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Medicina, progresso medico, novità.

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    Medicina, progresso medico, novità.

    Il farmaco è stato approvato utilizzando il percorso di approvazione accelerato ed è il primo a ricevere parere positivo dal 2003



    Il 7 giugno la Food and drug administration degli Stati Uniti ha approvato aducanumab di Biogen per il trattamento dell’Alzheimer, che interessa 6,2 milioni di americani. Il farmaco è stato approvato utilizzando il percorso di approvazione accelerato, che può essere utilizzato per un farmaco per una malattia grave o pericolosa per la vita che fornisce un significativo vantaggio terapeutico rispetto ai trattamenti esistenti. L’approvazione accelerata può essere basata sull’effetto del farmaco su un endpoint surrogato che è ragionevolmente probabile che preveda un beneficio clinico per i pazienti, con uno studio post-approvazione richiesto per verificare che il farmaco fornisca il beneficio clinico atteso.

    Lo studio

    I ricercatori hanno valutato l’efficacia della molecola in tre studi separati per un totale di 3.482 pazienti. Gli studi consistevano in studi di dose-range in doppio cieco, randomizzati, controllati con placebo in pazienti con malattia di Alzheimer. I pazienti che hanno ricevuto il trattamento hanno avuto una significativa riduzione dose e tempo-dipendente della placca amiloide-beta, mentre i pazienti nel braccio di controllo degli studi non hanno avuto riduzione della placca amiloide-beta. Il prodotto di Biogen, stando a quanto dice la Fda stessa, è il primo trattamento unico nel suo genere approvato per il morbo di Alzheimer dal 2003 ed è la prima terapia che mira alla fisiopatologia fondamentale della malattia.





    Il 7 giugno la Food and drug administration degli Stati Uniti ha approvato aducanumab di Biogen per il trattamento dell'Alzheimer, che interessa 6,2 milioni di americani. Il farmaco è stato approvato utilizzando il percorso di approvazione accelerato, che può essere utilizzato per un farmaco per una malattia grave o pericolosa per la vita che fornisce

    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

    #2
    La Fda ha approvato un nuovo farmaco contro l'Alzheimer


    L'Aduhelm è il primo farmaco approvato in quasi vent'anni per una malattia che interessa milioni di persone e le loro famiglie: quasi 6 milioni di casi in Usa, 500 mila malati solo in Italia


    AGI - La Food and Drugs Administration (Fda) statunitense ha approvato l'utilizzo dell'Aduhelm, un farmaco contro la sindrome di Alzheimer. Lo riferisce una nota. L'autorizzazione era attesa con grande attenzione in quanto era dal 2003 che non veniva approvata una nuova terapia contro questa malattia.
    È il primo farmaco approvato in quasi vent'anni dall'Fda per l'Alzheimer, una malattia che interessa milioni di persone e le loro famiglie: quasi 6 milioni di casi in Usa, 500 mila malati solo in Italia. L'Fda ha approvato il farmaco a condizione che l'azienda produttrice, Biogen, conduca ulteriori test clinici, dal momento che i risultati della prima fase di sperimentazione sono stati giudicati incompleti.
    Questi risultati avevano sollevato dubbi sull'efficacia dell'Aduhelm, tanto che la commissione di consiglieri indipendenti competente per le malattie nervose dell'Fda aveva espresso parere contrario all'autorizzazione del farmaco e diversi esperti ne avevano sconsigliato l'approvazione.
    L'Aduhelm sarebbe il primo farmaco a intervenire in modo diretto sui meccanismi fisiologici dell'insorgere della malattia, ovvero la formazione di placche betamiloidi sul cervello. I test hanno mostrato, nei pazienti con i primi sintomi della malattia, ovvero perdita di memoria e prime difficoltà nel ragionamento, una riduzione di queste placche.
    La terapia, che consiste in iniezioni mensili, non è stata tentata su pazienti con sindrome a uno stato avanzato. L'Fda sottolinea la grande attenzione mediatica sollevata dal trattamento e avverte che i dati forniti da Biogen "sono estremamente complessi e lasciano dubbi residui sui benefici clinici".
    L'agenzia Usa ha riconosciuto che "la comunità degli esperti ha offerto prospettive differenti" ma ha spiegato di aver scelto la procedura dell'approvazione accelerata, utilizzata per fornire accesso a terapie per malattie gravi per le quali non esistono cure sufficienti, dopo aver concluso che "i benefici per i pazienti con Alzheimer trattati con l'Aduhelm superano i rischi della terapia".

