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SANREMO 2021 - Official Topic

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    Sanremo ti dà la popolarità e fa volare le tue proposte presso il grande pubblico. E' quella popolarità che cercava appunto il povero Luigi Tenco, che era stanco di farsi dire bravo da pochi affezionati alla sua musica, alla sua poesia...e andò a Sanremo proprio per sfondare presso il grande pubblico...e andò male (non stiamo qui ad elencare i motivi).

    Però in quell'edizione c'era la possibilità di ripescare 2 canzoni eliminate e mandarle in finale. La commissione di ripescaggio (composta da giornalisti, l'allora "giuria di qualità") non ripescò "Ciao, amore, ciao" ma altre due canzoni...e questo i giornalisti, quando scrivono di Tenco, si dimenticano stranamente e sempre di ricordarlo, forse per la cattiva coscienza. Omettono di dire che potevano mandare Tenco in finale, potevano loro, gli "espertoni".

    Tenco fu eliminato dalle giurie popolari e poi dalla commissione di ripescaggio, quella di "qualità".
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
      Non del tutto, perchè il Festival della canzone non è i Festival del cinema, dove votano le giurie di qualità e spesso vincono indigeribili film magari armeni o iraniani che si guardano solo chi li ha votati

      Sanremo nasce come Festival della canzone e la canzone è popolare, non è elitaria. Non è il Festival della canzone d'autore o della canzone folk o della canzone intellettuale o della riseva indiana...è il Festival della canzone italiana...e questo vuol dire che ha una inestirpabile radice popolare.

      Le canzoni lanciate da Sanremo non vanno a raggiungere segreti e poco frequentati club di ascolto ma il grande pubblico, l'Italia tutta...e quindi questa componete popolare c'è e in una manifestazione popolare qualche volta pesa anche la popolarità dell'interprete e del cantante.

      A Sanremo il televoto viene comunque mitigato dalla giuria dei giornalisti, dalla demoscopica, dall'orchestra...e non è che tutti gli anni hai chi, tra moglie e marito, si porta dietro 30 milioni di follower e tra l'altro non sono serviti perchè non hanno vinto.

      Io ricordo la vittoria nel 2000 degli Avion Travel con "Sentimento", decretata dalla giuria di qualità, che dette tutti voti massimi a loro abbassandoli agli altri concorrenti...canzone bellissima, sia detto chiaro...ma chi di voi se la ricorda? Chi la canta? Nei karaoke estivi, nei piano bar qualcuno si mette a suonare e cantare "Sentimento"?

      Sanremo non è il club Tenco.

      Ok, ma.40 anni fa, prima dei social come.si faceva?

      Non tutti adesso hanno 20milioni di followers, ma ne basta che ce ne sia uno a festival.
      Ed uno a festival oramai ce ne sarà sempre...
      Oppure uscito da qualche talent.

      Così rischia di vincere quasi sempre il più popolare a prescindere dal valore della.canzone.









      "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
      Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
      vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

      (L. Pirandello)

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        E cmq Torna a casa, dei Maneskin, ha oltre 100 milioni di visualizzazioni su youtube,
        non sono dei perfetti sconosciuti.









        "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
        Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
        vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

        (L. Pirandello)

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          Una cosa che vorrei sottolineare, e’ che in questo Sanremo si e’ clamorosamente fuso il concetto di performance con quello di innovazione.

          Prendo i due esempi emblematici di achille lauro e dei maneskin.

          Due realta’ giovani, fresche e di innegabile impatto.

          Performers, animali da palco, eccezionali in questo.

          Ci voleva per la manifestazione, ci voleva per catturare nuove fette di audience anche al di fuori dal palco dell’Ariston soprattutto.
          Ed e’ una cosa che si sta consolidando, dato che entrambi sono da anni (recenti) oramai affermati e ora consacrati.


          Ma adesso il problema di natura qualitativa...vengono letteralmente venduti come novita’.


          Ragazzi..parliamoci onestamente, e con obiettivita’: questi nascono vecchi, riciclano e reinterpretano cose viste e gia’ viste, trite e ritrite.

          Dal concetto relativo della performance si passa a quello assoluto di qualita’ contenutistica, relativo e assoluto in termini storici e artistici.


          In comune hanno quell’individualismo lagnoso, menoso e stantìo della protesta contro quelli che li criticano, leit motive di ogni cag@ta che gli esce da quel buco di culo di bocca.

          Bbbasta Dio santo..sono 60 anni che che si gira intorno a sta cosa...non basta un vestito da checca per doversi mostrare a tutti i costi dei lamentosi.

