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Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    Sto seguendo meno, però mi sembra di capire che a distanza di 3 mesi a livello mondo non siano ancora del tutto chiari diversi aspetti fondamentali:

    - Cosa ha determinato il fatto che il virus si diffondesse con modalità così differenti in diverse nazioni. (temperatura, etnia, logistica, misure attuate etc)
    - E' possibile "immunità di gregge"? Con quali modalità?
    - Tasso di mortalità. Ancora si parla di 1-4% che è una forbice molto molto ampia.
    - Quante persone sono state realmente infettate.
    - Modalità di contagio.
    - Cure efficaci.

    E probabilmente altri che non mi vengono in mente.
    Fino a quando alcuni questi fattori non saranno ben definiti, inevitabilmente lo saranno anche le strategie attuate.

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      Originariamente Scritto da Gary Visualizza Messaggio
      Se qualcuno ancora pensa che dopo pasqua si possa uscire, è ritardato lui, non colpa del governo. Sono settimane ormai che su internet, giornali, telegiornali, programmi di approfondimento, urlacci sul terrazzo, si sta dicendo che a maggio siamo ancora in lockdown.
      Ma é ritardato che? La maggior parte della gente non ha i mezzi per capire certe cose e molti iniziano ad avere paura, anche se dipendenti, di finire a piedi e senza una lira. Dare speranze e toglierle é molto peggio...
      Come ha scritto anche Bressanini, anche l'economia porta morti e forse mette anche piú paura una morta di indigenza o di suicidio che non una di malattia.
      Originariamente Scritto da claudio96

      sigpic
      più o meno il triplo

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        Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza Messaggio
        https://m.youtube.com/watch?v=IcIz6d...ature=youtu.be

        si parla della vitamina D
        EDIT: il dottore dice di aver contattato tutti i luminari della virologia senza ricevere risposta.
        Ora, sono un po' scettico quando vedo questi video dove dottori e/o professori dicono di aver trovato la soluzione e che la comunità scientifica li ignora perché le cause farmaceutiche non possono guadagnarci sopra. Vero è che studi ci sono, purtroppo non ho la competenza per analizzarli
        A questo punto mi domando se la vitamina C sia controproducente, andando magari a esacerbare una reazione immunitaria già abnorme.
        Però mi pare che i giapponesi la usassero ad alti dosaggi
        Originariamente Scritto da Alberto84
        Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


        Originariamente Scritto da debe
        Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
        Originariamente Scritto da Zbigniew
        Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
        Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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          Originariamente Scritto da Giampo93 Visualizza Messaggio
          A questo punto mi domando se la vitamina C sia controproducente, andando magari a esacerbare una reazione immunitaria già abnorme.
          Però mi pare che i giapponesi la usassero ad alti dosaggi
          Non ne ho idea.... ci vorrebbero Jinx e Liam


          Tessera N° 7

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            Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
            Strategie.... Dividere un percorso lungo e faticoso in tappe intermedie più facilmente raggiungibili, lo rende ai più maggiormente sopportabile.
            strategia attuata in primis con la scuola, infatti dal carnevale in poi è stato un crescendo, però concordo in parte con Ponno, quando evidenzia la difficoltà del singolo a comprende le scelte fatte fin qui (me compreso chiaramente). Soprattutto perchè cosi per quanto sia diviso a tappe, il percorso, poi inizi a non comprendere se ti porterà effettivamente dove avevi deciso di andare, insomma più a vista si naviga e più si rischia di ritrovarsi al punto di non ritorno. (ipotesi che spero non si realizzi mai).
            I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.

