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Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    Che dite ?



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    Originariamente Scritto da Sean
    Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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      Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
      Che dite ?



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      Che ha ragione, ma di questi tempi è meglio pensare ai contenuti più che alla forma.
      Non che da quel punto di vista sia tutto impeccabile eh, tutt'altro, ma al momento l'ultimo dei miei pensieri è Conte fashionably late che fa le anteprime di decreto in diretta fb
      Originariamente Scritto da Alberto84
      Te lo dico io gratis che devi fare per crescere: devi spignere fino a cagarti in mano


      Originariamente Scritto da debe
      Chi è che è riuscito a trasformarti in un assassino mangiatore di vite altrui?
      Originariamente Scritto da Zbigniew
      Kurt non sarebbe capace di distinguere, pur avendoli assaggiati entrambi, il formaggio dalla formaggia.
      Un indecente crogiuolo di dislessia e malattie veneree.

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        Facile fare i grandi statisti dal divano

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          Burioni virologo:


          Il farmaco russo, il preparato giapponese, la vitamina C, la pericolosità dell'ibuprofen, i proclami sugli ACE inibitori che i somari scrivono ECA hanno una cosa in comune: sono tutte scemenze. Le novità vi arriveranno dalle autorità sanitarie, non dai social o da YouTube.





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            Emergenza Coronavirus: thread unico.

            Originariamente Scritto da jinx Visualizza Messaggio

            Comunque medici cinesi famosi parlano come panzironi, vitamina C e dieta chetogenica
            Consiglio lettura


            La vitamina C viene indicata come metodo di prevenzione dal contagio da Sars-Cov-2, ma purtroppo non ci sono prove che sia davvero efficace in questo ambito






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            Last edited by Fire&Ice; 22-03-2020, 06:58:19.

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              Originariamente Scritto da cesko92 Visualizza Messaggio
              Si è visto sì
              I focolai sono nati proprio grazie a pazienti a cui nn è stato fatto il tampone
              Coronavirus: tamponi agli asintomatici, sì o no?


              Una delle questioni più accese relative alle politiche di contenimento dell’infezione da coronavirus riguarda i cosiddetti asintomatici, a cui la Regione Veneto programma di estendere il tampone. Giorgio Palù critica questa decisione e aggiunge che, come per la Sars, “questa è un’infezione nosocomiale”



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                  Molti punti condivisibili.... non tutti....alla fine del video semplifica un po' troppo le cose.

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                    Ma alla fine non hanno chiuso un caz.zo..


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                      Originariamente Scritto da Alberto5 Visualizza Messaggio
                      Ma alla fine non hanno chiuso un caz.zo..


                      Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
                      ??? Hanno chiuso letteralmente tutto... La produzione di qualsiasi cosa che non siano alimentari/prima necessità è azzerata.
                      « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

                      PRESENTI




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                        Dai tabaccai alle poste, le attività che resteranno aperte; trasporti esclusi dalla «stretta»

                        Attivi market, farmacie, raccolta rifiuti, farmacie. Ridotte le attività legate alla Pa

                        Il provvedimento con le nuove misure restrittive annunciate dal premier Giuseppe Conte vedrà la luce solo fra qualche ora ma già circola, in ambienti governativi, una lista provvisoria delle attività che verranno sospese e di quelle che, invece, sono risparmiate dal Dpcm che sarà in vigore fino al 3 aprile. Nell’ambito delle aziende restano attive tutte le filiere ritenute essenziali, e quindi legate al settore alimentare, a quello farmaceutico e biomedicale e a quello dei trasporti. Netta, invece, la riduzione delle attività legate alla Pa: restano di fatto aperte gli esercizi legati a sanità, difesa e istruzione. Continuano a operare, inoltre, edicole e tabaccai, oltre ai servizi d’informazione.