          Musiclmente, in senso stretto, gia’ sentito, gia’ anche visto.

          Achillle Lauro come Bowie e Zero?

          diciamo come Malgioglio e Ivan Cattaneo...

          Maneskin rocker scopiazzanti, personalmente gia’ il fatto che ci sia gente che suona mi predispone e pure bene..ma il contenuto resta quello di cui sopra.


          Insomma, le fonti da cui si abbevera il pubblico devono essere queste, vendere per novita’ cio’ che solo per chi ha la memoria del pesce rosso puo’ esserlo.

          I Sanremo coraggiosi sono stati rari, ma il revisionismo artistico e’ qualcosa di nauseante.


          Detto questo, almeno sappiamo che l’argonauta si stacca il pisello per inseguire la femmina, non si e’ lesinato sul tempo per rendercelo noto.



          Originariamente Scritto da Giampo93
          Finché c'è emivita c'è Speran*a

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            Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
            Una cosa che vorrei sottolineare, e’ che in questo Sanremo si e’ clamorosamente fuso il concetto di performance con quello di innovazione.

            Prendo i due esempi emblematici di achille lauro e dei maneskin.

            Due realta’ giovani, fresche e di innegabile impatto.

            Performers, animali da palco, eccezionali in questo.

            Ci voleva per la manifestazione, ci voleva per catturare nuove fette di audience anche al di fuori dal palco dell’Ariston soprattutto.
            Ed e’ una cosa che si sta consolidando, dato che entrambi sono da anni (recenti) oramai affermati e ora consacrati.


            Ma adesso il problema di natura qualitativa...vengono letteralmente venduti come novita’.


            Ragazzi..parliamoci onestamente, e con obiettivita’: questi nascono vecchi, riciclano e reinterpretano cose viste e gia’ viste, trite e ritrite.

            Dal concetto relativo della performance si passa a quello assoluto di qualita’ contenutistica, relativo e assoluto in termini storici e artistici.


            In comune hanno quell’individualismo lagnoso, menoso e stantìo della protesta contro quelli che li criticano, leit motive di ogni cag@ta che gli esce da quel buco di culo di bocca.

            Bbbasta Dio santo..sono 60 anni che che si gira intorno a sta cosa...non basta un vestito da checca per doversi mostrare a tutti i costi dei lamentosi.

            Musiclmente, in senso stretto, gia’ sentito, gia’ anche visto.

            Achillle Lauro come Bowie e Zero?

            diciamo come Malgioglio e Ivan Cattaneo...

            Maneskin rocker scopiazzanti, personalmente gia’ il fatto che ci sia gente che suona mi predispone e pure bene..ma il contenuto resta quello di cui sopra.


            Insomma, le fonti da cui si abbevera il pubblico devono essere queste, vendere per novita’ cio’ che solo per chi ha la memoria del pesce rosso puo’ esserlo.

            I Sanremo coraggiosi sono stati rari, ma il revisionismo artistico e’ qualcosa di nauseante.


            Detto questo, almeno sappiamo che l’argonauta si stacca il pisello per inseguire la femmina, non si e’ lesinato sul tempo per rendercelo noto.
            Vero Sly, ma d’altronde la musica è un continuo scopiazzare qui e li.

            Il rock, e tutte le sue sfumature, traggono linfa dal blues e da quel magico I-IV-V, o se vogliamo degli esempi più colti, al jazz e il suo II-V-I (o VI se vogliamo un effetto “sospeso”).

            Anche i vari trapper, rapper, pepper, ecc...nascono dal rap (est o west coast).

            Stavolta è stato premiato il rock, la presenza scenica, la voglia di “arrivare”, rispetto a canzoni “standard” in tipico stile Sanremese. Un po’ come successe con Mamhood.
            sigpic
            Free at last, they took your life
            They could not take your PRIDE

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              Chiaro Fede.

              La mia non era una critica al risultato, ma a quel sentiment che si insinua e che per alcuni aspetti e’ fallato.

              I piazzamenti restano relativi e figli di giurie a vario titolo quindi non ha senso contestarli.

              Dopotutto i gusti sono una cosa diversa e incontestabile.

              Anzi e’ stupido il tifo da stadio, senza senso.



              Originariamente Scritto da Giampo93
              Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                Voglio dire..non deve esserci per forza qualcosa di diverso o innovativo.

                Ma preferirei che qualcosa che viene di nuovo proposta non venga proposta come qualcosa di nuovo.



