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Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
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    utilissimo spruzzare acqua e candeggina dopo che il danno è fatto
    sigpic

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      Diablo però ancora con questa roba delle terapie intensive dopo un anno... questo virus non ha una cura, più gira più fa danni. E non sappiamo quali sono.

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        Senza contare che le terapie intensive hanno bisogno di personale ed i medici non crescono sugli alberi.


        Tessera N° 7

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          Originariamente Scritto da Miller Visualizza Messaggio
          Diablo però ancora con questa roba delle terapie intensive dopo un anno... questo virus non ha una cura, più gira più fa danni. E non sappiamo quali sono.
          Miller i virus, nella storia, ci sono sempre stati e sempre ci saranno. L'unica vera differenza tra questo e molti altri è che mette in difficoltà un punto della sanità che negli anni ha subito sempre ingenti tagli.
          Le terapie intensive erano al collasso anche nel passato, basta scorrere vecchi articoli su google e vedrai titoli e numeri non particolarmente diversi dagli attuali. E' chiaro che se sei sempre con l'acqua alla gola la volta in cui la marea sale un centimetro più del solito affoghi. E di fatto questo sta succedendo.

          Per il resto non parliamo di cure... Tachipirina, vigile attesa e sconsigliare gli antinfiammatori hanno fatto e continuano a fare metà del danno... Rendiamoci conto che abbiamo un ministro della sanità tutt'altro che adeguato, un commissario straordinario che come è sceso dal piedistallo gli sono partite le indagini, un OMS che con il caso Ranieri Guerra il massimo che riesce a fare è difendersi dietro l'immunità diplomatica...
          Però se siete davvero convinti che questo virus sia il peggior male assoluto e che la situazione non possa essere gestita diversamente da così, ok, va bene, che vi devo dire...

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            Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza Messaggio
            Senza contare che le terapie intensive hanno bisogno di personale ed i medici non crescono sugli alberi.
            Dopo un anno devo ancora ripetere la storia che un medico, un infermiere, ecc, non si forma in un giorno ma in un anno se ha già un percorso universitario iniziato sì?
            Che a tanti laureandi puoi accelerare il percorso di studi sostituendo crediti in materie secondarie a fronte dell'inserimento in specifici reparti in emergenza?
            Che mio padre in 30 anni da infermiere ha cambiato 5/6 reparti diversi ed in un paio di mesi era pienamente padrone delle nuove mansioni?
            Che ci sono tantissime possibili soluzioni tramite l'affiancamento di gente esperta a gente all'inzio per il quale puoi comunque in sei mesi avere una più ampia disponibilità di personale adeguatamente formato a gestire l'emergenza?

            L'ho scritto diverse volte. Se vuoi lo riscrivo di nuovo anche tra un'altra settimana, tanto il tempo libero questo governo non me le sta facendo assolutamente mancare.

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              È una pandemia globale con un virus pericolosissimo che però in certi paesi sembra non esistere, mentre in Italia c'è la peste, anche in Albania tutto aperto e mascherine non ne esistono

              Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
              Originariamente Scritto da Pesca
              lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                È una pandemia globale con un virus pericolosissimo che però in certi paesi sembra non esistere, mentre in Italia c'è la peste, anche in Albania tutto aperto e mascherine non ne esistono

                Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                Brasile

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                  Originariamente Scritto da Maverick87 Visualizza Messaggio
                  L intero mondo è complottista, gli unici che hanno capito siamo noi italiani

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                  Originariamente Scritto da Pesca
                  lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                    Originariamente Scritto da Maverick87 Visualizza Messaggio
                    60000 contagi e piu di 4000 morti al giorno con sottostima tremenda nella enormi baraccopoli. Un esempio da seguire


                    Tessera N° 7

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                      Originariamente Scritto da Virulogo.88 Visualizza Messaggio
                      È una pandemia globale con un virus pericolosissimo che però in certi paesi sembra non esistere, mentre in Italia c'è la peste, anche in Albania tutto aperto e mascherine non ne esistono

                      Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                      In Svezia non esisteva, poi si sono beccati la terza ondata.
                      sigpic

