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l' allenamento del futuro per l'ipertrofia specifica: la monofrequenza

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    Originariamente Scritto da NaturalHardCore Visualizza Messaggio
    Assolutamente Menez, a me piacciono i libri pratici, anzi penso che l'eccessiva "pubmedizzazione" del bb sia una pessima cosa visto che ormai in molti per ogni soluzione allenante si aspettano uno studio di supporto. Per decenni a sangue sudore e lacrime sono stati costruiti quintali di muscoli con la semplice esperienza pratica.
    concordo. Io credo fermamente nel sangue sudore e lacrime, tant'è che il mio team di cui Manx è stato e tutti lo sappiamo un fedele interprete "fino alla fine" è chiamato SDS, ovvero Sofferenza Dolore Spasimo.
    che vuole essere un atteggiamento anche di totale libertà di scelta dei propri metodi allenanti, accettando di buona lena l'imprevedibile, o l'imprevisto, reputandolo facente parte dell'allenamento, tutt'oggi quando preparo, inserisco quella serie finale in cui deve venire fuori la passione, la determinazione, la spinta di vita forte che esprime nel senso più profondo il significato dell'allenamento: "ci sono, sono qui, presente e pronto anche se distrutto, pronto a ricominciare da capo".
    La scienza...quella "vomitata" dai video del barbaro di turno, in fin dei conti viene dopo, prima la pratica....l'osservazione, il senso di fare una cosa giusta....questo deve imparare il giovane prima di ogni progressione di forza, di ogni metodo russo o altro...e la pratica mi pare non essere più al primo posto.
    GUTTA CAVAT LAPIDEM
    http://albertomenegazzi.blogspot.it/
    MANX SDS

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      Originariamente Scritto da RAYBAN Visualizza Messaggio
      Sicuramente sarebbe anche da riprendere il discorso dello stretching miofasciale (abbracciato dalle teorie ai tempi di Hany Rambod con il suo fst7 e Dante Trudel con il metodo doggcrap). Ai tempi c'era il buon Gabriele (il doc) a portarlo avanti... sia in termini di crescita muscolare, sia in termini di recupero.

      In sezione Alimentazione ci sarebbe da " scrivere il mondo "...
      Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
      Sul lavoro miofasciale sai come la penso

      Nel mio caso, e’ stato la svolta totale per passare da fisichetto a fisico

      Ma soprattutto per abbattere il rischio infortuni e soprattutto quel malefico senso di perenne “incriccamento”.

      Non tanto in un’accezione di stiramento longitudinale delle fibre, quanto di “sbrigliamento di addensamenti” per mezzo di fibromiolisi (sopra tutto), release miofasciali, con diversi mezzi.


      Il concetto di FASCIA deve andare necessariamente di pari passo con quello di muscolo.
      Ciao a tutti, discussione fantastica..
      Mi inttometto velocemente, perché l'argomento mi interessa tantissimo: quando fate stretching miofasciale? Prima del wo, dopo il wo, in un giorno a parte?

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        Originariamente Scritto da Stracco Visualizza Messaggio
        Ciao a tutti, discussione fantastica..
        Mi inttometto velocemente, perché l'argomento mi interessa tantissimo: quando fate stretching miofasciale? Prima del wo, dopo il wo, in un giorno a parte?
        Quando mi allenavo (dato che ora vivacchio in home gym), adottavo di volta in volta strategie diverse...
        1) eseguivo lo streching "aggressivo" dopo l'ultima serie di pump (anche dopo metodologie tipo FST-7) (es. stando appeso alla sbarra/pulley per il dorso, tenendo due manubri dietro la testa per i tricipiti, 2 manubri abbastanza pesanti su panca inclinata in modo da "stretchare" il petto.
        2) dopo le serie più pesanti in ex base, in qualche esercizio complementare inserivo serie in cui tenevo la posizione massima di allugamento con il peso per 5o6 secondi (es. nelle spinte manubri su inclinata per il petto o nelle croci sempre su inclinata, max allungamento per il dorso al pulley/lat) macinando 6-7 max 8 reps. Naturalmente i pesi utilizzati erano inferiori rispetto ad una serie eseguita senza pause nella posizione di max allungamento.
        3) a volte inserivo stretching tra le serie dell'ultimo esercizio...


        Mai utilizzato tecniche di manipolazione... come ad es. credo che adotti SLY.