    Come si manifesta la malattia


    Un inizio subdolo: le persone cominciano a dimenticare alcune cose, poi peggiorano, per arrivare al punto in cui non riescono più a riconoscere nemmeno i familiari e hanno bisogno di aiuto anche per le attività quotidiane più semplici.
    La demenza di Alzheimer oggi colpisce circa il 5% delle persone con più di 60 anni e in Italia, si legge nella scheda pubblicata sul portale EpiCentro dell'Istituto Superiore di Sanità, si stimano circa 500 mila ammalati. Una malattia su cui si accendono nuove speranze con l'approvazione di oggi dell'Fda americana dell'Aduhelm, primo farmaco approvato addirittura dal 2003.
    La malattia colpisce la memoria e le funzioni cognitive, si ripercuote sulla capacità di parlare e di pensare ma può causare anche altri problemi fra cui stati di confusione, cambiamenti di umore e disorientamento spazio-temporale.
    Un costo enorme a livello psicologico per i malati e le famiglie, ma anche notevoli ricadute materiali: secondo una recente ricerca del Censis il solo costo diretto dell'assistenza è di 11 miliardi l'anno, oltre il 70% a carico delle famiglie. Prende il nome da Alois Alzheimer, neurologo tedesco che per la prima volta nel 1907 ne descrisse i sintomi e gli aspetti neuropatologici.
    All'esame autoptico, il medico notò segni particolari nel tessuto cerebrale di una donna che era morta in seguito a una insolita malattia mentale. Infatti, evidenziò la presenza di agglomerati, poi definiti placche amiloidi, e di fasci di fibre aggrovigliate, i viluppi neuro-fibrillari.
    Oggi le placche formate da proteine amiloidi e i viluppi, vengono considerati gli effetti sui tessuti nervosi di una malattia di cui, nonostante i grossi sforzi messi in campo, ancora non si conoscono le cause. Nei pazienti affetti da demenza di Alzheimer si osserva una perdita di cellule nervose nelle aree cerebrali vitali per la memoria e per altre funzioni cognitive.
    Si riscontra, inoltre, un basso livello di quelle sostanze chimiche, come l'acetilcolina, che lavorano come neurotrasmettitori e sono quindi coinvolte nella comunicazione tra le cellule nervose.

    Un decorso lento


    Il decorso della malattia è lento e in media i pazienti possono vivere fino a 8-10 anni dopo la diagnosi della malattia. La demenza di Alzheimer, come detto, si manifesta con lievi problemi di memoria, fino a concludersi con grossi danni ai tessuti cerebrali, ma la rapidità con cui i sintomi si acutizzano varia da persona a persona. Nel corso della malattia i deficit cognitivi si acuiscono e possono portare il paziente a gravi perdite di memoria, a porre più volte le stesse domande, a perdersi in luoghi familiari, all'incapacità di seguire delle indicazioni precise, ad avere disorientamenti sul tempo, sulle persone e sui luoghi, ma anche a trascurare la propria sicurezza personale, l'igiene e la nutrizione.
    I disturbi cognitivi possono, tuttavia, essere presenti anche anni prima che venga formulata una diagnosi di demenza di Alzheimer. Oggi l'unico modo di fare una diagnosi certa di demenza di Alzheimer è attraverso l'identificazione delle placche amiloidi nel tessuto cerebrale, possibile solo con l'autopsia dopo la morte del paziente. Questo significa che durante il decorso della malattia si può fare solo una diagnosi di Alzheimer "possibile" o "probabile".
    Per questo i medici si avvalgono di diversi test: esami clinici, come quello del sangue, delle urine o del liquido spinale test neuropsicologici per misurare la memoria, la capacità di risolvere problemi, il grado di attenzione, la capacità di contare e di dialogare Tac cerebrali per identificare ogni possibile segno di anormalità.
    Questi esami permettono al medico di escludere altre possibili cause che portano a sintomi analoghi, come problemi di tiroide, reazioni avverse a farmaci, depressione, tumori cerebrali, ma anche malattie dei vasi sanguigni cerebrali. Come in altre malattie neurodegenerative, la diagnosi precoce è molto importante sia perché offre la possibilità di trattare alcuni sintomi della malattia, sia perchè permette al paziente di pianificare il suo futuro, quando ancora e' in grado di prendere decisioni.

