensazione di rallentamento della digestione(forse dovuto all'aumento dei grassi) che mai però si è aggravata in pesantezza.
Per quanto riguarda l'aspetto logistico-organizzativo posso dire che tutte le formulette empiriche basate sul concetto delle porzioni sono alquanto imprecise poichè i cibi sebbene prevalgano in un nutriente, spesso portano con se discrete quantità di altri nutrienti.
Ho trovato utile invece, dimensionare un certo numero di pasti a zona a tavolino(con l'aiuto di un software adatto) creando delle "ricette" da preparare all'occorrenza organizzate per introito calorico.
Tuttavia, l'uso di una precisa bilancia dietetica è inevitabile.
Inoltre il ricorso a cibi particolari(intendo differenti dagli alimenti di massa) è senz'altro economicamente impegnativo, specie per noi studenti.
E poi c'è il problema della adattabilità alle situazioni.Esempio, spuntino di metà mattina, fatto nel quarto accademico.
-Panino integrale 80g
-Tonno natur. 112g
-olio extra oliv. 10g
Se devo togliere il panino int., dove metterò il tonno, puoi dirmi: nel pane di segale. Giusto, ma per provare il pane di segale mi giro tutt'ancona e poi...
Insomma, le difficoltà sono molte, e anche se c'è l'aggravante delle precedenti abitudini alimentari classiche, il problema cmq resta.
Eppoi 3300 kcal a zona costano molto di + di una alimentazione standard.
Cmq se si tratta di un sacrificio, me ne faccio carico ma credo che i sacrifici possano essere fatti a vari livelli no?
Dunque, includere nella zona qualche alimento al limite del regolamento, fa perdere ogni risultato,limita + o - i risultati o perturba leggermente il risultato?
Vorrei da te un opinione in merito.
Poi ,sullo specifico, tornando alle tue risposte di un'altro post ti chiedo(sono curioso): mi parli di ac. arachidonico (in merito al grana)perchè? è un grasso insalubre?
e rilancio:
1)qual'è il numero minimo di pasti giornalieri?
1a)e il numero massimo?(non scherzo.)
2)Il pasto notturno è necessario?
3)Fissato un quantitativo calorico giornaliero questo va suddiviso in più pasti equamente o si possono tollerare variazioni?
(es. 2500kcal---> 600-400-500-300-600-100)
4)Una bibita glicidica durante l' allenamento?
5)Quindi (scusa se insisto ma è importante)niente glucosio post allenamento, anche se associato a pro-cre-glut.
6)A proposito di aminos. Questi come li conteggio?
Va be', per stasera è tutto, alla prossima.
Ciao, Viktor.
In un precedente post hai risposto ad alcune domande che ti avevo posto riguardo alla zona.
Lunedì scorso ho iniziato un programma dietetico sulle basi del 40-30-30.
Sebbene per ora alcuni cibi scelti (almeno per i carbo) fanno parte della lista nera di Sears sto pian piano adattandomi a nuovi alimenti cercando di cambiare abitudini profondamente radicate.
La cosa positiva che ho notato in questi 6 giorni di semizona, è stato un livello di energia abbastanza alto per le calorie ingerite, ma soprattutto costante nel tempo.
Per quanto riguarda i lati negativi posso dire di aver notato una sensazione di rallentamento della digestione(forse dovuto all'aumento dei grassi) che mai però si è aggravata in pesantezza.
Per quanto riguarda l'aspetto logistico-organizzativo posso dire che tutte le formulette empiriche basate sul concetto delle porzioni sono alquanto imprecise poichè i cibi sebbene prevalgano in un nutriente, spesso portano con se discrete quantità di altri nutrienti.
Ho trovato utile invece, dimensionare un certo numero di pasti a zona a tavolino(con l'aiuto di un software adatto) creando delle "ricette" da preparare all'occorrenza organizzate per introito calorico.
Tuttavia, l'uso di una precisa bilancia dietetica è inevitabile.
Inoltre il ricorso a cibi particolari(intendo differenti dagli alimenti di massa) è senz'altro economicamente impegnativo, specie per noi studenti.
E poi c'è il problema della adattabilità alle situazioni.Esempio, spuntino di metà mattina, fatto nel quarto accademico.
-Panino integrale 80g
-Tonno natur. 112g
-olio extra oliv. 10g
Se devo togliere il panino int., dove metterò il tonno, puoi dirmi: nel pane di segale. Giusto, ma per provare il pane di segale mi giro tutt'ancona e poi...
Insomma, le difficoltà sono molte, e anche se c'è l'aggravante delle precedenti abitudini alimentari classiche, il problema cmq resta.
Eppoi 3300 kcal a zona costano molto di + di una alimentazione standard.
Cmq se si tratta di un sacrificio, me ne faccio carico ma credo che i sacrifici possano essere fatti a vari livelli no?
Dunque, includere nella zona qualche alimento al limite del regolamento, fa perdere ogni risultato,limita + o - i risultati o perturba leggermente il risultato?
Vorrei da te un opinione in merito.
Poi ,sullo specifico, tornando alle tue risposte di un'altro post ti chiedo(sono curioso): mi parli di ac. arachidonico (in merito al grana)perchè? è un grasso insalubre?
e rilancio:
1)qual'è il numero minimo di pasti giornalieri?
1a)e il numero massimo?(non scherzo.)
2)Il pasto notturno è necessario?
3)Fissato un quantitativo calorico giornaliero questo va suddiviso in più pasti equamente o si possono tollerare variazioni?
(es. 2500kcal---> 600-400-500-300-600-100)
4)Una bibita glicidica durante l' allenamento?
5)Quindi (scusa se insisto ma è importante)niente glucosio post allenamento, anche se associato a pro-cre-glut.
6)A proposito di aminos. Questi come li conteggio?
Va be', per stasera è tutto, alla prossima.
Ciao, Viktor.
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