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              Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
              Ma é ritardato che? La maggior parte della gente non ha i mezzi per capire certe cose e molti iniziano ad avere paura, anche se dipendenti, di finire a piedi e senza una lira. Dare speranze e toglierle é molto peggio...
              Come ha scritto anche Bressanini, anche l'economia porta morti e forse mette anche piú paura una morta di indigenza o di suicidio che non una di malattia.
              Sì ma se riapriamo avremo milioni ammalati in 2/3 settimane, non si lavorerebbe uguale con 1/3 della forza lavoro KO

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                Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
                Ma é ritardato che? La maggior parte della gente non ha i mezzi per capire certe cose e molti iniziano ad avere paura, anche se dipendenti, di finire a piedi e senza una lira. Dare speranze e toglierle é molto peggio...
                Come ha scritto anche Bressanini, anche l'economia porta morti e forse mette anche piú paura una morta di indigenza o di suicidio che non una di malattia.
                è chiaro a tutti, e viene ripetuto allo sfinimento, che anche aprile stiamo chiusi e forse, e dico forse, a maggio si potrebbe ripartire con una apertura controllata solo per determinati settori, e se eventualmente le cose vanno bene, estendere l'apertura ad altre attività. Se una persona non si informa, non guarda la tv, i telegiornali e non ascolta quello che si dice, è si, ritardata. Che durante una pandemia che ti costringe a casa a romperti le palle, non ti guardi un telegiornale per capire cosa sta succedendo, è un tuo problema, non del governo. C'è Conte in tv un giorno si e l'altro pure e la gente non ha ancora ben chiaro come stanno le cose ?! C'è un ritardo mentale di mezzo o non si spiega.
                Originariamente Scritto da modgallagher
                gandhi invece di giocarsi il libretto della macchina si gioca la cartella clinica
                " tra noi sarebbe come abbinare un vino pregiato a un ottimo cibo " ..


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                  Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                  Coronavirus, la Protezione civile all'imprenditore che poteva importare 50 milioni di mascherine: "No grazie, con le chirurgiche siamo a posto"

                  Queste sono solamente due delle 120 telefonate intercorse, tra il 15 e il 20 marzo, tra l’imprenditore Filippo Moroni – che aveva consorziato 21 aziende cinesi capaci di fornire all’Italia 50 milioni di mascherine in un mese - e i funzionari e i massimi dirigenti della Protezione civile di Angelo Borrelli e dell’organismo commissariale presieduto da Domenico Arcuri. Siamo nella prima fase della chiusura del paese (decretata l’11 marzo). In quei giorni il paese era sotto shock per le misure prese dal governo e per i resoconti che continuavano ad arrivare dagli ospedali dove medici e infermieri si lamentavano (e morivano) a causa della mancanza di dispositivi per la protezione individuale (Dpi) e, segnatamente di mascherine adatte (FFp2 e FFp3) a lavorare nei reparti Covid-19. Nella prima delle due chiamate, lunedì 16 marzo, Moroni che aveva già inviato decine di mail alla Protezione Civile è al telefono con uno dei funzionari dell’ufficio acquisti, Mario Ferrazzano che avanza perplessità di natura economica relative alle modalità di pagamento, i cinesi vogliono il pagamento cash anticipato prima di ogni spedizione, Ferrazzano vuole invece usare un metodo più prudente. “Potete dare i soldi a Banca Intesa”, prova a suggerire Moroni che in altre conversazioni aveva spiegato di voler lavorare “pro bono e senza commissioni”; ma il funzionario esclude questa possibilità. Poco dopo, non si capisce se mentendo o solo riferendo indicazioni sbagliate, assicura l’interlocutore di aver già rimediato molte mascherine, “siamo a posto”, a costi più che ragionevoli: “Una trentina di milioni - dice - tutte FFp2 e FFp3”. “Se non trovate il modo di pagare cash non comprerete una sola mascherina”, profetizza Moroni. Purtroppo aveva ragione: le prime mascherine di quel tipo (adatto al lavoro dei medici in corsia) sono cominciate ad arrivare in Italia la settimana scorsa. Troppo tardi.

                  Di Marco Mensurati.

