Butterfly

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  • Blinko
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    Io, modificando una scheda di Manx per adattarla alle mie esigenze "casalinghe", l'ho contestualizzata così:

    Panca piana 4 6 6 8 rec 150"
    Panca piana 2 x 2 rec 150"
    Spinte su panca inclinata manubri 3 x 10 rec 90"
    Butterfly 3 x 12-15 rec 60"

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  • Niko853
    replied
    Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
    il tuo ragionamento è corretto, ed è proprio per questo che alla lunga diventerà inefficace.
    il nostro organismo si adatta.
    occorre sempre una mentalità agonistica. L'avversario o la salita sono in genere difficili perchè imprevedibili.
    se usi la Priorità Muscolare, allora almeno una volta al mese stravolgerai la tua tabella per renderti conto di cosa significhi lavorare in serie di croci pesanti e accrescerai la tua conoscenza muscolare.
    quale potrebbe,secondo te,essere un'ipotetica tabella che preveda delle croci pesanti?come struttureresti la seduta?

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  • menez
    replied
    "dirigere il picco" si intende parzializzare il movimento e chiudere o aprire il movimento nei punti più efficaci, lavorando quindi in certi settori escludendo rom completi.

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  • Blinko
    replied
    Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
    le croci pesanti sono molto utili e trascurate.
    un tentativo pesante deve necessariamente essere fatto, nella butterfly lavori in allungamento e puoi dirigere il picco dove ritieni opportuna attenzione.
    la super serie croci pesanti in slow con butterfy in picco di parziale apertura e massima chiusura credo sia la risposta ad una richiesta di allenamento poco sfruttata ma di impegno molto elevato.
    butterfly rigorosamente a cedimento.
    Ciao Menez, mi puoi spiegare in che senso si può dirigere il picco?

    Originariamente Scritto da Ansicora_Gherreri Visualizza Messaggio
    ciao blinko.....hai provato per caso l allenamento che ho descritto per il petto qualche pagina fa?
    Si si, lo faccio anche come dici tu. Cercando di stare posizionato sulla panca in maniera tale che in fase di apertura il petto sia più disteso possibile, senza forzare troppo sulla spalla!

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  • Ansicora_Gherreri
    replied
    Originariamente Scritto da Blinko Visualizza Messaggio
    Jeghe, ho la Weider 330 pro. Ha un buon attrezzo butterfly, a mio avviso. Molti non lo montano, io l'ho messo e devi dire che mi ci trovo bene!
    Lo uso anche per alcuni esercizi di pull
    ciao blinko.....hai provato per caso l allenamento che ho descritto per il petto qualche pagina fa?

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  • menez
    replied
    il tuo ragionamento è corretto, ed è proprio per questo che alla lunga diventerà inefficace.
    il nostro organismo si adatta.
    occorre sempre una mentalità agonistica. L'avversario o la salita sono in genere difficili perchè imprevedibili.
    se usi la Priorità Muscolare, allora almeno una volta al mese stravolgerai la tua tabella per renderti conto di cosa significhi lavorare in serie di croci pesanti e accrescerai la tua conoscenza muscolare.

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  • jeghe
    replied
    Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
    le croci pesanti sono molto utili e trascurate.
    un tentativo pesante deve necessariamente essere fatto, nella butterfly lavori in allungamento e puoi dirigere il picco dove ritieni opportuna attenzione.
    la super serie croci pesanti in slow con butterfy in picco di parziale apertura e massima chiusura credo sia la risposta ad una richiesta di allenamento poco sfruttata ma di impegno molto elevato.
    butterfly rigorosamente a cedimento.
    si ma per fare le croci pesanti, bisogna essere relativamente freschi, se in una scala gerarchica degli esercizi tipici per una routine del petto metto 3-4 serie di piana, 2-3 di spinte su inclinata e 2-3 di parallele, quando si arriva alle croci si è alla frutta, e non si può usare chissà che carichi.

    questa considerazione penso si posso estendere anche ad atleti intermedi.

    mi dai un tuo parere?

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  • menez
    replied
    le croci pesanti sono molto utili e trascurate.
    un tentativo pesante deve necessariamente essere fatto, nella butterfly lavori in allungamento e puoi dirigere il picco dove ritieni opportuna attenzione.
    la super serie croci pesanti in slow con butterfy in picco di parziale apertura e massima chiusura credo sia la risposta ad una richiesta di allenamento poco sfruttata ma di impegno molto elevato.
    butterfly rigorosamente a cedimento.

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  • Blinko
    replied
    Jeghe, ho la Weider 330 pro. Ha un buon attrezzo butterfly, a mio avviso. Molti non lo montano, io l'ho messo e devi dire che mi ci trovo bene!
    Lo uso anche per alcuni esercizi di pull

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  • jeghe
    replied
    Originariamente Scritto da Blinko Visualizza Messaggio
    Io le faccio così.

