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Emergenza Coronavirus: thread unico.

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    Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggio
    se domani si riaprisse riesploderebbero uguali a come erano
    Per forza. La sensazione è che noi si stia tutti imparando a camminare su di una sottile lastra di ghiaccio. Se fai più pressione di quanta ne può sopportare si spezza e caschi dentro.
    ...ma di noi
    sopra una sola teca di cristallo
    popoli studiosi scriveranno
    forse, tra mille inverni
    «nessun vincolo univa questi morti
    nella necropoli deserta»

    C. Campo - Moriremo Lontani


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      Originariamente Scritto da INFILATEMELO Visualizza Messaggio
      se domani si riaprisse riesploderebbero uguali a come erano
      Timori

      iTnnCinam ma per er un'ondata di ritorno del*coronavirus. Mentre la provincia dell'Hubei, epicentro della pandemia di Covid-19, sta cercando di tornare alla normalità nel resto del Paese si segnalano decine di persone contagiate. Il ministero della Salute ha annunciato che si registrano 97 casi "importati" di coronavirus, il numero più alto dall'inizio di marzo. Solo due, invece, sarebbero i casi locali. A*Pechino*il livello di allerta sulla salute è passato da "verde", cioè "nessun problema", ad "arancione" che comporta l'obbligo di restare in isolamento a casa propria.


      Le autorità, per arginare i nuovi contagi portati dall'estero, sono subito intervenute decidendo di tenere chiuse le*frontiere*a quasi tutti gli stranieri. Ma vi è il problema dei cinesi che rientrano da altri Paesi. Nei giorni scorsi, il ministero degli Esteri ha comunicato che dei circa 1.200 casi importati finora accertati, più o meno il 90% è costituito da cittadini cinesi, soprattutto studenti.


      Il nuovo allarme coronavirus sta creando anche problemi di ordine pubblico. La folta comunità africana a*Guangzhou, nella Cina meridionale, denuncia di essere discriminata, a causa dell'epidemia. Secondo la*Cnn*ci sono notizie diffuse sui social di persone rimaste senza casa perché gli avvertimenti delle autorità contro i casi importati hanno suscitato sentimenti anti-stranieri, che qualcuno considera come "untori".

      L'emittente americana ha intervistato decine di immigrati: molti di essi hanno raccontato di essere state sfrattate o allontanate dagli hotel in cui soggiornavano, nonostante sostenessero di non avere precedenti di viaggio o contatti con i pazienti colpiti dal coronavirus. Gli stessi hanno anche raccontato di essere stati sottoposti a test casuali o alla*quarantena*obbligatoria in casa, senza avere sintomi. Notizie che, invece, sono state smentite dal ministero degli Esteri ha sottolineato che "il governo tratta tutti gli stranieri allo stesso modo".

      Già due settimane fa circa 600mila residenti nell'area urbana di Pingdingshan, nella contea cinese di Jia che fa parte della provincia centrale di*Henan, sono stati sottoposti a misure di isolamento per il timore di una seconda ondata di contagi da coronavirus. Nella contea si sono registrati tre casi di infezione nella giornata di domenica. Tra questi vi è un medico dell'ospedale locale che, ritornato da Wuhan, avrebbe trasmesso il coronavirus a due suoi colleghi, entrambi risultati postivi al test.

      Anche in questo caso sono immediatamente scattate le misure di prevenzione: le autorità, oltre all'isolamento domiciliare, ha vietato gli spostamenti salvo deroghe speciali concesse per uscire. Inoltre, i cittadini hanno l'obbligo di indossare la mascherina e quello di monitorare costantemente la temperatura corporea.




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      I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.

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        Nel frattempo a Palermo sui tetti dei quartieri popolari succede questo :

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        Originariamente Scritto da Sean
        Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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          Originariamente Scritto da marcu9 Visualizza Messaggio
          Nel frattempo a Palermo sui tetti dei quartieri popolari succede questo :

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          Che voce vellutata che ha il narratore, sembra De André

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            Originariamente Scritto da salsa Visualizza Messaggio
            Comunque il dato di Trento e Bolzano è un pò alla cazzum onestamente, sono 2 provincie autonome ok, ma contano più di 5k (insieme) casi in tutta la regione, insomma un dato non proprio basso (considerato che ci sono meno abitanti delle Marche e quasi li stessi casi) .

