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Sanremo 2022 - LXXII Festival della Canzone Italiana

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    #46
    Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
    Vorrei tanto dire la.mia opinione sullo zecchino doro


    Vadi...vadi....









    "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
    Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
    vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

    (L. Pirandello)

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      #47
      Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
      Vorrei tanto dire la.mia opinione sullo zecchino doro


      Vadi...vadi....









      "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
      Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
      vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

      (L. Pirandello)

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        #48
        Musicalmente per me non ha nessun valore , ne a livello di produzione , testi arrangiamenti, ne tantomeno a livello interpretativo .sono dei bambini che biascicano su tediose melodie . Si basa tutto sulla leva emotiva che provocano negli adulti.
        Inoltre trovo davvero infinitamente triste fare esibire i bambini , in qualsiasi campo , specialmente a certi livelli dove ci sono dietro parecchi interessi.
        Più che concorso canoro è un concorso sul più tenero ,.che amore , che dolce .
        Ovviamente parere personale.
        Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
        Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
        Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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          #49
          I Jalisse: «Ci chiamano meteore, ma siamo vittime di pregiudizio. Sanremo, riproveremo fino al 2030»

          Il duo vincitore del Festival amareggiato: «Esclusi dall’Ariston da 25 anni, capita solo a noi. All’estero più attenzione e siamo anche nella playlist della United Airlines»

          Ventidue nomi, tra cui figurano prime volte ma anche grandi ritorni sul palco dell’Ariston. C’è spazio per tutti sul palco di Sanremo 2022. «Ma non per i Jalisse», è lo sfogo esternato nei giorni scorsi sui social da Fabio Ricci, componente del duo formato con Alessandra Drusian (di Oderzo, Treviso). «Oggi sono 25 i brani presentati e 25 le esclusioni dal Festival. Chi ci definisce meteore della musica italiana ci ferisce. Non siamo noi che non vogliamo comparire, semplicemente veniamo respinti, non ci viene data la possibilità di esibirci e far conoscere la nostra musica», rimarca il cantautore. Coppia sul palcoscenico e nella vita, nel 1997 il duo vinse il 47esimo Festival di Sanremo con «Fiumi di parole», brano votatissimo dal pubblico. Il pezzo all’Eurovision Song Contest di Dublino si classificò quarto. Altri riconoscimenti, però, si sono attardati e il giudizio del tempo ha finito per mettere nell’ombra la produzione musicale del duo.


          Ricci, avete riflettuto su quali possano essere le ragioni dei continui dinieghi ricevuti?
          «Ci chiediamo tuttora il perché. Venticinque pezzi respinti in un quarto di secolo..Possibile che nessuno sia piaciuto? Da cantautori, ogni anno abbiamo pensato di proporre un brano a Sanremo, per avere una gratificazione professionale, ma anche un palco importante da cui far conoscere i nostri pezzi. Non ci è stata data questa opportunità. Credo che sia dovuto a un pregiudizio forte, che ci etichetta e ci colloca in un momento storico preciso e non ci dà l’opportunità di muoverci da lì».

          Messa così, sembra quasi che «Fiumi di parole», a cui è legato il successo del duo Jalisse, non sia stato un bene per la vostra carriera.
          «Assolutamente no. Vincere Sanremo nel 1997 è la cosa più grande che ci sia mai successa. Questa canzone è diventata di tutti e il Festival ci ha fatti conoscere».

          Però?
          «Noi siamo artigiani della musica, facciamo musica per lasciare una bella sensazione, scriviamo brani che possano suscitare un sentimento. Sicuramente in tante cose andiamo contro corrente. Ad esempio, abbiamo collaborato con un gruppo metal quando tutti puntavano sul reggae o sul rap. Noi siamo diversi. Forse sarà per questo che ci hanno esclusi. Eppure, anche i Måneskin e il loro rock erano contro corrente, ma hanno vinto».