    Le terapie farmacologiche


    Infine, le terapie farmacologiche: a oggi non esistono farmaci in grado di fermare e far regredire la malattia e tutti i trattamenti disponibili puntano a contenerne i sintomi. Per questo l'approvazione di Aduhelm potrebbe essere un passaggio fondamentale: sarebbe il primo farmaco a intervenire in modo diretto sui meccanismi fisiologici dell'insorgere della malattia, ovvero la formazione di placche betamiloidi sul cervello.
    I test hanno mostrato, nei pazienti con i primi sintomi della malattia, ovvero perdita di memoria e prime difficoltà nel ragionamento, una riduzione di queste placche. Per alcuni pazienti, in cui la malattia è in uno stadio lieve o moderato, farmaci come tacrina, donepezil, rivastigmina e galantamina possono aiutare a limitare l'aggravarsi dei sintomi per alcuni mesi.
    Questi principi attivi funzionano come inibitori dell'acetilcolinesterasi, un enzima che distrugge l'acetilcolina, il neurotrasmettitore carente nel cervello dei malati di Alzheimer. Perciò inibendo questo enzima, si spera di mantenere intatta nei malati la concentrazione di acetilcolina e quindi di migliorare la memoria. Altri farmaci, inoltre, possono aiutare a contenere i problemi di insonnia, di ansietà e di depressione.
    La messa a punto di nuovi farmaci per la demenza di Alzheimer è un campo in grande sviluppo, nei laboratori di ricerca si sta lavorando a principi attivi che aiutino a prevenire, a rallentare la malattia e a ridurne i sintomi. Altra via di ricerca attiva è quella che punta sullo sviluppo di una risposta immunologica contro la malattia cercando di sviluppare un vaccino in grado di contenere la produzione di b-amiloide (il peptide che si aggrega a formare le placche).
    Fra le varie terapie non farmacologiche proposte per il trattamento della demenza di Alzheimer, la terapia di orientamento alla realtà (ROT) è quella per la quale esistono maggiori evidenze di efficacia (seppure modesta). Questa terapia è finalizzata ad orientare il paziente rispetto alla propria vita personale, all'ambiente e allo spazio che lo circonda tramite stimoli continui di tipo verbale, visivo, scritto e musicale.


    L'Aduhelm è il primo farmaco approvato in quasi vent'anni per una malattia che interessa milioni di persone e le loro famiglie: quasi 6 milioni di casi in Usa, 500 mila malati solo in Italia

    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      #3
      Speriamo...sarebbe una.svolta.
      Anche se ho.letto di pareri molto discordanti.









      "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
      Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
      vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

      (L. Pirandello)

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        #4
        Leggevo però di un costo esorbitante.



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          #5
          4 k dose , 60 k anno alla fine non e- nemmeno tanto per un farmaco al lancio. poi c-e- il discorso brevetto che fara ababttere il costo negli anni
          Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
          Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
          Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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            #6
            Sarebbe davvero una meravigliosa svolta epocale.
            Speriamo.