        Come integrazione/alimentazione, si andava di creatina + integratori vasodilatatori + carboidrati e molto sale (sodio) per cercare il max pump nel wo.
        sigpic

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          Originariamente Scritto da RAYBAN Visualizza Messaggio
          Quando mi allenavo (dato che ora vivacchio in home gym), adottavo di volta in volta strategie diverse...
          1) eseguivo lo streching "aggressivo" dopo l'ultima serie di pump (anche dopo metodologie tipo FST-7) (es. stando appeso alla sbarra/pulley per il dorso, tenendo due manubri dietro la testa per i tricipiti, 2 manubri abbastanza pesanti su panca inclinata in modo da "stretchare" il petto.
          2) dopo le serie più pesanti in ex base, in qualche esercizio complementare inserivo serie in cui tenevo la posizione massima di allugamento con il peso per 5o6 secondi (es. nelle spinte manubri su inclinata per il petto o nelle croci sempre su inclinata, max allungamento per il dorso al pulley/lat) macinando 6-7 max 8 reps. Naturalmente i pesi utilizzati erano inferiori rispetto ad una serie eseguita senza pause nella posizione di max allungamento.
          3) a volte inserivo stretching tra le serie dell'ultimo esercizio...


          Mai utilizzato tecniche di manipolazione... come ad es. credo che adotti SLY.

          Come integrazione/alimentazione, si andava di creatina + integratori vasodilatatori + carboidrati e molto sale (sodio) per cercare il max pump nel wo.
          Grazie per la risposta, l'allungamento isometrico a me fa tantissimo.. pensavo comprendessi anche l'utilizzo del foam roller..

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            Originariamente Scritto da Stracco Visualizza Messaggio
            Grazie per la risposta, l'allungamento isometrico a me fa tantissimo.. pensavo comprendessi anche l'utilizzo del foam roller..
            Ma ti parlo del 2008... quindi ancora FORSE non si era arrivati all'uso del foam roller... nel senso che non si conosceva, se non gli addetti del settore
            sigpic

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              Originariamente Scritto da menez Visualizza Messaggio
              amarcord: erano le 19:11:08 del 31/10/2008....la spinta fu molto forte, tant'è che il 2/11/2008 con il nostro caro amico Manx si pensò a trasformare il tutto in Experimental Training: Team Libero di ricerca per il nuovo BB
              un vero successo in termini di discussioni e partecipazione più di 500.000 visite e 1397 pagine.....sull'onda della creatura poi per mano di Leviatano, che molti ricorderanno e che oggi ricordiamo per essere l'autore di un "progetto" nacque anche la sezione powerlifting.......
              Se dovessimo stilare una classifica di merito e professionalità, potrei dire senza smentita di sorte che BW è sempre stato "primo" su tutti i fronti e che la generazione informata e preparata è nata proprio qui, non v'erano e non ci sono eguali.
              So che non c'entra ma... mi sono sempre chiesto perché leviatano sia bannato a vita da questo forum

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                Originariamente Scritto da Vincenzo1992 Visualizza Messaggio
                So che non c'entra ma... mi sono sempre chiesto perché leviatano sia bannato a vita da questo forum
                Basta cercare in sez. "PURGATORY" sottosezione della trash
                sigpic

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                  questo video e’ di pochi anni fa, ma e’ ILLUMINANTE e ne consiglio la visione fino alla fine.

                  La pessima pronuncia facilita l’ascolto, comunque sappiate che la Stecco e’ un’autorita’ nel campo.

                  Posso confermare per esperienza lavorativa e atletica che le implicazioni della fascia sono TOTALI.

                  E le strategie che possiamo attuare a nostro vantaggio non solo importanti, ma fondamentali e imprescindibili: per la salute E per i risultati.



                  Originariamente Scritto da Giampo93
                  Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                    Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio


                    questo video e’ di pochi anni fa, ma e’ ILLUMINANTE e ne consiglio la visione fino alla fine.

                    La pessima pronuncia facilita l’ascolto, comunque sappiate che la Stecco e’ un’autorita’ nel campo.

                    Posso confermare per esperienza lavorativa e atletica che le implicazioni della fascia sono TOTALI.

                    E le strategie che possiamo attuare a nostro vantaggio non solo importanti, ma fondamentali e imprescindibili: per la salute E per i risultati.
                    Molto interessante..
                    Mi piacerebbe conoscere le vostre esperienze, quali protocolli prediligete, in quali momenti, con quali strumenti.
                    Sarei disposto a seguire corsi, se ne conoscete di buoni..