                  Audio https://video.repubblica.it/dossier/...-C8-P5-S1.8-T1
                  No vabè non ci posso credere...
                  Pure questo Borrelli, mamma mia...
                  Gente che ha un ruolo tremendamente importante ma sembra di una incompetenza e capacità totale..

                  Inviato dal mio VOG-L29 utilizzando Tapatalk
                  Originariamente Scritto da Sean
                  Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                    Originariamente Scritto da caccarino Visualizza Messaggio
                    A vedere i casi in sud america e Africa viene da dire che il caldo sarà solo un fastidio per noi che staremo in casa...
                    in realtà non è esplosa né in sudamerica né in africa per ora.
                    i casi sono relativamente pochi

                    Originariamente Scritto da Gary Visualizza Messaggio
                    Si ho visto stamattina una roba de lgenere, cadaveri bruciati in mezzo alla strada etc.. non so quanto siano attendibili comunque, erano video amatoriali messi uno dopo l'altro di cui solo uno si sentiva chiaramente la parola Covid.

                    è in ecuador.
                    non è che abbiano un numero enorme di contagiati o di morti ma non raccolgono e seppelliscono i cadaveri perchè hanno un organizzazione da terzo mondo

                    Originariamente Scritto da ma_75 Visualizza Messaggio
                    «Voi fate come se l’epidemia possa scomparire nel giro di qualche settimana, o al massimo mese. Noi invece stiamo solo cercando di rallentarla, perché crediamo che questa malattia non se ne andrà così presto, e dovremo conviverci a lungo. Almeno fino all’introduzione di un vaccino, e questo richiederà anni. Anche la Corea del Sud, che è riuscita per ora a contenerla, si prepara a un suo ritorno». Il dottor Anders Tegnell è l’epidemiologo più famoso della Svezia, e in qualità di direttore dell’Agenzia di sanità pubblica svedese è tutti i giorni in tivù, alla radio o sui giornali per spiegare perché ha deciso di rinunciare per ora ad ogni misura di restringimento delle libertà personali.




                    In Svezia la vita va avanti come sempre, nonostante dal primo caso accertato di Covid-19, lo scorso 31 gennaio, si siano contati 4.947 pazienti infetti, di cui 393 in terapia intensiva, e 239 morti. «Cercare di fermare l’epidemia potrebbe anche risultare controproducente – spiega Tegnell al telefono –, perché una volta che riprende la catena di contagi, è possibile che la situazione diventi anche peggiore».

                    Ma tutti i Paesi che confinano con la Svezia hanno deciso di chiudere le frontiere, e limitare gli spostamenti delle persone. Non vi preoccupa essere gli unici ad aver rinunciato al lockdown?
                    «Non sono così sicuro che ciò che stiamo facendo stia influenzando molto la diffusione del contagio. Non sarei troppo sorpreso se finisse allo stesso modo per tutti, indipendentemente dalle misure che abbiamo adottato. La verità è che del Covid-19 non sappiamo quasi nulla, e ogni Paese sta sperimentando soluzioni diverse, a seconda della situazione».

                    E qual è la situazione in Svezia ora?
                    «Martedì abbiamo registrato 407 nuovi casi, la metà dei quali quasi a Stoccolma, dove la situazione sta diventando tesa. E a Stoccolma intendiamo effettuare dei test a campione su gruppi di almeno 6-700 persone per cercare di capire qual è il grado di immunità raggiunto dalla popolazione».

                    Mi spiega perché tenete tutto aperto?
                    «Non è proprio così, innanzitutto. Abbiamo vietato da venerdì scorso gli assembramenti con più di 50 persone, rinviando tutti gli eventi sportivi e le manifestazioni politiche. Abbiamo introdotto da una settimana dei divieti per tutti i bar e locali di servire i clienti, se non al tavolo. Sono stati anche approvati degli incentivi, per spingere i lavoratori a stare a casa al primo sintomo di malattia, e le scuole e università tengono ormai solo lezioni a distanza. L’evoluzione dell’epidemia ci costringe a scegliere di giorno in giorno la risposta più adeguata».

