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Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    una domanda base base (si discuteva con un collega): chi è asintomatico può contagiare?
    io dicevo di si
    la domanda sembra stupida ma ci sono studi che confermano?



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      se gli asintomatici non fossero contagiosi avremmo una frazione dei contagi



      Originariamente Scritto da Giampo93
      Finché c'è emivita c'è Speran*a

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        In pratica, le precauzioni andrebbero prese a prescindere proprio in virtu’ dell’assunto che gli asintomatici sono contagiosi, chi piu’ chi meno, e fino a prova contraria tu non sai se hai davanti qualcuno di contagiato o no.
        Uno con sintomi li ha in maniera quasi sempre evidente..al netto dei pauci-sintomatici che sembrano essere una grandissima fetta.

        contagiato e malato non sono sinonimi.

        Ci sono poi i pre-sintomatici, persone che potrennero sviluppare una forma di malattia nel giro di poco.

        Insomma siamo a dicembre e dopo un anno ancora queste cose non sono chiare, questo e’ indicativo e spiega molto.
        Last edited by Sly83; 05-12-2020, 10:56:05.



        Originariamente Scritto da Giampo93
        Finché c'è emivita c'è Speran*a

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          Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggio
          una domanda base base (si discuteva con un collega): chi è asintomatico può contagiare?
          io dicevo di si
          la domanda sembra stupida ma ci sono studi che confermano?
          Può come non può.
          Dipende.
          In realtà si è detto che ciò avviene in rari casi.
          Ed è proprio in considerazione di ciò e del numero di casi comunque abnorme (certificati) che c'è stato che fa riflettere sul numero di contagi presunti e probabili.
          Stime di chissà quanti milioni di persone.

          Inviato dal mio SM-G988B utilizzando Tapatalk
          Originariamente Scritto da Sean
          Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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            Originariamente Scritto da Miller Visualizza Messaggio
            A me questa procedura non sembra corretta. Quando c’è un caso il datore di lavoro dovrebbe attivare un canale di comunicazione con le strutture sanitarie. Sono loro, a valle di indagine con azienda e positivo, a stabilire chi è contatto stretto o no. Altrimenti così ognuno fa quel che vuole. Che l’azienda paghi il tampone a chicchessia senza rispettare i tempi non ha senso. Un contatto stretto può risultare negativo se non ci sono i tempi “tecnici” di incubazione.
            ma infatti penso non ci sia una linea ministeriale guida ben dettata, ognuno fa quello che meglio crede da quello che ho capito
            in sostanza da quello che ho capito è che se hai febbre superiore ai 37.5 o sintomi influenzali devi stare a casa

            non so bene che obblighi abbia il datore di lavoro a parte quello che ho già scritto
            diventa una cosa come tutte le cose burocratiche, un foglio firmato per pararsi il culo

            anche se devo dire che nel nostro caso l'azienda è piuttosto attenta, nel caso del collega come dicevo si sono adoperati al massimo per risolvere la situazione nel minor tempo possibile
            i tempi del pubblico sono piuttosto lunghi

            in ufficio abbiamo da mesi i kit per il test immediato, le trasferte sono state praticamente eliminate e a chi deve per forza farle si richiede informalmente di effettuare il test rapido oppure lo si mette in smart working in attesa del tampone fatto in via privata pagato dall'azienda anche senza sintomi

            quelli che lavorano in "cantieri esterni" fanno i test prima di entrare e prima di uscire
            i cantieri sono praticamente blindati, chiunque entra deve avere un test negativo

            penso che stiano facendo molto di più di quello consigliato dalle linee ministeriali



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              ovviamente questo succede perchè in sede siamo solo una trentina e la compagnia ha spalle molto larghe economicamente parlando
              e c'è anche una politica drug&alcool molto ferrea, a parte noi che siamo sempre in ufficio, i colleghi in giro hanno controlli regolari e se sono sui cantieri anche a sorpresa decisi dal responsabile

              in una officina meccanica (magari in difficoltà economica visti i tempi) con 20 dipendenti non penso ci sia la stessa attenzione



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                Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                In pratica, le precauzioni andrebbero prese a prescindere proprio in virtu’ dell’assunto che gli asintomatici sono contagiosi, chi piu’ chi meno, e fino a prova contraria tu non sai se hai davanti qualcuno di contagiato o no.
                Uno con sintomi li ha in maniera quasi sempre evidente..al netto dei pauci-sintomatici che sembrano essere una grandissima fetta.

                contagiato e malato non sono sinonimi.