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                      Ma, non saprei stabilire una connessione evidentemente utile per l'allenamento in stile bbing e la miofascia.
                      Tempo fa era un argomento dibattuto ma se ne persero le tracce, del resto tutt'oggi le catene miofasciali e i meridiani sembrerebbero non essere messi del tutto a fuoco, sono riconosciute, non tutte, nel campo della fisioterapia e del massaggio, ma la loro applicazione nel caso di allenamento credo non trovi una sua precisa e certa collocazione.
                      Certo vale la pena meditare sul fatto che le linee cosiddette di transizione e le compensazioni in un elemento strutturale del corpo, possono determinare effetti a cascata su altre strutture a distanza.
                      Questo aspetto è importante, soprattutto nell'ottica della preparazione di tabelle scrupolose e sensate. Ci viene in aiuto la parola "tensegrity" la quale è costituita da due termini: "tensione e integrità", vale a dire in riferimento ad una struttura sottoposta a forze di compressione ed elementi costituenti invece sottoposti a sforzi di tensione, possiamo immaginare l'apparato scheletro-muscolare o locomotore.
                      Per procedere nel metodologicamente corretto, che coincide con alcuni aspetti evidenziati dai principi che legano le catene miofasciali, è corretto quindi pensare all'allenamento in due modi:
                      1) concetto di allenamento in itinere
                      2) concetto di allenamento a posteriori
                      In itinere significa cogliere gli aspetti relativi alle "transizioni" cioè ai legami miofasici tra due muscoli, curarne la connessione, la continuità allenante e soprattutto sfruttare meglio la componente eccentrica con limiti al riguardo.
                      A posteriori significa procedere nel post workout all'allungamento delle zone allenate, (tra l'altro recentemente se vedete alcuni video allenamenti di Sergio Oliva Jr, procede con allungamenti piuttosto avanzati per le gambe), lavorando per esempio con foamroller sul tessuto connettivo.
                      GUTTA CAVAT LAPIDEM
                      http://albertomenegazzi.blogspot.it/
                      MANX SDS

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                        Benissimo Menez, quoto.

                        La discussione e’ apertissima, ci sono alcuni aspetti che a mio avviso andrebbero presi come tali senza necessariamente volerci trovare implicazioni, (aspetto “in itinere”).
                        A mio avviso, e’ irrilevante impostare un allenamento sulla base dell’esistenza di catene di qualche tipo.
                        Non vi sono ripercussioni dirette sull’ipertrofia, la chiave sta nel variare gli stimoli, ivi incluse le split.

                        E altri effettivamente utili: l’aspetto a posteriori (aggiungo quello “a priori”, nella fase preparatoria al workout).

                        Qui si, che abbiamo a che fare con qualcosa di ESTREMEMENTE interessante.

                        Se l’aspetto fisiologico (esistenza di catene) e’ come detto un dato che non ha rilevanza nell’impostazione di un allenamento, l’aspetto patologico (addensamenti nelle catene ad esempio) puo’ compromettere, a vari livelli, il raggiungimento dei nostri scopi.

                        Da un lato, per la predisposizione a infortuni.
                        Dall’altro:

                        A)per l’impossibilita’ o comunque difficolta’ di esecuzioni adeguate

                        B) (qui siamo in territorio vergine) a causa delle caratteristiche intrinseche del tessuto fasciale, PER LA RIDUZIONE DEGLI SPAZI A DISPOSIZIONE DELLO SVILUPPO VOLUMETRICO DELLE FIBRE.



                        Originariamente Scritto da Giampo93
                        Finché c'è emivita c'è Speran*a

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                          si è vero. Per esempio le esecuzioni che noi vediamo errate, spesso le consideriamo tali individuando, pensiamo a cose banali per esempio al movimento di distensione sulla panca, il difetto finale che potrebbe essere la posizione meno distesa di un arto rispetto all'altro, oppure per le alzate laterali un arto più arretrato, uno più avanzato. Difetti la cui causa potrebbe essere più complessa di quanto si pensi.
                          GUTTA CAVAT LAPIDEM
                          http://albertomenegazzi.blogspot.it/
                          MANX SDS

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                            Precisamente!