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            Originariamente Scritto da Sean
            Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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              #7
              "Risana" i danni fatti dalla malattia o si limita a bloccarne il decorso come face l'olio di Lorenzo?
              sigpic

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                #8
                Originariamente Scritto da valium Visualizza Messaggio
                "Risana" i danni fatti dalla malattia o si limita a bloccarne il decorso come face l'olio di Lorenzo?
                sarebbe il primo farmaco a intervenire in modo diretto sui meccanismi fisiologici dell'insorgere della malattia, ovvero la formazione di placche betamiloidi sul cervello.
                I test hanno mostrato, nei pazienti con i primi sintomi della malattia, ovvero perdita di memoria e prime difficoltà nel ragionamento, una riduzione di queste placche.



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                  #9
                  speriamo... sapevo anche dell'acetylcarnitina usata come integrazione per i malati, non so con quali meccanismo agisca

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                    #10
                    Originariamente Scritto da Arturo Bandini Visualizza Messaggio
                    speriamo... sapevo anche dell'acetylcarnitina usata come integrazione per i malati, non so con quali meccanismo agisca
                    Il nicetile viene usato da anni per trattare diverse situazioni neurodegenerative, ma più come protettore che curante.

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                      #11
                      How the new Alzheimer’s drug works—and why the FDA is under fire for approving it

                      The first drug approved for the disease in 18 years, Aduhelm shows only scant benefit in clinical trials, and experts debate whether it even has the right biological target.





                      https://www.nationalgeographic.com/science/article/how-the-new-alzheimers-drug-worksand-why-the-fda-is-under-fire-for-approving-it
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                        #12
                        RENDIAMO QUESTO TOPIC COME TOPIC UNICO PER QUANTO RIGUARDA I PROGRESSI DELLA MEDICINA, SCOPERTE, TEST, ETC.



                        Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                        Originariamente Scritto da Sean
                        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                          #13
                          BioNTech Announces First Patient Dosed in Phase 2 Clinical Trial of mRNA-based BNT111 in Patients with Advanced Melanoma





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                          Originariamente Scritto da Sean
                          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                            #14
                            Anche la Cassava Science sta facendo progressi con l'Alzheimer :





                            After an FDA meeting, Cassava Sciences plans to launch pivotal studies of simufilam in treating mild-to-moderate Alzheimer's patients.



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                              #15
                              UN MINI PANCREAS STAMPATO IN 3D PER COMBATTERE IL DIABETE

                              È incredibile ciò che hanno creato alla Ecole Polytechnique Federale de Lausanne. Readily 3D ha sviluppato un nuovo sistema che può stampare tessuti biologici in soli 30 secondi: la tecnologia dell’azienda “spin-off” dell’EPFL è stata utilizzata in un progetto a livello europeo su larga scala per creare un pancreas nel tentativo di eliminare la sperimentazione animale e combattere diverse malattie. Nel video spiegazione, si può notare il tessuto come una forma trasparente sullo schermo del pc ma, dopo soli 30 secondi, viene stampato su una specie di bio-stampante, compreso di vasi sanguigni. Il modello è stato creato a partire da un campione di cellule staminali umane ed è stato possibile grazie alla rivoluzionaria tecnologia sviluppata presso il Laboratorio di dispositivi fotonici applicati (LAPD) dell’EPFL e portata avanti da Readily3D. Essa mira a sviluppare un modello “vivente” ed efficace di pancreas per testare i farmaci per il diabete, ed utilizza un gel biologico contenente cellule staminali. Un laser viene applicato al gel per solidificarlo attraverso la polimerizzazione (la posizione e l’intensità modificano le aree da solidificare e la loro forma). "Uno dei principali vantaggi del nostro metodo è che può creare tessuti in un unico blocco, il che lo rende particolarmente utile per la stampa di tessuti molli come gli organi", dice Paul Delrot, il CTO di Readily3D.

                              Fonte: “Bioprinted mini pancreas will help in the fight against diabetes”, EPFL

                              Credit foto: Ecole Polytechnique Federale de Lausanne - Ecole Polytechnique Federale de Lausanne, ridimensionata, 4000x2570 px, Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)




                              Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                              Last edited by marcu9; 24-06-2021, 19:17:56.
                              Originariamente Scritto da Sean
                              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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