                Ci sono poi i pre-sintomatici, persone che potrennero sviluppare una forma di malattia nel giro di poco.

                Insomma siamo a dicembre e dopo un anno ancora queste cose non sono chiare, questo e’ indicativo e spiega molto.
                già



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                  Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                  In pratica, le precauzioni andrebbero prese a prescindere proprio in virtu’ dell’assunto che gli asintomatici sono contagiosi, chi piu’ chi meno, e fino a prova contraria tu non sai se hai davanti qualcuno di contagiato o no.
                  Uno con sintomi li ha in maniera quasi sempre evidente..al netto dei pauci-sintomatici che sembrano essere una grandissima fetta.

                  contagiato e malato non sono sinonimi.

                  Ci sono poi i pre-sintomatici, persone che potrennero sviluppare una forma di malattia nel giro di poco.

                  Insomma siamo a dicembre e dopo un anno ancora queste cose non sono chiare, questo e’ indicativo e spiega molto.
                  Sappiamo che un asintomatico puo' contagiare, in quanto severita' della malattia e carica virale non sono sempre correlate nel senso che un sistema immunitario forte puo' reggere bene anche quando la carica virale e' alta. Cio' che non si sa e' se un soggetto che ha contratto il virus ma e' negativo al tampone rapido perche' il virus non si e' ancora sviluppato sia o no contagioso il giorno in cui ha esito negativo.
                  A rigor di logica no, in quanto se il tampone non ha rilevato presenza di virus il soggetto non dovrebbe essere in grado di contagiare. Poi magari il giorno dopo diventa positivo ed infettivo, in tal senso la negativita al rapido di darebbe la possibilita' di partecipare ad eventi sociali il giorno stesso ma gia il giorno successivo potremmo essere contagiosi.
                  Per farla breve, il famoso test rapido che stanno sviluppando e da risultati dopo 10 minuti potrebbe permetterci di andare alla stadio, andare nei locali e ristoranti assicurandoci che in quel lasso di tempo non possiamo contagiare e gia questo cambierebbe tutto !


                  Tessera N° 7

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                    Vero Francisco



                    Originariamente Scritto da Giampo93
                    Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                      Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza Messaggio
                      Sappiamo che un asintomatico puo' contagiare, in quanto severita' della malattia e carica virale non sono sempre correlate nel senso che un sistema immunitario forte puo' reggere bene anche quando la carica virale e' alta. Cio' che non si sa e' se un soggetto che ha contratto il virus ma e' negativo al tampone rapido perche' il virus non si e' ancora sviluppato sia o no contagioso il giorno in cui ha esito negativo.
                      A rigor di logica no, in quanto se il tampone non ha rilevato presenza di virus il soggetto non dovrebbe essere in grado di contagiare. Poi magari il giorno dopo diventa positivo ed infettivo, in tal senso la negativita al rapido di darebbe la possibilita' di partecipare ad eventi sociali il giorno stesso ma gia il giorno successivo potremmo essere contagiosi.
                      Per farla breve, il famoso test rapido che stanno sviluppando e da risultati dopo 10 minuti potrebbe permetterci di andare alla stadio, andare nei locali e ristoranti assicurandoci che in quel lasso di tempo non possiamo contagiare e gia questo cambierebbe tutto !