                            Riporto giusto un paio di ritrovamenti, che aprono a scenari sterminati.
                            Gia’ nel 2005 Huijijg et s. rilevarono come qualcosa come non meno del 30% della Forza generata da un muscolo viene trasmessa al tessuto connettivo ATTORNO al muscolo, quindi non direttamente lungo il tendine.
                            Piu’ pregnante ancora, la Stecco una decina di anni dopo sulla base di dissezioni (risvolti macrabi.. ma unici in grado di darci riscontri oggettivi) evidenzia come MOLTE FIBRE MUSCOLARI NON SI ESTENDONO DALL’ORIGINE ALL’INSERZIONE, FONDENDOSI CON STRUTTURE FASCIALI CIRCOSTANTI.
                            Una stima media del 30%, cioe’ TANTISSIMO.
                            La contrazione muscolare implica stiramento fasciale.
                            La presenza di un tono di base costante delle fibre muscolari e’ direttamente correlabile alla tensione tra fusi e fascia perimisiale.

                            Qui invece mie considerazioni:

                            1-date le premesse, potremmo speculare su come il potenziale ipertrofico possa essere da compromesso a impossibile a causa di presupposti anatomo-fisiologici in soggetti “estremamente connettivali”.
                            Anche e soprattutto a livello segmentale.

                            2-TUTTAVIA, l’esperienza ci dice che “i duri a crescere” dovrebbero pensare a N mila fattori su cui agire prima di accampare scuse, uno di questi (valido per tutti anche in chiave preventiva) e’ proprio un SERIO programma di lavori miofasciali SERI, dove per SERIO non intendo i 3 minuti svogliati di foam roller quando e se capita a fine sessione.
                            Personalmente dedico non meno di un’ora, piu’ spesso il doppio..a intense sedute di release.
                            Saro’ un case report, ma i miei volumi globali sono oggettivamente cambiati, gradualmente, lentamente..dopo anni di stalli a parita’ di altri fattori.

                            3-lo stretching e’ efficace ma lento. L’allungamento su assi longitudinali taglia fuori il famoso 30% di cui sopra.
                            Il serio release miofasciale PRE stretching (su vari assi) rende lo stretching davvero effettivo.

                            4-il rilascio miofasciale da un senso di leggerezza ai limiti della pasta frolla tanto peggio stiamo messi, tanto maggiori sono i vsntaggi

                            5-tono di base minore implica minor spreco di energie, piu’ agevole recupero

                            6-esecuzioni fluide, libere, permettono rom sicuri.

                            7-altro



                            Sono considerazioni di getto, troppi spunti e la gran parte su base di riscontri personali e su cavie selezionate.

                            Ps: il lavoro intenso che facciamo con gli esercizi in palestra da una misura del danno a livello MIOFASCIALE.
                            Pensare di fare due sessioni o piu’ ad mortem la settimana su base costante devasta il sistema.

                            parlo di danno MIOFASCIALE, non meramente muscolare.



                            Originariamente Scritto da Giampo93
                            Finché c'è emivita c'è Speran*a

                            Commenta


                              Originariamente Scritto da Sly83 Visualizza Messaggio
                              Precisamente!

                              Riporto giusto un paio di ritrovamenti, che aprono a scenari sterminati.
                              Gia’ nel 2005 Huijijg et s. rilevarono come qualcosa come non meno del 30% della Forza generata da un muscolo viene trasmessa al tessuto connettivo ATTORNO al muscolo, quindi non direttamente lungo il tendine.
                              Piu’ pregnante ancora, la Stecco una decina di anni dopo sulla base di dissezioni (risvolti macrabi.. ma unici in grado di darci riscontri oggettivi) evidenzia come MOLTE FIBRE MUSCOLARI NON SI ESTENDONO DALL’ORIGINE ALL’INSERZIONE, FONDENDOSI CON STRUTTURE FASCIALI CIRCOSTANTI.
                              Una stima media del 30%, cioe’ TANTISSIMO.
                              La contrazione muscolare implica stiramento fasciale.
                              La presenza di un tono di base costante delle fibre muscolari e’ direttamente correlabile alla tensione tra fusi e fascia perimisiale.

                              Qui invece mie considerazioni:

                              1-date le premesse, potremmo speculare su come il potenziale ipertrofico possa essere da compromesso a impossibile a causa di presupposti anatomo-fisiologici in soggetti “estremamente connettivali”.
                              Anche e soprattutto a livello segmentale.