                    Tutti gli altri Paesi hanno però chiuso e basta.
                    «Non possiamo fermare l’economia a tempo illimitato. Prima o poi saremmo costretti a riaprire tutto, e potremmo trovarci di fronte ad una situazione anche peggiore. Perché non possiamo ancora escludere il rischio di recidive, non abbiamo abbastanza informazioni sul virus. E poi è anche il nostro ordinamento che impedisce al governo di imporre delle misure straordinarie alle amministrazioni locali. Abbiamo invitato tutti i cittadini a limitare gli spostamenti, e a non effettuare viaggi, ma sono tutte indicazioni, non imposizioni».

                    Cosa succede a chi prende il virus?
                    «Abbiamo detto di stare a casa al primo sintomo, informando il proprio medico su come evolve la malattia. In caso di peggioramento procediamo al ricovero. Nelle ultime due settimane abbiamo raddoppiato in tutta la Svezia i posti di terapia intensiva, e quindi abbiamo ancora il controllo della situazione».

                    Ma ci sono dei focolai di infezione più acuti?
                    «Quasi la metà di tutti i casi si è verificata nella regione di Stoccolma, dove il ritmo dei contagi è raddoppiato o anche triplicato nel corso dell’ultima settimana. E qui che dobbiamo studiare meglio cosa sta succedendo. Ma va detto con chiarezza che in tutti i casi di decesso, a partire dal primo paziente morto lo scorso 11 marzo, l’età dei malati era superiore agli 80 anni, e la maggior parte aveva uno stato di salute già compromesso da altre patologie».

                    Ci sta dicendo che è una semplice influenza…?
                    «No, ma che per una percentuale considerevole di malati, questa infezione si risolve dopo 4 o 5 giorni di febbre alta. E molti non hanno neanche alcun sintomo».

                    E una volta guariti, che succede?
                    «Dopo due giorni dalla scomparsa di ogni sintomo, il paziente può riprendere la vita di prima e tornare al lavoro».

                    Ma così non rischiate di diffondere ulteriormente il contagio?
                    «Non abbiamo abbastanza informazioni sul Covid-19 per poterlo sostenere, e l’esperienza finora ci dice che non è stato necessario prolungare l’isolamento».

                    Come si spiega l’elevata mortalità in Italia?
                    «Si è trattato di una disgrazia. Gli ospedali non erano preparati a un’epidemia, e si sono trasformati in moltiplicatori del contagio».

                    L’Imperial College di Londra stima che la strategia del lockdown abbia salvato la vita finora a 120 mila persone, tra cui 38 mila italiani. Cosa risponde?
                    «Molti miei colleghi hanno letto questo studio e condividono il mio scetticismo. Penso che gli inglesi abbiano scelto una serie di variabili che hanno prodotto una previsione così pessimista, ma avrebbero potuto scegliere altrettanto facilmente degli indicatori diversi per arrivare ad un risultato opposto. Non è uno studio sottoposto ad una revisione paritaria, potrebbe avere ragione, o dimostrarsi completamente sbagliato. Ma in Svezia siamo sorpresi che abbia avuto una simile risonanza».

                    al momento hanno avuto ancora relativamente pochi casi.
                    se il numero di contagiati aumenterà esponenzialmente cambieranno rotta
                    Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                    parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                    Originariamente Scritto da GoodBoy!
                    ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                    grazie.




