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Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.

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    Kaliningrad, Zakharova: "Ci saranno conseguenze contro la Lituania"

    "Dovrebbero essere consapevoli delle conseguenze e purtroppo seguiranno conseguenze". Si è espressa così, in riferimento alla Lituania sulla 'crisi' di Kaliningrad, la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, in dichiarazioni al canale tv Solovyov Live rilanciate dall'agenzia russa Tass.

    Patrushev a Kaliningrad
    A ulteriore testimonianza dell’estrema tensione su Kaliningrad, la Russia ha inviato nella regione il potentissimo segretario del Consiglio di sicurezza, Nikolai Patrushev, che oggi presiederà un summit sulla sicurezza nazionale.

    (In questo articolo, Marco Imarisio raccontava come Patrushev sia l’uomo più potente e misterioso della Russia).

    Intanto, l’ambasciatore dell’Ue in Russia, Markus Ederer, è arrivato al ministero degli Esteri a Mosca, dove era stato convocato.

    Ucraina, Vlasenko: "A Severodonetsk siamo nel pieno della battaglia per il Donbass"

    "Le operazioni militari russe a Severodonetsk continuano con un'elevata intensità di artiglieria e bombardamenti aerei". Lo ha detto Roman Vlasenko, capo dell'amministrazione militare del distretto di Severodonetsk, aggiungendo che "la zona industriale e gli edifici residenziali vicini vengono bombardati, mentre proseguono i combattimenti in città". "Ci sono informazioni - ha detto Vlasenko nel corso della maratona informativa quotidiana sulla tv nazionale - secondo cui praticamente tutte le riserve russe nei territori temporaneamente occupati sono impiegate in prima linea. Siamo nel pieno della battaglia per il Donbass".

    CorSera-Repubblica
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Cosa sta succedendo a Kaliningrad, punto per punto (Andrea Marinelli) Uno dei punti dove più alta è la tensione tra la Russia e l’Occidente, in queste ore, non è nel territorio ucraino — ma a Kaliningrad, una «exclave» russa affacciata sul Mar Baltico.

      Cosa sta succedendo?

      Punto per punto:

      Cosa è successo?
      Venerdì la Lituania ha vietato il traffico ferroviario sul suo territorio di beni soggetti alle sanzioni internazionali contro la Russia, isolando l’exclave di Kaliningrad affacciata sul Mar Baltico. Ieri Mosca ha reagito avvertendo che, qualora Vilnius non dovesse eliminare il blocco, prenderà le misure necessarie per difendere i propri interessi nazionali. La questione, sostiene il governatore di Kaliningrad Anton Alikhanov «può essere risolta con mezzi diplomatici» e per questo il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore dell’Unione europea a Mosca Markus Ederer.

      Cos’è Kaliningrad, e dove si trova?
      Kaliningrad è una exclave russa, un territorio russo separato dalla Madre Patria che si trova fra Lituania e Polonia ed è affacciato sul Mar Baltico, di cui è uno dei principali porti: insieme a quello di Baltijsk è l’unico porto russo della regione aperto tutto l’anno senza ghiacciare e qui, dal 1952, è di stanza la flotta del Baltico. Kaliningrad è il capoluogo dell’omonimo oblast, ha quasi 500 mila abitanti ed è un avamposto militare da cui Mosca può minacciare l’Europa: i missili sparati dall’exclave — anche gli Iskander a capacità nucleare — possono colpire Berlino e le principali città dell’Europa orientale. Fu annessa all’Unione Sovietica dopo la Seconda Guerra Mondiale — fino al 1946 si chiamava Königsberg ed era tedesca: vi era nato il filosofo Immanuel Kant — ed è stata ribattezzata Kaliningradin onore di Mikhail Kalinin, primo presidente del Soviet supremo ed eroe della rivoluzione russa. Durante la presidenza di Vladimir Putin l’exclave acquistò maggiore importanza strategica in risposta al percorso delle Repubbliche Baltiche e della Polonia verso l’Europa e la Nato: «Da allora, il Baltico si è trasformato nel pericoloso bacino di giochi di guerra, quelli che vanno sotto il nome di esercitazioni congiunte e che restano pacifici fino a prova contraria».