          Qualcuno vi dipinge come «meteore» della musica italiana. Sentite di esserlo?
          «Ci chiamano desaparecidos, e questo ci ferisce. Non siamo noi che non vogliamo comparire, semplicemente veniamo respinti, non ci viene data la possibilità di esibirci sul palco e far conoscere la nostra musica. All’estero abbiamo avuto una forza in più. Siamo stati in Kazakistan, Sud America, Spagna, a Mosca insieme per l’Enit, all’ambasciata italiana. Nella playlist della United Airlines, che vola da Los Angeles a New York, c’è il nostro album, mentre in Italia non hanno mai passato nelle radio principali le nostre nuove uscite».

          Avete mai pensato che fosse un rischio presentarsi a Sanremo con un’etichetta discografica indipendente?
          «No, ormai sono tante le etichette indipendenti che portano avanti il loro progetto. La nostra è una piccola casa discografica, che però ci permette di produrre e pubblicare dischi. Tra l’altro, è la stessa che ci ha consentito di presentarci al Festival nel 1997, quando abbiamo vinto. E con questa abbiamo prodotto l’ultimo album, Voglio emozionarmi ancora, scritto durante la pandemia».

          Cosa sono stati i Jalisse negli ultimi 25 anni di carriera?
          «Abbiamo continuato a fare concerti, incidere dischi con la nostra casa discografica, a scrivere canzoni parlano anche di globalizzazione, di affiancare gli altri, di stare uniti guardando al futuro. Proprio questo racconta il brano che abbiamo presentato a Sanremo 2022, È proprio questo quello che ci manca. Parallelamente, ci dedichiamo alla musica di sonorizzazione per i film. Per esempio, ho lavorato alla colonna sonora del docufilm “L’incanto e la delizia”, sulla reggia di Sassuolo, del regista Francesco Zarzana».

          Il brano al quale siete più legati?
          «Ce ne sono tanti. “Vivo”, il primo brano a far conoscere me e Alessandra, presentato nel 1995 a Sanremo giovani, ma anche “Liberami”, del 1996, in cui mi sono presentato come cantautore. Dei più recenti, “Tra rose e cielo”, scritto con Younis Tawfik nel 2012 (giornalista italo-iracheno fuggito dal regime di Saddam Hussein, ndr)».

          La vostra musica qualche volta è tornata sul palco dell’Ariston.
          «Abbiamo avuto l’onore di essere sul palco come avatar, con Fedez e Michielin che hanno inserito la nostra canzone in un medley. Di noi ancora si parla, ma solo per il successo enorme del 1997. Questo non ci piace, è un modo di sottovalutare l’artista e il suo percorso di crescita».

          Un giudizio sulla lista dei partecipanti a Sanremo 2022?
          «Il Festival ha dimostrato che c’è spazio per tutti sul palco, per classici come Gianni Morandi e Iva Zanicchi, e nuove guardie della musica. Ci stanno tutti, ma non noi. Non dirò mai che qualcuno immeritevole è stato preso al posto mio, non mi piace criticare. E ci tengo a ribadire che il nostro sfogo non è stato un attacco ad Amadeus, che anzi l’anno scorso ci ha regalato una prima serata su Rai 1, dopo tanti anni, e ci ha ospitati nel programma “Ora o mai più”. Un’occasione in cui abbiamo riscoperto quanto il pubblico ci voglia bene. Le risposte di questi giorni alla polemica ci dicono che qualcuno ci sta aspettando».

          Sta dicendo che il duo Jalisse si candiderà anche l’anno prossimo per Sanremo?
          «Abbiamo ancora tanti brani da far conoscere, quindi fino al 2030 siamo coperti — scherza il cantautore — Abbiamo il desiderio di tornare a Sanremo, e non possono dirci di smettere di sognare».


          CorSera
          ...ma di noi
          sopra una sola teca di cristallo
          popoli studiosi scriveranno
          forse, tra mille inverni
          «nessun vincolo univa questi morti
          nella necropoli deserta»

          C. Campo - Moriremo Lontani


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            #50
            Da quando hanno vinto e’ matematicamente impossibile che siano stati sistematicamente esclusi a causa di pregiudizi, sono cambiati direttori artistici e dirigenze Rai, sentirsi vittime di complotti così tanto per a me me pare na’ strunzat’...come avrebbero detto i Trettre’



            Originariamente Scritto da Giampo93
            Finché c'è emivita c'è Speran*a

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              #51
              Se li ferisce essere chiamati meteore...va bene eh.
              Chiamamoli merde e stamo apposto.