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                        Originariamente Scritto da Françis1992 Visualizza Messaggio
                        60000 contagi e piu di 4000 morti al giorno con sottostima tremenda nella enormi baraccopoli. Un esempio da seguire
                        nel 2020 hanno avuto un eccesso di mortalità appena sopra il nostro, ma senza lockdown e con 3,5 la nostra popolazione... quando l'età media è più bassa puoi anche permettertelo

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                          Originariamente Scritto da Maverick87 Visualizza Messaggio
                          nel 2020 hanno avuto un eccesso di mortalità appena sopra il nostro, ma senza lockdown e con 3,5 la nostra popolazione... quando l'età media è più bassa puoi anche permettertelo
                          Esatto. L'Italia e' un paese vecchissimo.
                          I SUOI goals:
                          -Serie A: 189
                          -Serie B: 6
                          -Super League: 5
                          -Coppa Italia: 13
                          -Chinese FA Cup: 1
                          -Coppa UEFA: 5
                          -Champions League: 13
                          -Nazionale Under 21: 19
                          -Nazionale: 19
                          TOTALE: 270

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                            Diablo ti faccio sempre l’esempio della Germania. Conta decine di k di terapie intensive più di noi, eppure adotta le stesse strategie (lockdown).

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                              Giorgetti: «Sui vaccini c’è una guerra geopolitica». Speranza: ci sono stati errori nella contrattazione dell’Ue

                              Giorgetti e la guerra tra Paesi per gli approvvigionamenti. Il peso della trattativa con gli Stati Uniti. Speranza: ci sono stati errori nella contrattazione dell’Unione europea

                              Dopo Draghi anche Giorgetti si mette a chiamare le cose «per quello che sono», sostenendo che sui vaccini si sta combattendo «una guerra geopolitica» su cui «si gioca il concetto di sovranità». Che fosse questa la situazione era evidente, ma non era finora accaduto che un ministro la rappresentasse nella sua crudezza. Così il capo della delegazione leghista al governo dice pubblicamente quel che fonti dell’intelligence descrivono come «la guerra degli approvvigionamenti» per le dosi di siero, che sta mettendo a dura prova la solidità delle istituzioni comunitarie ela solidarietà tra i Paesi dell’Unione, esposti alla carestia di fiale vaccinali.


                              La partita con gli Stati Uniti

                              L’impressione è che le parole pronunciate nelle settimane scorse dal premier — «o ci sarà un coordinamento europeo o faremo da soli» — anticipassero quanto stava per avvenire. Perché i contatti con i Ceo delle Big Pharma e soprattutto con i vertici dell’Amministrazione americana sono stati una strada perseguita non solo da palazzo Chigi ma anche da altre cancellerie del Vecchio Continente. Ed è difficile scalfire il muro di no delle case farmaceutiche se prima non muta la linea decisa dalla Casa Bianca. Eppure Draghi non smette di insistere al punto che — come ha confidato a un ministro — a furia di chiamare oltre oceano gli pare di essersi trasformato in uno stalker.
                              Che i tentativi non siano finiti, lo fa capire un autorevole rappresentante dell’esecutivo quando spiega che «ci si muove nel contesto europeo e con percorsi diretti». Che starebbero impegnando anche la struttura commissariale, con colloqui in conference call già programmati. L’Italia — secondo fonti qualificate — mira ad ottenere nelle prossime due settimane dieci milioni di dosi aggiuntive rispetto al budget, in modo da salvaguardare gli obiettivi della campagna vaccinale. Sul versante politico, la pressione per raggiungere il risultato è uno dei messaggi affidati al ministro degli Esteri Di Maio in missione a Washington. D’altronde, spiegano le fonti, «Roma ha sempre guardato ad Occidente. E continuerà a farlo, mentre altri cominciano a guardare anche ad Est».


