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L’angolo della Storia e della Storiografia

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    #61
    Il 28 luglio del 450 d.C. moriva nei pressi di Costantinopoli, in seguito ad una rovinosa caduta da cavallo, l'imperatore d'Oriente Teodosio II.

    Il suo fu un lungo regno, durante il quale la cultura fu la principale preoccupazione della Corte di Costantinopoli. A Teodosio, e certamente anche all'imperatrice Eudossia, si deve la Costituzione del 27 febbraio 425, che ampliò e riorganizzò la scuola di Costantinopoli donandole numerose nuove cattedre sia greche che latine. Del "calligrafo", inoltre, fu anche l'iniziativa che portò alla redazione del Codex Theodosianus, la fondamentale raccolta di leggi che fu ampiamente utilizzata fino al perfezionamento del Codex Iustinianus.

    Questa solerte attività in campo culturale si rapportava però con la totale assenza dell'imperatore in campo militare. Egli, non avendo attitudine per le armi, aveva lasciato l'esercito ai propri comandanti, che furono a più riprese impegnati contro i Sasanidi in svariate e vittoriose campagne militari, nonché contro gli Unni, seppure stavolta senza successo. L'esercito d'Oriente fu infatti sconfitto per ben due volte dai barbari, e l'impero fu costretto, oltre a versare un pesante tributo, ad assistere alla devastazione dei territori lungo il Danubio.



    Originariamente Scritto da Giampo93
    Finché c'è emivita c'è Speran*a

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      #62
      65 anni fa la strage in miniera a Marcinelle.

      136 italiani emigrati fra le 262 vittime.



      Originariamente Scritto da Giampo93
      Finché c'è emivita c'è Speran*a

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        #63
        L’apocalisse dimenticata


        Neanche i fari accesi sulle Olimpiadi di Tokyo hanno minimamente lacerato il silenzio globale sulla più grande tragedia del nostro tempo, accaduta nell’agosto del 1945 in Giappone, a Hiroshima e Nagasaki. La bomba atomica è il peccato originale del mondo contemporaneo. Se la Shoa chiude tragicamente gli orrori dell’epoca passata, finita con la caduta del Terzo Reich e la morte di Hitler, la bomba atomica su Hiroshima e Nagasaki apre tragicamente il dopoguerra e l’età in cui viviamo ormai da 76 anni. Due tragedie incomparabili, ognuna nella sua unicità. Ma di una se ne parla ogni giorno, dell’altra ci vuole l’anniversario per raccontarla e non succede neanche. Dell’una non finiscono mai gli atti di dolore e di pentimento, le scuse e i risarcimenti. Dell’altra c’è solo lo spettacolo di un evento in sordina senza mai chiedersi nulla circa le responsabilità e le colpe. Hiroshima fu la sigla di inizio del nuovo mondo, mentre scorrevano i titoli del drammatico film precedente. Fu sganciata a guerra finita, praticamente, quando il Terzo Reich era già crollato, i dittatori erano morti, l’Asse si era spezzato, il Giappone stesso era in ginocchio e andava verso una onorevole resa.

        Con la bomba atomica non nacque la pace, abortì la guerra. La bomba atomica non generò la volontà di pace, come ripetono i Mattarella di turno ma tramortì la vitalità di un popolo. La bomba atomica è la ferita originaria tra l’Oriente e l’Occidente, il vulnus che sanguina, il buco nero della democrazia occidentale e liberale dentro cui nessuno vuol guardare. Quel fungo ha generato numerose metastasi che ancora si spandono nel corpo ulcerato del pianeta.

        La bomba atomica uccise il lato eroico della guerra, l’aspetto umano e militare del conflitto. Sostituì gli uomini coi materiali, gli eserciti con gli arsenali ed ha inventato il conflitto asimmetrico: apparecchi contro umanità, tecnologie contro popolazioni civili, piloti che non scendono tra gli umani ma combattono a distanza contro inermi vite nelle loro case e nei loro paesi.