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            Le ultime settimane bianche hanno fatto disastri, molti anche qua in umbria si son infettati sulle dolomiti a inizio marzo

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              Originariamente Scritto da Barone Bizzio Visualizza Messaggio
              Che voce vellutata che ha il narratore, sembra De André
              Da vomito.
              Grazie alle segnalazioni è intervenuta la polizia con l'elicottero e sono scappati tutti.
              Originariamente Scritto da Sean
              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                Ma lasciare dei bambini di pochi anni su un tetto? Madonna. Ah quasi tutti sicuri percettori del reddito però soldi per cibo ed alcool per la festa non mancano

                Inviato dal mio SM-G970F utilizzando Tapatalk
                Originariamente Scritto da Pesca
                lei ti parla però, ti saluta, è gentile, sei tu la merda hunt

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                  tanto il carburante per i mezzi costa poco, no?

                  Questa cosa la stiamo pagando in ogni modo possibile e da tutti i punti di vista



                  Originariamente Scritto da Giampo93
                  Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                    possiamo stendere la sceneggiatura del film 28 anni dopo,che sarà il tempo che ci è voluto per fermare questo virus,vedendo come si comporta la gente,da nord a sud

                    qualcuno contatti Danny Boyle, ci sono spunti per il film.

                    il film lo facciamo iniziare col presidente Mattarella trasportato d'emergenza in un bunker in molise
                    Last edited by ghisarcionado; 12-04-2020, 19:05:50.

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                      Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                      tanto il carburante per i mezzi costa poco, no?

                      Questa cosa la stiamo pagando in ogni modo possibile e da tutti i punti di vista
                      Gli elicotteri a Palermo vanno a panelle. Ieri ho visto un video dove l'elicottero a Mondello veniva usato per fare andare via uno che prendeva il sole in spiaggia da solo. Paese di buffoni.

                      Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando Tapatalk
                      Originariamente Scritto da claudio96

                      sigpic
                      più o meno il triplo

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                        Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
                        Gli elicotteri a Palermo vanno a panelle. Ieri ho visto un video dove l'elicottero a Mondello veniva usato per fare andare via uno che prendeva il sole in spiaggia da solo. Paese di buffoni.

                        Inviato dal mio Mi 9T Pro utilizzando Tapatalk
                        Oggi mi hanno fermato mentre correvo lungo la strada a poche centinaia di metri da casa quando il decreto consente espressamente l'attività motoria nelle vicinanze della propria abitazione, sostenevano che dovessi portare la mascherina quando non c'è nessuna ordinanza nella mia regione che lo obblighi ( poi mentre corro? Davvero vado a finire all'ospedale con un tubo in gola)

                        E la maggior parte della gente avalla queste follie, roba da pazzi

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                          Quoto entrambi. Siamo un paese ridicolo, ma non è una novità, non mi sorprendo.

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                            Regione Lombardia si rifiuta di fornire dati certi sull’epidemia e con la scusa della “gestione dell’emergenza” sostiene di non averli ancora aggregati. È quanto emerge dai dinieghi “fotocopia” opposti alle istanze di accesso civico inoltrate da Altreconomia alle Agenzie di tutela della salute (ATS) e alle Aziende socio sanitarie territoriali (ASST) lombarde all’inizio del mese di aprile.

                            I dati richiesti riguardavano tra le altre cose i decessi (negli ospedali e nelle RSA), i contagi tra il personale sanitario inclusi i medici di base, i dispositivi di protezione distribuiti anche nelle RSA e i flussi (da/verso) registrati tra ospedali e residenze per anziani. Si tratta di tessere fondamentali per comprendere come è andata (e come potrebbe andare) sui singoli territori, informazioni decisive che la Regione dovrebbe avere in mano da tempo e in continuo aggiornamento. La “Survey nazionale sul contagio COVID-19 nelle strutture residenziali e sociosanitarie” a cura dell’Istituto superiore di sanità, infatti, è preziosa ma non esaustiva.

                            A nemmeno una settimana lavorativa dal protocollo delle istanze hanno già risposto alla richiesta ben sei ATS su otto -Bergamo, Brescia, Brianza, Insubria, Pavia e Val Padana- e un terzo delle 27 ASST interpellate -dagli Spedali Civili di Brescia a Vimercate-. Non erano tenute a farlo in un lasso di tempo così breve: il decreto legge “Cura Italia”, infatti, aveva previsto per le amministrazioni pubbliche la possibilità di sospendere i termini di tutti i procedimenti dal 23 febbraio al 15 aprile, compresi dunque anche quelli di “accesso”.


