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Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    In Sicilia cominciano a mancare i reagenti per il Tampone.
    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      I dati sui tamponi sono sbagliati, temo a causa dell'Emilia Romagna. Ecco il trend degli ultimi 5 giorni per l'Emilia
      47798 52991 52991 50990
      Oggi ha addirittura -2000, è chiaro che hanno postato male i dati quelli della protezione civile. Oggi questo negativo impatta il totale, guardate qua

      denominazione_regione nuovi_tamponi
      Abruzzo 218
      Basilicata 248
      P.A. Bolzano 503
      Calabria 528
      Campania 1164
      Emilia Romagna -2001
      Friuli Venezia Giulia 606
      Lazio 5102
      Liguria 577
      Lombardia 3659
      Marche 548
      Molise 37
      Piemonte 1420
      Puglia 756
      Sardegna 395
      Sicilia 944
      Toscana 2520
      P.A. Trento 427
      Umbria 465
      Valle d'Aosta 56
      Veneto 5157
      Totale 23329


      Tessera N° 7

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        Incremento numero positivi.


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          Lazio pure sballatissimo, ieri 565, oggi 5102.
          Suggerirei di lavorare con le medie degli ultimi 3 giorni perché è evidente che i dati arrivano scaglionati, in questo senso è probabile che 2 giorni fa non abbiano fatto 36000 tamponi ma meno.


          Tessera N° 7

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            a me sembrano dati buoni

            Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
            Originariamente Scritto da Pesca
            lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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              Tra l'altro oggi 1590 dismessi_guariti (1082 in Lombardia)

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                Se guardate i dati lombardi vs dati veneti sono drammatici. In veneto è morta 1 persona su 21, in lombardia 1 malato su 6 è morto. 1 malato su 6 è morto.


                In piemonte che ha dati di partenza simili a quelli veneti, 1 persona su 11 è morta. Si vede che il sistema veneto è NETTAMENTE superiore.

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                  Originariamente Scritto da jinx Visualizza Messaggio
                  Se guardate i dati lombardi vs dati veneti sono drammatici. In veneto è morta 1 persona su 21, in lombardia 1 malato su 6 è morto. 1 malato su 6 è morto.


                  In piemonte che ha dati di partenza simili a quelli veneti, 1 persona su 11 è morta. Si vede che il sistema veneto è NETTAMENTE superiore.
                  Be loro hanno nat88.

                  Inviato dal mio Mi A2 Lite utilizzando Tapatalk

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                    Originariamente Scritto da Death Magnetic Visualizza Messaggio
                    Be loro hanno nat88.

                    Inviato dal mio Mi A2 Lite utilizzando Tapatalk
                    Padova e Verona sono belle città, quasi quasi apro una succursale lì, in caso di prossimi eventi catastrofici. Nat quale provincia mi consigli?

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                      Harvard boccia le misure italiane sul coronavirus: rischi sottovalutati e tanti errori

                      L'università statunitense pubblica un'analisi dei provvedimenti presi dal nostro Paese. E spiega cosa non ha funzionato


                      ARRIVA dagli Stati Uniti uno studio che boccia parte delle misure italiane per contrastare il coronavirus. Secondo l'analisi della rivista scientifica Harvard Business Review, pubblicazione di una delle più famose università statunitensi, l'Italia ha compiuto alcuni errori nel rispondere alla diffusione di Covid-19. Eppure un primo studio dello stesso ateneo aveva lodato la decisione di mettere tutto il paese in isolamento, chiudendo attività commerciali e servizi. Ora, questo secondo report segnala politiche sbagliate che avrebbero portato a una maggiore diffusione dell'epidemia.

                      La sfortuna

                      Anche se parte della crisi può avere avuto sviluppi che "non potevano essere sotto il pieno controllo dei legislatori", ci sono alcuni punti che mettono in evidenza quanto i leader italiani abbiano affrontato troppi ostacoli "nel riconoscere l'entità della minaccia rappresentata da Covid-19, nell'organizzare una risposta sistematica e nell'apprendere cosa fare dai primi successi e "fallimenti". Quello che è accaduto nel nostro Paese, secondo i ricercatori Usa, è stato "un fallimento sistematico nell'assorbire e agire rapidamente ed efficacemente in base alle informazioni esistenti". Perché, spiegano gli esperti, non c'era "una completa mancanza di conoscenza di ciò che doveva essere fatto", in quanto c'era "l'esempio della Cina".

                      Sottovalutare i rischi

                      Uno dei primi fattori ad aver condizionato le scelte del governo italiano sarebbe un meccanismo psicologico che ci fa cercare informazioni che confermino il nostro modo di vedere le cose, scartando quelle che sono in contrasto alla nostra visione. In pratica abbiamo fatto di tutto per sottovalutare i rischi. "I problemi come le pandemie, che si evolvono in modo non lineare (per esempio, iniziano in piccolo ma si intensificano in modo esponenziale), sono difficili da affrontare a causa delle difficoltà nell'interpretare in modo rapido ciò che sta accadendo" scrivono gli esperti. Il momento ideale per l'azione è all'inizio, "quando la minaccia sembra essere piccola" o inesistente, cosa che invece non è avvenuta in Italia.

                      All'inizio in Italia la minaccia non è stata considerata in modo adeguato. E gli esempi parlano da soli. Lo studio di Harvard ricorda la campagna "Milano non si ferma" in cui a fine febbraio molti politici si sono stretti la mano sottolineando la necessità di "non andare nel panico". E Nicola Zingaretti organizzò un aperitivo nel cuore di Milano. I ricercatori puntano il dito contro i politici parlando di "incapacità sistematica di ascoltare gli esperti" e comportarsi nel modo corretto.