                    PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                      Coronavirus, Borrelli allunga già la quarantena: «Staremo a casa anche il 1 maggio. Possibile “fase 2” dal 16»

                      Il capo della Protezione civile: «A casa ancora per molte settimane. Gli ospedali oggi sono meno in affanno, ma continuiamo a rispettare le regole»

                      Per evitare che la catena dei contagi sfugga di mano serve mantenere il «massimo rigore». E dobbiamo aspettarci di essere a casa «anche il primo maggio». Lo dice il capo del dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli in un‘intervista a Radio Capital. «La situazione attuale - ha affermato - ci permette di respirare, soprattutto per quanto riguarda le strutture sanitarie e le terapie intensive che si stanno alleggerendo di un carico di lavoro che ogni giorno era molto più forte e comportava sacrifici straordinari per trovare nuovi posti di ricovero e cura. Si tratta di una situazione che ci permette di gestire l’emergenza con minore affanno». Ma, ha chiarito, «questo perché sono stati posti in essere comportamenti che assolutamente devono permanere». Quindi l’esortazione: «Bisogna andare avanti con il massimo rigore».


                      Massimo rigore

                      «Anche la circolare del Viminale di fatto non sposta i termini dei comportamenti. Dobbiamo fare attenzione per evitare che la catena dei contagi ci sfugga di mano. L’ora d’aria per i bambini non è autorizzata, è una misura non ancora operativa, bisogna rispettare le regole di prudenza e stare in casa».



                      La «fase 2»

                      Dopo Pasqua e Pasquetta, anche il 1 maggio lo passeremo chiusi in casa? «Credo proprio di sì, non credo che passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane». Quanto a una possibile data d’inizio della cosiddetta «fase 2», alla domanda se potrebbe iniziare dal 16 maggio, Borrelli ha risposto: «Se l’andamento non cambia, potrebbe essere come potrebbe essere prima o dopo. Dipende dai dati. La situazione ora è stazionaria, dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere. Non vorrei dare delle date, però da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2».


                      Le mascherine

                      Abituarci all’uso delle mascherine? «È uno scenario possibile - ha detto ancora Borrelli - gli esperti della parte tecnico-scientifica ci diranno quali saranno le modalità operative della ripresa. Sicuramente le mascherine servono, ma servono soprattutto i comportamenti responsabili. Le mascherine sono ancora un problema, non per i sanitari perché in queste settimane stanno arrivando carichi importanti dall’estero». E sempre a proposito delle mascherine, Borrelli ha detto che «abbiamo avuto un’esplosione della domanda, soprattutto ad uso chirurgico. Credo che la domanda sia cresciuta di 20-30 volte, siamo arrivati a 100 milioni di mascherine al mese come fabbisogno del sistema sanitario. Tutto questo con una realtà nazionale che non aveva la capacità produttiva, non si producevano in Italia, non c’era abbastanza mercato. Si tratta di far partire una produzione nazionale. A questo sta lavorando il commissario Arcuri, continuando nella ricerca dell’importazione di mascherine dall’estero, soprattutto sulla base di on accordi bilaterali realizzati con la Cina».

                      Il capo della Protezione civile: «Gli ospedali sono meno in affanno, ma continuiamo a rispettare le regole». Il primo maggio? «Probabilmente a casa. Potremo aprire la fase 2 dal 16 maggio»
                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Originariamente Scritto da Maverick87 Visualizza Messaggio
                        Sì ma se riapriamo avremo milioni ammalati in 2/3 settimane, non si lavorerebbe uguale con 1/3 della forza lavoro KO
                        Non ho detto che si deve riaprire, non ora anche se in parte lo penso, ho detto che fare di settimana in settimana un allungamento sta mandando in palla la gente.