        Anche il terrorismo è la continuazione artigianale della bomba atomica con altri mezzi. Infierire su popolazioni inermi, distruggere il più possibile, è la comune filosofia. Non a caso i cosiddetti kamikaze (mai espressione fu più infamante per gli eroici combattenti giapponesi che colpivano solo obbiettivi militari), riducono la loro vita umana al ruolo di portatori di bomba, di automi della distruzione.

        I piloti che sganciarono le bombe furono trattati da eroi; gli aerei che evacuarono le loro uova micidiali sono finiti in museo, come riveriti cimeli storici. Non esistono responsabilità umane per la bomba, non c’è dovere di obiezione di coscienza di fronte a eccidi così feroci e crimini così indiscriminati? Perché allora chi obbedì ai comandi dello sterminio viene considerato un criminale di guerra e non un esecutore di ordini atroci impartiti dall’alto? Il libero arbitrio riguardava solo i tedeschi?

        Sconcertano i nomi gai degli aerei e delle operazioni che portarono la morte e la distruzione atomica in Giappone; non c’è nemmeno l’aura della tragedia nell’atto compiuto, neanche la considerazione di compiere un atto destinato a far piangere a lungo i cieli e la terra.

        Non c’è mai stato un atto vero di dolore e rimorso, una pubblica ammissione di gratuita crudeltà, insomma un pentimento profondo e reale dopo quella bomba. Finché sussisterà questa incuria del male arrecato, questa giustificazione fittizia della sua necessità, questo fatalismo tecnologico aberrante, l’Occidente, l’America, la Democrazia liberale non potranno mai vantare alcuna superiorità e alcuna innocenza.


        Marcello Veneziani
        ...ma di noi
        sopra una sola teca di cristallo
        popoli studiosi scriveranno
        forse, tra mille inverni
        «nessun vincolo univa questi morti
        nella necropoli deserta»

        C. Campo - Moriremo Lontani


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          #64
          Achille infierì sul corpo di Ettore, ma pianse con Priamo.



          Originariamente Scritto da Giampo93
          Finché c'è emivita c'è Speran*a

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            #65
            Mah, insomma, non è che sia d'accordissimo con alcuni passaggi di Veneziani

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              #66
              Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
              Mah, insomma, non è che sia d'accordissimo con alcuni passaggi di Veneziani

              Quali nello specifico?
              ...ma di noi
              sopra una sola teca di cristallo
              popoli studiosi scriveranno
              forse, tra mille inverni
              «nessun vincolo univa questi morti
              nella necropoli deserta»

              C. Campo - Moriremo Lontani


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                #67
                Io non condivido il dito puntato sui militari dei bombardieri americani. Quello di Veneziani sembra il punto di vista di vista di un civile che non comprende l'onore del soldato come lo concepiamo dal '600 ad oggi: l'onore di dare la propria parola d'onore di ubbidire ed essere ingranaggi di una macchina da guerra, in cui riponiamo la fede che le decisioni siano quelle giuste e onorevoli per il popolo, e di cui accettiamo di essere umili servitori. I servitori di un bene supremo, insomma. Persone che accettano di essere soldati e non si arrogano il diritto di decidere ma si impongono il diritto di ubbidire.
                Lo stesso concetto secondo cui, e qui condivido il pensiero di Veneziani, i nazisti avrebbero dovuto essere considerati i fedeli soldati del Reich tedesco e avrebbero dovuto ricevere l'onore delle armi. E voglio chiarire che questo atteggiamento non va esteso ai civili, i quali hanno ogni diritto di contestare le azioni dei governanti e pure di opporle; ma per i militari, obbedire è una scelta che viene fatta a priori e non dipende dalla natura degli ordini.

                Però forse è un mio fraintendimento e Veneziani non critica i militari dei bombardieri bensì il processo farlocco ai membri della Triplice Alleanza.