                              2-TUTTAVIA, l’esperienza ci dice che “i duri a crescere” dovrebbero pensare a N mila fattori su cui agire prima di accampare scuse, uno di questi (valido per tutti anche in chiave preventiva) e’ proprio un SERIO programma di lavori miofasciali SERI, dove per SERIO non intendo i 3 minuti svogliati di foam roller quando e se capita a fine sessione.
                              Personalmente dedico non meno di un’ora, piu’ spesso il doppio..a intense sedute di release.
                              Saro’ un case report, ma i miei volumi globali sono oggettivamente cambiati, gradualmente, lentamente..dopo anni di stalli a parita’ di altri fattori.

                              3-lo stretching e’ efficace ma lento. L’allungamento su assi longitudinali taglia fuori il famoso 30% di cui sopra.
                              Il serio release miofasciale PRE stretching (su vari assi) rende lo stretching davvero effettivo.

                              4-il rilascio miofasciale da un senso di leggerezza ai limiti della pasta frolla tanto peggio stiamo messi, tanto maggiori sono i vsntaggi

                              5-tono di base minore implica minor spreco di energie, piu’ agevole recupero

                              6-esecuzioni fluide, libere, permettono rom sicuri.

                              7-altro



                              Sono considerazioni di getto, troppi spunti e la gran parte su base di riscontri personali e su cavie selezionate.

                              Ps: il lavoro intenso che facciamo con gli esercizi in palestra da una misura del danno a livello MIOFASCIALE.
                              Pensare di fare due sessioni o piu’ ad mortem la settimana su base costante devasta il sistema.

                              parlo di danno MIOFASCIALE, non meramente muscolare.
                              Peccato se ne sappia ancora (relativamente) poco, potrebbe aprirsi un mondo infinito ed incredibile. Già questo tuo post è una perla.

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                                Può darsi vi sia qualcosa di misterioso e ancora irrisolto.
                                Però i dati in possesso ancora sono pochi, c'è un cauto ottimismo ma non per quanto possa servire alla crescita muscolare, all'ipertrofia massimale.
                                Allo stato attuale la sensazione è quella di un percorso di tipo "olistico" il quale si fonda su principi corretti, proiettati poi in mondi sconosciuti la cui presenza non si dimostra così chiara.
                                Un esempio sono gli esercizi proposti. Myers cita:
                                "L'allenamento delle linee miofasciali con esercizi per tutto il corpo ha benefici unici.
                                Dissipa la forza in tutto il sistema, minimizzando l'eccessiva tensione isolata delle articolazioni, dando al contempo alle nostre articolazioni la libertà di muoversi in tutti e tre i piani di movimento e migliorando la consapevolezza e il coordinamento di tutto il corpo.
                                La scelta di esercizi che variano in direzione, forza e velocità promuove anche la salute fasciale"
                                da qui partono una serie di esercizi con trx, corpo libero e piccoli attrezzi coinvolgenti le linee dei meridiani.
                                Quanto mi interessa è invece trarre il massimo dalle metodiche sperimentali per poter esprimere il massimo rendimento, in questo caso è la resa ipertrofica con sedute dedicate al gruppo muscolare.
                                Di primo acchito viene spontaneo pensare di associare un esercizio in stile ipertrofico su di un gruppo muscolare con intensità elevata, a cui fa seguito un movimento con esercizio su di una linea miofasciale e trarre giudizio in merito, senza attendere il fine seduta, cosa ovvia e scontata in quanto, è nelle intenzioni di Myers come detto sopra, definire l'allenamento delle linee miofasciali quale artefice importantissimo della dissipazione di forza in tutto il sistema e soprattutto della minimizzazione della tensione dell'articolazione, ma qui siamo in netta antitesi con il lavoro del bber al quale interessa non la dissipazione di forza ma la "concentrazione di forza" e soprattutto proprio la grande tensione.
                                Quando sopra dicevo delle errate "interpretazioni" tecniche di alcuni esercizi non dipendenti dalle lacunose esperienze motorie dell'atleta, ma come causa finale di problematiche motorie molto più complesse coinvolgenti l'ultrastruttura muscolare, intendevo proprio l'intervento a monte, di pratiche motorie tra queste l'allenamento miofasciale, in grado di ristabilizzare l'equilibrio compromesso.
                                GUTTA CAVAT LAPIDEM
                                http://albertomenegazzi.blogspot.it/
                                MANX SDS

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