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                #52
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  #53


                  cioe’...han fatto andare cani e porci

                  mi immagino che avran presentato loro...spaziando dal ballo del qua qua a dammi tre parole.



                  Originariamente Scritto da Giampo93
                  Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                    #54
                    certo che anche 25 canzoni di seguito rifiutate è un record bizzarro, considerando certe fetecchie che si son esibite all'Ariston
                    o facevano proprio tutte cacare, o qualcosa sotto sotto c'è
                    Originariamente Scritto da Sean
                    faccini, kazzi, fike, kuli
                    cesko92 [at] live.it

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                      #55
                      Ma scusate

                      hanno inciso 5 album in 25 anni

                      tirano fuori singoli ogni morte di papa

                      partecipano a tale e quale show

                      ma che vojono...



                      Originariamente Scritto da Giampo93
                      Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                        #56
                        Poi magari possono provarci l’anno prossimo cor coso...

                        si...cor coso...



                        Originariamente Scritto da Giampo93
                        Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                          #57
                          Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                          Poi magari possono provarci l’anno prossimo cor coso...

                          si...cor coso...
                          Ahahahah ahahahah ahahahah ahahahah

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                            #58
                            Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                            Da quando hanno vinto e’ matematicamente impossibile che siano stati sistematicamente esclusi a causa di pregiudizi, sono cambiati direttori artistici e dirigenze Rai, sentirsi vittime di complotti così tanto per a me me pare na’ strunzat’...come avrebbero detto i Trettre’

                            questi complotti in rai sono all'ordine del giorno

                            ma come ci si può dimenticare di una tale artista?da guardare fino in fondo :D

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                              #59
                              A volte il Festival premia carriere consolidate (Morandi, Ranieri, Vecchioni, gli Stadio,Ron, Cocciante, i Pooh, la Oxa, più a ritroso Celentano, Endrigo, Villa e tanti tanti altri), altre nuovi che si stanno affacciando da poco nella musica ma con produttori e progetti in cui si crede e si spende (Ramazzotti su tutti ma anche Giorgia e prima di loro Alice ecc...), altre ancora perfetti sconosciuti cui capita il colpo della vita ma che non hanno poi una forza, una discografia, un seguito.

                              Prima dei Jalisse ricordo Tiziana Rivale, la Jalisse degli anni '80, che nel 1983 vinse con "Sarà quel che sarà" (a firma di Morra-Fabrizio, due autoroni della musica italiana) quando tutti davano Cutugno e "L'Italiano" impalmati...e poi finì lì per la Rivale, perchè appunto non aveva pronto niente, nessuno si aspettava una sua vittoria, aveva poche copie stampate del disco, fu travolta dall'evento e poi dimenticata...ma non si lamentò nè si lamenta come i Jalisse.

                              "Fiumi di parole" è una bella canzone, con un inciso che colpisce, era cantata bene e ci stava premiarla...dovrebbero essere contenti perchè senza quel Sanremo non so che segno avrebbero potuto lasciare nella nostra musica, ma con quella vittoria qualcosa hanno lasciato perchè ancora se ne parla: diversamente sarebbero stati del tutto dimenticati, tra le centinaia, migliaia di carriere finite in niente a livello nazionale, magari anche di talenti meritevoli ma senza fortuna.

                              Io fossi in loro sarei contentissimo. Ammettono comunque di lavorare, dunque di vivere di musica, hanno vinto un Festival, hanno una loro canzone stranota da 25 anni: c'è a chi gli è andata peggio.

                              Le carriere però non possono esaurirsi con Sanremo: se in 25 anni altro del duo non si è sentito, è perchè forse non erano decisamente capolavori, perchè non è che se non vai a Sanremo la tua musica non ha i mezzi per girare, in specie se è bella musica: possibile che tutti (la tv ma anche le radio e la discografia) abbiano ostracizzato i Jalisse?..o forse le proposte successive non erano più all'altezza?
                              Last edited by Sean; 08-12-2021, 18:30:37.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                #60
                                minuto 7:45

                                Originariamente Scritto da Sean
                                faccini, kazzi, fike, kuli
                                cesko92 [at] live.it

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