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Cronaca e politica estera [Guerra Ucraina-Russia] Thread unico.

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    Kiev: liberare Azovstal costerebbe troppe vite umane I vertici militari ucraini hanno dato poche speranze di una possibile offensiva per liberare gli ultimi difensori di Mariupol, asserragliati nell’acciaieria Azovstal. «Ad oggi, una simile operazione richiederebbe un considerevole numero di truppe perché i soldati ucraini si trovano ad una distanza di 150-200 chilometri», ha spiegato il numero due dello stato maggiore, generale Oleksiy Hromov, sottolineando che si tratterebbe di un’operazione molto costosa in termini di vite umane perché i russi hanno eretto potenti difese. Secondo la vice premier ucraina Iryna Vereshchuk, nell’acciaieria sono rimasti un migliaio di soldati, la metà dei quali feriti.

    CorSera
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da M K K Visualizza Messaggio
      Quoto il buon Mario.
      Chiedi un mutuo e andiamo io e te a fare un mese di puttantur prima del grande fungo
      Risotto coi funghi be like ultima cena.

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        Stacca stacca
        Ogni mio intervento e' da considerarsi di stampo satirico e ironico ,cosi come ogni riferimento alla mia e altrui persone e' da intendersi come mai realmente accaduto e di pura fantasia. In nessun caso , il contenuto dei miei interventi su questo forum e' atto all' offesa , denigrazione o all odio verso persone o idee.
        Originariamente Scritto da Bob Terwilliger
        Di solito i buoni propositi di contenersi si sfasciano contro la dura realtà dell'alcolismo.

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          Draghi negli Usa: "Mosca e Stati Uniti devono parlarsi. La Russia non è più Golia". Poi incontro con Nancy Pelosi e il premio per la leadership

          https://www.repubblica.it/politica/2...28349-P2-S3-T1

          La Russia "non è più Golia". Ha dimostrato di "non essere un soggetto invincibile" e tutte le parti devono fare "uno sforzo per arrivare a sedersi intorno ad un tavolo, anche gli Usa", dice Mario Draghi in conferenza stampa all'ambasciata italiana a Washington. Riferisce dell'incontro di ieri avuto con Joe Biden a cui ha ribadito la volontà dell'Italia e dell'Europa di arrivare a un negoziato per la fine del conflitto russo-ucraino. "Abbiamo concordato che occorre continuare a sostenere l'Ucraina e a fare pressione su Mosca ma anche cominciare a chiedersi come si costruisce la pace - spiega ai giornalisti - Ma deve essere una pace che vuole l'Ucraina, non una pace imposta" perché "sarebbe un disastro, una pace finta". Per il presidente del Consiglio, dunque, occorre portare "tutte le parti" al tavolo e suggerisce "lo sblocco del grano dai porti ucraini" che "può essere una prova di dialogo" anche "per evitare una crisi umanitaria".
          Dopo la conferenza stampa all'ambasciata italiana a Washington, la seconda e ultima giornata americana del capo del governo si chiude a Capitol Hill con la speaker della Camera Nancy Pelosi che ringrazia lui e l'Italia "per essere un partner di pace". A seguire, l'incontro bipartisan con i leader dei gruppi politici. Poi, due ore dopo, in una cena di gala l'Atlantic Council conferisce a Draghi il Distinguished Leadership Award per la sua influenza a livello internazionale.

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            Piano piano...

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              gli americani cominciano a fare autocritica?

              The staff of The Times won the 2022 Pulitzer Prize for International Reporting for revealing the hidden casualties in thousands of American military airstrikes. Successive administrations had sold a nation weary of “forever wars” on replacing boots on the ground with “the most precise air campaign in history.” The Times revealed its legacy: missed targets, disproportionate destruction and civilian deaths.

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                Quindi Draghi che si allinea a Macron. Bene, è quello che va e andrà fatto.

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                  Alla fine Draghi ha anche lucidato le scarpe a Biden?

                  Inviato dal mio SM-G998B utilizzando Tapatalk
                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                    Il generale Graziano: «Armi all’Ucraina anche per evitare che la Russia invada Georgia e Moldavia»

                    Claudio Graziano, a capo del Comitato militare Ue: «Senza aiuti, oggi Putin minaccerebbe già l’Europa Le operazioni attuali possono prolungarsi per anni»


                    «Supportare l’Ucraina con armi pesanti e uomini serve a isolare la governance russa dai contesti internazionali e sostenere quegli Stati che rischiano di essere il prossimo obiettivo di Mosca». Il generale Claudio Graziano è il capo del Comitato militare della Ue, un ruolo strategico soprattutto nel conflitto in corso.