                Originariamente Scritto da Giampo93
                Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                  Vabbè,ma ora rimettiamo ogni cosa al posto giusto
                  Silenzio in sala:










                  "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                  Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                  vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                  (L. Pirandello)

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                    Non guardo mai Sanremo ma ho visto solo ora che Wrongonyou ha partecipato, non so come sia quedta canzone in particolare, ma visto dal vivo molte volte in serate sgarrupate a Roma e ha una voce da paura. Recuperatevi qualche cosa in inglese

                    Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando Tapatalk
                    Originariamente Scritto da claudio96

                    sigpic
                    più o meno il triplo

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                      Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                      Non del tutto, perchè il Festival della canzone non è i Festival del cinema, dove votano le giurie di qualità e spesso vincono indigeribili film magari armeni o iraniani che si guardano solo chi li ha votati

                      Sanremo nasce come Festival della canzone e la canzone è popolare, non è elitaria. Non è il Festival della canzone d'autore o della canzone folk o della canzone intellettuale o della riseva indiana...è il Festival della canzone italiana...e questo vuol dire che ha una inestirpabile radice popolare.

                      Le canzoni lanciate da Sanremo non vanno a raggiungere segreti e poco frequentati club di ascolto ma il grande pubblico, l'Italia tutta...e quindi questa componete popolare c'è e in una manifestazione popolare qualche volta pesa anche la popolarità dell'interprete e del cantante.

                      A Sanremo il televoto viene comunque mitigato dalla giuria dei giornalisti, dalla demoscopica, dall'orchestra...e non è che tutti gli anni hai chi, tra moglie e marito, si porta dietro 30 milioni di follower e tra l'altro non sono serviti perchè non hanno vinto.

                      Io ricordo la vittoria nel 2000 degli Avion Travel con "Sentimento", decretata dalla giuria di qualità, che dette tutti voti massimi a loro abbassandoli agli altri concorrenti...canzone bellissima, sia detto chiaro...ma chi di voi se la ricorda? Chi la canta? Nei karaoke estivi, nei piano bar qualcuno si mette a suonare e cantare "Sentimento"?

                      Sanremo non è il club Tenco.
                      Fiumi di parole
                      Originariamente Scritto da Sean
                      Bob è pure un fervente cattolico.
                      E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                      Alice - How long is forever?
                      White Rabbit - Sometimes, just one second.

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                        Comunque per l'Eurovision i Maneskin tanta roba...[emoji16]
                        Con Fedez, tra la sua voce e l'espressione cadaverica che aveva non penso avremmo fatto una gran figura...[emoji28][emoji28]

                        Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
                        Originariamente Scritto da Sean
                        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                          Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                          Voglio dire..non deve esserci per forza qualcosa di diverso o innovativo.

                          Ma preferirei che qualcosa che viene di nuovo proposta non venga proposta come qualcosa di nuovo.
                          Ah ma qui vai sul sicuro, la prima cosa che ho letto è che l’ultima vittoria del rock a Sanremo avvenne nel ‘93 con Ruggeri.

                          Quindi la voglia di proporre qualcosa di “diverso”, ergo la novità, era nell’aria e questo si è anche visto con i partecipanti in gara.
                          sigpic
                          Free at last, they took your life
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                            Manuel Agnelli: «I Maneskin hanno vinto perché hanno risvegliato il pubblico. Ma non possono salvare il rock italiano da soli »

                            Il frontman degli Afterhours li ha lanciati quattro anni fa a X Factor e ha duettato con loro sulle note dei CCCP: «Il carisma naturale di Damiano è quello dei grandi frontman»

                            «Non me l’aspettavo, nei miei sogni più reconditi il podio sarebbe stato una mezza rivoluzione, così è una rivoluzione vera e propria»: non nasconde l’emozione Manuel Agnelli, mentre si sofferma sull’incredibile vittoria dei Maneskin. Perché la rivoluzione l’ha innescata lui, quando quattro anni fa, giudice di X Factor, intravide in questi ventenni romani, la scintilla sempiterna del rock’n’roll. Ma, per Manuel, questo trionfo, il primo del genere nella lunga storia del Festival, non è così incredibile: «Una gran parte del pubblico si è riconosciuta: finalmente c’è una roba diversa, non hanno tutti lo stesso vestiario, gli stessi testi, gli stessi suoni, l’autotune è cosi via. I Maneskin hanno risvegliato l’emotività delle persone, essendo liberi di essere sé stessi: in un palco che ti costringe ad adeguarti, non si sono adeguati» . Poi c’è la bravura e quella conta sempre: «Sono tutti talentuosi, ma Damiano ha un carisma naturale, quello dei grandi frontman, lo sa e lo sa usare». Una rivoluzione nella rivoluzione è aver portato, con Manuel, i CCCP nella serata dei duetti, band lontana mille anni luce dalle atmosfere dell’Ariston: «L’hanno scelta loro, non io: li conoscevano e ciò dimostra cultura musicale anche nella loro generazione. Ma non hanno fatto un tributo, se la sono “mangiata”».