                        La lista, provvisoria, delle attività che resteranno aperte conta circa una settantina di voci. La ratio è quella indicata dallo stesso Conte: «rallentiamo il motore dell’Italia ma non lo fermiamo». Restano attive l’industria delle bevande, le industrie alimentari, la filiera agro-alimentare e zootecnica, l’industria tessile solo legata strettamente agli indumenti di lavoro (escluso, quindi l’abbigliamento). Le produzioni gomma, materie plastiche e prodotti chimici non saranno interrotte, così come la fabbricazione della carta e raffinerie petrolifere. «Salve» anche le attività legate all’idraulica, all’installazione di impianti elettrici, di riscaldamento o di condizionatori e la fabbricazione di forniture mediche e dentistiche. E, come attività legate ai servizi essenziali, restano attive anche le riparazioni della strumentistica utilizzata nella filiera alimentare, farmaceutica o dei trasporti. Questi ultimi, infatti, saranno assicurati anche da lunedì.


                        Il Dpcm che il governo sta limando non includerà il trasporto ferroviario di passeggeri (interurbano), il trasporto ferroviario di merci, il trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane, i taxi e gli Ncc, gli autotrasportatori, il trasporto marittimo e quello aereo. Attive anche la gestione fognaria e quella della raccolta dei rifiuti, oltre alle attività bancarie, postali, assicurative e finanziarie. Non dovrebbero essere intaccati dal provvedimento neanche i servizi veterinari, i call center e i servizi di vigilanza privata oltre alle attività di pulizia e lavaggio delle aree pubbliche. Nell’ambito della pubblica amministrazione restano «in vita» l’assicurazione sociale obbligatoria, i servizi legati alla difesa e, chiaramente, l’assistenza sanitaria. Esclusi, infine, i servizi di assistenza sociale residenziale e non residenziale.

                        CorSera
                        ...ma di noi
                        sopra una sola teca di cristallo
                        popoli studiosi scriveranno
                        forse, tra mille inverni
                        «nessun vincolo univa questi morti
                        nella necropoli deserta»

                        C. Campo - Moriremo Lontani


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                          Coronavirus, è vero che in Lombardia si muore di più perché il virus è mutato?

                          Gismondo (Osp. Sacco) ipotizza che il virus possa essere diventato più aggressivo. Ma è così? E questo cambierebbe qualcosa? Il virologo Pregliasco: «Il numero dei positivi in Lombardia probabilmente va moltiplicato per dieci, questo spiegherebbe l’alta letalità»

                          La domanda è: perché la Lombardia è colpita così duramente dall’epidemia di Sars-Cov-2? Ad oggi nella regione governata da Fontana ci sono oltre 15mila positivi accertati, con 7.700 ricoverati e mille pazienti in terapia intensiva. I morti finora sono stati 2.549 (dato del 20 marzo). Oltre 57mila i tamponi eseguiti. In Veneto, dove in virus è arrivato nello stesso periodo, un mese fa (con i focolai: lombardo a Codogno, veneto a Vo’) le persone attualmente positive sono 3.600, i deceduti 131. Tamponi fatti: quasi 50mila. Però in Lombardia ci sono 10 milioni di abitanti, in Veneto esattamente la metà. E mentre nella regione presieduta da Zaia la diffusione di Covid-19 sembra stabilizzata, con un tasso di positivi del 36.2 per 100mila abitanti e un indice di ricoveri del 9.9, in Lombardia la curva dei contagi sale a 90 per 100mila abitanti, con 56 di ricoveri. Ma ad impressionare di più è il tasso di mortalità, sempre per 100mila abitanti: 9.6 in Lombardia, 1.1 nel Veneto. Quale potrebbe essere la spiegazione?


                          Il virus può essere mutato?