                        Originariamente Scritto da Gary Visualizza Messaggio
                        è chiaro a tutti, e viene ripetuto allo sfinimento, che anche aprile stiamo chiusi e forse, e dico forse, a maggio si potrebbe ripartire con una apertura controllata solo per determinati settori, e se eventualmente le cose vanno bene, estendere l'apertura ad altre attività. Se una persona non si informa, non guarda la tv, i telegiornali e non ascolta quello che si dice, è si, ritardata. Che durante una pandemia che ti costringe a casa a romperti le palle, non ti guardi un telegiornale per capire cosa sta succedendo, è un tuo problema, non del governo. C'è Conte in tv un giorno si e l'altro pure e la gente non ha ancora ben chiaro come stanno le cose ?! C'è un ritardo mentale di mezzo o non si spiega.
                        Arieccolo questo bieco "so meglio io" che come un cancro fa parte di certa narrativa. Conte sta in TV un giorno si e uno no e dice tutto e il contrario, tutti sparato su tutti ed é uno scarica barile. Qui si sta dicendo che la comunicazione ufficiale dice fino al 13 Aprile, l'ufficiosa al 19, un'altra 1 Maggio, un'altra 15 Maggio. Sono mille campane e la gente sta iniziando a dare di testa. Conte dovrebbe presentarsi una ultima volta, dire che hanno deciso per il lockdown infinito come unique soluzione, dire che tutto chiuso fino al 15 Maggio e poi Dio pensa. Invece no, di settimana in settimana.
                        Non é questione di informarsi, é questione che la comunicazione fa schifo. Orrenda.
                        Originariamente Scritto da claudio96

                        sigpic
                        più o meno il triplo

                        Commenta



                          Medico aggredisce anziano malato

                          Un anziano è stato aggredito con schiaffi, pugni e calci da un medico di base. È accaduto a Calimera (Lecce). L’aggressione è stata filmata da un passante. A quanto si apprende, l’anziano era andato dal medico per chiedere spiegazioni su una ricetta per un accertamento diagnostico che non sarebbe stata accettata. Quando l’anziano ha insistito chiedendo spiegazioni, il medico lo ha aggredito fino a farlo cadere per terra e poi ha continuato a colpirlo con calci. L’episodio è al vaglio dei carabinieri e dei vertici Asl.

                          Studio: a Brescia 188mila contagi (e non 8mila)
                          Sarebbero 188 mila i contagiati dal Coronavirus in provincia di Brescia. La stima è dell’agenzia di ricerca InTwig che ha già realizzato uno studio simile a Bergamo. Secondo i dati riportati dal Giornale di Brescia, quindi si tratta di un numero di positivi al Covid ben superiore alle 8212 persone con tampone positivo. Lo stesso quotidiano ha controllato con le anagrafi di quasi 200 Comuni il numero dei decessi di marzi: più di 3.700 contro i mille dello stesso mese del 2019. InTwig ha elaborato i dati forniti da 184 comuni bresciani (pari al 92% della popolazione) e dall’Ats (l’ex Asl) e da questo è partita per l’elaborazione.

                          Confindustria: «Riaprire imprese da dopo Pasqua»
                          «Da dopo Pasqua si deve ripartire. Le nostre imprese sono più sicure dei supermercati», avverte Licia Mattioli, vicepresidente di Confindustria e candidata alla prossima presidenza, ospite di `Circo Massimo´ su Radio Capital Licia Mattioli. «Le misure messe in campo finora dal Governo per aiutare gli italiani vanno bene, ma si devono mettere in atto presto. Per chi chiede i soldi al governo deve bastare una autocertificazione, poi si sanziona duramente chi ha barato. Si deve saltare il codice degli appalti per un po’. Le scadenze fiscali vanno rimandate di 4 o 5 mesi. Senno’ si muore».

                          Coronavirus in aria, Oms verso revisione uso mascherine
                          L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) potrebbe rivedere le sue raccomandazioni sull’uso delle mascherine alla luce dei risultati di un nuovo studio del Mit, secondo cui le goccioline emesse con un colpo di tosse o uno starnuto possono «viaggiare» nell’aria per distanze ben più ampie di quanto si pensi: lo ha detto alla Bbc l’infettivologo David Heymann, presidente di un gruppo di consulenti dell’Oms che valuterà se - per rallentare la diffusione del virus - è necessario che un maggior numero di persone indossino le mascherine.

                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Questi mi sa che si erano letti il protocollo bodyweb..