                      Originariamente Scritto da Sean
                      Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                        Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggio
                        ma infatti penso non ci sia una linea ministeriale guida ben dettata, ognuno fa quello che meglio crede da quello che ho capito
                        in sostanza da quello che ho capito è che se hai febbre superiore ai 37.5 o sintomi influenzali devi stare a casa

                        non so bene che obblighi abbia il datore di lavoro a parte quello che ho già scritto
                        diventa una cosa come tutte le cose burocratiche, un foglio firmato per pararsi il culo

                        anche se devo dire che nel nostro caso l'azienda è piuttosto attenta, nel caso del collega come dicevo si sono adoperati al massimo per risolvere la situazione nel minor tempo possibile
                        i tempi del pubblico sono piuttosto lunghi

                        in ufficio abbiamo da mesi i kit per il test immediato, le trasferte sono state praticamente eliminate e a chi deve per forza farle si richiede informalmente di effettuare il test rapido oppure lo si mette in smart working in attesa del tampone fatto in via privata pagato dall'azienda anche senza sintomi

                        quelli che lavorano in "cantieri esterni" fanno i test prima di entrare e prima di uscire
                        i cantieri sono praticamente blindati, chiunque entra deve avere un test negativo

                        penso che stiano facendo molto di più di quello consigliato dalle linee ministeriali
                        Il credo che le procedure ci siano e che invece gli attori facciano di tutto per complicarle. Se c’è un caso positivo in azienda e questa perde tempo in scartoffie inutili invece di comunicare tempestivamente all asl il caso, si rischiano focolai e il tracing diventa improbabile. Ma ovviamente loro devono pararsi il culo, perché dovrebbero tenere tutti gli stretti a casa. Non gli basta la cassa a pioggia e la malattia pagata interamente dall inps.

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                          Palu' nuovo presidente dell'AIFA.


                          Tessera N° 7

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                            Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggio
                            una domanda base base (si discuteva con un collega): chi è asintomatico può contagiare?
                            io dicevo di si
                            la domanda sembra stupida ma ci sono studi che confermano?
                            Questo è un commento recente a riguardo.

                            https://www.nature.com/articles/d415...C%20she%20says.
                            B & B with a little weed










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                              Originariamente Scritto da centos Visualizza Messaggio
                              una domanda base base (si discuteva con un collega): chi è asintomatico può contagiare?
                              io dicevo di si
                              la domanda sembra stupida ma ci sono studi che confermano?
                              Probabilmente di meno anche perché non tossiscono né starnutiscono, ma comunque penso di sì

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                                5 anni fa succedeva questo.

                                Mortalità, impennata misteriosa nel 2015: "Quei 45mila scomparsi come in una guerra"

                                L'Istat: decessi aumentati dell'11%, ai livelli degli anni Quaranta. E gli esperti si interrogano: ci ammaliamo di più o ci curiamo peggio?

                                ROMA - Come durante la guerra, ma senza la guerra. Come se vivessimo sotto i bombardamenti. Uno studio interroga e preoccupa esperti in mezza Italia: nel 2015 il numero di morti nel nostro Paese è salito dell'11,3%. In un anno significherebbe 67mila decessi in più rispetto al 2014 (ad agosto sono già 45mila), per un incremento che davvero non si vedeva da decenni. I dati del bilancio demografico mensile dell'Istat raccontano qualcosa di abnorme, che già impegna i demografi e presto, quando saranno note le fasce di età e le cause, darà molto da lavorare anche agli esperti della sanità. Le schede appena pubblicate sul sito dell'Istituto di statistica arrivano fino all'agosto scorso e dicono che nei primi otto mesi sono stati registrati 445mila decessi, contro i 399mila nello stesso periodo dell'anno precedente. Si è passati cioè da una media di meno di 50mila al mese a una di oltre 55mila.

                                "Il numero è impressionante. Ma ciò che lo rende del tutto anomalo è il fatto che per trovare un'analoga impennata della mortalità, con ordini di grandezza comparabili, si deve tornare indietro sino al 1943 e, prima ancora, occorre risalire agli anni tra il 1915 e il 1918", scrive sul sito di demografia Neodemos il professor Gian Carlo Blangiardo. "Certo, si tratta di dati provvisori, ma negli anni scorsi l'Istat ha sempre confermato alla fine dell'anno i numeri pubblicati mensilmente. Magari ci saranno correzioni, ma nell'ordine di alcune centinaia di casi. L'unità di grandezza che ci aspetta è quella", chiarisce il docente. Nel 2013 e nel 2014, tra l'altro, il numero dei morti era calato, ma sempre di poco: mai si erano raggiunte percentuali in doppia cifra.




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                                Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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