      Cosa può succedere ora?
      Da mesi la televisione russa ospita appelli costanti alla creazione di un corridoio tra Kaliningrad e il resto del Paese, che sarebbe possibile solo con un attacco militare. Mosca ha da tempo rapporti tesi con la Lituania, il primo dei Paesi Baltici a staccarsi dall’Unione Sovietica nel 1990. Dopo l’inizio dell’operazione militare «speciale» di Putin in Ucraina, in Lituania si sono moltiplicate le piazze e le vie dedicate ai morti del gennaio 1991, quando le truppe sovietiche attaccarono gli edifici governativi di Vilnius per interrompere il processo di indipendenza del Paese ormai in corso. Come aveva spiegato Wolfgang Münchau lo scorso anno, «dalla storia europea abbiamo appreso quanto siano pericolosi i corridoi»: da Kaliningrad parte quello di Suwalki, lungo circa 300 chilometri, che passa in territorio polacco e unisce l’exclave alla Bielorussia di Lukashenko, fedele alleato del Cremlino. «Il corridoio», spiegava Münchau, potrebbe trasformarsi in « una serratura a doppia mandata per i Paesi Baltici. Il blocco di Suwalki rafforzerebbe il controllo del Cremlino sulla Bielorussia ed esporrebbe a ulteriori rischi la sicurezza della Polonia».

      CorSera
      ...ma di noi
      sopra una sola teca di cristallo
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      C. Campo - Moriremo Lontani


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        Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
        Ma è anche abbastanza ovvio, qui in Italia non si capisce bene perché utilizziamo il termine "pace" come sinonimo di "resa".
        Perchè nella storia non si conosce altra pace fuoriuscita da una guerra che non abbia a suo fondamento una resa di uno dei due belligeranti.

        La questione è dunque determinare che grado di sconfitta vuole l'Ucraina, quanto territorio sottratto, quanti morti, quanta distruzione. All'Italia, nella seconda guerra mondiale, bastò il bombardamento su Roma per dire "basta o altrimenti la nazione è persa", strozzando poi la perdita territoriale dell'Istria.

        Gli ucraini non sono ancora arrivati al punto di digestione dell'idea di "pace" (resa); il dramma è che non sono nemmeno alla piena consapevolezza che ogni giorno che passa è un giorno dove l'integrità territoriale diminuisce, la distruzione avanza, la nazione perisce; ogni giorno che passa, e dove si ritarda ad illuminare la coscienza, è un giorno che invece di una pace tesa a salvare il salvabile ti porta verso la pace del deserto.
        Last edited by Sean; 21-06-2022, 11:34:04.
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          Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
          Perchè nella storia non si conosce altra pace fuoriuscita da una guerra che non abbia a suo fondamento una resa di uno dei due belligeranti.

          La questione è dunque determinare che grado di sconfitta vuole l'Ucraina, quanto territorio sottratto, quanti morti, quanta distruzione. All'Italia, nella seconda guerra mondiale, bastò il bombardamento su Roma per dire "basta o altrimenti la nazione è persa", strozzando poi la perdita territoriale dell'Istria.

          Gli ucraini non sono ancora arrivati al punto di digestione dell'idea di "pace" (resa); il dramma è che non sono nemmeno alla piena consapevolezza che ogni giorno che passa è un giorno dove l'integratità territoriale diminuisce, la distruzione avanza, la nazione perisce; ogni giorno che passa, e dove si ritarda ad illuminare la coscienza, è un giorno dove invece di una pace tesa a salvare il salvabile ti porta verso la pace del deserto.
          Ma infatti c'è una differenza tra resa e perdita di alcuni territori. L'alcuni porta un certo grado di rinuncia per entrambe. Certo, se Kiev non è disposta ad aprire un tavolo nemmeno sulla Crimea, la cosa rischia di andare avanti fino ai prossimi mondiali con l'Italia...

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            Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
            usi molto il gas anche d'estate?
            macchè riguarda 4 mesi precedenti,cmq ho chiamato perchè c'era qualcosa che non andava,trattasi anche di conguaglio per mancata auto lettura negli ultimi mesi
            Alboreto is nothing

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              La mia non era un'osservazione strategica, semplicemente trovo stucchevole questo eufemismo che starebbe nel far passare l'imposizione di una resa per una richiesta di pace.

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                Un paio di giorni fa volevo ordinare le crocchette per il cane. Crocchette che fino a poche settimane fa pagavo 17 euro sono salite a 27. +60%

                Robe da matti...ovviamente ne cercherò altre, perchè non voglio pensare che riguardi tutti i marchi...altrimenti è da spararsi...