                      No a provvedimenti graduali


                      I ricercatori Usa sottolineano quanto sia importante in futuro imparare a riconoscere gli aspetti che ci portano a sottovalutare un pericolo, proprio come è avvenuto nel caso del Covid-19. Inoltre gli esperti di Harvard bocciano i provvedimenti graduali, come i decreti che in Italia hanno intensificato l'isolamento sociale in modo progressivo. Non è stata una decisione adeguata in quanto "non coerente con la rapida diffusione del virus" e perché quanto stava accadendo in diverse aree del Paese faceva già capire la gravità della situazione. Inoltre questo tipo di approccio, con una differenziazione per aree, ha spinto molte persone a fuggire verso il Sud del Paese, con l'ulteriore rischio di diffondere ancora di più il virus.

                      La linea dei contagi

                      Il Paese non si è rivelato all'altezza nel tracciare la linea dei contagi. Un problema che, secondo gli esperti Usa, è collegato al fatto che in Italia la Sanità è gestita in modo diverso dalle diverse Regioni. E proprio per questo ci sono state zone del paese che hanno reagito meglio di altre. L'esempio è quello di Lombardia e Veneto. Le due Regioni hanno applicato approcci simili come il distanziamento sociale e le chiusure. Ma il Veneto ha adottato altre misure utili come, ad esempio, "un maggior numero di test, operatori sanitari più protetti e un più rapido ed efficace tracciamento dei contatti". Una politica che ha dato risultati migliori.

                      Risorse per una guerra

                      Fra i punti deboli dell'attività italiana c'è anche quella della raccolta dei dati (prima troppo pochi e in seguito poco precisi). Quindi, concludono gli studiosi di Harvard, le misure vanno prese in tempi rapidi e in modo organico, senza essere graduali. Inoltre una politica efficace contro il coronavirus richiede "una mobilitazione simile alla guerra in termini di entità delle risorse umane ed economiche".

                      ...ma di noi
                      sopra una sola teca di cristallo
                      popoli studiosi scriveranno
                      forse, tra mille inverni
                      «nessun vincolo univa questi morti
                      nella necropoli deserta»

                      C. Campo - Moriremo Lontani


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                        Originariamente Scritto da jinx Visualizza Messaggio
                        Se guardate i dati lombardi vs dati veneti sono drammatici. In veneto è morta 1 persona su 21, in lombardia 1 malato su 6 è morto. 1 malato su 6 è morto.


                        In piemonte che ha dati di partenza simili a quelli veneti, 1 persona su 11 è morta. Si vede che il sistema veneto è NETTAMENTE superiore.
                        In Veneto il tasso di tamponi positivi è 8.7%, in Lombardia 38%

                        Insomma, 4 volte tanto. Vuol dire che li avranno beccato più malati asintomatici.

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                          Originariamente Scritto da The_machine Visualizza Messaggio
                          In Veneto il tasso di tamponi positivi è 8.7%, in Lombardia 38%

                          Insomma, 4 volte tanto. Vuol dire che li avranno beccato più malati asintomatici.
                          E' parte della strategia del sistema veneto, più tamponi, più asintomatici, meno diffusione, no saturazione ospedali (oltre ad altre dinamiche). Si poteva fare anche in lombardia blindando subito bergamo e brescia e tamponando massivamente come evidenziato anche da Harvard nell'articolo appena postato da sean.

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                            Mi fa piacere (per modo di dire) che inizino ad essere pubblicati anche dall'estero i papiri con le manchevolezze del governo e dei politici. D'altro canto molto è già stato detto, e si va ancora dicendo, da chi opera sul campo, cioè dottori e medici di base.

                            Si sono accorti anche negli Usa che le nostre chiusure (almeno fino all'ultimo decreto) sono state farlocche. D'altro canto, quale immagine più icastica del lodigiano chiuso e di Bergamo aperta e attiva? Quale di Codogno blindata e degli aperitivi a Milano?

                            Sulla confusione nella trasmissione dei dati da parte della struttura di Borrelli tanto già è stato detto, non ci serviva Harvard. Sulla incapacità di tracciare i contagiati idem: ancora nessuno sa chi abbia infettato il paziente 1 di Codogno...come ancora si attendono spiegazioni in merito, da parte di Speranza, di che razza di protocolli ha emanato per identificare i potenziali contagiati, trovandoseli già nelle corsie degli ospedali, in reparti non protetti e decimando il personale sanitario.

                            I dossier iniziano ad accumularsi. Davanti a quelli non basteranno nè le belle parole e nemmeno le buone intenzioni.

                            PS: anche la politica attuata in Lombardia viene inchiodata alla sua inefficacia e alla responsabilità di Fontana e compari.
                            Last edited by Sean; 30-03-2020, 19:00:04.
                            ...ma di noi
                            sopra una sola teca di cristallo
                            popoli studiosi scriveranno
                            forse, tra mille inverni
                            «nessun vincolo univa questi morti
                            nella necropoli deserta»

                            C. Campo - Moriremo Lontani


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                              Originariamente Scritto da jinx Visualizza Messaggio
                              E' parte della strategia del sistema veneto, più tamponi, più asintomatici, meno diffusione, no saturazione ospedali (oltre ad altre dinamiche). Si poteva fare anche in lombardia blindando subito bergamo e brescia e tamponando massivamente come evidenziato anche da Harvard nell'articolo appena postato da sean.
                              Il problema è che non facevano in tempo ad analizzarli sti tamponi.

                              Secondo te non fanno tamponi a 60 milioni di persone perchè sono pigri e non c'hanno voglia?

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                                Certo che se dagli USA ci vengono a fare la morale a noi per come abbiamo gestito la situazione fa ridere.

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