                    Per questo Nato e Stati Uniti chiedono il massimo sforzo?

                    «Noi siamo di fronte a una ingiustificata invasione da parte di uno Stato, la Russia di Putin, ai danni di uno Stato libero, sovrano e democratico che ha il diritto, e il dovere, di difendersi. Per evitare che questa assertività russa si estenda ulteriormente è importante essere al fianco dell’Ucraina e impedire che il conflitto si allarghi».

                    A chi si riferisce?

                    «Certamente a Georgia e Moldavia».

                    Lo dice perché la situazione sul campo è addirittura più grave di come appare?

                    «No, anzi. Io posso dire che gli aiuti occidentali continuano ad arrivare e hanno permesso di modificare gli equilibri, invertendo l’andamento delle operazioni sul terreno. Nelle ultime ore l’esercito ucraino continua ad espandere il successo iniziale della sua controffensiva limitata intorno a Kharkiv. In quell’area, le forze russe sono state spinte in una sottile striscia di territorio con una profondità media di soli 10 km. Gli sforzi offensivi russi, invece, in altri settori del Donbass, rimangono bloccati e inefficaci. Le forze russe potrebbero prepararsi a rivedere le priorità degli assi di combattimento. E poi c’è Mariupol, che è stata completamente distrutta ma dove ancora si combatte».

                    È il conflitto di attrito?

                    «Con le locali controffensive ucraine siamo sicuramente nella terza fase di questa guerra. Il Piano A di Putin, infatti, prevedeva una campagna “veloce, economica e facile” per impadronirsi di Kiev e di altri punti chiave, catturare i leader del governo e forzare un accomodamento politico dall’Ucraina, ossia l’instaurazione di un governo asservito. Entro le prime 48 ore, le perdite in combattimento russe hanno indicato ai comandanti che questo piano era fallito. Successivamente abbiamo avuto una seconda fase in cui il popolo ucraino nella sua totalità si è battuto per il sacro dovere della difesa della patria. La loro determinazione, unita al sostegno internazionale, sembra stia palesando un cambio di passo lasciando immaginare che potremmo essere all’inizio di una nuova fase: quella di fermare l’offensiva riguadagnando parte dei territori caduti sotto il controllo russo in questi 77 giorni».

                    Quanto durerà?

                    «Se le forze ucraine non riusciranno a respingere l’invasore il rischio reale è quello di un calo, anche fisiologico se vogliamo, dell’intensità delle operazioni che però potrebbero prolungarsi per anni, scavando una profonda trincea nelle relazioni fra le grandi potenze, generando definitivamente un conflitto d’attrito».

                    L’invio di armi e uomini non rischia di vanificare le trattative?

                    «Senza l’invio di armi all’Ucraina oggi, molto probabilmente, Putin avrebbe il controllo del governo di Kiev minacciando direttamente i confini dell’Unione Europea. Senza considerare che Moldavia, Georgia e Bosnia, in assenza di una ferma risposta europea e occidentale, avrebbero probabilmente subito le stesse attenzioni di Putin».

                    Cosa deve fare l’Europa?

                    «Il 27 febbraio l’Unione nella sua totalità ha deciso di sostenere l’Ucraina anche attraverso la fornitura di armi alle forze armate ucraine. Vedo l’accentuarsi di iniziative diplomatiche dei singoli Paesi, va tutto bene per arrivare alla pace il prima possibile ma è fondamentale che l’Unione Europea trovi la forza per parlare finalmente con una sola voce, forte e autorevole, per l’avvio di un serio, credibile e duraturo tavolo negoziale e l’Europa può ancora giocare un ruolo importante».

                    La guerra in Ucraina ha cambiato il mondo?

                    «Tra qualche giorno lascerò l’uniforme dopo 5o anni e ho visto il mondo cambiare molte volte e sempre più pericolosamente. Prima nell’89 con la caduta del Muro, poi nel 2001 con le Torri gemelle, nel 2011 le Primavere arabe, e poi la pandemia, la ritirata dall’Afghanistan e ora l’invasione russa. Io penso che mai come oggi la guerra minaccia così da vicino il Vecchio continente ma anche che arriveremo ad un nuovo equilibrio tra le potenze».

                    Parla della Cina?