                            Qualcuno dice: senza X Factor non ce l’avrebbero mai fatta: «Non è del tutto vero - replica - i Maneskin suonavano in strada prima di arrivare alle selezioni: quando li ho visti la prima volta, ho colto una consapevolezza che alcuni potrebbero confondere per arroganza. Il talent ha solo accorciato loro la strada, ma sarebbero usciti lo stesso». E qualcun altro sostiene che non siano l’espressione di una vera scena, ma un caso isolato: «Anche questo è parziale. Esiste una generazione che non avrà fatto politica e non è andata nei centri sociali, ma che vede nel rock la possibilità dell’anticonformismo, come negli anni’50. L’ho notato durante le selezioni del talent: ci sono un sacco di band, anche se non sanno dove suonare». I Maneskin possono dunque salvare il rock’n’roll italiano? «Nessuno fa niente da solo: di sicuro una vittoria eclatante come questa può accelerare i processi. “Se ce l’hanno fatta loro, ce la posso fare anch’io” potranno dire i ragazzi. Ma la creatività, finita la pandemia, andrà anche aiutata dalle istituzioni con misure che possano facilitare chi vuol fare musica dal vivo».

                            CorSera
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Vedo che anche da parte di addetti ai lavori si continua a definire come "rivoluzionaria" e con portato "originale" la vittoria del Maneskin.

                              Invece mi trovo completamente d'accordo con quanto detto da Sly e Fede qui e mi stupisco di tutte queste laudi alla rivoluzionarietà e alla originalità del caso in questo (ma anche di personaggi tipo Achille Lauro) perchè il vestiario è quello del rock glam dei '70 ed '80 e la canzone un rock come ne abbiamo ascoltati tanti dai padri nobili e non.

                              Ora, se può essere "rivoluzionaria" una canzone rock che vince Sanremo (visto che in 70 anni l'unica altra era stata "Mistero" di Ruggeri) il resto non mi pare così stupefacente...e sorprende che un conoscitore come Agnelli non lo sappia o non se ne renda conto.

                              Riportiamo invece tutto dentro alla giusta cornice: il merito dei Maneskin è stato quello di essersi presentati per quello che fanno di solito, senza snaturarsi...e questo gli va dato atto. Avrebbero potuto portare una ballad, un pezzo più da orchestra e "rassicurante" per la vasta platea, e invece hanno presentato quanto suonano in giro...e questo va dato atto.

                              Poi hanno vinto perchè questa canzone ha saputo intercettare un qualcosa che c'è nell'aria, ovvero la voglia di avere un risveglio sonoro, di essere percossi da chitarre e batterie, di "fare rumore", come invitava Diodato l'anno scorso, visto che è da un anno che la musica (e la vita sociale e comunitaria) soffre e che tutto pare in una stasi silente.

                              Penso sia questo che abbia colpito. Poi il testo in certi passaggi, dove si sottolinea che la gente "parla, non sa di che cosa parla ma parla" e il protagonista ha invece l'impulso di andare "a galla per respirare", soffocato dalla marea di parole...e in un anno dove effettivamente siamo stati sommersi da parole di ogni tipo e dette da ogni "esperto" possibile e immaginabile, questi passaggi sono suonati bene a tanti ascoltatori, si sono infilati sottopelle come "liberatori".

                              E' per questo che hanno vinto, per forse aver suonato forte il non detto e il non espresso di molti di noi...però ben altra cosa è gridare al miracolo originale, quasi fosse apparso qualcosa di mai visto prima. Sono ragazzi di 20 anni che fanno rock e si vestono come certe band di decenni fa e che hanno segnato la storia del costume musicale: è un citazionismo lodevole ma non scaturito da una idea propria...e fa specie che la critica in gran parte non lo sottolinei. Siamo veramente in un tempo di pecoroni che aprono come sorpresi la bocca ad ogni spruzzata di colore su di un mare di gregge bianco.
                              Last edited by Sean; 08-03-2021, 14:43:09.
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Mi trovo assolutamente d'accordo con Manuel Agnelli.
                                Avevano davvero una consapevolezza eccellente.
                                Qui sotto, posto la loro esibizione ai casting di XFactor con un loro inedito.
                                Avevano sui 17/18 anni.



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                                Originariamente Scritto da Sean
                                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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