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A presto Raffaella

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    A presto Raffaella

    Vera icona di stile e tendenza




    Last edited by MERDiarty; 05-07-2021, 17:06:15.

    #2
    Noooo.....



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      #3
      Oggi e’ un giorno triste, proprio triste.



      Originariamente Scritto da Giampo93
      Finché c'è emivita c'è Speran*a

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        #4
        Un'altra stella che si spegne.

        La più grande donna della televisione italiana, inimitabile anche perchè cresciuta lavorando coi più grandi. Ha creato uno stile unico e conosciuto in tutto il mondo. Amatissima dagli italiani, è riuscita a diventare la "Raffa nazionale".

        Lei se ne va oggi. La "sua" televisione (quella grande, dei grandi registi, dei grandi show, dei grandi personaggi e del grande rispetto per il pubblico) se n'è andata da un pezzo.
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          #5
          eh... lei era un simbolo parecchio grosso anche per chi non guardava i suoi programmi, la metto ai livelli di bongiorno... per molti di noi rappresenta l'infanzia e la giovinezza, che sia morta addolora, oltre che per la perdita umana, perchè rende ancor più lontano quel tempo

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            #6
            E' un vero dispiacere, donna unica nel suo genere, ha spaziato in tutti i campi dell'intrattenimento televisivo con qualità e semplicità.
            sigpic
            Free at last, they took your life
            They could not take your PRIDE

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              #7
              Saranno a lutto anche i Paesi latini (Spagna, l'intero Sud America) dove lei era famosissima. Notizia tristissima anche perchè inattesa. Non aveva detto nulla, si apprende, del male che l'ha aggredita.
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                #8
                È morta Raffaella Carrà

                Raffaella Carrà, una delle più grandi showgirl italiane, è morta all’età di 78 anni, dopo una malattia che — ha detto il suo ex compagno Sergio Iapino — «da qualche tempo aveva attaccato il suo corpo così minuto, ma pieno di energia»

                Raffaella Carrà, una delle più grandi showgirl italiane, è morta all’età di 78 anni. A dare l’annuncio, all’agenzia Ansa, è stato Sergio Iapino, regista di tutti i suoi spettacoli e, per lunghi anni, suo compagno.

                «Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre», ha detto, «unendosi al dolore degli adorati nipoti Federica e Matteo, di Barbara, Paola e Claudia Boncompagni, degli amici di una vita e dei collaboratori più stretti».


                La malattia

                Raffaella Carrà — il cui vero nome era Raffaella Maria Roberta Pelloni — era nata a Bologna il 18 giugno del 1943. Aveva iniziato la sua sterminata carriera nel mondo dello spettacolo all’età di 9 anni, nel 1952: e nonostante l’enorme successo è riuscita a rifuggire la mondanità, le ospitate, i gossip.

                Si è spenta alle 16.20 di oggi, lunedì 5 luglio, dopo una malattia che — ha spiegato sempre Iapino — «da qualche tempo aveva attaccato quel suo corpo così minuto eppure così pieno di straripante energia. Una forza inarrestabile la sua, che l’ha imposta ai vertici dello star system mondiale, una volontà ferrea che fino all’ultimo non l’ha mai abbandonata, facendo si che nulla trapelasse della sua profonda sofferenza. L’ennesimo gesto d’amore verso il suo pubblico e verso coloro che ne hanno condiviso l’affetto, affinché il suo personale calvario non avesse a turbare il luminoso ricordo di lei».


                «Migliaia di figli»

                Nella nota all’Ansa, Iapino descrive Raffaella Carrà come una «donna fuori dal comune eppure dotata di spiazzante semplicità, non aveva avuto figli ma di figli — diceva sempre lei — ne aveva a migliaia, come i 150mila fatti adottare a distanza grazie ad “Amore”, il programma che più di tutti le era rimasto nel cuore».


                Le disposizioni sui funerali

                Non è ancora noto quando, né dove, si svolgeranno i funerali. Si sa invece — ed è sempre Iapino a comunicarlo — che «nelle sue ultime disposizioni, Raffaella ha chiesto una semplice bara di legno grezzo e un’urna per contenere le sue ceneri. Nell’ora più triste, sempre unica e inimitabile, come la sua travolgente risata. Ed è così che noi tutti vogliamo ricordarla».


                La celebrazione da parte del Guardian

                Carrà — famosissima non solo in Italia, ma anche in Spagna, «icona gay per le mie canzoni e la mia allegria», come aveva raccontato a Massimo Gramellini — era stata celebrata lo scorso novembre da un lungo articolo del quotidiano britannico «Guardian», che la descriveva come la «pop star italiana che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso». «Se è così, sono felice», aveva sorriso nell’ultima intervista a «7», il magazine del Corriere della Sera. «Certo le donne italiane hanno grande simpatia per me perché non sono una mangiauomini: si può avere sex appeal insieme a dolcezza e ironia, non bisogna per forza essere Rita Hayworth».

                CorSera
                ...ma di noi
                sopra una sola teca di cristallo
                popoli studiosi scriveranno
                forse, tra mille inverni
                «nessun vincolo univa questi morti
                nella necropoli deserta»

                C. Campo - Moriremo Lontani


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                  #9
                  anche lei il maledetto cancro?

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                    #10
                    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                    anche lei il maledetto cancro?

                    Pare di sì.
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      #11


                      Con Mina a Milleluci nel '74

                      Ecco con che calibri ha lavorato Raffaella (e che cosa era la Rai).
                      ...ma di noi
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                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
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                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        #12
                        Ci sono rimasto davvero di merda...

                        RIP









                        "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                        Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                        vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                        (L. Pirandello)

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                          #13
                          Da ragazzino prima e da giovane ragazzo poi, negli anni '80, ricordo ebbe un clamoroso successo con "Pronto Raffaella" (regia di Boncompagni), una trasmissione del mezzogiorno dove teneva incollata l'Italia. Una Italia bella, ricca, divertita e divertente, una Italia elegante, anche in tv.

                          E' impossibile non legare Raffaella Carrà ad una immagine serena e scanzonata, in televisione come nella musica (le sue sigle hanno fatto il giro del mondo).

                          Stride dunque e fa da contrappasso questa fine attraversata dal dolore, per scelta dunque vissuta nel silenzio e nel nascondimento. In fondo una "fine" come può essere bella? La vita stessa non è solo luci del varietà...Tutta la bellezza e la gloria paiono condensarsi nella giovinezza, gli Antichi così pensavano e così poetavano. Il resto è continua ripetizione, riflesso, nostalgia...un sentiero di spine dove il sole via via scalda meno e riduce il giorno...fino a che il palco resta vuoto.
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
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                            #14
                            ricordo di aver letto un articolo in cui si diceva che aveva privilegiato la sua arte, la sua carriera, rinunciando alla maternità

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                              #15
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