                            Perché allora tante Agenzie e Aziende socio-sanitarie hanno risposto così prontamente? Semplice: perché il messaggio, identico per tutte, parola per parola, è stato di chiusura e di diniego. Un niet “fotocopia” condiviso dall’assessorato competente, quello al Welfare guidato da Giulio Gallera.

                            “Tutto il personale, non solo sanitario ma anche tecnico e amministrativo è occupato nella gestione dell’epidemia che ha particolarmente colpito il territorio di afferenza della nostra ATS”, spiega ad esempio la nota firmata dal direttore generale di Bergamo, Massimo Giupponi. Il quale, con parole copincollate dagli altri suoi colleghi dirigenti di ATS (Mannino in Val Padana, Silva a Pavia, Gutierrez per Insubria, Sileo a Brescia e Casazza in Brianza), aggiunge che la nostra istanza, “richiedendo l’elaborazione di una mole considerevole di dati, allo stato non aggregati stante il quadro aziendale sopra descritto non può essere evasa”.

                            E per aziende e agenzie “già così provate dall’eccezionalità” una richiesta di dati -teoricamente già raccolti e aggregati- non sarebbe “pertanto compatibile con la necessità di assicurare il buon andamento” delle strutture. Di più: si tratterebbe di “nocumento sull’efficienza dell’Amministrazione” nonché “causa di intralcio”.

                            Chiarito che nessuno ha chiesto i dati ai medici o agli infermieri impegnati sul campo quanto semmai alle strutture amministrative, è accettabile che l'”emergenza” annichilisca la trasparenza, considerandola d'”intralcio”?

                            “Il rifiuto di fornire i dati richiesti è di estrema gravità per due motivi -spiega Vittorio Agnoletto, medico e conduttore della trasmissione ’37 e 2′ su Radio popolare-. Innanzitutto perché la trasparenza, la fluidità e la chiarezza nelle comunicazioni tra le istituzioni non solo dovrebbe essere la regola in qualunque sistema democratico, ma è fondamentale in una situazione di emergenza sanitaria, nella quale la popolazione viene precipitata in una condizione di incertezza sul proprio presente e futuro ed ha l’assoluta necessità di poter stabilire una relazione di fiducia con le autorità istituzionali che gli chiedono sacrifici in nome di un bene collettivo, la difesa della salute pubblica. Se crolla la fiducia verso chi detta le regole ogni richiesta appare come un’imposizione arbitraria difficile da sopportare. Questa riflessione riguarda ovviamente il rapporto tra i cittadini e tutte le istituzioni tra le quali ci sono anche le ASL/ATS/ASST.

                            Il secondo motivo evidenziato da Agnoletto riguarda la “specifica importanza dei dati richiesti”: “Sono informazioni che dovrebbero essere già nella disponibilità dei dirigenti delle aziende sanitarie perché sono essenziali per poter pianificare gli interventi, e individuare le priorità. La risposta dei dirigenti aggiunge un ulteriore dubbio sull’effettiva preparazione e capacità del sistema sanitario (SSR) lombardo di affrontare l’attuale situazione. I segnali in questa direzione sono ormai numerosissimi dai più macroscopici ai più piccoli, tra questi cito il messaggio di un dirigente RSA che all’inizio di aprile all’alba mi ha chiesto se avessi qualche medico da indicargli per seguire la sua RSA perché i medici che collaboravano con la sua struttura erano in malattia e l’ATS non aveva ancor risposto alla sua richiesta urgente. Problemi drammatici di una quotidianità nella quale ognuno sembra abbandonato a se stesso da un SSR costruito per produrre profitti per i privati ma non per tutelare la salute di tutti i cittadini”.

                            Gianni Tognoni, già direttore scientifico del centro di ricerche farmacologiche e biomediche della Fondazione Mario ***** Sud e Segretario generale del Tribunale permanente dei popoli, pone un interrogativo di fronte alle mancate risposte delle ATS e delle ASST lombarde: “Come si può pensare di avere risposte mirate e trasparenti da un universo che è sinonimo e simbolo di un’area dove tutte le ambivalenze della società e della sanità si incrociano, e si coprono reciprocamente, per mascherare l’assenza di un progetto?”.