                            "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                            Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                            vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                            (L. Pirandello)

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                              Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                              Coronavirus, Borrelli allunga già la quarantena: «Staremo a casa anche il 1 maggio. Possibile “fase 2” dal 16»

                              Il capo della Protezione civile: «A casa ancora per molte settimane. Gli ospedali oggi sono meno in affanno, ma continuiamo a rispettare le regole»

                              Per evitare che la catena dei contagi sfugga di mano serve mantenere il «massimo rigore». E dobbiamo aspettarci di essere a casa «anche il primo maggio». Lo dice il capo del dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli in un‘intervista a Radio Capital. «La situazione attuale - ha affermato - ci permette di respirare, soprattutto per quanto riguarda le strutture sanitarie e le terapie intensive che si stanno alleggerendo di un carico di lavoro che ogni giorno era molto più forte e comportava sacrifici straordinari per trovare nuovi posti di ricovero e cura. Si tratta di una situazione che ci permette di gestire l’emergenza con minore affanno». Ma, ha chiarito, «questo perché sono stati posti in essere comportamenti che assolutamente devono permanere». Quindi l’esortazione: «Bisogna andare avanti con il massimo rigore».


                              Massimo rigore

                              «Anche la circolare del Viminale di fatto non sposta i termini dei comportamenti. Dobbiamo fare attenzione per evitare che la catena dei contagi ci sfugga di mano. L’ora d’aria per i bambini non è autorizzata, è una misura non ancora operativa, bisogna rispettare le regole di prudenza e stare in casa».



                              La «fase 2»

                              Dopo Pasqua e Pasquetta, anche il 1 maggio lo passeremo chiusi in casa? «Credo proprio di sì, non credo che passerà questa situazione per quella data. Dovremo stare in casa per molte settimane». Quanto a una possibile data d’inizio della cosiddetta «fase 2», alla domanda se potrebbe iniziare dal 16 maggio, Borrelli ha risposto: «Se l’andamento non cambia, potrebbe essere come potrebbe essere prima o dopo. Dipende dai dati. La situazione ora è stazionaria, dobbiamo vedere quando questa situazione inizia a decrescere. Non vorrei dare delle date, però da qui al 16 maggio potremo aver dati ulteriormente positivi che consigliano di riprendere le attività e cominciare quindi la fase 2».


                              Le mascherine

                              Abituarci all’uso delle mascherine? «È uno scenario possibile - ha detto ancora Borrelli - gli esperti della parte tecnico-scientifica ci diranno quali saranno le modalità operative della ripresa. Sicuramente le mascherine servono, ma servono soprattutto i comportamenti responsabili. Le mascherine sono ancora un problema, non per i sanitari perché in queste settimane stanno arrivando carichi importanti dall’estero». E sempre a proposito delle mascherine, Borrelli ha detto che «abbiamo avuto un’esplosione della domanda, soprattutto ad uso chirurgico. Credo che la domanda sia cresciuta di 20-30 volte, siamo arrivati a 100 milioni di mascherine al mese come fabbisogno del sistema sanitario. Tutto questo con una realtà nazionale che non aveva la capacità produttiva, non si producevano in Italia, non c’era abbastanza mercato. Si tratta di far partire una produzione nazionale. A questo sta lavorando il commissario Arcuri, continuando nella ricerca dell’importazione di mascherine dall’estero, soprattutto sulla base di on accordi bilaterali realizzati con la Cina».

                              https://www.corriere.it/cronache/20_...62c97d7a.shtml

                              Fino a 3 giorni fa era metà aprile...
                              Adesso cosa è cambiato?









                              "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                              Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                              vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                              (L. Pirandello)

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                                Decidessero una volta per tutte









                                "Pensare alla morte, pregare. C'è pure chi ha ancora questo bisogno, e se ne fanno voce le campane.
                                Io non l'ho più questo bisogno, perché muoio ogni attimo, io, e rinasco nuovo e senza ricordi:
                                vivo e intero, non più in me, ma in ogni cosa fuori".

                                (L. Pirandello)

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