                              Le altre strade

                              È ufficiale l’interessamento della Germania per il vaccino russo Sputnik, specie dopo l’annuncio che il siero cinese si è rivelato poco efficace nel contrasto al virus. Sono tutti i segni inequivocabili della «guerra geopolitica» in atto, e «siccome gli Stati Uniti sono arrivati per primi ai vaccini — come dice Giorgetti — i russi hanno avviato un’operazione mediatica per mettere in imbarazzo». Proprio la febbrile ricerca di soluzioni alternative da parte dei Paesi Ue testimonia «il fallimento della politica europea, che ora arranca e cerca di recuperare. Ma — aggiunge il ministro per lo Sviluppo Economico — siamo in ritardo di un mese».

                              Il nodo dei contratti

                              Certo, i motivi delle difficoltà nella gestione della pandemia in ambito comunitario sono molteplici e non possono essere scaricati interamente sulle istituzioni Ue. E ha ragione il titolare della Salute Speranza quando rammenta che «l’Europa paga soprattutto la mancanza di una produzione propria» di siero, e quando sottolinea che «è stata giusta la scelta di comprare insieme i vaccini per evitare il tutti contro tutti». Ma non c’è dubbio che «la Commissione ha sbagliato i contratti di acquisto», come rileva l’ex presidente dell’Europarlamento Tajani: «Bisognava far valere il peso politico dell’Unione e invece non ci sono state sufficienti garanzie». Che poi è la denuncia fatta da Draghi sulla «leggerezza» degli accordi stipulati con le Big Pharma: «La prossima volta i contratti andranno scritti meglio».
                              Il problema è come gestire questa fase e ottenere i dieci milioni di dosi aggiuntive. La decisione del governo di puntare sulla vaccinazione delle persone più anziane è un modo per tamponare la falla e tentare al contempo di far ripartire il Paese, perché — spiegano — «magari potranno esserci maggiori contagi, ma a fronte di un abbattimento della pressione nelle terapie intensive e dell’indice di mortalità».


                              CorSera
                              ...ma di noi
                              sopra una sola teca di cristallo
                              popoli studiosi scriveranno
                              forse, tra mille inverni
                              «nessun vincolo univa questi morti
                              nella necropoli deserta»

                              C. Campo - Moriremo Lontani


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                                Covid, lo studio israeliano: la variante sudafricana «buca» il vaccino Pfizer

                                Secondo un’indagine sul mondo reale svolta in Israele la prevalenza della variante sudafricana nelle persone vaccinate e positive era 8 volte superiore a quella riscontrata nella popolazione non vaccinata. Sempre più vicina l’ipotesi di una terza dose

                                La variante del coronavirus scoperta per la prima volta in Sud Africa è in grado di «bucare», almeno in parte, la protezione indotta dal vaccino Pfizer-BioNTech secondo un nuovo studio israeliano realizzato dall’università di Tel Aviv e dall’istituto Clalit, non ancora sottoposto a peer review. In Israele è strato utilizzato quasi esclusivamente proprio il vaccino Pfizer per vaccinare milioni di cittadini (sono circolate pochissime dosi di Moderna).


                                Lo studio

                                I ricercatori hanno esaminato quasi 400 persone che erano risultate positive al Covid-19 dopo aver ricevuto almeno una dose di vaccino e li hanno confrontati con lo stesso numero di persone infette e non vaccinate. Gli scienziati hanno scoperto che la prevalenza della variante Sudafricana (B.1.351) tra i pazienti che avevano ricevuto due dosi di vaccino era circa otto volte superiore rispetto alla popolazione non vaccinata. Sebbene il numero di soggetti esaminati sia limitato, il risultato è ritenuto indicativo.



                                La variante viola la protezione del vaccino

                                «Ci saremmo aspettato solo un caso di variante sudafricana, ne abbiamo trovati otto», ha detto la professoressa Adi Stern, che ha guidato la ricerca, al quotidiano The Times of Israel. «Ovviamente, il risultato non mi ha resa felice». La variante sudafricana, paragonata al ceppo originale e alla variante inglese, «è in grado di violare la protezione del vaccino» anche se servono ulteriori studi per un quadro più preciso. Il professor Ran Balicer, direttore delle ricerche al Clalit, ha definito l’indagine «molto importante». «È il primo studio al mondo (indipendente, ndr) basato su dati reali e mostra che il vaccino è meno efficace contro la variante sudafricana in confronto al virus originale e alla variante britannica» che ha circolato in Israele.