                Per il resto, io ho sempre considerato le due bombe un sacrificio che ha di fatto posto fine alle grandi guerre. Questo articolo mi porta a considerare che probabilmente la cosa è più complessa. Può ben darsi che siano state anche il peccato originale che ha portato allo sfacelo della cultura occidentale. Resta da chiedersi inoltre come si evolveranno in questo senso le relazioni tra occidente e oriente. Il desiderio di rivalsa cinese contro l'egemonia culturale, economica e militare dell'occidente e la follia nazionalista della Cina sono pochissimo compresi dalla stragrande maggioranza degli occidentali. Hanno dimostrato a più riprese che si considerano ancora un popolo eletto e destinato a governare il mondo in maniera illuminata, ma finora non possono vantare nulla di lontanamente paragonabile alla distruzione operata da noialtri. Ho un certo timore che sotto sotto vogliano dimostrare che loro, anche in questo senso, devono essere i primi della classe.
                Originariamente Scritto da Sean
                Bob è pure un fervente cattolico.
                E' solo in virtù di questo suo essere del Cristo che gli perdono quei suoi certi amori per le polveri, il rock, la psicologia, la pornografia e pure per Sion.

                Alice - How long is forever?
                White Rabbit - Sometimes, just one second.

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                  #68
                  Per uno storico contemporaneo agli eventi la chiave, o almeno una delle possibili, interpretativa sarebbe stata piu’ facilmente individuabile nel rapporto tra superpotenza di terra sovietica e superpotenza “di aria” e nucleare statunitense, il primo atto della cold war.
                  Stalin poteva far vanto gia’ da qualche mese della sua bandiera sul Reichstag.
                  Ma con le atomiche, gli USA imposero il primato assoluto.

                  Sul versante Asia, e rapporti con l’occidente, la questione ha avuto poi modo di svilupparsi pienamente in tempi piu’ recenti, a mio avviso.

                  Gli ordigni hanno visto quel teatro ma (penso) Pear Harbour ne sia stato “solo” il movente, la causa prossima.

                  Il Giappone non si e’ dimostrato nei fatti un competitor con particolari velleita’ di dominio, sulla Cina ha detto bene Bob, credo siamo solo all’inizio.



                  Originariamente Scritto da Giampo93
                  Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                    #69
                    Per dire: alla conferenza di Potsdan, Truman lancio’ l’ultimatum al Giappone minacciandone la completa e immediata distruzione, Stalin, presente, certamente non la prese alla leggera.



                    Originariamente Scritto da Giampo93
                    Finché c'è emivita c'è Speran*a

                    Commenta


                      #70
                      Oggi e’ il 4 di Settembre, nel 476 d.C. Odoacre, re degli Eruli, depone Romolo Augustolo.

                      Si chiude l’era dell’Impero Romano d’Occidente.

                      Inizia il Medio Evo.


                      Tecnicamente tuttavia va detto che Odoacre, dopo aver inviato le insegne imperiali a Costantinopoli, riceve il titolo di Patrizio e viene riconosciuto dall’imperatore d’Oriente Zenone, divenendone cliente.
                      Last edited by Sly83; 04-09-2021, 16:06:15.



                      Originariamente Scritto da Giampo93
                      Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                        #71
                        Seguimmo la cosa in diretta su bw se non sbaglio. Mister x era sul posto
                        Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
                        Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
                        Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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                          #72


                          si epoca pre-seaniana



                          Originariamente Scritto da Giampo93
                          Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                            #73
                            Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
                            Seguimmo la cosa in diretta su bw se non sbaglio. Mister x era sul posto
                            Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio


                            si epoca pre-seaniana
                            Ripassate per cortesia, Sean era presente, si palesò al momento dell'incoronazione di Odoacre a re d'Italia.

                            Poco più tardi accompagnerà Romolo Augusto in Campania, al "Castellum Lucullanum", dove cercò di rinfrancare l'ex imperatore, per poi far ritorno alle terre natie.
                            sigpic
                            Free at last, they took your life
                            They could not take your PRIDE

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                              #74
                              E’ tutto documentato



                              Originariamente Scritto da Giampo93
                              Finché c'è emivita c'è Speran*a

                              Commenta


                                #75
                                Bei tempi. Di splendori, imperatori, re, patrizi e imperi. Di luce.

                                Posso dire "io c'ero". Possiamo dirlo tutti noi grazie alla storia e a quel che di atemporale ci visita, direi ci salva dagli orrori del presente.
                                Last edited by Sean; 06-09-2021, 19:56:15.
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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