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                  Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                  La mia non era un'osservazione strategica, semplicemente trovo stucchevole questo eufemismo che starebbe nel far passare l'imposizione di una resa per una richiesta di pace.
                  è vero sarebbe un'imposizione, ma l'alternativa non impositiva sarebbe smettere o ridurre il supporto che, forse, porterebbe a situazioni ben peggiori per l'Ucraina. Ovviamente nell'ottica di voler forzare una pace "rapida".
                  "It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"

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                    Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                    Perchè nella storia non si conosce altra pace fuoriuscita da una guerra che non abbia a suo fondamento una resa di uno dei due belligeranti.

                    La questione è dunque determinare che grado di sconfitta vuole l'Ucraina, quanto territorio sottratto, quanti morti, quanta distruzione. All'Italia, nella seconda guerra mondiale, bastò il bombardamento su Roma per dire "basta o altrimenti la nazione è persa", strozzando poi la perdita territoriale dell'Istria.

                    Gli ucraini non sono ancora arrivati al punto di digestione dell'idea di "pace" (resa); il dramma è che non sono nemmeno alla piena consapevolezza che ogni giorno che passa è un giorno dove l'integrità territoriale diminuisce, la distruzione avanza, la nazione perisce; ogni giorno che passa, e dove si ritarda ad illuminare la coscienza, è un giorno che invece di una pace tesa a salvare il salvabile ti porta verso la pace del deserto.
                    Il prezzo è una nazione incapace di sovranità ed indirizzo strategico.
                    Siamo sicuri che la distruzione odierna di parti della propria nazione non valga la promessa futura di una sovranità più piena, o ancora meglio, di una epica nazionale dove si è usciti vittoriosi anche se ad altissimo prezzo? Certe scelte innescano reazioni a catena che si dipanano nei secoli

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                      Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
                      Il prezzo è una nazione incapace di sovranità ed indirizzo strategico.
                      Siamo sicuri che la distruzione odierna di parti della propria nazione non valga la promessa futura di una sovranità più piena, o ancora meglio, di una epica nazionale dove si è usciti vittoriosi anche se ad altissimo prezzo? Certe scelte innescano reazioni a catena che si dipanano nei secoli


                      Messa così parrebbe quasi una nemesi

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                        Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
                        Il prezzo è una nazione incapace di sovranità ed indirizzo strategico.
                        Siamo sicuri che la distruzione odierna di parti della propria nazione non valga la promessa futura di una sovranità più piena, o ancora meglio, di una epica nazionale dove si è usciti vittoriosi anche se ad altissimo prezzo? Certe scelte innescano reazioni a catena che si dipanano nei secoli
                        Parti?
                        L'Ucraina è finita, che piaccia o meno. Metà paese è bombardato, milioni di persone in età produttiva sono emigrate e non torneranno.
                        L'Europa non farà nessun piano Marshall perché ha da provare, e fallire, a sistemare una situazione interna che si fa spinosa (recessione con inflazione alle stelle = tragedia).
                        Ci si doveva sedere un mese e mezzo fa, post ritiro verso il Donbass delle truppe russe. Lasciare la Crimea dove è stata gli ultimi 8 anni, negoziare Donbass come ucraino ma autonomo (alias fantoccio russo), rinunciare alla Nato ma spingere per la UE del resto.

                        Questo sarebbe stato un atteggiamento sensato, ma la Hybris (e zio Sam) hanno fatto nei secoli disastri e continuano e continueranno

                        Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando Tapatalk
                        Originariamente Scritto da claudio96

                        sigpic
                        più o meno il triplo

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                          In realtà adesso leggo spesso dei profughi ucraini che tornano in patria. Anche la mia (famosissima) insegnante di inglese ha pianificato di tornare tra un mese.

                          Commenta


                            TheMachine hai una visione distorta della realtà
                            Originariamente Scritto da Sean
                            faccini, kazzi, fike, kuli
                            cesko92 [at] live.it

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                              Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
                              TheMachine hai una visione distorta della realtà
                              Quello che Nat dice da anni.

                              Cmq ricordo che Matteo è stato perculato per mesi per la storia dei pieni poteri, ora abbiamo Mario, eletto da nessuno e messo lì da sappiamo chi, che decide di armi guerra etc bypassando tranquillamente il parlamento, tutto normale fessacchiotti!

                              Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                              Originariamente Scritto da Pesca
                              lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

                              Commenta


                                Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                                In realtà adesso leggo spesso dei profughi ucraini che tornano in patria. Anche la mia (famosissima) insegnante di inglese ha pianificato di tornare tra un mese.
                                Beh in teoria tra un mese ci sarà la bandiera ucraina sul cremlino secondo loro
                                Originariamente Scritto da Lorenzo993
                                non nominare cristo che se ti avesse incontrato avrebbe mandato a mignotte la bibbia e ti avrebbe preso a calci in culo

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