    E ti dirò di più: poiché la weider mia ha le impugnature, non il manicotto, articolate che allontanano un pò dall'asse, per fare uno trech più accentuato metto 2 tappetini sul sedile, in modo tale che il busto sia leggermente più rialzato. In questa maniera, l'apertura è completa senza che le "ali" poggino sui supporti e quindi mantengono il petto in tensione, mentre quando faccio la chiusura, essendo più alto ho le braccia un pò ad arco e non scarico la trazione sui bicipiti (e solo poca sul delts). Inoltre, la chiusura non la completo stringendo le impugnature, ma portando avanti il movimento coi palmi delle mani aperti, così escludo la "spinta" data dal braccio

    Anzi, nell'ultimo w.o. sono finalmente riuscito a contestualizzarle bene e me lo son gustato come esercizio
    pure tu hai una multifunzione?

    intanto io sto già pensado al prossimo w.o per il petto mi sa che la butterfly la metto come secndo esercizio in stripping, voglio proprio vedere se mi esaurisce per bene

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  • Devil85
    replied
    Originariamente Scritto da Blinko Visualizza Messaggio
    Io le faccio così.

    E ti dirò di più: poiché la weider mia ha le impugnature, non il manicotto, articolate che allontanano un pò dall'asse, per fare uno trech più accentuato metto 2 tappetini sul sedile, in modo tale che il busto sia leggermente più rialzato. In questa maniera, l'apertura è completa senza che le "ali" poggino sui supporti e quindi mantengono il petto in tensione, mentre quando faccio la chiusura, essendo più alto ho le braccia un pò ad arco e non scarico la trazione sui bicipiti (e solo poca sul delts). Inoltre, la chiusura non la completo stringendo le impugnature, ma portando avanti il movimento coi palmi delle mani aperti, così escludo la "spinta" data dal braccio

    Anzi, nell'ultimo w.o. sono finalmente riuscito a contestualizzarle bene e me lo son gustato come esercizio
    Pure io ho la WEIDER...

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  • RAYBAN
    replied
    Originariamente Scritto da Blinko Visualizza Messaggio
    Io le faccio così.

    E ti dirò di più: poiché la weider mia ha le impugnature, non il manicotto, articolate che allontanano un pò dall'asse, per fare uno trech più accentuato metto 2 tappetini sul sedile, in modo tale che il busto sia leggermente più rialzato. In questa maniera, l'apertura è completa senza che le "ali" poggino sui supporti e quindi mantengono il petto in tensione, mentre quando faccio la chiusura, essendo più alto ho le braccia un pò ad arco e non scarico la trazione sui bicipiti (e solo poca sul delts). Inoltre, la chiusura non la completo stringendo le impugnature, ma portando avanti il movimento coi palmi delle mani aperti, così escludo la "spinta" data dal braccio

    Anzi, nell'ultimo w.o. sono finalmente riuscito a contestualizzarle bene e me lo son gustato come esercizio
    Ottimo direi...

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  • Blinko
    replied
    Originariamente Scritto da RAYBAN Visualizza Messaggio
    Sì...
    Ottimo fare anche lo strech&squeeze ai cavi o anche alla butterfly... Cioè resti qualche secondo in totale allungamento e poi resti qualche secondo in totale contrazione...questa è una sola "maledetta" reps

    Io le faccio così.

    E ti dirò di più: poiché la weider mia ha le impugnature, non il manicotto, articolate che allontanano un pò dall'asse, per fare uno trech più accentuato metto 2 tappetini sul sedile, in modo tale che il busto sia leggermente più rialzato. In questa maniera, l'apertura è completa senza che le "ali" poggino sui supporti e quindi mantengono il petto in tensione, mentre quando faccio la chiusura, essendo più alto ho le braccia un pò ad arco e non scarico la trazione sui bicipiti (e solo poca sul delts). Inoltre, la chiusura non la completo stringendo le impugnature, ma portando avanti il movimento coi palmi delle mani aperti, così escludo la "spinta" data dal braccio

    Anzi, nell'ultimo w.o. sono finalmente riuscito a contestualizzarle bene e me lo son gustato come esercizio

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  • Devil85
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    Per il mio modo di vedere la butterfly è un ottimo es. con ma le CROCI SU PIANA CON MANUBRI lavorano sul serio i pettorali...

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  • RAYBAN
    replied
    Originariamente Scritto da Devil85 Visualizza Messaggio
    non voglio certo litigarci su ma...
    Permette di lavorare con una resistenza costante per tutta la fase di adduzione delle braccia. È interessato nel lavoro il gran pettorale ed i fasci anteriori del deltoide. Inclinando lo schienale vengono maggiormente chiamati in causa i fasci bassi del pettorale.
    Nemmeno io voglio litigare... Ma se non è d'isolamento la butterfly qual è un esercizio di isolamento per i pettorali??? Considera che il deltoide anteriore interverrà, in modo più o meno marcato, SEMPRE negli esercizi per i pettorali... Ma ciò non significa che non si possano definire esercizi di isolamento...

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