                                Le altre ricerche

                                La ricerca è destinata a sollevare domande su un altro studio del mondo reale condotto da Pfizer che ha concluso come il vaccino mRNA mantenga una protezione di almeno sei mesi anche contro la variante più temuta rispetto ai vaccini, quella sudafricana appunto. In Sudafrica sono stati arruolati 800 partecipanti e sono stati osservati nove casi di Covid, tutti nel gruppo placebo, indicando un’efficacia del vaccino del 100%, ha riferito la società una decina di giorni fa. La nuova ricerca di Tel Aviv va in senso opposto e sembra invece confermare un recente studio dell’Università Be-Gurion del Negev che ha scoperto che il vaccino è meno efficace contro la variante sudafricana (indagine su campioni di sangue). Anche altre analisi in vitro avevano concluso che la variante sudafricana sarebbe in grado di aggirare le difese e provocare reinfezioni.La nuova ricerca israeliana però non indica con precisione il livello di protezione contro la variante perché la sua prevalenza in Israele è molto bassa e rappresenta solo l’1% di tutti i casi (in Italia siamo allo 0,1% dei casi secondo l’ultimo report).


                                Lo studio della terza dose

                                La diffusione delle varianti (in particolare la sudafricana e la brasiliana che hanno in comune le mutazione E484K, capace di eludere parzialmente la protezione vaccinale) preoccupa i governi di tutto il mondo. Tanto che le case farmaceutiche si sono già mosse e stanno studiando una «terza dose» proprio per aumentare la protezione contro le varianti più insidiose. Sembra infatti sempre più probabile l’ipotesi che siano necessari periodici richiami, soprattutto tra gli anziani, la popolazione più fragile, come già succede con l’influenza. Pfizer-BioNTech stanno testando una terza dose del loro vaccino Covid-19 per comprendere meglio la risposta immunitaria contro nuove varianti del virus. Anche Moderna ha sviluppato un vaccino contro la variante sudafricana e ha consegnato le dosi al National Institutes of Health statunitensi per l’avvio dello studio clinico. Aggiornare i vaccini con la tecnologia a mRNA è più facile e veloce mentre le cose si fanno più complesse con i vaccini a vettori virali per importanti limiti tecnologici a causa dell’immunità nei confronti degli adenovirus utilizzati come trasportatori del materiale genetico che codifica una proteina di Sars-CoV-2 (lo abbiamo spiegato qui).


                                L’efficacia dei vaccini

                                Infine va ricordato, e questo vale sempre, anche con le varianti, che i vaccini diventano pienamente efficaci all’incirca a partire da una settimana dopo la seconda dose (i dati possono variare leggermente da vaccino a vaccino). Per questo è possibile contagiarsi tra una dose e l’altra perché la carica anticorpale non è ancora al suo massimo livello. Tuttavia è possibile ammalarsi di Covid-19 anche dopo aver fatto due dosi di vaccino (in genere non in modo grave) e questo perché i vaccini anti Covid-19, come tutti gli altri vaccini, non sono efficaci al 100%. Qualcuno resterà scoperto perché per qualche motivo non sviluppa sufficienti difese immunitarie. A questo punto vale la pena ribadire come va interpretato il valore di efficacia di un vaccino (dato in realtà non comparabile tra i vari prodotti perché i trial sono stati condotti in luoghi e tempi diversi). Avere un vaccino efficace al 95% come Pfizer non significa che si ammaleranno 5 persone ogni 100. Il dato di efficacia è relativo alla protezione individuale ed è una cifra probabilistica. Se il vaccino è efficace al 95% ogni individuo che conclude il ciclo vaccinale con quel prodotto ha il 95% in meno di probabilità di essere contagiato ogni volta che viene esposto al virus rispetto a un individuo che non è vaccinato.


                                CorSera
                                ...ma di noi
                                sopra una sola teca di cristallo
                                popoli studiosi scriveranno
                                forse, tra mille inverni
                                «nessun vincolo univa questi morti
                                nella necropoli deserta»

                                C. Campo - Moriremo Lontani


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