                            Tognoni si riferisce al “caso RSA”: “È ‘scoppiato’ nella ‘grande cronaca’ come fosse la scoperta di una realtà ignota ed inattesa. Mi hanno colpito due aspetti: il primo, più istituzionale, incredibile per la ‘normalità’ della ignoranza-arroganza dei suoi contenuti e dei suoi toni, è l’atto della Regione che ha previsto la utilizzazione di spazi disponibili in aree RSA come spazi COVID; il secondo aspetto è quello dello ‘squallore’ dei modi di gestione del personale e della ‘discarica’ delle casse da morto in uno degli istituti simbolo (per la storia, le dimensioni, l’immagine pubblica) di una città capace nella sua modernità di rispettare l’antica priorità della persona, soprattutto nella sua espressione di fragilità. La novità reale di questi dati di fatto è che possano essere sul serio visti, vissuti, discussi come nuovi, anche loro prodotto di una emergenza che non rispetta nessuno. Tanto più nella Lombardia che è carta da visita di efficienza, di futuro, di inclusione a livello europeo”.

                            Tutto questo sarebbe il “prodotto collaterale di quella progressiva svendita della sanità al mercato su cui tutti hanno manifestato un sospettoso e troppo facile accordo negli ultimi mesi come causa prima ed aggravante dell’emergenza COVID-19, nelle terapie intensive ed ancor più nella discontinuità ospedale-territori”.

                            Non sono scomparsi solo i dati. Ancor prima, spiega Tognoni, è toccato “alle persone, alle loro vite, al loro essere diverse, nei bisogni, nei diritti, nelle attese. La storia della vita e dell’ammalarsi delle persone (l’epidemiologia) è stata dichiarata ingombrante”. “L’universo delle RSA è il prodotto inevitabilmente di scarto del processo di ‘scomparsa attiva’. Quando la anzianità e la durata della vita (indicatori imprescindibili del nostro profilo internazionale di società ‘nonostante tutto’ felice) si trasformano in carichi assistenziali cui rispondere alla luce dei diritti costituzionali, la salute-mercato accetta gli anziani solo fino a quando coincidono con aree di mercato, tecnologia, farmaci, riconducibili a bilanci economicamente sostenibili. La loro vita successiva è un problema ‘privato’: dei singoli ,se e finché hanno risorse, nel rigoroso rispetto dei profili di diseguaglianza; del mercato con i suoi accordi/convenzioni/compravendite”.

                            C’è una domanda che per Tognoni resta sullo sfondo: “Ci sarà spazio per una democrazia delle persone non vendibili a prezzi di mercato? Sarebbe bello -o semplicemente obbligatorio per civiltà, prima che per decisione di un tribunale- se le persone che vivono nelle RSA tornassero ad essere indicatori e misura di un diritto che non può prevedere mai popolazioni destinate a essere ‘scarti’”.

                            As usually [emoji19]
                            I guai da pignàta i sapa a cucchijàra chi i manìja.

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                              Sarebbero stati multati e denunciati i quattro fermati dai carabinieri nei giorni scorsi vicino al Lago di Garda: lo riporta la Gazzetta di Mantova. Il video del controllo è diventato virale in rete per l’incredibile risposta del conducente ai militari: “La certificazione è prevista per persone fisiche, non per il sottoscritto che è un soggetto di diritto internazionale”.


                              Multa e denuncia per il “soggetto internazionale” che non ha fornito l'autocertificazione | VIDEO

                              Originariamente Scritto da Sean
                              Tu non capisci niente, Lukino, proietti le tue fissi su altri. Sei di una ignoranza abissale. Prima te la devi scrostare di dosso, poi potremmo forse avere un dialogo civile.

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                                Originariamente Scritto da Ponno Visualizza Messaggio
                                Gli elicotteri a Palermo vanno a panelle. Ieri ho visto un video dove l'elicottero a Mondello veniva usato per fare andare via uno che prendeva il sole in spiaggia da solo. Paese di buffoni.

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                                ho visto quel video ma immagino che l'elicottero nn si sia alzato in volo per quell'uomo, ma stesse già sorvolando la spiaggia e sia soltanto sceso di alcuni metri x mandare via il tizio.
                                Voglio sperare

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