                    «Sì, ma non solo. Sto parlando dell’Africa e della sua crescita demografica e dei conflitti in atto, ma anche dell’Indo-Pacifico con le sue sfide e questioni insolute. E questo senza dimenticare l’importanza dei nuovi domini di spazio e protezione delle reti cibernetiche. Ovviamente in tutte queste aree la Cina è presente con una strategia di lungo respiro. È giusto preoccuparsi della guerra di oggi ma alla luce della mia esperienza è doveroso richiamare l’attenzione su quello che si profila all’orizzonte».


                    Che futuro ci attende?

                    «Grandi innovazioni tecnologiche, chi ne guiderà lo sviluppo potrà condizionare anche le nostre libertà. Oggi Pechino fa tanto per contendere il primato tecnologico agli Stati Uniti e in Europa si parla di sovranità tecnologica ed autonomia strategica ma la guerra ci insegna che senza adeguati strumenti si è esposti alle volontà altrui. Dobbiamo attrezzarci per evitare che l’Europa dei nostri figli sia come il manzoniano vaso di coccio tra i vasi di ferro. E questo lo dobbiamo fare ora. Rimandare ancora non ci sarà perdonato dalla storia».

                    CorSera
                    ...ma di noi
                    sopra una sola teca di cristallo
                    popoli studiosi scriveranno
                    forse, tra mille inverni
                    «nessun vincolo univa questi morti
                    nella necropoli deserta»

                    C. Campo - Moriremo Lontani


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                      Draghi e Macron pare abbiano agito in concerto Macron in UE e Draghi da Biden, certo se vai e chiedi queste cose devi pure lasciare qualcosa sul tavolo cioè l'invio di armi
                      "It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"

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                        Mi sa che questa spaccatura Macron-Biden e adesso Draghi-Biden ce la siamo inventata noi in Italia. Lo stesso Biden adesso dice riferendosi a Putin:

                        "He doesn’t have a way out right now, and I’m trying to figure out what we do about that”

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                          Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                          Mi sa che questa spaccatura Macron-Biden e adesso Draghi-Biden ce la siamo inventata noi in Italia. Lo stesso Biden adesso dice riferendosi a Putin:

                          "He doesn’t have a way out right now, and I’m trying to figure out what we do about that”
                          dal sito di repubblica di ieri:

                          17:38 Incontro ministro Ryabkov-ambasciatore Sullivan: "Canali aperti"
                          Il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov ha incontrato a Mosca l'ambasciatore americano, John Sullivan. "Gli Stati Uniti rimangono impegnati a mantenere canali aperti di comunicazione con il governo russo, sia per far avanzare gli interessi degli Stati Uniti che per ridurre il rischio di errori di calcolo fra i nostri due Paesi", ha reso noto l'ambasciata americana. Anche il ministero degli Esteri russo ha dato notizia dell'incontro, ma senza aggiungere dettagli del colloquio.

                          Realisticamente non ci sono "spaccature", non possono esserci o almeno non possono essere palesate altrimenti si darebbe un vantaggio alla Russia questo credo sia ovvio, però Macron prima e Draghi poi, Scholtz di continuo, stanno insistendo su una linea precisa e unitaria. Non è un caso che le dichiarazioni d Macron abbiano preceduto di qualche ora quelle di Draghi, poi considerando la famosa situazione di vassallaggio e la presenza di un nemico comune non ci si poteva comunque aspettare toni da rottura o troppo forti.
                          "It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"

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                            Così come dall'altro non ci si può aspettare che Biden faccia pliè, pirouette e reverence passando dal mandiamo mld di armi al cerchiamo subito una via diplomatica
                            "It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"

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                              L'impressione è che tutti dopo averlo fiaccato stiano cominciando a tendergli la mano sperando che comprenda di aver fallito e si faccia domare.

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                                Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                                L'impressione è che tutti dopo averlo fiaccato stiano cominciando a tendergli la mano sperando che comprenda di aver fallito e si faccia domare.
                                tu la interpreti così, io la interpreto invece che dopo essersi accorti quanto costa a tutti la guerra, che rischia di non essere breve e che non riusciranno a schiacciare la russia cercano un compromesso.
                                Attualmente ritengo che le *******te a livello di valutazioni su durata e conseguenze del conflitto siano state fatte all'inizio dalla russia e poco dopo dall'occidente
                                "It' better stand tall when they're calling you out, don't bend, don't break, don't back down"

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