                          Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano, ritiene che Sars-CoV-2 possa essere mutato. «Un pensiero convergente», ha spiegato, con quello della virologa Ilaria Capua, docente all’Università della Florida, che aveva detto: «In Lombardia c’è qualcosa che non comprendiamo. Si sono superati i morti della Cina in un’area infinitesimamente più piccola e in un tempo minore». «Sta succedendo qualcosa di strano — avverte Gismondo parlando con AdnKronos Salute —. In Lombardia c’è un’aggressività che non si spiega. Le ipotesi possono essere tutte valide, una è che il virus sia forse mutato. Lancio un appello alla comunità scientifica: uniamoci per capire. Se tutti ci mettiamo insieme e ne studiamo un pezzetto, probabilmente riusciremo a comprendere». Quando un virus ha una mutazione può accadere che cambi il suo comportamento all’interno dei pazienti, per esempio l’infezione si può estendere a organi che nei casi precedenti non venivano colpiti. Questa condizione (variazione del fenotipo del virus), al momento, non è in alcun modo dimostrata per Sars-Cov-2.


                          Numero dei positivi sottostimato

                          «Quella della mutazione è un’ipotesi da verificare — commenta Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’Istituto Ortopedico Galeazzi —, mentre sappiamo per certo che i contagi in Lombardia sono ampiamente sottostimati. Secondo alcune proiezioni, il numero dei positivi accertati (oltre 15mila) andrebbe moltiplicato per dieci. Questo spiegherebbe l’altissima letalità: se davvero i soggetti contagiati fossero 150mila, la percentuale dei morti sarebbe in linea con il Veneto. Il problema è che in Lombardia, in particolare a Milano, vengono fatti tamponi solo a chi sta male e ha sintomi evidenti. Ci sono sicuramente persone asintomatiche o con disturbi lievi che sono positive ma non vengono annoverate nell’elenco ufficiale».

                          Aumentare numero di tamponi

                          A tal proposito, diversi esperti ritengono che si debba aumentare in modo massiccio il numero di tamponi eseguiti, addirittura allargando lo screening all’intera popolazione. A favore dell’opzione Susanna Esposito, presidente WAidid (Associazione mondiale delle malattie infettive e i disordini immunologici) e professore ordinario di Pediatria all’Università di Parma: «L’Organizzazione mondiale della sanità ha preso una grande cantonata sui tamponi, ha sottovalutato il peso dei portatori asintomatici nella diffusione dell’epidemia: adesso dice di fare più test possibili, ma da poco. Laddove ci sia una diffusione epidemica, è essenziale che si esegua il tampone su tutti i soggetti con sintomi lievi e questo oggi nel nostro Paese non viene fatto».


                          I dubbi sui test a tappeto

                          Altri esperti ritengono invece che i tamponi a tappeto non rappresentino una garanzia. Tra loro c’è Pierluigi Lopalco, professore di Igiene all’Università di Pisa e responsabile epidemiologia nella task force sul coronavirus della Regione Puglia: «Il problema è sempre lo stesso — ha affermato —: fare un tampone e trovare un negativo è più controproducente che altro. La persona risultata negativa si sente al sicuro e poi magari dopo 12 ore diventa positiva. E del resto non si può ripeterlo sempre. Il tampone sanitario è diverso: agli operatori si fa il tampone anche se asintomatici, per permettere loro di tornare a lavorare. Quando c’è stato un contatto, teniamo a casa il lavoratore per 6-7 giorni e se al settimo giorno non ha sintomi e c’è la necessità di farlo rientrare al lavoro, gli facciamo il tampone».


                          CorSera
                          ...ma di noi
                          sopra una sola teca di cristallo
                          popoli studiosi scriveranno
                          forse, tra mille inverni
                          «nessun vincolo univa questi morti
                          nella necropoli deserta»

                          C. Campo - Moriremo Lontani


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                            Buona domenica Sean, ben svegliato
                            B & B with a little weed










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                              La Gismondo era quella che diceva che era poco più che influenza e che non c'era da preoccuparsi! Andrebbe radiata!

                              Last edited by Fire&Ice; 22-03-2020, 08:04:51.

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                                Cartabellotta Fondazione GIMBE:

                                collega #Gismondo si astenga dal divulgare pubblicamente ipotesi non confermate. Contagi e morti in #Lombardia sono ampiamente spiegate da errori e mancate decisioni. Serve un elenco dettagliato?

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